“Oramai stavo impazzendo, lo sperma aveva un sapore forte e salato, aveva una consistenza leggermente cremosa e ad essere sinceri la cosa mi piacque…”
Era la mia seconda uscita in discoteca con gli amici. Ero un
adolescente inesperto ed un pò imbranato ma la cosa più grave, che tutti i miei amici sapevano benissimo, era che per essere accettato dagli altri avrei fatto qualunque cosa.
Eravamo in quattro: Alessandro, Simone, Gianluca ed io. Uscimmo di casa alle 21 di un sabato estivo come tanti per andare a ballare al Cocoricò di Riccione.
Arrivammo al locale dopo aver bevuto un paio di montenegri a testa e, messici in fila, aspettavamo il nostro turno per entrare.
Uau, finalmente eravamo dentro. Era una bolgia umana. Era mezzanotte e la musica iniziava ad uscire sempre più assordante dalle decine di mega casse del locale.
Mentre aspettavamo DJ Cirillo con una delle sue famose aperture si avvicinò ad Alessandro un ragazzo sui 30 anni. Si dissero alcune parole poi lo vidi dare 200 mila lire al tipo e girarsi verso di noi con quattro pilloline.
Non ne avevo mai prese e non avrei certo voluto prenderne.
I miei amici iniziarono a sbeffeggiarmi così mi convinsi a buttarne giù una.
Era bellissmo, dopo un’ora mi sembrava di essere in una fiaba. Tutto era rallentato ed iniziavo a sudare da far paura.
I miei amici mi dissero di spostarci al privè Titilla perchè la musica era più trasgressiva … e così facemmo.
Non ricordo esattamente come accadde, di certo mi sdraiai su uno dei divanetti tra due bellissime donne ed iniziai ad accarezzare la coscia di una di esse. L’altra, vedendo cosa stavo facendo, iniziò a massaggiarmi il pene da sopra i pantaloni ed io, eccitatissimo come non mai, mi slaccia la cerniera per agevolare la tipa.
Le luci erano soffuse, la musica sensuale e ritmica, una donna bellissima mi stava facendo una sega mentre un’altra si faceva accarezzare dolcemente … ero in un sogno.
Ero talmente eccitato e fuori di testa che non mi resi conto che la donna che mi massaggiava il pene si era inginocchiata sul pavimento e stava iniziando a farmi un pompino. Non ci potevo credere, il mio primo pompino … che favola.
Chiusi gli occhi e poggiai la testa sul ventre dell’altra donna che stavo accarezzando. Stavo godendo come non mai. La donna su cui ero poggiato mi infilò un dito in bocca ed io inizia a leccarlo mentre quella che mi spompinava mi massaggiava anche i testicoli. Non ci stavo capendo più niente.
Ero talmente fuori di testa e talmente eccitato che ci misi un pò a capire che di punto in bianco quello che stavo leccando non era più il dito della seconda donna ma il suo cazzo … IL SUO CAZZOOOOOO! O MIO DIO MA COSA STAVO FACENDO!
Non so cosa accadde, forse la pasticca, forse l’alcool, forse una breccia bisex dentro di me … fatto sta che mi appassionai di quel pisellone che stavo spompinando e quasi mi dimenticai dell’altra donna che me lo stava leccando.
Mi girai leggermente per far entrare meglio quel bel pezzo di carne (dopotutto dovevo godermi il mio primo pompino da passivo) disinteressandovi del fatto che l’altra donna non riusciva quasi più a succhiarmelo.
Mi piaceva, cavolo se mi piaceva leccare quel pene. La donna (o meglio il trans) mi prese la testa dandomi il ritmo giusto mentre l’altra donna mi diceva all’orecchio come fare (“leccagli la cappella ed il filetto, infilatelo tutto in bocca e quando risali dai due o tre colpetti di lingua alla cappella”).
Stavo andando fuori di testa, la seconda donna riprese a farmi una sega e, contemporaneamente, tirò fuori anche lei un bell’uccello in erezione. Me lo mise in mano e mentre io masturbavo lei … lei masturbava me.
Sentii il pene che avevo in bocca irrigidirsi di colpo poi, in due o tre secondi, sentii delle contrazioni violentissime … seguite da cinque abbondantissimi schizzi di sborra che mi entrarono direttamente nello stomaco.
Oramai stavo impazzendo, lo sperma aveva un sapore forte e salato, aveva una consistenza leggermente cremosa e ad essere sinceri la cosa mi piacque particolarmente.
Finii di leccare tutta la sborra che usciva a gocce da quella bellissima mazza quando di botto mi ritrovai il cazzo dell’altro trans davanti al volto. Alzai lo sguardo ed incrocia il suo sguardo lussurioso. Aprii la bocca e feci entrare anche quest’altro delizioso pene. Bastarono pochi colpi di lingua perchè un’altro furioso getto di sborra mi entrasse in gola. Schiusi le labba e tirai fuori la lingua per ricevere altri 3 o 4 buonissimi schizzi, dopodichè ripulii appassionatamente l’asta del trans.
Il primo ad avermi sborrato in bocca si inginocchio tra le mie gambe e finì il lavoro iniziato dal suo amico. Bastarono due pompate di bocca per farmi sborrare, ma mentre stavo per venire se lo sfilò dalle labbrw e mi fece godere con una sega da maestro.
“Tesoro”, mi disse, “non posso bere il tuo sperma, sei talmente troia che non saprei neanche quanti centinaia di cazzi hai preso”, e baciandomi sulle labbra si allontanò unitaente all’altro trans.
Solo a quel punto mi resi conto che intorno a noi si era radunata una piccola folla di 10-12 persone e con mio stupore notai che tra di loro c’era il mio amico Alessandro che, incredulo, aveva ripreso tutto con il cellulare.
Mi si avvicinò esterefatto mentre io ancora non capivo bene cosa fosse accaduto.
“Tranquillo Alessio” mi disse, “gli altri due li ho rimandati nell’altra sala giusto in tempo. Non hanno visto nulla”. “Comunque”, continuò, “sei veramente un gran puttanone, credo che da domani ci divertiremo un sacco insieme”.
Ero ancora stordito dalla pillola e, soprattutto, dal sapore inebriante della sborra che avevo bevuto. Sul momento non capii bene cosa avessi fatto o cosa Alessandro volesse dire … fatto sta che non ero mai stato così felice come quella sera.
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