“Tenevo Rosy per i fianchi e la scopavo come un toro infuriato, senza pensare se lei provasse piacere o dolore…”
“Va bene, la mia porta è sempre aperta, sei la benvenuta in
qualsiasi momento.” Sentivo il mio viso diventare rosso per l’imbarazzo, mi allontanai da Rosy ed entrai in casa mia. Non sapevo perché le avessi detto quelle parole, e pensai di aver sbagliato a dirle quella frase.
Rosy era la mia nuova vicina di casa, anzi di pianerottolo per la precisione. Si era trasferita da poco, e rimasi piacevolmente sorpreso quando scoprii che lei era una mamma single. Io avevo divorziato da un anno ed era piacevole parlare con lei quando sua figlia non c’era.
Un giorno tornai a casa a metà mattina dopo aver lavorato nel turno di notte. La figlia di Rosy era a scuola, così prima di andare a fare una doccia mi fermai da lei per salutarla, passammo un po’ di tempo a conversare, fino a quando le dissi: “Sai Rosy, avrei bisogno mani femminili belle come le tue per aiutarmi a lavare la schiena!”
Rosy rimase ammutolita. Pensai subito alla cazzata che avevo detto e scusandomi andai in casa mia velocemente, scuotevo la testa pensando alla mia stupidità, aprii l’acqua della doccia, mi spogliai ed entrai in doccia sotto il getto dell’acqua, per lavare lo sporco che avevo addosso e … il mio imbarazzo. Rimasi sotto il getto d’acqua per qualche minuto, lasciando che l’acqua massaggiasse la mia pelle.
D’un tratto un rumore mi fece girare, le pareti di vetro della doccia erano completamente appannate, ma riuscii comunque ad intravvedere una figura femminile entrare dalla porta del bagno. Potete immaginare la mia sorpresa quando capii che era Rosy. Nonostante il caldo dell’acqua, la pelle d’oca invase tutto il mio corpo.
Lei non perse tempo e prima che potessi dire una parola la vidi spogliarsi dei suoi vestiti in fretta. Vidi il suo corpo attraverso i vetri appannati, strofinai una mano sul vetro per vedere meglio facendo un suono stridulo, lei alzò lo sguardo e sorrise muovendosi verso la doccia. La guardai trattenendo il fiato, il corpo era come lo immaginavo, snello, sinuoso e sensuale, il cuore sembrava uscirmi fuori dal petto da quanto batteva forte.
Aprii la porta. “Salve…!” dissi con un filo di voce, poi aggiunsi: “vieni dentro?”
Rosy entrò rapidamente, chiuse la porta della doccia e appoggiò il suo corpo nudo al mio, “Mi hai fatto un’offerta che non potevo rifiutare!” disse ridendo, guardandomi da capo ai piedi tutto nudo e ovviamente eccitato.
La guidai sotto l’acqua, lei sorridente sollevò il viso e girò la testa per bagnare i capelli, l’acqua percorreva le sue curve deliziose. Si piegò leggermente in avanti e spinse il suo bel culo all’indietro, spingendo le sue morbide natiche contro di me, e lentamente iniziò strofinare su e giù le sue chiappe sul mio cazzo che iniziava ad indurirsi.
Poi in un attimo ci trovammo uno difronte all’altra con l’acqua che scorreva sui nostri corpi, le mie mani istintivamente scivolarono sopra il suo bel seno vivace, i capezzoli erano già turgidi, le nostre labbra si incontrarono in un umido, acquoso, bacio assetato. Con una mano accarezzava e stringeva il mio cazzo facendolo pulsare, con l’altra massaggiava dolcemente le mie palle bagnate, Il suo abile tocco mi stava portando all’apice del piacere! Che bel modo di dimenticare i problemi del giorno, pensai, le mie mani nel frattempo scivolarono lungo la sua schiena fino ad arrivare al suo bel culo marmoreo.
Resasi conto che sarei durato poco, lasciò il mio cazzo, prese il flacone dello shampoo e ne mise un po’ sui miei capelli. Iniziò a massaggiare il cuoio capelluto, le sue dita delicate erano in mezzo ai miei capelli, e i suoi capezzoli massaggiavano il mio petto. “Com’è questo?” lei chiese.
“Ohhhhh siiii…, mi fai sentire bene” mormorai e iniziai anch’io a massaggiare i suoi lunghi capelli.
“Così ti sentirai ancora meglio,” disse, passando il suo massaggio dalla testa al mio petto, le sue mani mi massaggiavano dolcemente con dei lenti movimenti circolari. Aveva ragione! Così presi dell’altro shampoo e iniziai ad insaponare la sua pelle creando una notevole quantità di schiuma che avvolgeva completamente i nostri corpi.
