“Marina e spossata, adesso si è alzata i due amici la tengono per le braccia, lei getta le braccia al collo a Paolo che la cinge e la spinge sul lettino…”
Pensavo che quella scena a cui avevo assistito poteva essere solo un
caso, un momento di debolezza, due ragazzi di 20 anni che ti fanno sempre i complimenti al lavoro e una donna si sente viva e desiderata. Certo da questo e farsi scopare in casa come una troia di strada ce ne passa e comunque c’ero passato anche io sopra. Non avevo detto niente, sempre con la speranza che la cosa fosse occasionale ho continuato la vita di tutti i giorni, ma nella mia mente rimaneva il tarlo della gelosia misto ad un coinvolgimento emotivo che definirei “piacere” nel vederla diversa da quella che era solitamente nel nostro letto. Vederla scopata, non amata, mi eccitava, vederla dolorante mentre la scopavano da dietro, vedere le smorfie di dolore del suo viso e nello stesso tempo la gioia ed il godimento mi dava sensazioni mai provate, mi ero sentito geloso ed eccitato nello stesso tempo e questo aveva evitato lo scatto di ira e mi aveva relegato dietro la porta a guardare le prestazioni extraconiugali di mia moglie. Sono passate alcune settimane dal fatto e come un buon maschio italiano, ho controllato tutti i i suoi movimenti, le telefonate, i messaggini e specialmente il martedì ho fatto in modo di essere nei pressi di casa e di telefonare. Lei perfetta, ha continuato la vita di tutti i giorni, bacetti, sesso, forse un pò troppo, e comunque il tempo è passato senza scossoni, poi un venerdì sera la svolta.
“Domani sera vado alla cena della ditta con tutti i colleghi”. Quella frase detta forse 100 volte da quando ci siamo sposati quasi con non curanza, adesso la sentivo pesante come un macigno nella testa. La mattina, dopo una notte insonne, ad elaborare il piano, mi sarei messo in moto, avrei seguito Marina per tutta la sera. Alle 19.00, vestita di tutto punto, tacco alto, gonna, camicetta con seno generosamente in vista mi saluta ed esce. Sotto il vestito perizoma minimale e reggiseno a riporto. Aspetto un minuto, lascio le luci accese e scendo in strada prendo la macchina e comincio a seguirla. Arriviamo sul posto dell’appuntamento, ci sono tutti, anche i due. Aspetto e vedo che entra in macchina di un signore con altre tre colleghe. Sarà una lunga serata. La cena le chiacchere, il ballo e poi il ritorno a casa. Aspetto che riprende la macchina e riparto dietro di lei. Proprio mentre pensavo che la serata fosse ormai conclusa, capisco che invece era appena cominciata. Intanto la telefonata. Mi chiama mi dice che si trovano ancora al ristorante lei è uscita fuori per fumare e che quindi farà tardi. Sono dietro di lei la seguo arriva al parcheggio dell’ospedale civile, immenso, ci sono una ventina di macchina. Come arriva scende dalla macchina e con passo veloce,si avvia verso una macchina ferma sotto il lampione centrale. Guarda caso è la stessa in cui era stata ospitata per andare al ristorante. Entra in macchina al posto del guidatore il solito signore anziano. Partono ed io dietro a loro. Dopo pochi minuti li vedo fermarsi e caricare altre due figure, sono i due famosi dell’altra volta. Salgono anche loro dietro e ripartono. La mia donna in giro in una macchina con tre maschi. Non sapevo più cosa pensare, dove andranno in albergo in qualche casa, non so, continuo a seguirli arrivano davanti ad un locale sul mare, fermano la macchina ed escono, sono tutti contenti, sembrano amici di vecchia data e lei in mezzo sottobraccio ai due ventenni. Arrivano alla porta e scompaiono dentro. Riesco ad entrare anche io, loro sono ad un tavolo bevono, ridono e toccano. La palpano la baciano sulle labbra, lei ride e beve, non sembra mia moglie. Adesso è in braccio al più anziano si stanno baciando come due fidanzati e la mano di lui e sotto la gomma e la tocca. Lui le parla all’orecchio lei annuisce si alzano la prende per mano e la tira verso una porta. Mi alzo e li seguo la porta da su una spiaggia privata, lei si leva le scarpe e abbracciata al suo compagno occasionale si avvia verso la spiaggia dietro di loro arrivano gli altri due ma si fermano poco distante. Io sono accovacciato dietro ad una sdraio, sono a pochi metri e posso sentire le parole che si dicono, sono frasi sconce che lui dice a lei, dice che è una troia e che questa sera la scoperà perché è il suo capo. La sua gonna e già caduta, adesso e solo con il piccolo perizoma. Lui è seduto su una sdraio, lei e di fronte a lui in piedi, le mani di lui sul sedere, lei sorride,sembra ubriaca, vacilla e spinge i capelli indietro. Lui le abbassa la mutandina sino al ginocchio, vedo il pelo nero di Marina e la bocca di lui ed il suo naso che vi affondano, la gira adesso ha il suo sedere sulla bocca. Lei e leggermente chinata ed il suo buchetto viene leccato, ha ancora la borsetta su una mano, lui è eccitato con una mano la tiene per le gambe con l’altra si sbottona la patta dei pantaloni ed ecco svettare fuori il cazzo. È enorme, sembra duro come il marmo la punta è lucida vi riflette la luce di una lampada poco distante, adesso lei e