“La penetrai lentamente appoggiando le mie mani sui fianchi, lo specchio rifletteva i nostri visi accaldati ed eccitati mentre il piacere aumentava sempre più;…”
Come da accordi presi, quel pomeriggio mi presentai a casa della mia
porcona, indossava una camicia da notte piuttosto corta con il pezzo di sotto di pizzo trasparente, lasciandomi vedere il suo culo a malapena coperto da un minuscolo, per il suo culo, slip. Dopo qualche secondo ho sentito suonare la porta e mi sono nascosto dietro la porta della camera da letto. Era la sorella, più giovane di lei, e dopo una bella scopata saffica che fecero sul divano, vennero anche loro in camera da letto. La vedova si sedette sulla poltrona di lato a me, mentre la sorella che aveva un seno eccezionale, una quarta misura abbondante, con due capezzoloni pronunciati e due areole invitanti, comincio a fare una specie di danza davanti a lei. Quel movimento un po’ lascivo mi turbò, quel modo di mettersi in mostra era arrapante e mentre continuava a danzare come un’odalisca tutta nuda, in piedi di fronte a me, iniziò lentamente a passarsi gli slip tra le cosce, facendoli strisciare sulla sua figa, quasi facendo la danza del ventre e con dei movimenti degni della più grande puttana mai esistita, si girò e chinandosi in avanti finì di sfregarsi gli slip sulla figa, mettendo in mostra da dietro il suo gran figone,che sicuramente era tutta bagnata, poi con un sorriso maligno, disse alla vedova “Beh! è ora di divertirci! Vedo che il gioco ti piace! Stai sbrodolando come una cagna! Ti vorresti masturbare, vero?” la prese la testa tra le mani e la baciò in bocca, si, proprio così, la baciò con la lingua in bocca. Ero frastornato; sorella con sorella, che altro mi dovevo aspettare. Nel frattempo la vedova era sempre più scomposta, ormai stava a cosce aperte mostrando la figa in primo piano, la carezza di sfuggita alla tetta era ormai diventata un palpeggiarsi continuo e mentre le loro lingue roteavano impazzite si dicevano “Toccami..! Fammi sentire le mani! Sii,… succhiami i capezzoli, leccami le sise.” La sorella si stese sul letto pancia all’aria e lei si mise sopra in posizione a 69 e così iniziarono a leccarsi la figa. Vedevo dallo specchio la sua lingua entrare ed uscire dalla fica, la vedova ormai aveva perso ogni inibizione e per come si leccavano la fica, si, mi eccitava da morire! Si sentiva il rumore delle loro bocche che succhiavano tutti gli umori ed intanto vidi che si leccavano anche il buco del culo, poi si infilavano dentro la lingua e poi un dito e poi due. Ad un certo punto la vedova si alzò in piedi e a cosce larghe iniziò a masturbarsi violentemente, avrei voluto leccarle io la fica, la mia amante era cotta a puntino, o meglio si era cotta da sola, poi prese le sue tette e cominciò a stringersi il seno tanto che sembravano scoppiare. La vedova cominciò ad accarezzarsi il seno guardando fisso nei miei occhi, ormai ero fuori dal suo nascondiglio, un pò impaurito per averla disubbidito ma allo stesso tempo eccitato come un mandrillo. La mia mano scese lentamente giù sul suo pelo e subito la sorella si accorse della mia presenza, fece un sobbalzo di spavento, ma la vedova la riposiziono velocemente con la bocca sulla sua figa spalancata e mi disse “Adesso voglio che mi guardi… so che ti piace guardare, voglio farti vedere come mi piace la sua lingua e le mie dita”. Cosi cominciarono con un alternarsi di colpi di lingua e sditalinamenti l’una con l’altra, le sentivo gemere come due cagne in calore ma dopo qualche minuto la vedova si mise seduta al centro del letto la sorella si inginocchiò dietro di lei; riuscivano a specchiarsi interamente; era volontà di entrambi guardarsi allo specchio, nude. “Ti piaccio?” sussurrò la vedova sorridendo mentre da dietro le spalle la sorella cominciò massaggiarle il seno e le sue cosce si allargarono permettendomi la visione del miracolo femminile. La fica della vedova era rosa scuro ed emergeva tra i suoi peli neri come un fiore di ninfa che sboccia tra le acque ferme di