“Riempimi bene, senti come ti ho allagato il cazzo…”
Quello che scrivo è accaduto da pochi giorni.
E’ stato molto eccitante,
al di là della relazione incestuosa che va avanti com mia suocera Anna.
Feste natalizie in corso, affittiamo una baita in montagna dove festeggiare tutti insieme, compresi i miei cognati.
Il posto è incantevole, non nevica, ma la neve che era caduta è sufficiente a mantenere il clima natalizio.
La baita è su due livelli. Al primo c’è la cucina ampia ocn soggiorno, la sala, una camera e un bagno.
Al secondo 2 camere e 1 bagno. Qui dormiamo io, mia moglie e il nostro bimbo piccolo e i miei suoceri.
Fa molto freddo fuori, tanto che mia moglie si raffredda e becca un gran mal di gola.
Passano i primi 3 giorni dal nostro arrivo, trascorsi a preparare pranzi e cene, passeggiando nei boschi e sciando. Io e mia suocera facciamo gli indifferenti, mentre mia cognata ci osserva e se la ride sotto i baffi. Al terzo giorno mia moglie è molto costipata e lo passa al letto tossendo e starnutendo.
Arriva la sera e andiamo tutti a dormire. Mia moglie continua a tossire e si sforza di farlo piano per non svegliare il nostro bimbo. Va avanti fino alle 3 di notte, quando si alza, va in camera della madre e le dice se possono scambiarsi il letto così da non svegliare il bambino. Lei si nfila nel letto con il padre e mia suocera viene in camera mia. Io sto dormendo e non mi accorgo che nel letto si sta infilando mia suocera. Credo sia mia moglie che è tornata. Poco dopo, come faccio di solito mi giro dalla sua parte e infilo una mano nelle mutande a quella che credo essere mia moglie. Da prima sta per qualche minuto immobile, ma poi, Anna, allunga la mano e mi prende l’uccello. Io mi sveglio e lei mi bacia e dice: “Sono io, B. è andata nel mio letto per non disturbare il bambino” e mi bacia. Io le chiedo se è il caso di scopare, c’è il bimbo e ci potrebbero sentire. Lei dice che la situazione la eccita da morire: “Non l’abbiamo mai fatto con in casa qualcuno presente e poi il bimbo dorme profondamente e saperlo nel lettino accanto mi fa tornare indietro nel tempo quando scopavo con tuo suocero e in camera avevamo i bimbi piccoli a dormire” Così riprendiamo a baciarci, mentre con le mani ci masturbiamo a vicenda.
Mi abbassa i boxer e inizia il pompino, mentre io con due dita nella fica le stimolo il suo punto G. Andiamo avanti per un po’ e poi la voglia aumenta tanto che ci stacchiamo uno dall’altro per scopare.
Anna in sottoveste e mutande mi dice:” Per star sicuri e far finta di niente nel caso qualcuno si alzasse, mi sposto solo le mutande, non le tolgo e tu abbassati i boxer. Le tette sono libere” Così faccio e nel mentre mi metto sopra di lei, lei si sposta le sue mutante e si tira su la sottoveste scoprendosi le tette. Infilo la mia cappella violacea e gonfia in quel meraviglioso paradiso di labbra e peletti e piano piano sprofondo nella sua pancia facendole sentire tutta la mia lunghezza. Inzio a pomparla, mente le nostre lingue si cercano. Lei tiene le gambe leggermente sollevate, non è proprio il caso di mettersi come al suo solito, completamente divaricata con le gambe all’indietro e mi abbraccia forte la schiena. Il movimento è fluido e lento, non stiamo scopando, ma facendo veramente l’amore. Lei che normalmente geme forte e incita a dovere, gode sommessamente. Soffoca i suoi gridolini nella mia bocca, sulle mie labbra mi dice all’orecchio: “Che bello amore, ho la patata in fiamme, sono fradicia. Sento la cappella strusciare in tutta la fica. Continua non ti fermare ti prego” e così si va avanti per lunghissimi minuti. Io comincio a sentire la sborra salire dalle palle fino all’uccello: “Anna tra un po’ sborro, a che punto sei tesoro?” Lei: “Godo da morire ma se non mi martelli più veloce non vengo” Io: “Rischiamo di far casino”. Lei: “Allora staccati un pochino, che così mi sgrilletto”. Io mi puntello sulle mani e le dò la passibilità di masturbarsi nel mentre continuo a scoparla. Ora mi sto controllando a fatica e dico: “Anna sto morendo”. Lei mi dice di resistere che c’è quasi e: “Ho bisogno di un dito nel culo e vedrai che sborro subito” Cosi ci mettiamo su un fianco, uno di fronte all’altra e le infilo il dito tutto dentro. Lei aumenta la velocità sulla fica e in pochi colpi di cazzo, viene piantandomi le unghie nelle chiappe e serrando i denti per non urlare. Io sto ancora spingendo, ma sono in dirittura d’arrivo. Anna mi incita nell’orecchio: “Dai, dai, dai, fanne tanta. Riempimi bene, senti come ti ho allagato il cazzo. Dai amore sborra dentro la mamma, dai. Dai dentro la patata, dentro la patata. Le afferro una gamba me la tiro in sù tanto da avere il suo piede all’altezza del mio orecchio. Le mollo 5 colpi fortissimi in fondo e le inondo l’utero tenendocelo ben piantato contro. La sborra è tanta è comincia ad uscire. Anna mi bacia, mi bacia e mi bacia. Ma ci dobbiamo staccare e far finta di niente.
Lei si tira giù la sottoveste e si rimette a posto le mutande, mentre lo sperma continua a fuoriuscire e a imbrattarle tutte. Le dò un ultimo bacio sulle labbra e uno sulla fica e ci mettiamo a dormire come due angioletti. La mattina, dopo esserci tutti alzati e con mia moglie, il bimbo e mio suocero giù di sotto a fare colazione, Anna torna su ed entra nella mia camera, si avvicina, si alza alza la vestaglia e la sottoveste e senza dire una parola, ma con con gran sorriso, mi fa guardare le sue mutande nere che hanno una gran bella macchia biancastra di sborra asciutta.
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