“Io spingevo indietro per farlo entrare tutto, era bellissimo mi donava un piacere indescrivibile…”
Ai tempi di questo racconto, avevo 15 anni e come sapete dalle
precedenti storie avevo scoperto la mia voglia di essere donna ormai da circa 3 anni. Non mi nascondevo più, ero la puttanella di tutti i miei coetanei. Ogni giorno venivo invitata a casa di un amico e li si passavano interi pomeriggi, dedicati al sesso, con me sempre nella parte femminile. Quella mattina di primavera avevo passato come sempre la mattinata a scuola, con Mirko, il mio compagno di banco, che per tutto il tempo mi prendeva la mano e la metteva fra le sue gambe per farsi palpare il cazzo. Io un pochino mi vergognavo, ma mi piaceva e lo lasciavo fare. Quando suonò la campanella della ricreazione mi fece cenno di seguirlo in bagno. Ci chiudemmo nella toilette e si abbassò i pantaloni e gli slip e mi disse
“guarda puttana è colpa tua se è così duro da fare male “
io mi misi a ridere e dissi: cosa ci posso fare?
” voglio che oggi vieni a casa mia per farti scopare.”
Ok come vuoi.
“Ok però adesso abbassati gli Short, voglio vederti il culo.”
Mi misi di spalle slacciai gli Short e li abbassai fino alle caviglie, mostrando il culetto tondo e morbido completamente nudo visto che come sempre indossavo solo un minuscolo perizoma.
“Hai proprio un culetto da puttana, non vedo l’ora di mettertelo tutto dentro fino alle palle. “Voglio vederti godere mentre ti inculo “
con le mani mi allargo’ le chiappe mi mise il dito medio nel culo e disse in un orecchio :oggi è la volta che ti sfondo.
Alla fine delle lezioni ci lasciammo con la promessa che ci saremmo rivisti a breve.
Tornato a casa spizzicai il pranzo che mi aveva lasciato mamma, poi feci il clistere e la doccia. Non avevo bisogno di depilarmi perché ero completamente liscio, gli unici peletti li avevo intorno al minuscolo pisellino sempre moscio. Mi asciugai i capelli che portavo a caschetto e mi vestii. Misi un mini perizoma rosa e rimisi gli Short bianchi che mi stavano un po stretti e mettevano in risalto il culetto a mandolino ma che tanto avevano fatto eccitare Mirko. Camicetta bianca annodata in pancia, sandali bianchi; mi guardai e pensai che sembravo proprio una bella puttanella.
La casa di Mirko distava poche centinaia di metri dalla mia e mi avviai a piedi. Arrivato al portone Mirko aprì subito. La porta di casa era aperta e quando entrai rimasi di stucco. Mirko era completamente nudo e si stava segando il cazzo duro e gonfio.nudo era bellissimo, gia’ lo immaginavo alle mie spalle che m9i inculava.
“Dai spogliati puttana fammi vedere come mi fai godere zoccoletta ”
mi spogliai nuda piegai le gambe e cominciai a spompinarlo. Lo succhiavo e lo leccavo, mentre Mirko tenendo la mano sulla mia testa mi diceva
:”che pompinara che sei, senti che labbra, che lingua aaahhhh come succhi fermati che se continui ti sborro in bocca.
Mettiti a pecorina sul divano.
“Io obbedii in silenzio.
“Ora ti apro il culo per bene puttana “si mise dietro e subito sentii la cappella cominciare a scivolare dentro, 2 affondi e mi penetrò tutta fino alle palle.io spingevo indietro per farlo entrare tutto, era bellissimo mi donava un piacere indescrivibile. Quando Mirko cominciò a stantuffare iniziai a lanciare gridolini per il piacere che provavo. Sentivo il cazzo scivolare dentro con facilità lo sfintere era molto elastico e rilassato godevo moltissimo.
Purtroppo Mirko era troppo eccitato e durò poco, dopo pochi affondi si irrigidi e in contemporanea sentii i schizzi di sborra riempirmi la pancia. Quando uscì lasciandomi con il culo pieno di sborra e lo sfintere pulsante, mi chiese se ero venuta.
Risposi di no e che ancora avevo voglia di cazzo.
“Sarai soddisfatta puttanella.”
Mi portò sul letto e mi fece sedere sul bordo. Mi mise supina mi sollevò le gambe che mise sulle spalle. “Ora dimmi cosa vuoi che ti faccio ?”
Mirko voglio che mi scopi
“perché “
ho voglia dai mettimelo
“rispondimi sei una puttana? “
Si
“una puttana sempre affamata di cazzo? “
Si ma dai Mirko inculami ti prego ho il buchino che brucia.
“Lo vedi il mio cazzo? “
Si iiiiiiiii
“come è? “
Bellissimo ti prego mettimelo dentro. Il cazzo di Mirko non era un grosso calibro, anzi ma era molto lungo sui 22 cm. La cappella era poco più grande del tronco. In quella posizione lo vedevo benissimo.
“Ora guardami negli occhi. “
Sentivo la cappella che si poggiava sul buchino. Con le mani mi allargai le chiappe e gli andai incontro. Lui spinse e poco dopo sentii le sue palle sbattere sulle mie chiappe. Era tutto dentro, lo sentivo nella pancia. Cominciai a gemere e a muovermi mentre lui rimaneva fermo.
“Guarda quanto sei puttana ti stai scopando da sola “
sii iiiiiiiii improvvisamente sentii una scossa partire dallo sfintere dilatato dal cazzo di Mirko percorrere tutta la schiena per arrivare al cervello. Vengo o mamma quanto e bello vengoo00 e dal pisellino colo’ una goccia di sperma.finite le scosse Mi rilassai ,con il cazzo di Mirko sempre duro e piantato nel culo.
“Allora puttanella come stai, ti ho vista sai, non ti sei mai toccato il pisellino, sei venuta di culo. Hai il culetto che è diventato bella fichetta. Scommetto che ne vuoi ancora. “
Si Mirko ti prego scopami ancora scopami duro, sfondami voglio sentire ancora la tua sborra in pancia.
Per Mirko questa era la seconda volta e impiego più di un ora a venire. Mi inculo’, in tutti i modi. Venni analmente altre due volte. Lui venne mentre mi stava inculando in piedi piegata sul tavolo. Schizzo’, tantissimo. Quando uscì dal buchino la sborra colo’ fino a terra.
Dopo che ci fummo rivestiti mi chiese se mi andava di ritornare l’indomani. Risposi forse. Ma voi che dite sono tornata?
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