un laghetto. I miei occhi erano fermi su quella visione, mi piaceva vedere quella donna così aperta, disinibita e vogliosa di essere ammirata in tutta la sua eccitazione, lei si teneva le grandi labbra aperte, completamente esposta ai miei sguardi, la bocca era leggermente aperta e lasciava passare i suoi gemiti che diventavano tutt’uno con i sospiri di sua sorella; i gemiti e i sospiri di lei erano sempre più intensi mentre il mio cazzo le penetrava solo a vederle. “Oh vieni, ti voglio . Prendimi!” disse ed io mi alzai mettendomi in piedi al bordo del letto mentre lei si mise carponi offrendosi a me schiacciando la testa sulla figa della sorella e tenendo il culo bene in alto; lentamente rinculò verso di me, che l’aspettavo col cazzo fremente in mano. Vidi che alzò lo sguardo verso lo specchio per vedermi mentre le stavo puntando il cazzo sulla sua fessura umida. La penetrai lentamente appoggiando le mie mani sui fianchi, lo specchio rifletteva i nostri visi accaldati ed eccitati mentre il piacere aumentava sempre più; le piaceva vedersi così porca, voyer del suo stesso godimento: la protagonista di quel film era lei. Era libera in quello specchio, libera di urlare il suo piacere, il suo orgasmo “vengoooo…” ed io sborrai quasi subito. Poi ha fatto segno alla sorella di girarsi e ha iniziato a lavorarle il buco del culo con la lingua, mentre con una mano mi faceva una sega per farmelo venire di nuovo duro e dopo qualche colpo eccolo di nuovo in tiro io intanto allungo la mano verso la vedova e gli strizzo un capezzolo sempre più forte fino a fargli male, la sculaccio un pochino e, di nuovo gli strizzo un capezzolo mentre la sorella mi incitava a rompergli il culo ed a trattarla da troia allora mi misi in ginocchio sul letto proprio dietro di lei e iniziai a massaggiargli lo sfintere con un dito e poi due e infine la vedova usò quella famosa bottiglietta con il liquido trasparente, era vasellina, mi unse tutta la mano e cominciai a penetrarla un po’ alla volta. Si era molto rilassata, e la mano scivolava dentro senza fatica e resistenza. Quando fu ben accomodata dentro la cavità anale, la tolsi per far entrare quel cazzo super gonfio e poggiandolo sulla caverna aperta del culo ed iniziai ad infilarlo. “Fottimi, fallo andare su e giù” urlava e dopo qualche colpo bello secco glielo sfilai lentamente per gustarmi la vista del suo buco largo, enorme come una falla su uno scafo. Era un culo morbido umido e accogliente, chiusi gli occhi e gli rinfilai il mio cazzo dritto e dopo un pò che lo stantuffavo gli venni dentro copiosamente; ero alla mia terza eiaculazione. La vedova subito esclamò verso la sorella “non è ancora finita” e poco dopo fece sparie il mio cazzo nella sua bocca un paio di volte, lo succhiava con passione mentre continuava ad accarezzarmi le palle, poi la vedova mi disse che voleva essere leccata tutta e mi baciò sulle labbra e mi infilò la lingua in bocca risucchiando la mia, lei si contorceva dal piacere mentre con due dita le scostavo i peli della fica e con la mia bocca incollata alla sua continuavo a baciarla appassionatamente, poi scesi giù e mentre le succhiavo i capezzoli la sorella continuava a spampinarmi e mugolava “mmmh si…. bel cazzone, tu devi darmi questo bel cazzone” e prese a massaggiarmi il cazzo “ooh, cosa abbiamo qui? qualcosa che si ingrossa… diamo una bella controllata” e appeno lo lasciò, il cazzo semieretto saltò su come una molla “mmmh…mi piace il tuo cazzo ” e con pollice e indice prese a menarlo; io cominciavo subito a godere, mentre lei continuava a far sentire la sua lingua sulla mia punta, poi mi prese con entrambe le mani alla base del cazzo e infilò in bocca la punta segandomi a due mani. Le due troie sapevano come sincronizzare i movimenti per darmi il massimo piacere, una mi teneva per la base mentre l’altra cercava di cacciarsi in gola tutta la mazza, poi si invertitono, una segava e ciucciava, mentre l’altra ci dava dentro a leccarmi il buco del culo e le palle che avevo bagnate con tutta la saliva che colava