“Mentre stappavo si mise dietro di me e mi baciò sul collo, poi iniziò a leccare come una gatta in calore…”
“Dove siete ragazzi?”.
“Beh, insomma, ragazzi… Ciao Marco. Stiamo cenando sulle apuane.
A Patty piace molto, sai”.
“Volevo ringraziarvi per oggi. Siete stati molto cortesi. Sentite, io e mia moglie con amici stasera andiamo al Seven a ballare. Se ne avete voglia raggiungeteci”.
“Ok vediamo. Why not. A dopo”.
Mi fece un sorrisino dei suoi, mentre accendeva una sigaretta. Eravamo in un tavolo all’aperto e non disturbavamo nessuno. Aveva rimesso i jeans attillati che mi piacevano tanto e i sabot neri aperti dietro che esaltavano l’erotismo dei suoi piedini.
Carne buonissima, vino gustoso e tante bontà. Ridevamo sempre, parlando di qualsiasi argomento. Quando si metteva a parlare di sesso ed erotismo diventava una gatta sorniona. Mi raccontava i suoi godimenti e cosa le piaceva fare con una classe inarrivabile. Adoravo la sua libertà conquistata e lo spirito “alla giornata” con cui aveva deciso di vivere accanto a me.
Era tornata a lavorare, aveva abbandonato paure e timidezze, andava in palestra e a casa tornava ad essere una moglie perfetta. La sua cultura, i riferimenti ai classici, le citazioni dotte la rendevano ancor più sexy ai miei occhi.
Sentirla esprimere così, con quella erre arrotata, mentre accavallava le gambe e le faceva dondolare era più porno di un film porno.
Infine quella scoperta: aveva sempre detto che preferiva farli nel nostro letto piuttosto che vederli, ma ora accendeva da sola la tv in versione web e sapeva cosa accendere e vedere quando andavamo a letto e si preparava ad eccitarmi e a fare l’amore. La preferenza per il trio o il quartetto era evidente…
“Ti va?”. “Si amo, ma avrà detto qualcosa alla moglie?” mi chiese Patty.
Arrivammo al Seven. La compagnia era davvero simpatica. Ballammo a lungo, tra drink e occhiate.
Quando Patty andò in bagno vidi la moglie di Marco seguirla.
“Tutto bene Marco? Ma le hai detto qualcosa?”. “Tu che dici?”
Da buon toscanaccio sornione sapeva essere tagliente e misterioso. Si fecero le due. Decidemmo di rientrare in albergo e anche gli altri decisero di chiudere la serata.
Nel parcheggio, prima di salire in macchina, Annamaria, la moglie di Marco si rivolse a Patty a voce alta. “Perché non venite a casa per un drink? I ragazzi dormono da amici fino a lunedì e siamo soli. Se ne avete voglia…”.
“Volentieri, vi seguiamo”.
Avevo notato che Annamaria aveva rivolto l’invito a noi evitando d’essere sentita dagli altri amici.
Tutto mi fu più chiaro.
Sul divano di casa, una splendida casa nei vialetti del Forte, notai il piacere di Annamaria nel mettere in mostra le sue splendide gambe avvolte in eleganti fuseaux e il soffice abbondante seno.
Si avvicinò a me e mi chiese di accompagnarla in cucina per aprire una bottiglia.
Mentre stappavo si mise dietro di me e mi baciò sul collo, poi iniziò a leccare come una gatta in calore. Entrando in sala trovammo Patty e Marco abbracciati a ballare con le mani dell’uomo ben posizionate sulle natiche della mia signora.
Annamaria mi mise la lingua in bocca, poi iniziò a leccare in modo vistoso la mia bocca e la lingua lentamente e languidamente.
Patty si avvicinò, la spostò e fece la stessa cosa. “Lui è mio. Me lo devi chiedere.”
“Tu mi hai chiesto mio marito, oggi?”.
Annamaria prese Patty e iniziò a slinguarla e a strizzarle i seni facendoli uscire dalla camicia.
Fece segno di avvicinarci ad entrambi. La padrona di casa non perse tempo.
“Forza, iniziate a scoparci come sapete fare…” e nel mentre continuò a leccare e toccare Patty mentre reciprocamente si sfilavano i pantaloni attillati.
Scambiammo le dame.
Annamaria era un ossesso. Sbocchinava con foga e tanta saliva e voleva che il marito la guardasse.
Patty, con le mani di Marco dentro, fece uno schizzo per terra di goduria mentre emise un grido di godimento e tormento.
Annamria si inginocchiò a leccare dal pavimento i liquidi di Patty. Sembrava, anzi era, una cagna in calore.
Ciascuno venne sulla schiena della propria donna. L’una prese a bere la goduria dell’uomo dell’altra, dalla schiena, fino a non lasciarne goccia.
Annamaria e Patty si baciarono bene e a lungo.
“Grazie ragazzi. Che splendida serata. Speriamo di ripeterla. Marco mi ha detto che il vostro albergo è molto carino…”
Patty uscì sculettando sui suoi tacchi.
Sotto la doccia mi disse che le era piaciuto molto, ma che voleva una cosa che ancora non le avevo fatto fare. Prima di dormire, con un bacio, mi disse che la mattina successiva mi avrebbe svelato il segreto, il desiderio segreto ancora non esaudito.
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