“Mi fece alzare e percorse con la lingua la mia pelle, dal collo al torace…”
Questo racconto è frutto della mia fantasia.
L’estate è nel suo
pieno e il caldo si fa sentire. Dopo la prima inaspettatata volta le telefonate clandestine tra me e Veronica si sono fatte ormai quotidiani. Riusciamo a vederci di sfuggita tra un impegno e l’altro. Qualche bacio, qualche carezza e niente di più. Figli per lei, lavoro per me, non ci danno spazi sufficienti, durante il giorno, per passare qualche ora insieme. la sera poi non parliamone. Nonostante Matteo esca lei ha sempre da gestire i suoi ragazzi. Io fatico a gestirmi Miky. Risultato: sembriamo una coppia di quattordicenni i cui genitori non gli permettono di vedersi. “Ma un modo ci sarà pure, no?” è la domanda che mi faccio con frequenza e scandisce le mie giornate. La soluzione ce la propone la sorellina (così si fa per dire dato che di anni ne ha 30) un pomeriggio. Da poco sposata ma grande zoccola da sempre, Gaia (la sorella) non riesce a far a meno di incontrarsi con qualche suo amichetto. Rientrata dal viaggio di nozze da un mesetto, si confida con Veronica chiedendole il suo appoggio e la sua copertura/complicità per fingere una gita al mare tra sorelle nella villa di famiglia a Lerici in modo che lei (Gaia) si sarebbe fatta raggiungere da un amico di colore che gioca nella squadra di pallacanestro locale. Veronica a questo punto mi chiese se anch’io mi sarei potuto liberare e, a seguito del mio sì, si confidò a sua volta raccontando a Gaia di noi. La partenza era prevista per un mercoledì e il rientro il venerdì in giornata. Organizzai con uno dei nostri sviluppatori immobiliari dei brevi incontri nelle zone a cavallo tra Emilia Romagna, Liguria e Toscana e comunicai a casa e in ufficio che da mercoledì della settimana successiva sarei stato impegnato fuori sede e non sarei rientrato prima di venerdì. Arrivò il tanto atteso mercoledì e partii. Ci incontrammo metà mattinata in un bar al porto di Lerici. Veronica e Gaia erano in uno dei bar vicino al porto. Gaia era proprio una bella ragazza ma Veronica aveva quel fascino avvolcente che ti rapisce lo sguarda fin dal primo momento. Indossava un vestittino nero sbracciato in cotone e dei sandali aperti neri. Appena mi vide mi fece un cenno di saluto e le raggiunsi. Facemmo colazione e parlammo del più e del meno. Fu Gaia a proporre un giro in barca nel pomeriggio quando sarebbe arrivato anche il “suo amichetto”. Ci aggordammo per trovarci al porto intorno alle quattro e, dato che avevo fissato un appuntamento a Carrara con un potenziale collaboratore, chisi a Veronica di accompagnarmi. Accettò entusiasta e salutammo la sorella. Lasciai Veronica in ceentro a Carrara e una volta concluso il mio appuntamento la raggiunsi. La portai a pranzo in un ristorante che dava direttamente su una cava di estrazione oggi dismessa. Lo scenario era mozzafiato. Il ristorante era ricavato in alcune delle baracche che negli anni addietro venivamo utilizzate dagli operai della cava. Mangiavamo scambiandoci i piatti e ci scambiavamo sguardi ed effusione come una coppia tanto che la proprietaria ci chiese da quanto tempo fossimo sposati e come facevamo ancora a dedicarci tutte quelle attenzioni. Sorvolammo e terminato il pranzo facemmo il nostro ritorno a Lerici nella casa dove Gaia e il suo amichetto ci stavano aspettando. Entrammo e ci dirigemmo subito al piano superiore. Dalla camera matrimoniale provenivamo dei gemiti e dei sospiri che lasciavano ben poco da intendere. Salì anche la nostra eccitazione ma optammo per prepararci per la gita in barca e scendere al piano di sotto velocemente. Veonica indossava un due pezzi turchese e sopra un abitino in cotone moda Positano. Stava preparando una granita quando la raggiunsi alle spalle e la abbracciai. la aiutai a tritare il ghiaccio e inizia a baciarle il collo. Si voltò e iniziammo a baciarci. Le nostre lingue si intrecciavano, si rincorrevano. Le nostre labbra si cercavano avide e passionali. Le noste mani presero a percorrere ed esplorare i nostri corpi. La mia eccitazione, nonostante gli shorts, era evidente. Presi Veronica in braccio e la adagiai sul tavolo. Inizia a baciarle il collo. “Siii, Fede, che bello” esclamava. Alzai il suo vestitino e iniziai ad accarezzarle le gambe e i suoi fianchi. “Aspetta dai” mi disse mentre cercava di allontanarmi “se arriva mia sorella pensa che figura”. “Non ti preoccupare, tua sorella credo che sia impegnata in altro” le risposi sorridendo e proseguii a baciarle il collo ed accarezzandole i fianchi. Mi feci spazio, scostai il costume e infilai due fita nella sua fighetta. Era gia tutta calda e bagnata. Mi abbassai gli shorts. Veronica me lo prese in mano e se lo portò alle grandi labbra. Spinsi leggermente e glielo feci scivolare dentro. Mi muovevo lentamente e sentivo il suo piacere crescere. La mia eccitazione saliva e godevo dolcemente. Le sue gambe mi stringevano forte i fianchi e le sue mani mi esplorravano il petto. Ci guardavamo negli ochhi mentre ansimavamo di piacere e di passione “Aaah siiii che bello” esclamava Veronica. “Siii