dalle loro bocche ingorde. Si invertivano continuamente, passandosi il cazzo da una mano all’altra, da una bocca all’altra, pompandomi fino a lasciarmi senza fiato, eccitate come cagne, graffiandomi le cosce con le unghie e “mmh…come va? devi già sborrare?” mi domandò la sorella ed io “non…ancora…mmmh, andate avanti cosi…mi fate morire”, “ooh, hai sentito?” e ridacchiarono tenendo il cazzo ben dritto e carezzandolo con le lingue, segandomi e tenendo la cappella appoggiata al viso “mmmh…adoro il cazzo” miagolavano. Poi la vedova si chinò sulla figa della sorella, per succhiargliela, senza smettere di menare il mio cazzo ed in quel movimento mi dava il gran culo da poter accarezzare meglio, poi presa dalla foga di sbaciucchiare la figa della sorella lasciò il mio cazzo, mentre io libero nei movimenti presi a leccargli la schiena, palpargli il culo, scostai le chiappe morbide del suo gran culo e lei favorendo le mie intenzioni, da porcellina allargò una gamba. Nel momento in cui il buchetto del culo era aperto le infilavo dentro la punta della mia lingua e la spingevo dentro e lei me la imprigionava stringendo il buchetto del culo. “Hai capito cosa sto facendo?” mi chiese, “Sto preparando la sorellina perché ti possa accogliere tutto dentro di se” e mentre lei era a pecorina sul letto, mi prese il pisello in mano e lo avvicinò al suo ano, che era ben lubrificato, e lentamente lo spinse dentro. Io avvertii subito la sensazione della stretta violenta dell’ano sulla mia punta ma ero dentro, cominciai a spingere leggermente e continuamente il mio membro mentre l’altra le accarezzava il clitoride. Aveva completamente perduto il controllo, spingeva con forza verso di me ed in questo modo provocava un inserimento ancora più profondo del mio membro dentro di lei, non ne era rimasto fuori nemmeno un centimetro, e mie palle erano completamente a contatto con il suo culo. Sentivo il mio fallo stretto dalle pareti dell’ano come se lo fosse da una mano fortissima, e cominciai un movimento di va e vieni. Sentivo lo splash delle mie palle che urtavano contro le sue natiche e questo rumore mi faceva eccitare da pazzi. La vedova, non contenta di massaggiare il clitoride della sorella le scivolò sotto e cominciò a leccare tutta la parte inferiore, tette, fica, cosce, soffermandosi particolarmente sul clitoride, che era ormai diventato rosso, turgido ed enorme. Mentre io la stantuffavo freneticamente, lei le succhiava il clitoride, le leccava la fica e leccava anche me, quando mi avvicinavo con le palle alla portata della lingua, poi la vedova mi guardò e con voce roca “Prendimi il buchetto posteriore ci devi inculare a tutte e due se no ci offendiamo”. A quel punto puntai il mio cazzo all’ingresso del suo culo invitante e spingendomi lentamente con i reni, a poco a poco l’anello dell’ano si allargava e così iniziai a percorrere la mia strada verso il suo intestino, sentendomi in paradiso con la mia verga strizzata in quel tunnel sempre stretto ed accogliente allo stesso tempo. Mi muovevo lentamente, uscendo ed entrando sempre di più e lei favoriva sempre di più la mia entrata mentre l’altra era sotto di lei a leccarle la fica e con due dita dentro nella sua passera, riusciva a sentire il mio cazzo che si muoveva nell’altro buco, stavamo godendo moltissimo, io sentiì nuovamente lo sperma risalire lungo l’asta, questa volta non potevo trattenermi e cominciai a riempirle il culo con getti su getti di sperma caldo. La sentivo contrarsi nell’orgasmo, il mio cazzo nel suo meraviglioso tunnel era risucchiato dai suoi muscoli interni, ero al settimo cielo. Dopo poco sono uscito ma il suo buchetto che rimase ancora dilatato, uno spettacolo meraviglioso, avevo voglia di rientrarci ma non avevo più le forze e la sorella si distese a fianco della vedova che si era messa supina mentre io caddi senza forza, addosso a quel meraviglioso cuscino di carne e peli ed insieme, tutti e tre, rimanemmo abbracciati e ci baciavamo dove capitava.
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