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Nel bungalow

“Stare sulle ginocchia e dover slargare labbra e mascelle per lasciar passare il treno di carne mi esalta…”

L’ho visto appena arrivati…sulla verandina nel bungalow dietro quello assegnato a noi…seduto
comodo su una spiaggina con indosso un paio di boxer e una t-shirt aderente che mettevano in mostra tutti i muscoli e il pacco. La gola mi si è prima seccata e poi riempita di saliva nel pensare a percorrere quel corpo dalla fronte ai piedi fermandosi il dovuto (e non solo!) sui punti più sensibili.
Nel viavai per trasportare i bagagli, dall’automobile al bungalow, non potevo fare a meno di sbirciarlo e dopo poco mi sembrò che si aggiustasse per farsi ammirare meglio e che sul suo viso comparisse un sorriso di intesa…ma pensai che la mia eccitazione mi stesse portando “fuori”.
Esplorando il bungalow mi resi conto che la finestrella del bagno angusto dava su quella della sua camera da letto…e la fantasia ripartì ancora più fervida. La sera, in effetti, mi misi a spiare ma tutto quello che potei vedere fu un gioco di ombre dove non si capiva nemmeno quale fosse la sua e quale della moglie ma, ad un certo punto, lui aprì le imposte per gettare sulla verandina un paio di scarponi e mi vide occhieggiare…e quel sorriso riapparve.
La notte fu insonne, fremevo dappertutto e la mente vagava attorno a muscoli che guizzavano, capezzoli che s’inturgidivano e cazzi che si ergevano enormi e superbi come olisbi.
La mattina successiva le mogli fanno subito amicizia ma lui non è in vista perché partito presto per un’escursione (accidenti non l’ho sentito armeggiare preparandosi!!!).
Partiamo anche noi per un’escursione e lo sforzo fisico e il paesaggio potente mi distraggono.
Al ritorno al campeggio, nel tardo pomeriggio, però il cuore accelera subito impazzito nell’avvicinarmi al bungalow…e si…è lì…mi guarda mentre lo guardo…i capezzoli si drizzano imperiosi…ancheggio…mi viene da lanciargli un bacio!!!!
Mi svesto rapidissimo e mi butto sotto la doccia e poi esco fuori sulla verandina con solo l’accapatoio indosso…è ancora lì…facendo finta di stendere mutandine e altra biancheria, mi muovo sinuosa appizzando quanto più possibile il culetto e girandomi, ogni tanto, per guardarlo…e infine lo trovo a fissarmi con la mano sul pacco. Sono stordita, mi appoggio alla balaustra per contenere il capogiro, il mio grilletto si fa barzotto ma è il buchino a fremere deciso, sono pronta a tutto…ma come?
Mia moglie chiama e debbo rientrare. Mi vesto malvolentieri ma poi sento lei che dice “La famiglia che campeggia dietro di noi è simpatica. Ho conosciuto la moglie. Questa sera potremmo mangiare insieme. Che ne dici?” Non oso alzare lo sguardo e proferisco un “Si. Perché no?” che suona veramente scemo. Quando è il momento di accogliere i vicini sono tesissima. Arrivano. Lei è molto spigliata e mi saluta allegra presentandosi con un inchino, lui anche sorride aperto e mi stringe la mano con forza gentile guardandomi dritto negli occhi. Io farfuglio qualcosa ad entrambi e poi ci accomodiamo all’interno perché il tempo non permette di mangiare sulla verandina. L’ambiente è molto piccolo. Le donne preparano la tavola e io e lui chiacchieriamo fianco a fianco della montagna e del tempo. Provo ad avvicinarmi di più e lui non si muove…anzi porta il braccio dietro la mia schiena premendo. Lo sguardo mi va in basso alla sua patta che è notevole. Ci invitano a tavola. Nel sistemarci in spazi ristretti faccio scivolare il dorso della mano sul suo montarozzo che avverto morbido e caldissimo. Iniziamo a mangiare e bere e mi sento sciogliere sempre più. Le nostre ginocchia si toccano e lo faranno per tutto il pasto. Io, ogni tanto, nel parlare, poggio la mano sulla sua coscia e, man mano, approfittando della tovaglia che nasconde, mi avvicino sempre più all’inguine agognato.
