“Ricordo quel periodo della mia vita con molto piacere, in un certo qual modo mi piaceva essere al centro dell’attenzione di tutti, anche se effettivamente…”
Infanzia e gioventù 2ª parte
E’ passato molto tempo dal mio
primo racconto biografico, solo oggi mi è venuta voglia di continuare, ho tanta nostalgia di quei tempi.
Ricordo quel periodo della mia vita con molto piacere, in un certo qual modo mi piaceva essere al centro dell’attenzione di tutti, anche se effettivamente non mi rendevo conto di quello che facevo, o non me ne volevo rendere conto. continuavo a spiare sia mia madre che mia sorella; mia sorella era diventata una donna e quindi anche più bona e appetitosa, e mia madre più matura ma sempre una bella donna molto attraente e sensuale. mia sorella aveva delle tette stupende e in mezzo alle belle cosce c’era un batuffolo di peli ricci di colore rossiccio, che nascondeva il paradiso; mia madre, invece , aveva delle tette molto più grandi un paio di cosce belle lunghe e affusolate e la figa era ricoperta da una folta peluria color nero corvino. mi piacevano moltissimo e mentre le guardavo dal buco della serratura mi veniva la bava alla bocca e mi menavo il cazzo che era diventato duro come la pietra, le spiavo sempre più spesso e qualche volta ho rischiato di essere scoperto, qualche volta, quando mia madre faceva il bagno, fingevo di stare male e che dovevo andare in bagno, allora mia madre si copriva un po’ e mi faceva entrare, era uno spettacolo vederla con quel piccolo asciugamano che copriva a stento figa e tette, le cosce si vedevano tutte, fin quasi alla figa, mi diceva di muovermi, ma io sarei rimasta lì per sempre, ero tanto eccitato che non riuscivo neanche a fare pipì. Quando ero in quelle condizioni e mi trovavo sola in casa cercavo di contattare Enzo, che non si faceva ripetere l’invito due volte, mi facevo trovare con la solita vestaglietta e appena entrava, facevo sempre la parte indifferente, affacciandomi alla finestra, finchè lui non si poggiava dietro di me e mi faceva sentire come ce l’aveva duro, poi andavamo sul divano e mentre me lo metteva subito nel culo , godevo come una vacca, mi piaceva ogni giorno di più prendere il cazzo nel culo, non lo mollavo finchè non sborrava sulla mia schiena, dopo toccava a me sborrare poggiandoglielo solo tra le natiche , come al solito, ma non reclamavo mi piaceva lo stesso, la cosa bella era che riuscivo a soddisfare il mio culo. Anche con Ciro la storia durò ancora un po’, mi invitava a salire da lui, per studiare, sempre in presenza di mia madre, sapeva benissimo che non potevo dire di no per non insospettire mia madre, naturalmente gli inviti avvenivano sempre quando era solo in casa, appena in casa mi faceva accomodare sul divano e mi faceva iniziare a leggere, lui si cambiava e tornava solo con un pantaloncino addosso, si sedeva accanto a me e ascoltava quello che leggevo, poi iniziava ad accarezzarmi le cosce, io ero sempre in pantaloncini corti, insinuava la mano sotto i pantaloncini fino a toccarmi il cazzettino, ma insisteva moltissimo sulle cosce, le mie cosce come vi ho detto nel racconto precedente, erano molto lisce senza un pelo e abbastanza formose, quasi come le donne, era un piacere accarezzarle, lo so perché, di tanto in tanto me le accarezzavo anch’io, insisteva nelle carezze, io cercavo di resistere, ma non scapavo più, mi piaceva, poi portava la mia mano sul suo cazzo già in tiro, prima resistetti ma poi dovetti cedere (con molto piacere)e iniziai a fargli una sega, dopo un po’ mi fece girare, quasi con forza, mi abbassò i pantaloncini e le mutandine, mi umettò il buchino e con molta delicatezza me lo mise nel culo; mmm fu bellissimo, anche se non lo davo a vedere. dopo un po’ di pompate mi sborrò sulla schiena, avrei voluto prenderglielo in bocca, pulirglielo, ma non avevo il coraggio di farlo, si ripulì e si rivestì, steti un altro po’ e poi andai via.