girata di nuovo verso di lui, cade in ginocchio sulla sabbia lascia andare la sua borsa e con una mano impugna quell’enorme pene. La sua bocca si avvicina, la lingua indugia sul glande, una, due tre leccate come un gelato poi il glande finisce nella sua bocca. Fa fatica a farlo entrare tanto che è grande. Lui le tiene la testa pressata sul cazzo e lei lo fa entrare, sento i commenti di lui sulla sua bocca, finalmente si stacca la fa rialzare, la gira come una bambola, la sua mano la tasta tra le gambe, sente che è bagnata quindi la solleva e prendendola per le cosce la fa sedere sul suo palo. La sua fica bagnatissima si apre delicatamente ed avvolge quel cazzo nodoso interamente, è impalata su quel cazzo cerca febbrilmente di muoversi, cerca di alzarsi ma non riesce, adesso e lui che si muove la stringe forte e la solleva, poi si inginocchia e lei finisce con le mani sulla sabbia carponi, lui e dietro di lei tira fuori il suo cannone lo umetta con della saliva, lo appoggia di nuovo sulla fica e lo spinge dentro con violenza. Il cazzo entra in profondità ed ad ogni colpo lei va indietro con la testa ed emette dei piccoli lamenti. La scopata diventa sempre più selvaggia i colpi si susseguono sempre più forti lei grida, con le mani lui la tiene per i fianchi ed ad ogni colpo la stringe sempre di più, qualche schiaffo sul gluteo e la schiena si inarca, la sento strillare lamentarsi poi la sento incitarlo, “ancora, ancora ,tutto dentro, ti prego ancora “ e poi “ vengo haa sisiiii sborro” un orgasmo esagerato, le braccia cedono lei si accascia con il sedere in su e lui ancora li, dietro di lei che la colpisce tra le gambe con il suo mattarello. Il viso sulla sabbia e angora gemiti e gridolini. Non avevo visto mai niente del genere. Lui la scopa senza sosta, passano secondi interminabili il suo cazzo entra ed esce, lei continua a godere con il grosso palo tra le gambe il sedere inarcato per favorire la penetrazione , lui ne approfitta e con sempre più veemenza la sbatte. Adesso grida anche lui tira fuori il cazzo che gronda di umori di lei lo tiene con la mano destra da due colpi. Un lungo fiotto di sperma bianco colpisce la schiena di Marina, le imbratta la camicetta, altri la colpiscono tra i capelli e gli ultimi sul sedere dove lui appoggia il cazzo ormai esausto che come colpito da una scossa elettrica continua a dimenarsi ed ad eruttare sperma. Sono esausti, lui si accascia all’indietro e lei si allunga completamente. Lo chiama, gli dice che è stato meraviglioso e lui ricambia complimentandosi per la sua figa spettacolare. Nel frattempo giungono i due amici che sino a quel momento erano rimasti (come me) nell’ombra a godersi la scena, lasciando il palcoscenico al loro capo. Marina e spossata, adesso si è alzata i due amici la tengono per le braccia, lei getta le braccia al collo a Paolo che la cinge e la spinge sul lettino. Si allunga e con una mano si tiene la fica; vedo una smorfia di dolore sul suo viso, la fica è in fiamme esordisce poi sorride, gli altri pure sorridono il vecchio si ricompone e i due parlottano. Poi Marina si mette a sedere sul lettino, le gambe larghe la figa al vento, chiede di riportarla alla macchina perché è molto tardi, i due si lamentano e sorridendo le chiedono qualcosa, lei fa no con la testa poi aggiunge che non è possibile. Paolo si siede e le tira su un piede insabbiato, con delicatezza lo pulisce, poi lo bacia, lei lo guarda divertita, l’altro nel frattempo ha tirato fuori l’arnese, già dritto, e comincia a menarlo, dice che è eccitatissimo che la scena vista lo ha fatto ingrifare si avvicina ed appoggia il glande sulle labbra di Marina, lei apre la bocca e lo accoglie con una mano lo tiene e lo aiuta ad entrare, pochi secondi ed una sborrata le riempe la bocca, lei continua a succhiarlo, poi lo tira fuori, ingoia lo sperma che ha in bocca, e lecca il glande per non perdere nulla del liquido. L’uomo si ritira soddisfatto, lei si pulisce con una mano le labbra, adesso tocca a Paolo. Il suo cazzo è fuori sembra duro di marmo anche a lui la scena deve aver fatto un effetto eccessivo: Lei lo prende con una mano, ma non fa in tempo ad imboccarlo che, uno schizzo le centra il naso e gli occhi, poi un altro ed un altro ancora tra i capelli. Sfinita e sorridente si tira indietro cercando la borsa, il vecchio gliela porge, la apre, tira fuori un fazzoletto di carta e comincia a pulirsi il viso imbrattato. Il quartetto adesso si è ricomposto, sono tutti sorridenti, Marina è sottobraccio al vecchio che le sorride e la tiene, parlottano già di lavoro, mentre passano davanti a me (senza vedermi), sento “lunedì ci vediamo alle 9 nel mio ufficio per il nuovo contratto, sarai contenta”. I due dietro se la ridono ed abbracciati come amici di vecchia data rientrano nel locale. Li osservo da fuori, sono seduti al tavolino, Marina in piedi va verso il bagno, io approfitto e lesto rientro e raggiungo l’uscita, mi metto in macchina e corro verso casa. Erano le 5 di mattina quella notte non ho chiuso occhio e mi sono masturbato sino al ritorno di mia moglie.
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