La cena finisce ma, nel frattempo, ci siamo accordati per uscire tutti insieme all’indomani. Fuori ha iniziato a piovere. Iniziano i saluti. Le mogli si baciano sulle guance…e allora lo facciamo anche noi e la sua barba ed il suo profumo, se servisse ancora, mi eccitano da morire!!
La notte è insonne. Sono il primo ad alzarsi e dalla finestrella del bagno vedo che anche lui è già sveglio. Ci troviamo tutti dopo mezz’ora pronti per l’escursione. Il percorso è impegnativo. Si fatica ma ci divertiamo molto. Io non perdo occasione per ammirarlo mentre sale deciso e imperioso. Al ritorno il tempo peggiora e allora decidiamo di scendere l’ultimo tratto con la funivia. La cabina è affollatissima. Siamo stipati. Me lo ritrovo dietro. Al primo oscillare del mezzo arretro e mi schiaccio contro. Non si muove anzi contrasta. Indosso il perizoma atletico. Le chiappe mi si aprono indegnamente. Mi sembra di accoglierlo già pronta al sacrificio. Lui si indurisce in un attimo. Non so cosa traspaia dal mio viso ma il resto del corpo è in fiamme. La corsa dura meno di 10 minuti e quando arriviamo stò per venire. Mi stacco di malavoglia ma l’imbarazzo adesso è fortissimo. Non oso guardarlo ma quando stiamo per uscire dalla stazione lui mi mette una mano sulla schiena…molto vicino al culetto… e sussurra “Ti aspetto!”.
Non so se sia un sogno; se nel trambusto ho voluto udire quello che volevo ma a quel punto lo guardo e lui mi fa l’occhietto sorridendo!
OK! Ma come si fa??? Oltretutto durante l’escursione ho saputo che domenica prossima ripartiranno e siamo già a martedì e loro il giorno dopo hanno una gita già fissata per cui saranno fuori tutto il giorno!!!
Mercoledì passa soltanto perché il posto è incantato e mia moglie, una donna stupenda, asseconda la mia confusione di appartenenza di genere e attribuisce il mio furore erotico all’impatto con la natura.
Giovedì mattina sono in piedi all’alba…e anche lui. Senza proferire parole andiamo verso i servizi comuni. Arrivati lì lui non perde tempo e mi tasta imperioso il culo; io sussulto appena e subito porto una mano dietro a carezzargli il pacco ma non possiamo insistere; lui prima di allontanarsi mi passa una mano sul petto e finisce per strizzarmi forte un capezzolo. Sono incartata. Ora mi inginocchierei semplicemente per abbassare i suoi boxer e trovarmi davanti il pendaglio da imboccare famelica e invece debbo desistere.
“Allora! Lo vuoi?” mi sussurra. “Lo hai capito benissimo vero? Ma come si può fare?” “Nel pomeriggio mia moglie scenderà in paese. La tua può accompagnarla?” “Si, penso di si. Ma chi lo propone?” “Ci penserò io a suggerirlo alla mia.”
Detto fatto. Il pomeriggio al rientro dall’escursione le donne si avviano insieme verso il vicino paese. Io e lui ci fissiamo dalla rispettiva veranda e lui mi fa cenno di andare nel suo bungalow. Quando arrivo lì capisco perché: dalla finestra della camera da letto si vede la strada che porta ai bungalow e da cui possiamo sorvegliare il ritorno delle donne…vere!
