“Da circa due anni, da quando ho iniziato l’università mi sono trasferito in una nuova casa con Giulio il mio migliore amico…”
Da circa due anni, da quando ho iniziato l’università mi sono trasferito
in una nuova casa con Giulio il mio migliore amico. Condominio tranquillo formato da tre appartamenti, il nostro, quello di sotto abitato da n losco elemento che non esce mai di casa e che tiene le tapparelle abbassate e quello di sopra dove stanno dove stanno Paolo e Francesca. Niente figli una coppia sulla quarantina molto simpatici con i quali abbiamo fatto subito amicizia. Certo non amicizia profonda ma quei rapporti di buon vicinato che ti consentono che ti consentono di andare a chiede un uovo se ti accorgi di non averne a sufficienza per preparare la torta alla quale ti stai dedicando.
Circa 45 anni lei, bella bionda tutte enormi e silicone da tutte le parti mentre lui circa 50 e che pezzo di manzo di uomo fatevelo dire! Capelli brizzolati fisico ultra palestrato che non dimostra l’età ghermito da una folta criniera di peli scuri che non mettevano schifo come solitamente mi fanno i peli ma al contrario ti mettono un eccitazione addosso che …. Ma ciò che di lui mi piace ancor di più e il suo essere uomo! Il suo essere virile, leggermente sporco e l’idea che sia un gran toro da monta.
Vi chiederete come so questo? Beh dovete sapere che più volte a settimana (almeno tre) sentiamo urla di piacere provenire dal loro appartamento e che grida.
Inoltre le rare volte in cui mi è capitato di parlare con Paolo lui non si e limitato a parlare del tempo atmosferico ma ci da dentro con frasi del tipo “hai sentito ieri come di abbiao dato dentro” oppure “questa notte mi svuoto i coglioni su due tette pagate col mio sudore” io imbarazzatissimo (ed eccitato) rispondo sempre “da vecchio voglio diventare come te” e lui sempre risponde “frocetto del mio culo io non sono vecchio! Smetti la di lavarti bevi birra e si uomo se hai le palle” io mi mettevo a ridere lui sorrideva mi schiaffeggiava leggermente la faccia e mi diceva “tu prenderei tanti cazzi in culo e renderai felice molto uomini frocetto”.
Io non ci davo importanza perché sapevo che lo diceva scherzando ma in realtà prendere cazzi in culo mi piaceva, eccome se mi piaceva ma nessuno lo sapeva, neppure Giulio.
Poco tempo fa improvvisamente però non abbiamo più sentito nulla, nessun rumore notturno e non gli abbiamo più incontrati in giro o nelle zone comuni del palazzo.
Così a circa due settimane dal silenzio con una scusa sono salito su a vedere com’era la situazione
Suonato il campanello mi apre la porta Paolo. Aveva un aria distrutta. Barba incolta capelli spettinati, un fetore come se non vedesse la doccia da giorni, aveva addosso solo un paio di mutande, un tempo bianche ora piene di chiazze giallognole di non si sa quale cibo bibita o liquido corporeo.
“Che t’e successo Paolo” chiesi io
“Che è successo? Quella trovoiona di Francesca m’ha lasciato! Se n’è andata con un ragazzo di 20 anni tutto pieno di tatuaggi e buchi! Ma prima m’ha svuotato il conto in banca! Non ho il manco un soldo per andare a puttanae”
“Avanti Paolo so che ora ti dispiace ma sei un bell’uomo troverai altre mille ragazze da soddisfare”
“E quasi un mese che non toccò figa, ho i coglioni pieni di sburro” mentre diceva queste parole si ravanava il pacco come se una sola non bastasse per prendere quella cosa che sembrava enorme.
“Ma non ci credo”
“E invece credici sono talmente eccitato che mi scoperei anche il culo di un uomo”
“Allora sei tu frocio e non io” gli dissi scherzando.
A quelle parole scatto come una molla su di me, mi bloccò i gomiti e con il suo petto contro il mio petto e il suo viso a meno di cinque centimetri dal mio mi disse, con un alito pesantissimo, ” io sono un uomo , sono maschio ma ora mi svuoto le palle su di te frocetto” e mi sputò dritto in bocca.
Risedutosi mi prese la testa e iniziò a fregasse la contro le mutande che emanavano un tanfo incredibile, inoltre mentre cominciavo a prendersi gusto e a passarci la lingua, iniziarono a bagnar si sempre più di piscio che io leccavo.
Dopodiché mi rialzo e spinse contro la spalliera del divano, si alzò davanti a me e si tolse le mutande. Aveva un cazzo moscio e pieno di peli. Saldo con le ginocchia appoggiate sul divano, io ero chiuso dalle sue gambe e lui iniziò a strascinar i l’uccello contro la faccia e dopo praticamente nulla io lo presi in bocca. Lui mi tirava per i capelli, me lo faceva entrare e uscire e, tra le mie labbra, lo sentivo diventare sempre più duro. Quando fu totalmente in tiro con una lunghezza di non meno di 23/24 cm me lo tolse dalla bocca e si sedette accanto a me
“Beh che aspetti” mi disse ” ti devo stappare i vestiti o ti Levi da solo i pantaloni e ti metti a gambe all’aria o te gli stappo io”.
Non me lo feci ripetere due volte, slacciata il cinto e lasciai cadere ,e braghe sul pavimento mettendo,i a 90 sul divano.
Lui mi infilo in un sol colpo tre dita nell’orifizio. Io urlai tantissimo “lo sapevo che hai il culo aprto” mi disse lui sditalinandomi il culo. Ci spostammo in camera da letto dove mi mise a pancia in su , gambe aperte e in men che non si dica mi ritrovai lui sopra di me e il suo enorme uccello che penetrava il mio sedere.
Aveva una grinta incredibile io urlavo come un pazzo e lui cercava di urlare ancora più di me mi girava un tutte le posizioni e infilava quella bestia sempre più grande sempre più infondo.
Questo su e giù duro almeno 45 minuti fin quando lui non mi giro sul letto a schiena in giro e urlando non fece eiaculare quel cazzo enorme su di me. La mia maglietta nera era completamente ricoperta di sburro.
Mi rivestii e tornai a casa dove Giulio, che era rincasato mentre io ero da Paolo, mi disse ” che hai nella maglietta? Ti sei perso i nostri vicini oggi ci hanno dato più dentro del solito! Povera Francesca ne esce zoppa”. Io risposi con un sirrisino stupido e dolorante andai in camera mia. Sapevo che quella non sarebbe stata l’ultima volta che Paolo mi scopava, non ero riuscito ad assaggiare il suo sborro caldo…
To be continued
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