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La prima volta non si scorda mai (prima parte)

“Eravamo fidanzati da due anni e qualcosa, quando iniziammo a giocare sul serio…”

La prima volta non si scorda mai. La prima volta è uno
shock, una frustata incredibile. La prima volta è evoluzione, cambiamento. Una scossa che hai sognato da tempo, un terremoto dopo il quale le cose non saranno mai più come prima. Quando dalla fantasia si passa alla realtà, quando ti tiri un pizzicotto e non ti svegli perché è tutto vero. La prima volta, insomma, è un momento importante della tua vita, come d’altronde lo sono tutte le prime volte. Il primo giorno di scuola, il primo bacio, la prima volta in cui si fa l’amore. In questo caso, nel mio caso, la prima volta in cui Cinzia, il mio amore, mi ha fatto le corna. Davvero.

Spesso si leggono racconti di mogli o fidanzate che evidentemente hanno il porno nel sangue, donne e ragazze che nel giro di pochi minuti si dimenano come forsennate in mezzo a una foresta di cazzi appena conosciuti. Sono racconti emozionanti che leggo anche io volentieri, ma se avete letto qualche altro nostro racconto sapete bene che quando scriviamo ci piace raccontare la verità, una verità che ovviamente è molto più lenta e particolareggiata rispetto alla fantasia sfrenata. La fantasia sfrenata ce l’abbiamo tutti, anche io e anche io su Cinzia ho sempre fantasticato alla grande. Tra me e me la immaginavo, appunto, in mezzo a una foresta di cazzi, la immaginavo puttana, troia, zoccola e tutti i termini più volgari e spinti di questo mondo. Ma non è semplice e penso che sia un problema di tutti quei maschietti che per svariati motivi si divertono a immaginarsi cornuti. Perché quello delle corna nel rapporto tra fidanzati o marito e moglie è un meccanismo particolare, spesso difficile da declinare nella quotidianità di tutti i giorni. Si tratta di passaggi e inclinazioni mentali complicate sia per l’uomo che per la donna. Nella donna c’è un ovvio senso del pudore, un fisiologico attaccamento a quei valori che la società in un modo o nell’altro trasmette. “Non sono una troia” è la classica frase che dicono le donne, anche le troie (quelle vere) quando si parla di atteggiamenti e comportamenti considerati equivoci. E’ un problema di reputazione, di considerazione che gli uomini hanno delle donne: quante volte tra amici si parla di una donna un po’ “monella” con epiteti di dubbio gusto? E’ normale, ma è un aspetto che in molte occasioni frena quegli impulsi che anche le donne hanno. D’altronde, se una donna scopa a destra e a manca è una mignotta, se lo fa un uomo invece è un figo. Nell’uomo, invece, il desiderio di essere o diventare un cornuto è molto forte, a volte totalizzante, ma deve essere ponderato minuziosamente. In molte occasioni è meglio che il desiderio rimanga tale, in un mondo fantasioso magari utile a offrire stimoli al rapporto di coppia.