Appena mi giro mi è addosso e mi stampa un bacio prepotente sulle labbra. Lo abbraccio forte e restituisco il bacio con immensa passione: la sua lingua è una saetta che mi rovista ovunque. Le sue mani scendono a tastarmi le chiappe mentre mi schiaccia contro di lui. Sulla pancia avverto il suo pisellone indurire rapidamente…non posso aspettare oltre…lo debbo toccare!!!!!!!!!!!!!
Scendo con entrambe le mani sulla sua pancia solida e poi poco più giù a sprimacciare, finalmente, il manganello coperto solo dai boxer. È una bella bestia, non lunghissimo ma grossogrosso, già semirigido e le mie attenzioni lo fanno inorgoglire ancor di più. Con una mano massaggio il cannellone e con l’altra impasto le palle mentre lui ravana ancora con la lingua nella mia bocca spalancata e con una mano inizia a solcare il mio spacco e con l’altra a martorizzare i capezzoli già dritti come chiodi. Un dito finisce sul mio buchino e lo carezza con forza tanto che sento l’anello già cedere. Mi giro e poggio le mani sul davanzale appizzando il culo. Lui mi è subito dietro e mi abbassa d’un colpo i pantaloncini. Trovarmi così nuda ed esposta mi fa piegare le ginocchia dall’eccitazione. Avverto il calore del cazzo tra le chiappe che si allargano accoglienti. Inizia a strofinarlo su e giù voglioso mentre con le mani mi rovista prima la schiena a piegarmi di più e poi le tette che sento gonfie e sensibili. Vorrei mi sfondasse subito ma è senza preservativo. Mi giro e nel farlo lui mi spinge a forza la testa giù. Eccolo. Meglio che nel sogno: il pisello è lì davanti a me che mi punta e con una goccia chiarissima di presperma che sgorga dalla fessura rosso fuoco. Lo imbocco dolcemente con un sospiro a cui si associa subito anche il suo. “Dai. Vai avanti. Io guardo se arrivano”. Mi sistemo bene sulle ginocchia, impugno la base del mostro che aumenta ancora dimensione e consistenza. Due grosse vene turgide lo solcano e le palle si muovono nel sacco. Lecco la punta violacea che ha un sapore appena salato e poi ingoio fino a che posso, arrivando oltre la metà dell’asta ma ho un conato per la dilatazione eccessiva delle mascelle. Torno indietro e mi accontento di spompinarlo per un tratto più breve mentre lo sego ritmicamente. I rumori di risucchio che produco sono veramente osceni. Lui mi tiene la testa e ronfa piano. “Dai succhialo! Dai che l’ho capito subito che ti piace. Hai una bocca da troia. Ciuccialoooo!” Sono inebetita. Essere scopata in bocca mi avvince. Stare sulle ginocchia e dover slargare labbra e mascelle per lasciar passare il treno di carne mi esalta. Sono tutta un fuoco. Vorrei non finisse più di spaccarmi e penetrarmi così se non per passare a farlo nella mia figanale. Lui si sta facendo più prepotente. Le mani strofinano forte i miei capelli e tormentano le orecchie. Poi si piega per arrivare di nuovo a tastarmi il culo e lo spacco che lo divide ma per rimanere con lo sguardo fuori ha difficoltà a muoversi come vorrebbe. Mi rialzo e gli offro le tette per farmele baciare e succhiare. Lo fa. Le sue labbra mi bruciano o è la sua barba che m’infuoca. Mordicchia dappertutto e poi trova i capezzoli. Mi fa male ma resisto. Intanto ho ripreso in mano l’olisbo di carne e lo sego a due mani. È durissimo. Mi sputo sulle dita per farlo scorrere meglio. Lui ronfa più forte per ringraziarmi e torna a baciarmi prepotente. Sto perdendo la ragione. Non so quanto tempo passa. Ora mi ha fatto girare e usa il cazzo come un pennellone tra le mie chiappe mentre mi accarezza potente dalle cosce al petto titillando anche un poco il mio grilletto e le ovoline.
