““Goditelo stasera perché non lo avrai più”; credo di avergli fatto un pompino super, mi ha dovuto fermare un paio di volte perché stava per venire…”
“Crederai mica che compri a pacchetto chiuso?”
È iniziata così
la nostra conoscenza, tramite un social in cui eravamo presenti tutti e due e in cui il suo profilo compariva nella mia città.
Lui, militare di carriera, sarebbe infatti arrivato nella mia città per formazione e cercava compagnia, amante del genere sapeva come far capire cosa volesse e cosa desiderasse.
Abbiamo iniziato con una videochat in cui lui, in caserma e in mimetica, si è mostrato e mi ha mostrato i suoi attributi, non intesi come medaglie e decorazioni.
Gli ho fatto vedere ciò che avrebbe potuto avere una volta arrivato e, evidentemente, era di suo gradimento.
Appena giunto nella mia città mi ha mandato un sms “sono arrivato, a che ora ci vediamo domani?”.
La mia risposta non si è fatta attendere e, la sera seguente, si è presentato a casa mia.
Pochi convenevoli e ero già in ginocchio a succhiare.
Aveva fascino il militare, moro, molto maschio sia di aspetto che nei modi e nella voce, un fisico atletico e muscoloso e un cazzo che sapeva farsi sentire.
La prima volta ha voluto capire fin dove potesse arrivare e fin dove fossi stata disponibile, appurato che la strada era libera è iniziata la nostra frequentazione che è durata sia durante quel mese e mezzo di soggiorno, sia al suo ritorno dopo l’estate per un altro mesetto.
I suoi messaggi giungevano improvvisamente ed erano tutti molto espliciti: “certo che oggi una bella schizzata ci starebbe proprio”, “ho voglia di sborrare”, “lo vuoi il mio cazzo tra venti minuti?”, “entro, ti inginocchi e succhi”, “mi devi succhiare anche l’anima, ti voglio fare il bagno di sborra calda”, “una pompa al volo o lo vuoi nel culo tutto dentro?”, “che cazzone duro che ho”; Io gli davo corda e esaudivo le sue richieste.
Abbiamo scopato ovunque, sul letto dove mi metteva a novanta o si faceva cavalcare il cazzo fino a venire, sul divano, sulla sedia della cucina, in corridoio.
Ormai era di casa, entrava, si spogliava nudo e iniziava ad essere il maschio alfa che tante desiderano. Conduceva il gioco con la maestria e l’esperienza di chi ne ha vissute parecchie.
L’ultima volta è stata forse la più bella.
È arrivato il suo sms “domani parto, voglio farti il culo per l’ultima volta”, io non ero ancora a casa e gli ho detto che sarei arrivata più tardi.
Lui non si è scomposto, “sono già sotto, quando arrivi fammi salire, ti prepari e io ti aspetto a letto con il cazzone in mano”.
Così è stato, mentre mi preparavo in bagno lui si è sistemato, quando sono arrivata in camera lui era sdraiato sul letto, nudo e a cazzo duro. “Goditelo stasera perché non lo avrai più”; credo di avergli fatto un pompino super, mi ha dovuto fermare un paio di volte perché stava per venire.
Ad un certo punto mi ha messa a novanta e mi ha cavalcata dandomi colpi profondi e forti, una cavalcata lunga che è culminata con la sua sborrata sulla mia faccia.
Non era mai stato di grandi parole, finita la goduta si vestiva e se ne andava, quella sera invece è stato seduto sul letto e mi ha raccontato il suo lavoro e le sue missioni per un’ora abbondante.
È stato il suo modo per farmi capire che eravamo ormai in confidenza e il suo bacio finale è stato il sigillo alla nostra conoscenza.
Buona vita Cris.
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