Tutte queste storie durarono fino all’età di 15-16 anni, poi iniziai a conoscere e ad uscire con le ragazze, l’uccello mi tirava da matti e le donne al solo guardarle mi facevano eccitare. Con le ragazze della stessa mia età o forse anche un po’ più piccole non riuscivo a concludere niente, solo qualche palpatina, avevo gli ormoni che impazzivano, continuavo ancora a spiare mia sorella e mia madre, tutto questo periodo, ho frequentato solo ragazze, sessualmente parlando, poi mi sono fidanzato, e ho conosciuto e provato la figa, Dopo la parenesi del militare, mi sono sposato e la vita andava avanti tranquilla, le mie tendenze e voglie infantili si erano sopite, e non ci pensavo neanche più, il risveglio di quelle voglie è avvenuto quando avevo 26-27 anni più o meno, sessualmente ero sempre arrapato e la sola moglie non mi bastava, un giorno tornando dal lavoro, finivo di lavorare sempre molto tardi, lungo la strada che facevo sempre per rientrare a casa avevo notato una prostituta, molto ben fatta e bella, bionda con un seno bello grande e un paio di cosce spettacolari,un culo appena coperto da una minigonna, in poche parole tutto di lei diceva scopami scopami. l’avevo notata anche altre sere; quella sera decisi di fermarmi e una volta messoci d’accordo sul prezzo, andammo a casa sua.
La camera da letto era illuminata con luce soft, per creare una certa atmosfera, lei mi disse di spogliarmi e di accomodarmi, mi tolsi pantaloni e mutande, mentre lei languidamente iniziò a togliere la camicetta, cacciò due seni favolosi, il reggiseno non riusciva a contenerli, tanto erano grossi, poi si tolse la gonna e rimase con calze autoreggenti mutandine e reggiseno, mi avvicinai a lei e l’aiutai a togliere il reggiseno, appena liberi i seni mi ci tuffai dentro con la testa, erano grossi e sodi con due capezzoli lunghi e turgidi, anche lei cominciò ad accarezzarmi e a stuzzicarmi, io ero nudo seduto sul letto con un cazzo talmente duro che mi faceva male, si avvicinò e si tolse gli slip, rimasi a bocca aperta e meravigliato vedendo il mostro che era uscito dalle mutandine, lei si accorse del mio stupore, e mi chiese se c’erano problemi, e che ci saremmo divertiti lo stesso, vinto il primo imbarazzo annuii e ci stendemmo sul letto, lei con molta dolcezza accompagnò la mia testa sul suo cazzo, che nel frattempo era diventato duro come la pietra, era grosso, un mostro, doveva misurare sui 25cm un 18- 20 di circonferenza, facevo fatica a farlo entrare in bocca, era enorme, e poi io non avevo mai preso un cazzo in bocca, lei sempre con molta dolcezza guidava la mia testa finchè non presi il ritmo giusto, poi mi fece mettere a pancia all’aria, con un cuscino dietro la schiena, e le gambe le portò quasi sopra le sue spalle, mi insalivò ben bene il buchetto dove poggiò quella cappella bella e mostruosa, iniziò a spingere con molta delicatezza, al mio minimo accenno di sofferenza si fermava e mi faceva riprendere fiato, poi riprendeva sempre con molta lentezza, e dopo varie interruzioni riuscì a farlo entrare tutto nel mio culo, sentivo un dolore lancinante, ma nel vederla così bona, con quei seni e quella bocca carnosa dimenticavo tutte le sofferenze, dopo un po’ che stette ferma nel mio culo e vedendo che soffrivo sempre meno, iniziò a muoversi e a pompare, il dolore , man mano che lei mi pompava veniva sostituito dal piacere, e che piacere, alla fine non volevo che uscisse più, mi piaceva da morire, poi uscì e me lo prese in bocca e subito dopo mi offrì il suo culo, un culo bellissimo più bello di quello di una donna, il mio cazzo non fece nessuna fatica ad entrare, ma ero talmente eccitato e arrapato che mi bastarono pochissime pompate per sborrare e godere come una troia.
In seguito le mie visite al trans sopra descritto, furono sempre più frequenti, e la cosa che volevo da lui/lei era sempre la stessa, volevo che me lo mettesse nel culo, dopo che glielo avevo fatto indurire nella mia bocca, il più delle volte mi faceva mettere a 90° (alla pecorina) e poi sempre con molta dolcezza mi penetrava, e mentre mi pompava mi diceva di tutto, mi dava del “RICCHIONE” a volte mi chiamava TROIA e mi diceva : Ti piace il cazzo nel culo, vero ricchione mio? , mi piaceva sentire tutte quelle sconcezze, mi facevano eccitare, ogni tanto mi stendevo sopra di lei, mi piaceva sentire quei seni grossi e sodi contro il mio petto e il suo cazzo contro la mia pancia, tentai pure di baciarla in bocca, ma era restia a farlo, e quindi non lo facevamo spesso, ma , ripeto la cosa più bella era quando me lo metteva nel culo, sapeva di avere un cazzo enorme, e quindi all’inizio era molto prudente e delicata, poi una volta dentro e visto che non mi lamentavo più ha iniziato a pompare con molta più foga, e più gemevo per il godimento e più spingeva, era anche molto resistente, ci metteva tantissimo a venire, e alla fine sborrava sulla mia schiena, poi era il mio turno a metterglielo nel culo, ero talmente infoiato ed eccitato che impiegavo pochissimo a sborrare.
