“Si rivolse alla signora con gli occhi chiusi “Fammi un pompino!”…”
Luca aveva da poco compiuto 18 anni ed era ancora vergine. Era
piccolo e mingherlino, sembrava più piccolo della sua età e per questo motivo non aveva successo con le donne. Timido non lo era, anzi era piuttosto sfacciato quando si trattava di provarci con una ragazza, ma i risultati erano sempre gli stessi.
Luca frequentava la chiesa e tutte le associazioni tipo boy-scout e cose di questo genere. Rispettabilissime, soprattutto perché le migliori porche sono le ragazze dell’oratorio.
Una mattina a messa, come sempre Luca fantasticava sui corpi delle ragazze e delle donne davanti a lui, si eccitava quando queste si alzavano, sedevano e inginocchiavano. Quella mattina Luca era seduto accanto a una signora molto anziana, era la prima volta che la vedeva. Questa signora notò l’erezione di Luca e gli chiese, appoggiandogli una mano sulla gamba e con tono di rimprovero: “Quanti anni hai creatura?”. Luca rispose sottovoce 15. Mentiva perché aveva capito che la signora si era accorta dell’erezione e credeva che averla a 15 anni fosse più giustificabile che a 18.
Incontrò quella signora due giorni dopo al supermercato, la signora gli chiese come stava. Lui si offerse di aiutarla con la spesa e gliela portò fino a casa. La nonnina lo invitò dentro e offrì delle caramelle al finto quindicenne. Lui accettò ma entrando in casa vide la figlia della signora, era appena uscita dalla doccia ed era nuda. Non poteva immaginare che la madre fosse rientrata in casa con qualcuno, non succedeva mai. Imbarazzatissima tornò in bagno. Quella donna era una maestra d’asilo, che Luca non aveva mai avuto, ma la conosceva perché era stata maestra di alcuni amici suoi.
La fuggevole visione che Luca aveva avuto la fortuna di vedere era la seguente: una donna di 35 anni, con un asciugamano sulla testa, sotto il quale sfuggivano solo pochi capelli neri bagnati, aveva indosso l’accappatoio, ma non aveva il cinturino, quindi era completamente spalancato, e prima che lo richiudesse e scappasse, il giovane vide che faceva capolino in particolare il seno destro, e solo parzialmente il seno sinistro. Del seno destro si ammirava tutto, il capezzolo turgido era molto scuro, dello stesso colore del pianoforte che arredava la stanza. Erano due bocce grosse, un po’ stanche ma attiravano Luca perché erano bellissime nella forma tonda. Un filo di pancia, ma quasi impercettibile portava l’occhio sulla selva oscura, peli neri e ricci, ancora un po’ bagnati sembravano scolpiti come quelli di una statua.
Luca ebbe anche in questo caso un’erezione, più che giustificata, la vecchia signora non si era accorta di niente, ma vide l’erezione di Luca, che cercava di coprirsi con una mano. “Ancora, ma cosa ti succede?” chiese la vecchia. Luca finse vergogna e disse “mi capita sempre, non dipende da me, succede da solo”. La signora gli chiese nuovamente l’età, e nuovamente Luca mentì, 15. Allora la signora si sentì di dover dare una spiegazione: “Alla tua età è normale che ti succedano queste cose, sai non devi preoccuparti”. Luca che aveva una mezza idea di dove voleva arrivare continuava sulla strada della falsa timidezza: “Sì lo so, ma non c’è un modo per farlo andare giù?”. La vecchia imbarazzata rispose che ovviamente c’era e si meravigliò del fatto che Luca sembrava non conoscerlo. Luca confermò di non conoscerlo, la vecchia provò a spiegare in modo abbastanza goffo, lui si ostinava a non capire. Fondamentalmente era un ragazzo irriverente e stava citando una parte che aveva già stabilito come andava a finire. Si divertiva a giocare con la signora perché vedeva che la signora credeva sinceramente alla sua inesperienza.
“Signora mi faccia vedere” e si calò i pantaloni, “guardi non va giù”. La signora quasi spazientita, gli mimò il movimento da fare con la mano.
“Stringilo con una mano”. Luca eseguì. “Ora muovilo”. Luca lo muoveva a destra e sinistra, sapeva bene come si faceva, visto che era la sua unica attività sessuale. Ma finse di sbagliare. La vecchia, che alla vista di quel pene eretto guidato da un inesperto, aveva sentito dentro sé riaccenderai qualcosa. Decise di mettere personalmente mano e disse “Su e giù, non destra e sinistra”.
Lo portò nell’altro bagno, quello grande non era più occupato dalla figlia, ma la signora non lo sapeva. Il bagno piccolo era davvero angusto e puzzava, la signora faceva stare in piedi il ragazzo e lo masturbava, dicendogli “Vedi? Hai capito?”. Il piccolo Luca aveva le guance rosse e gli occhi chiusi, aveva ancora nella mente la visione della maestra d’asilo, che era nella in qualche stanza vicina. Si rivolse alla signora con gli occhi chiusi “Fammi un pompino!”. La signora che finora aveva svolto un ruolo puramente didattico a questo punto dovette accettare in silenzio, perché aveva voglia e perché aveva già da qualche minuto superato abbondantemente il ruolo di insegnante. Si inginocchiò, a fatica, e lo prese in bocca, Luca fantasticava ancora immaginando che fosse la figlia. La signora lo succhiava e lo masturbava. Luca le sborrò in bocca e in faccia. Aveva finalmente avuto la sua prima esperienza con una donna reale. Non era come se l’aspettava ma finalmente ce l’aveva fatta.
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