“E’ tempo di girarsi” disse Rosy, ridendo di gioia, mi girai e misi le mani sulla parete di vetro prendendo una posizione leggermente piegata. Iniziò ad insaponarmi la schiena, massaggiando i miei muscoli stanchi, piano piano scivolò verso le mie chiappe, ed improvvisamente portò una mano tra le mie cosce afferrando dolcemente le mie palle.
“Ohhh……,” gemetti, inarcandomi ancora di più all’indietro per facilitare la sua presa, mentre massaggiava il mio guscio delicatamente, iniziò ad accarezzare la base del mio albero duro con la punta delle dita. Ero il suo prigioniero! In quel momento sarebbe potuto cascare il mondo, mai e poi mai mi sarei tolto da quella posizione. Ero immobilizzato contro la parete doccia, sopraffatto dai bollori di gioia che attraversavano il mio corpo. Questo uomo di mezza età era ormai un cucciolo di cane nelle sue mani. Prese poi il mio cazzo completamente in mano e iniziò a mungerlo delicatamente, non potei trattenere il mio movimento pelvico che accompagnava il suo masturbarmi. Porca puttana! Mi sta scopando con una mano!
“Uhhhhh … siiiii… siiii” gemevo ad ogni spinta, incapace di parlare chiaramente, sentendo il mio orgasmo che stava per arrivare. Oh, volevo lasciarla fare! Era da tanto tempo che non sentivo il tocco di una donna!
Rendendosi conto che sarei venuto troppo in fretta, Rosy fece scivolare la mano sul mio culo toccando leggermente il mio buchetto, con l’altra poi diede una piccola stretta alle mie palle.
“E no caro mio, voglio che spari il succo che hai nelle palle dentro alla mia figa!” disse con un sorrisino da troietta.
“Allora prendi il mio posto,” dissi con fare da duro, mi spostai e lei prese il mio posto contro la parete di vetro. La insaponai ancora un po’, massaggiandole dolcemente le spalle e la schiena. Presto le mie mani arrivarono sulle sue natiche decorando le sue lune rotonde con acqua e sapone, lei si inarcò ancora e io feci scivolare le mie dita all’interno della vallata, nel centro del suo bel culo, strofinando la punta delle dita sopra il buco del culo e facendole scorrere nel solco fino alle morbide labbra della figa.
Anche in questo caso ero impotente, incapace di trattenermi, guardavo il culo bagnato e succulento di Rosy, sentivo il suo buco scivoloso e bagnato, gemette ad alta voce appena feci scivolare un dito dentro di lei. Non riuscivo più a resistere, tolsi il dito e spinsi il mio cazzo dentro di lei. Volevo sentire il suo stillicidio intorno al mio cazzo dolorante! Non potevo più aspettare!
Rosy accompagnò la mia spinta spostando il suo culo all’indietro, le mie mani erano sui suoi fianchi, con il bacino spingevo e con le mani portavo il suo culo verso di me, ormai il mio cazzo era tutto dentro ed era una goduria sentire la sua figa che stringeva con forza il mio bastone ad ogni spinta.
“Oooohhhhhh siiiiii…….. siiiiii…….scopami per bene !!” gridò Rosy, stringendo la sua figa sul mio cazzo pulsante.
Tenevo Rosy per i fianchi e la scopavo come un toro infuriato, senza pensare se lei provasse piacere o dolore. Non c’era modo di fermarmi! L’unica parola, che sentii uscire dalle sue labbra fu: “Siiiiii!”
“Oh …. unhhh … hunh … unhhh …” grugnii sentendo l’orgasmo che stava per arrivare, “Ohhhhh … Rosy…. Rosy … Rosy …” Il suo nome usci improvvisamente dalla mia bocca “Unnnhhh … Rosy Rosy … ooooh… sì… vengooooo… Vengooooooooooo…” Non riuscivo più a respirare … colori vivaci esplodevano dietro le mie palpebre serrate … il mio corpo era diventato rigido come una pietra. E poi … Whoosh … WHOOOOOSH …. WHOOOOOOSH … !!!! Il mio orgasmo sembrava un razzo che partiva da qualche parte nel profondo del mio inguine … ancora e ancora … un enorme carico riempiva il piccolo tubo che lo portava, e violentemente inondai le profonde cavità di Rosy. Persi il controllo dei muscoli già con la prima raffica, tutto il mio corpo era impotente ad ogni schizzo.
Ripresi i sensi e mi resi conto che la mia fronte era appoggiata alla testa di Rosy, l’acqua della doccia bagnava sul mio culo tremante. Avevo schiacciato Rosy contro il vetro appannato. Anche lei era ansimante, … ma con la fame di una leonessa che sta ancora cercando il suo pasto.