Poi mi resi conto che tutte quelle visite mi stavano costando un patrimonio, e smisi di andarci.
Il mio lavoro mi costringeva anche a viaggiare e a stare lontano da casa per molti giorni a settimana, spesso eroda solo, e dopo il lavoro , quando mi ritiravo in albergo, mi piaceva mettermi nudo e trastullarmi sia cazzo che culo, spesso mettevo le mutande tra le chiappe a mò di perizoma e mi rimiravo allo specchio, elogiandomi da solo.
Ogni tanto con me veniva un collega, e in albergo per risparmiare prendevamo una camera doppia, la sera ci facevamo la doccia a turno, io ero un po’ imbarazzato a mostrarmi nudo, non lo avevo mai fatto , neanche da piccolo, lui invece lo faceva con molta disinvoltura, e devo dire che a me non dispiaceva vederlo, aveva un cazzo che moscio era di notevoli dimensioni (almeno 14-15 cm) e gli piaceva girare nudo per la camera, e anche dormire nudo, e quindi anch’io mi sono dovuto adeguare, la notte mi ero messo a dormire nudo, vedere il suo cazzo mi aveva fatto eccitare, e la notte mi scoprivo apposta, e gli volgevo la schiena mettendo in bella mostra il mio culetto liscio e sodo, ho passato una notte in bianco con la speranza che prendesse l’iniziativa e iniziasse a toccarmi, per poi ………… invece non si è mosso dalla sua posizione, lo vedevo che si girava e rigirava nel letto e ogni tanto si scopriva tutto mettendo il cazzo in bella mostra, facendo aumentare la mia eccitazione. al mattino mi ha solo chiesto che cosa avessi avuto la notte e gli ho risposto che avevo caldo e quindi mi sono scoperto, mi ha risposto che anche lui aveva sentito caldo. Il giorno dopo, tornati dal lavoro, ci siamo lavati, andati a cena e poi ci siamo preparati per andare a letto, , uscendo dal bagno lo vedo nudo che salta sul letto, , con il cazzo che gli ballonzolava tutto, era proprio un bellissimo cazzo, grosso e lungo, si poteva considerare un super dotato, gli chiesi cosa stesse facendo, a cazzo penzoloni, mi rispose che cercava di uccidere una zanzara, e come la vuoi uccidere a colpi di cazzo gli risposi sorridendo,e lui, sempre sorridendo, mi rispose, no il cazzo serve a ben altre cose, e finisce lì.
La notte mi muovo, fa caldo e mi scopro, rimanendo tutto nudo, ogni tanto mi giro dalla sua parte e lo vedo immobile, con il cazzo semiduro, uno spettacolo, per non aumentare il mio eccitamento mi giro dall’altra parte, mi sto quasi addormentando quando sento qualcuno dietro e qualcosa di duro che preme contro le chiappe, poi una voce mi sussurra : “ti faccio vedere a cosa serve il cazzo”. cerco di divincolarmi dicendogli di smettere, ma evidentemente non ero tanto convincente , infatti lui non si scompone e continua a premere il suo cazzo contro il mio culo, tenendomi immobile con gambe e mani, quando vede che desisto, mi gira di forza e mi fa stender a pancia sotto, si stende su di me posizionando il suo cazzo tra le mie chiappe, era diventato durissimo, era stretto tra le mie chiappe, e lo muoveva , come se si stesse facendo una sega con il mio culo, poi vedendo che non reclamavo più e che ero succube suo, mi fa alzare il culo facendomi mettere alla pecorina, mi insaliva ben bene il buchetto e inizia a spingere quel mostro dentro di me, sentivo un male tremendo, il suo cazzo duro era grandissimo, non avevo mai visto un cazzo così grande, continua a spingere io quasi grido dal dolore, lui si ferma per un po’, mi fa riprendere fiato, poi continua in modo molto delicato fino a quando la cappella entra tutta e allora il più è fatto, il resto del cazzo entra facile facile, ma non tutto, troppo lungo per stare tutto nel mio culo, inizia a pompare e io a mugolare dal godimento, più mi sente mugolare e lui più spinge, dopo un po’ esce e mi inonda la schiena di sperma, era tanto calda che quasi mi scotto. Il giorno dopo siamo ripartiti e non mi è più capitato di lavorare con lui , anche perché sia io che lui abbiamo cambiato lavoro.
Il nuovo lavoro mi costringeva a stare sempre più spesso e più a lungo lontano da casa. Ma da qui inizino altre avventure che racconterò più in seguito.
Baci Nikole
P.S. per commenti o contatti scrivere a [email protected]
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