Capita spesso che, leggendo i miei/nostri racconti (tutti rigorosamente basati su esperienze reali) mi contattino i lui di coppia chiedendomi come si fa a convincere la propria donna a trasgredire. Ecco, la prima cosa con cui replico è sempre è LA domanda che ci si deve porre in questi casi: “Prima di tutto devi capire in che modo e da dove arriva questo tuo desiderio, in secondo luogo ti sei chiesto se lo vuoi veramente?”. E’ una domanda importante perché, come dicevamo prima, questo è un giochino particolare e, se fatto in modo approssimativo, anche pericoloso. E’ un gioco che lascia il segno, è un gioco che cambia definitivamente le cose in una coppia e dopo il gioco non si torna indietro. E’ come andare a duecento all’ora: per farlo, devi avere una macchina ben piantata sulla strada. Ugualmente, per giocare al gioco delle corna si deve avere un rapporto sicuro, una complicità davvero salda, una sicurezza di se stessi e della coppia che deve essere solidissima. Tornando a noi, a me e Cinzia, per un buon annetto le cose andavano benissimo e io non mi addentravo in queste fantasie. Ho iniziato piano piano, quasi sempre durante il sesso. Piccole fantasie, provocazioni. Le facevo insomma capire che mi piaceva pensarla un po’ “monella”, ma lo facevo in modo soft, cercando di non traumatizzarla. E’ un percorso che può essere lungo, fino alla classica domandona della donna che arriva puntuale: “Cioè tu davvero vorresti che io andassi con un altro?”. Anche Cinzia me lo chiese dopo un periodo di fantasie e sogni. E’ una domanda-spartiacque: da quel momento, in sostanza, dalla fantasia si passa alla programmazione di un ipotetica realtà. Ma il percorso può essere ancora lungo e difficile. A volte una donna può pensare che se il suo uomo la vuole vedere o sapere con un altro significa che non la ami davvero. Per questo, parallelamente alle fantasie, è fondamentale avere un rapporto bello e sereno, in cui una donna si senta amatissima e sicura del proprio uomo e del proprio rapporto. Deve capire che si tratta davvero di un gioco che non potrà mai mettere a rischio le fondamenta dell’amore. Una volta capito questo, la donna sarà molto più libera di esprimersi e lasciarsi andare.

Eravamo fidanzati da due anni e qualcosa, quando iniziammo a giocare sul serio. Come succede spesso, eravamo in vacanza in una nota località balneare e, si sa, d’estate e in vacanza si è molto più predisposti a lasciarsi andare. Eravamo in un posto non distante da un’altra località balneare in cui Cinzia era andata per anni con i suoi genitori, fino a quando aveva circa diciotto anni. In quelle estati, ovviamente si era costruita una compagnia di amici e amiche, quasi tutti turisti stagionali come lei, che avendo la casa al mare si ritrovavano tutti gli anni. Stessa spiaggia e stesso mare, insomma. Per questo, dopo un paio di giorni fu normale provare fare un giro in quel paese, che dal nostro albergo distava solo un quarto d’ora di macchina. Cinzia era curiosa di incontrare di nuovo quegli amici e quelle amiche che non vedeva ormai da almeno cinque o sei anni. Ricordo una bella serata, in cui Cinzia fu molto contenta di ritrovarsi con quelle persone: durante un’ottima cena, iniziarono i racconti di tante estati, con tantissimi episodi e ricordi piacevoli, risate e aneddoti. Un bel clima con una bella compagnia. C’erano un paio di amiche con cui Cinzia passava tutti i giorni al mare, così come c’erano alcuni ragazzi che avevano la casa lì. Tra questi, non mi sfuggì un bel tipo. Moro, occhi castani, bel fisico da atleta, si chiamava Claudio ed era di una città del centro Italia. Aveva la casa in quel posto di mare e conosceva Cinzia da un bel po’ di anni. Vedevo che Cinzia parlava con lui volentieri, scherzavano e ridevano senza apparente malizia ma quel feeling mi incuriosì. Tornati in albergo, infatti, iniziati a giocare. Le facevo domande, le chiedevo chi fosse questo Claudio, la prendevo in giro dicendole che secondo me lui le piaceva. Cinzia mi raccontò che lui le stava molto simpatico, tra loro non c’era mai stato nulla perché Claudio aveva sempre la fidanzata ed era uno fedele. Mi disse anche che un po’ di attrazione c’era stata, ma non si era mai trasformata in qualcosa di concreto. Detto ciò, Cinzia mi confermò che le piaceva, che era un gran bel ragazzo e che negli anni era anche migliorato. Scopammo come maiali, entrambi un po’ elettrizzati da questa figura maschile che nella fantasia stavamo inserendo tra noi.