Ero improvvisamente imbarazzato di nuovo, avevo totalmente ignorato i suoi bisogni! L’avevo egoisticamente scopata come una bestia, ascoltando solo la mia urgenza di piacere!
Cercai di riprendere fiato, ma lei si girò spingendomi delicatamente contro le piastrelle della parete laterale. Ero troppo debole per resistere.
E poi questa bella donna così sexy scivolò giù cullando dolcemente il mio dolore, prese il mio cazzo ancora duro nelle sue mani e lo mise interamente nella sua bocca, Il morbido abbraccio delle sue dolci labbra mi fecero fare uno scatto all’indietro sbattendo così la testa contro il muro. “Ohhhhh sì, senti che buono” disse succhiando l’ultimo filo di sborra dal mio piccolo buco. “Hai aspettato tutto questo per molto tempo non è vero” mi disse alzando lo sguardo e guardandomi negli occhi.
Con grande stupore vidi Rosy prendere attentamente la mia piena lunghezza in bocca, succhiando delicatamente il mio cazzo arrossato con le labbra mentre si ammosciava, come se volesse raccogliere le gocce da un gustoso lecca-lecca. Il modo con cui lo teneva, così dolce e delicato fece nuovamente nascere in me il desiderio. Così mi chinai e la sollevai con fermezza le alzai il mento con le dita, e portai il suo bel viso vicino al mio. “Che cosa?” chiese, guardandomi negli occhi.
“Hai appena fatto esplodere la mente di questo cinquantenne dolce Rosy” dissi. Ridemmo entrambi, scambiandoci un profondo e affettuoso bacio.
“Ora è il tuo turno,” dissi, interrompendo il rifrullo delle nostre lingue. Ero abbastanza sicuro che lei non fosse ancora venuta. Lei rise, io le alzai le braccia e iniziai a baciarla dall’alto verso il basso, lungo il collo, lungo le spalle, mordicchiando il suo tatuaggio, strisciando la lingua lungo il bordo delle sue ascelle, ammirando le piccole gocce d’acqua che decoravano la sua pelle liscia.
“Fammi vedere se riesco a raccogliere tutte queste” mormorai, cominciando a raccogliere ogni goccia che colava per il suo meraviglioso corpo e raccogliendo con particolare interesse le chiare goccioline aggrappate ai suoi seni mozzafiato, leccando lentamente i suoi splendidi capezzoli.
Rosy iniziò a gemere appena la mia lingua assaggiò il suo fruttuoso seno, succhiavo l’acqua dai capezzoli per farli irrigidire ancora di più. Le mie mani non potevano stare ferme, ed iniziarono ad esplorare il suo corpo snello e sexy, le dita correvano su e giù per le gambe tornite, accarezzando le curve rotonde del suo culo.
Mi abbassai sul suo ventre piatto e succhiai l’acqua dal suo ombelico, poi mi inginocchiai. A quel punto, come la punta della mia lingua sfiorò le sue grandi labbra leggermente sporgenti, il mio cuore iniziò a battere all’impazzata. Rosy ovviamente sapeva dove era diretta la mia lingua, perché, con mia sorpresa, si appoggiò ulteriormente in un angolo del box doccia, sollevò una gamba da un lato e raggiunse la sua figa con le dita aprendo le sue belle labbra sporgenti. Così da vicino ebbi una bella visione della sua succosa passera e del suo foro ancora largo e pulsante. Vidi i resti della mia sborra che erano all’interno delle sue profondità e il desiderio animale crebbe ancora una volta dentro di me. Misi la mia bocca sul suo fiore aperto, la leccai con foga succhiando i suoi succhi misti all’acqua e allo sperma, il sapore era dolce e inebriante, le mani di Rosy sulla mia testa mi tiravano contro di lei “Ooooohh..Hooooo … sì dai…, uHhummm … mangiami……. succhiami… fammi sborrare… !!” Rosy gridava con la sua voce sottile.
Mi resi conto che Rosy non era lontana dall’orgasmo, così rallentai i miei movimenti ed evitando il suo clitoride gonfio cominciai ad esplorare la sua dolce mezzaluna. Passavo la punta della mia lingua su e giù per le labbra carnose, dentro e fuori, facendole venire i brividi di gioia. Oh, come avrei voluto che quelle succose labbra avvolgessero nuovamente il mio cazzo! La mia lingua si snodava dentro la sua gustosa apertura, poi piano piano tornai a titillare il suo clitoride, lei si dimenava avanti e indietro, sentivo che stava per venire, così mi tirai indietro e mi spostai a leccarle dolcemente il buchetto posteriore. Oooh quanto vorrei fotterti di nuovo Rosy, pensai follemente, riportando la lingua lungo i suoli petali gonfi.