“Metti il preservativo.” mormoro. Lo fa. Il suo cazzo ora è una splendida, lucida salsiccia. Io insalivo bene due dita e cerco di lubrificarmi per non essere squartata ma lui toglie le dita e si inginocchia a leccarmi lappando come un dannato e forzando l’anello che lascia passare presto la sua lingua cazzuta. Sono imbambolata anche se debbo tenere gli occhi aperti e fissi sulla strada. Non mi lecca più…si rialza e mi dice “Proviamo?” Io rispondo sporgendo il culo al massimo e andando ad afferrare il bastone di carne per puntarlo sulla mia apertura che aspetta solo di essere slargata. Lui mi toglie la mano e mi assesta un paio di bei sculaccioni. “Alza il culo!” Lo faccio. Ecco la punta dell’olisbo che mi preme, respiro profondamente e cerco di rilassarmi poi sento la pressione salire e l’anello allentarsi paurosamente, cerco di non strillare e anzi spingo a gola chiusa come per espellere il corpo estraneo perché so che così, invece, lo accoglierò meglio…ma l’allargamento del mio sfintere lurido sembra non fermarsi e mi alzo per reazione sulla punta dei piedi come per sfuggire all’impalamento. Lui mi spinge di nuovo in basso e però recede col cazzone dalla mia fighetta martoriata per cui sento lo slargamento diminuire fino a scomparire, tanto che riesco a contrarre, anche se con difficoltà, lo sfintere ora libero; appena mi rilasso però avviene l’irreparabile…lui torna a spingere deciso senza fermarsi ed ècome se un treno mi attraversasse…la porta si spalanca…è entrato tutto, tanto che sento le sue palle contro le mie cosce e la sorpresa e il dolore mi seccano la gola…sono inchiavardata e dilatata come la peggiore delle vacche. Ho la vista appannata e un filo di saliva mi cola da un angolo delle labbra…quando comincia a muoversi avanti e indietro ho la solita sensazione di essere gravida ma poi l’andirivieni del pestello nella mia zangola mi fa sentire invece svuotata e il calore e i fremiti mi avvolgono irradiandosi dalla figa alla schiena e alle gambe che mi sorreggono a malapena. Lui pompa sempre più forte anche se più lentamente. Adesso è in grado di estrarlo tutto e poi di riaffondarlo senza problemi nel mio culo ridotto a cloaca. Non riesco più nemmeno a contrarre lo sfintere sfiancato dalle dimensioni del cazzone e un retropensiero che mia moglie potrebbe accorgersi di qualcosa mi coglie ma subito vola via scacciato dalle spinte ora più fitte e veloci del toro che mi sta montando. Sento il suo ronfo salire e il cazzo ingrandirsi e indurirsi ancora di più, ho le tette gonfie e i capezzoli duri, il grilletto che oscilla avanti insieme alle palline ha iniziato a colare l’umore spremuto via dalla mia ghiandolina dal treno che percorre la galleria…eccolo…ora porta le sue mani dai miei fianchi alle spalle per puntarsi meglio e schiacciarmi ancora di più contro di lui…accelera le spinte e io gorgoglio infoiata per la sensazione di apertura del corpo e per l’ondeggimaneto ampio e veloce del mio grilletto che gode e gode senza poter schizzare…vengo come una troja…senza poter contrarre i muscoli necessari e ora anche lui ronfa fortissimo e gode spalancandomi definitivamente. Rimaniamo non so quanto tempo fermi a riprendere fiato e poi il suo pisello scivola fuori di me. Mi giro a vederlo e il sacchetto è pieno di calda e liquida sborra mentre la mia è a terra e va subito ripulita. Mi chino per farlo e avverto goduriosa l’apertura incredibile della mia fighetta spampanata e non posso fare a meno di dare un’ultimo bacio con succhio al meraviglioso cazzo che l’ha ridotta così.

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Trans

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