La mattina dopo, a colazione, Cinzia mi comunicò che quei suoi amici ci avevano invitato a una grigliata per quella sera. Le chiesi chi le aveva scritto, lei sorridendo mi rispose: “Claudio”. Sorrisi anche io e ne approfittai: “Ah ecco, casualmente è proprio lui che ti scrive eh”. “Mi ha scritto lui perché la grigliata si fa a casa sua, tutto qui” mi disse Cinzia. Accettammo l’invito e ci recammo in spiaggia, ma per tutta la mattina fui un po’ eccitato dopo le battutine e le fantasie della notte prima su questo Claudio. Era già capitato che fantasticassimo su qualche uomo e Cinzia stava al gioco, ma erano sempre ragazzi che abitavano vicino a noi o comunque in qualche modo ci capitava di averci a che fare. Questo Claudio, invece, abitava a centinaia di chilometri da noi, non si sentiva con Cinzia da un po’ di anni ed era quindi totalmente esterno al nostro giro di conoscenze. Fu per questi pensieri che durante un bagno poco dopo pranzo, mentre la baciavo in acqua, lanciai la proposta: “Perché non te lo fai?”. “Ma chi?” rispose Cinzia fintamente sorpresa. “Claudio” replicai io. Presi contemporaneamente la mano di Cinzia e la portai sott’acqua, all’altezza del mio costume da bagno, per farle sentire come soltanto il pensiero di una cosa del genere mi mandava in estasi. “Senti come diventa duro solo al pensiero?” le dissi baciandola. Lei sembrò un po’ scettica e dopo una risata di circostanza tornò a riva. Pensai di aver esagerato e decisi di non parlarne più. Altri due bagni, un po’ di sana lettura da spiaggia, quindi aperitivo in un bar proprio dietro la spiaggia. E fu durante questo aperitivo che la nostra vita di coppia prese una piega inaspettata.

“Amore, sai che mi ha scritto ancora Claudio?” mi disse un po’ sorniona. “Anzi, gli ho scritto anche io” continuò ridacchiando. Hai capito la mia fidanzatina? L’avevo vista in spiaggia mentre smanettava con il cellulare, ma non pensavo che stesse comunicando con lui. Praticamente le strappai il telefono di mano, lei lasciò fare sorridendo, e iniziai a leggere la conversazione.

“Grazie per l’invito, stasera ci siamo!” aveva iniziato lei.
“Perfetto, mi fa molto piacere! Vieni con il tuo uomo giusto? La risposta di Claudio.
“Eh sì, che ci vuoi fare, o sei fidanzato tu o sono fidanzata io ahahahah” scrisse ancora Cinzia con un fondo malizioso.
“Io non sono geloso!!!” fu la replica di Claudio, una battuta piuttosto scontata che però faceva capire che il giochino gli piaceva.
“Ma magari lui sì..” scrisse Cinzia.
“Allora lascialo a casa ahahah” fu l’sms scherzoso di Claudio.

Un sms scherzoso da cui mi venne un’idea molto stuzzicante. “Scusa, amore, te l’ha detto lui di lasciarmi a casa, no?” dissi a Cinzia. “In che senso?” rispose lei. “Beh, che ne dici di andarci da sola alla grigliata?” dissi io. “Ma cosa dico scusa? Che hai la febbre?” chiese Cinzia. “Ma sì, ti inventi una scusa. Posso aver la febbre o magari un’insolazione…” suggerii io. “Scusa ma poi perché dovrei andare da sola?” mi chiese Cinzia curiosa. “Così puoi approfondire con il tuo amico e lui può fare lo scemo senza di me tra i piedi. Sono geloso, lo sai…” risposi ridendo. “Tu non sei geloso, tu sei matto” mi disse Cinzia e subito dopo mi diede un bacio bello, appassionato.

