“In questo modo io, povero marito all’oscuro di tutto, mi convinsi che andava veramente alle cene che mi diceva…”
Questa doppia attività impegnava Barbara almeno 2 volte alla settimana. Usciva sempre
trovando la scusa della collega che la invitava a cena o della cena di lavoro o di una sua vecchia compagna di scuola che la invitava a uscire per divertirsi. Questi incontri casuali tra ex compagni erano diventati all’ordine del giorno e sembrava che tutta la sua ex classe fosse venuta a lavorare nei paraggi.
Io facevo finta di niente ma lei, non essendo stupida capiva che non poteva inventarsi continuamente questo tipo di scuse. Per rendere la cosa più credibile organizzò una vera cena con una sua collega portandola a casa dopo il lavoro. In questo modo io, povero marito all’oscuro di tutto, mi convinsi che andava veramente alle cene che mi diceva.
Le serate in quel night erano state molte e non me ne ero persa neanche una. A volte intratteneva dei potenti industriali, a volte gente “normale”. Era arrivata perfino ad intrattenere qualche straniero in visita per lavoro che le aveva proposto di diventare la sua donna. Sicuramente queste persone erano molto più benestanti di me e lei poteva tranquillamente navigare nell’oro ma, nonostante tutto, aveva deciso di rimanermi “fedele”. Con questa ennesima prova d’amore mi convinsi sempre più del fatto che facevo bene a lasciarla scopare con chiunque avesse voluto.
Un giorno le si presentò una occasione, per farsi una scopata, che finora non le si era mai presentata. Era un sabato pomeriggio ed eravamo andati a fare un po’ di shopping. Rovistando tra le solite magliette ne notai alcune che erano veramente provocanti. Gliele feci vedere e lei ne scelse una tra tutte che era la più eccitante:
una maglietta che aveva distribuiti su tutta la sua superficie una miriade di buchi, dal più grande al più piccolo lasciavano vedere le zone più erotiche del corpo. Il buco più grande era posizionato su di un fianco e lasciava vedere metà pancia e metà schiena. Arrivava fino alle mutandine e alla parte posteriore del reggipetto. Ovviamente, dato che mia moglie non lo portava mai, se non in certe occasioni, le lasciava libera completamente la schiena. Il commesso ci istruì sul fatto che era una maglietta che proprio per la sua natura andava indossata con il perizoma in quanto il filo di questo era più sexy delle mutandine vere e proprie.
Quando mia moglie la provò mi si mozzò il fiato. Era veramente una maglietta eccezionale. La vita era quasi completamente scoperta e inoltre gli altri buchi la lasciavano quasi nuda. Il buco che però era il più eccitante di tutti era posizionato proprio al centro delle tette e andava da un capezzolo all’altro lasciandoli coperti. Tutta la zona interna delle sue meravigliose mammelle era esposta al pubblico. Anche il commesso era d’accordo che le stava d’incanto e dato che era senza reggiseno il suo pacco si gonfiò. Come non compatirlo visto che i capezzoli della troiona erano eretti e questo rendeva il tutto più provocante!!! Anche lei se ne accorse e il suo sguardo divenne libidinoso. Avevo capito che aveva voglia di farselo e trovando la scusa di una chiamata al cellulare mi allontanai. Per fortuna il negozio era quasi vuoto vista l’ora e così appena mi allontanai la vidi aprire la tenda e portare dentro il fortunato di turno. Mi riavvicinai velocemente e sentii lui che balbettava qualcosa mentre da uno spiraglio nella tenda potevo vedere che il buco al centro della maglia era stato allargato per far uscire le tette che ora erano sotto gli occhi del ragazzo.
Lei aveva iniziato a massaggiargli l’uccello e a baciarlo sul collo:
“Dai, lasciati andare, ho una voglia di succhiarti l’uccello che non sto più nella pelle. Toccami un po’!!”
“Che belle bocce che si ritrova signora. Posso davvero toccarle e leccarle?” Iniziava finalmente a prendere sicurezza e le sue mani si muovevano velocemente e convulsamente sul petto. Ogni tanto dava delle sberle alle sue chiappe e ai suoi seni e successivamente li succhiava con foga. La sua mano era finita in mezzo alle cosce di Barbara e dopo aver spostato il perizoma le infilava dentro 2 dita. Emettevano un rumore inconfondibile e chiunque fosse passato di lì lo avrebbe certamente sentito.
“Bravo, vedi che ti sei finalmente deciso? Ahhh che bravo che sei. Dai ora fammelo succhiare un pò!”
“Mmmmmm, che brava pompinara. Si vede che hai esperienza. Non credo che tuo marito sia l’unico uomo che ti sei fatta. Credo che tu abbia una vita piena di sorprese. Ahhhh!”
“Bravo, hai indovinato e per questo ti faccio un bel regalo. Dai, scopami prima che torni!!!”
Lei aveva appoggiato una gamba sopra lo sgabello e si era alzata la gonna, lui le aveva scostato il perizoma e in un colpo solo glielo schiaffò in figa. I movimenti erano sempre più frenetici, così come i mugolii e in poco tempo Barbara esplose:
“AHHHHHHHHH!! Che bello, non avevo mai scopato in un camerino prima d’ora. La situazione mi ha eccitato moltissimo”
“Dai troia che vengo anch’io, girati che ti sborro in boccaaaa. Godooooo!!!”
I rivoli di sperma che colavano in bocca a mia moglie ben presto sparirono nel suo stomaco e altrettanto velocemente si rimisero in sesto. Avevo fatto appena in tempo ad allontanarmi che il commesso uscì, feci finta che la chiamata fosse terminata in quel momento e chiesi scusa per il ritardo.
“Nessun problema, si figuri!!! Credo che sua moglie abbia intenzione di prendere quella maglia, ne ha provate altre ma non le piacciono. Ottima scelta!!”
“Si caro, questa è bellissima. Che dici? Sarà troppo volgare?”
“Ma no cara, e poi sembra dire guardare ma non toccare. Dico bene ragazzo?”
“Si si, è proprio come dice lei!!!!!!”
Avevo notato il sorrisetto ma andava bene così. Era quello che volevo: far credere che ero all’oscuro di tutto
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