Ma lei mi prese la testa e mi spostò leggermente in su per succhiarle ancora il clitoride, con le mani le tenevo i glutei e la spingevo verso di me, facevo fatica a respirare e la mia lingua ruotava vorticosamente attorno al suo prepuzio. “Uhhoh siiiiii,” Rosy sospirò. Le sue gambe cominciarono a tremare, i muscoli delle cosce stringevano la mia testa, le unghie delle mani si conficcavano nella mia schiena. “Oh sì, sborrami sulla faccia dolce Rosy” le dissi per incitarla. “Uhhh … vengooooo…. vengooooooooooooooo …” urlò dal piacere stringendo ancora di più la mia testa con le gambe.
Rosy era venuta copiosamente inondandomi la faccia con i suoi umori. Lei stava ancora tremando e io non riuscivo a staccarmi dal suo frutto grondante. Appena ebbe un attimo di rilassamento, tolsi la faccia dalla sua figa, mi alzai e la baciai dolcemente, facendole assaporare il succo del suo frutto.
Il mio cazzo però si era rianimato, dovevo entrare dentro il suo buco pulsante ancora una volta. Adesso! La sua figa sembrava fatta per il mio cazzo, una misura perfetta, fatta per essere riempita da mio albero duro!
Con l’adrenalina e voglia di pompaggio nelle mie vene, sollevai Rosy contro il muro di piastrelle, come una piuma tra le mie braccia, pronti a fare la nostra unione completa. Istintivamente mi strinse le braccia intorno al collo, le gambe intorno alla mia vita, e mi infilò nuovamente la lingua in bocca. Rosy era appoggiata alle piastrelle bagnate, le mie mani a coppa sotto il suo culo la tenevano sollevata, le nostre bocche avvinghiate si gustavano i nostri succhi sessuali. Dovevo averla ancora!
Respiravo a fatica, ruppi il bacio per un momento, presi lo shampoo ancora una volta e misi un paio di spruzzi tra i nostri corpi. Con la mia mano insaponai il seno, le braccia, le spalle e l’addome di Rosy, lei rispose insaponandomi il cazzo e le palle.
Ora il nostro abbraccio, inguine contro inguine, ventre contro ventre, seno contro il petto, era deliziosamente scivoloso, ispirandoci a strofinare i nostri corpi striscianti insieme. I capezzoli insaponati di Rosy contro la mia pelle erano una goduria mentre lei si contorceva tra le mie braccia.
Con lei appoggiata al muro riuscii a guidare la punta del mio cazzo rigido verso la sua morbida e scivolosa figa, in un attimo la penetrai, lei rimase a bocca aperta, stringendo le gambe intorno a me per farmi sentire i muscoli della figa stringere il mio cazzo. Come un coltello caldo nel burro il mio cazzo entrò nel suo fiore grondante con facilità, il peso del suo corpo mi aiutava ad impalarla completamente sul mio albero.
I nostri gemiti era un tutt’uno, ci stringevamo l’un l’altro, chiusi gli occhi e nuovamente tutto ciò che esisteva era il mio cazzo nella figa di Rosy, il mio cazzo inghiottito nella figa di Rosy, spingevo sempre più, sollevandola contro le piastrelle, sentendo la sua stretta su di me.
“Ohhhhhhh …. sì …. ancora…. più su… spingiii… daiii” urlava mentre andavo su e giù.
Con la bocca baciavo e mordicchiavo il suo collo. In qualche modo tra un bacio e un gemito riuscii a pronunciare le parole: “Oh siiii… Rosy prendilo tutto siii…..” La stavo scopando con forza, e la mia fontana era pronta a spruzzare, a spruzzareeee … e poi lo ha fatto !! Tutto il mio corpo esplose in Rosy, il mio rubinetto zampillante sembrava geyser di sborra, tutti i miei muscoli si stringevano a lei. Stavo ancora pompandola per arrivare al mio rilassamento ignaro di quello che lei stava provando, quando d’un tratto sentii le sue gambe stringermi, e lei emettere un urlo di piacere: “ Non ti fermare!!!! Godooooo….. godooooooo……!!!” Con piacere accolsi questo suo orgasmo per me inaspettato.
Ci è voluto un po’ per ritrovare i nostri sensi, ancora appoggiati contro il muro, ancora uniti. Mi tolsi dolcemente da lei e la spostai dalle piastrelle mettendola in piedi, facevamo fatica a stare in equilibrio sulle gambe traballanti, ci stringemmo di nuovo l’uno all’altra e ci abbandonammo ad un altro focoso e passionale bacio, assaporando ciò che avevamo appena condiviso.
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