Tornammo a casa e io facevo il cretino. Iniziai a scherzare dicendo che non stavo bene: “Amore, come sto male, ho preso troppo sole, amore mi sento bollente, amore mi sa che sto tranquillo in camera stasera…”. Cinzia era divertita, si fece una doccia e si preparò. Io ero ancora in costume quando lei mi si presentò davanti ed era un gran bel vedere. Indossava una gonna bianca fino a metà coscia, un paio di zoccoli da mare con un po’ di tacco e una magliettina rosa da mare. “Beh, muoviti amore se no arriviamo in ritardo!” mi incalzò vedendomi ancora indietro nelle operazioni. Io sorrisi: “No amore, te l’ho detto, ho preso un’insolazione pesantissima, alla grigliata ci vai da sola!”. Stavo quasi per attivarmi e andare a prepararmi, quando Cinzia prese in mano la situazione e in un certo senso mi stupì: “Amore se non hai voglia di venire stai tranquillo, davvero vado io da sola tanto poi parlerei tutta la sera con le mie amiche e ti annoieresti. Tranquillo, davvero”. “Sicura che non ti scoccia andare da sola?” le chiesi per indagare il suo stato d’animo. “Ma no, non preoccuparti… Ripeto ci sono le mie amiche. E poi è meglio così, se Claudio fa lo scemo con me tu fai il geloso e magari fai le scenate” concluse con un sorriso molto malizioso. Mi sembrava che scherzasse, ma la battuta mi fece piacere. E mi fece drizzare il pisello, ovviamente. La salutai con un bacio e mi feci una doccia lunga, poi mi vestii. Volevo andare a mangiare qualcosa e a fare un giro, ma dopo la doccia mi misi sul letto e la stanchezza della giornata di mare giocò un brutto scherzo: mi addormentai secco. Mi svegliai verso le dieci e mezza, avevo il piccolo televisore della camera d’albergo ancora acceso.

Mi diedi una rinfrescata e, ancora nel letto, scrissi un messaggio a Cinzia.

“Ciao amore… addormentato e svegliato adesso ahahah. Come va la grigliata?
Mi rispose poco dopo.
“Ahahah dormiglione! La grigliata bene, tutto buono. Che fai tu?” mi scrisse.
“Ora esco a mangiare un boccone veloce, poi credo niente di che. Ma… Claudio?” le chiesi con uno smile divertito.
“Eheheh Claudio stasera è particolarmente bello e particolarmente gentile… D’altronde mi hai lasciata da sola ahahah” fu il suo sms.
“Cioè? Cioè? In che senso gentile?” le chiesi concitato.
“Nel senso che mi fa bere un sacco, sono un po’ sbronza ahahah” rispose lei.
“Hai capito la mia troietta? Secondo me te lo fai stasera ahahah” provocai io.
“Ahahah se continuo a bere così mi sa anche a me” rispose lei, provocandomi una potente erezione.

Il giochino iniziava a farsi caldino. Ovvio, erano messaggi scherzosi e sinceramente non pensavo davvero che sarebbe successo qualcosa anche perché la sera prima si era presentata insieme a me e fare la scema con un altro davanti a tutti la sera dopo sarebbe stato quantomeno avventato. Uscii a mangiare un panino, quindi presi il caffè e un cocktail seduto a un tavolino in un locale affollato. Verso mezzanotte tornai verso l’albergo, volevo rilassarmi davanti alla televisione in camera mentre aspettavo il ritorno di Cinzia.

All’una, mi arrivò un suo sms.
“Amore io ho bevuto troppo per guidare meglio se la macchina la lascio qui. Indovina chi mi accompagna a casa?” mi scrisse con una faccina con l’occhiolino.
“Non dirmi che ti accompagna Claudio…” scrissi io.
Mi rispose solo con un sorrisino, che equivaleva a risposta affermativa. Ma poi scrisse ancora.
“Non ti scoccia vero? E’ solo una gentilezza…” mi scrisse.
“Ma scherzi? Più che altro sento profumo di corna ahahah” le dissi io.
“Ahahah scemo!” concluse Cinzia.

Beh, l’idea che fossero loro due soli in macchina mi stuzzicava non poco…

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Tradimenti

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