Veronica, sei bellissima” le rispondevo. Sentii delle voci avvicinarsi e uscii immediatamente. Anche Veronica se ne accorse e non appena uscii da lei, si alzò e si sistemò il vestitino. Entrarono la sorella e l’amico. Bevemmo delle bibite fresche tutti assieme e uscimmo alla volta del piccolo porto. Gaia condusse la barca in una caletta isolata. facemmo il bagno e scherzammo. La compagnia era allegra e piacevole. le due sorelle sis sentivano a loro agio e curtis (l’amichetto di Gaia) era molto simpatico. Apprezzai anche il fisico di Gaia ma la mia voglia di Veronica non si placava. Rientrammo e, mentre Gaia e Curtis, si andarono a comprare un po’ di pesce per la cena io e Veronica tornammo a casa. Decidemmo di fare la doccia insieme. Ci spogliammo e di corsa ci infilammo sotto l’acqua. La nostra eccitazione aumentava. Ci insaponammo a vicenda e iniziammo astrofinare i nostri corpi in una danza sensuale. L’acqua ci colava sulle teste e scendeva in cerca di palcare la nostra passione. Le nostre mani avide di sesso si cercavano ed espploravano i nostri corpi. Il mio cazzo era duro e pronto per il rapporto. Inizia a leccare il seno di Veronica. Le sue tette erano belle e sode, i suoi capezzoli eretti per l’eccitazione svettavano e aumentavano il loro turgono sotto i miei piccoli morsi. L’acqua mi scorreva sulla testa mentre Veronica mi accarezzava. Scesi ancora all’ombelico, ci giocai e lo insalivai. sentivo i suoi gemiti e il suo respiro sempre più affannoso. Si muoveva e si trorceva di piacere. Arrivai al suo pube e lo assaggiai. Infilai due dita in un colpo solo ed entrarono in un lago di umori. Mi fece alzare e percorse con la lingua la mia pelle, dal collo al torace. Si fermò sul mio capezzolo mentre con la mano iniziò a farmi lentamente una sega. La nostra eccitazione cresceva. Riprese la discesa e percorse con la lingua sulla mia pelle tutto il mio corpo fino al mio pube. Si stacco. Posò la sua mano sullee mie palle iniziando un massaggio delicato e percorse tutta la lunghezza della mia asta con la lingua fino ad aprire la sua bocca per farle scoparire all’interno la mia cappella. Succhiò e strinse le labbra risalendo come in un bacio e fermandosi con le labbra sulla punta mi guardò negli occhi e sorrise per poi riprendersi in bocca la mia asta e inizare un pompino eccitantee. La feci alzare perchè era venuto il momento di godere insieme. Lei si voltò e appoggiò le mai alla parete. Divaricò le gambe. Flessi le mie gambe e presi in mano il mio cazzo duro. Lo appoggiai alle sua grandi labba che Veronica teneva socchiuse con le sue dita. Entrai esclamando di piacere “Siiiii, ahhhhhh” e ricevetti in cambio l’esclamazione del suo piacere “Ahhhhh, che bello sentirti”. Inizia a spingere in modo deciso ma senza forzare il ritmo. Lacqua scorreva suo nostri corpi sche sbattevano l’uno contro l’altro schioccando. Osservai il culetto di Veronica che, proteso verso di me, sbatteva sotto i miei colpi. “Siiii Fede, vengooooo, daiiiii, aahh ahhhh” esclamava e mentre il suo respiro cresceva e le sue gambe iniziarono a cedere. La tenni per i fianchi mentre il mio ritmo aumentò leggermente. Lei si lasciò andare mentre veniva in un orgasmo splendido “siiiiiii, ahhhhh venggoooooo”. Mi fermai, uscii da lei. Veronica si voltò. l’acqua cadeva sui nostri corpi affannati e caldi di sole e passione. Veronica appoggiò la schiena alla parete e i piedi alla quella di fronte. Io ero in piedi in mezzo alle sue gambe. Mi strinse le braccia al collo aggrappandosi a me e iniziò a baciarmi. Il mio cazzo era duro e pronto per entrare di nuovo. Veronica lo prese e se lo portò sul suo buchettò ancora dilatato. Lo infilai di nuovo e riprendemmo a farlo. Lei si aiutava e saliva e scendeva. io muovevo le mie anche avanti e indietro. Eravamo sincronizzati alla perfezione. Mentre io spingevo lei si lasciava dìcadere su di me. l mie colpi affondavano dentro di lei. la sentivo godere ed ansimare “siii Fede, Siii, cosììì dai”. “dai Veronica, siii, dai mi piaceeee” esclamavo. Mi sentivo carico, la mia eccitazione era quasi al culmine. “Fede non venire dentro, ahhh, ahhh, non venire dentro” si raccomandava. Allora la presi, la feci scendere e la feci voltare, Capì immediatamentee e appoggiò i gomiti alla parete della doccia, inarcò la sua bellissima schiena e divaricò leggermente le gambe mettendo all’insù il suo culetto. Mi piegai leggermente sulle gambe. Le toccai le gaandi labbra e raccolsi un po’ dei suoi umori caldi. Li splamai sul buchetto del culo che stava già pulsanso. infilai un dito e iniziai a roteare, poi un secondo e lui si allargò sempre più. Appoggiai la mia cappella e sipinsi delicatamente “Si Fede, tutto adesso” mi incitò. Lo spinsi ed entrò insieme ai nostri gemiti di piacere. il mio ritmo si fece più veloce. il suo culetto era fantastico, sobbalzava ad ogni mia spinta. Spinsi sempre più forte e più a fondo. Veronica capì che stavo per venire e mi incitò a far di meglio “dai Fede, daiii, siii, fammi sentire tutto…. Siiii daiiii ahhh, che bello sono tuaaaaaaaa ahhhh. Vengooooo” esclamava mentre il suo secondo rgasmo stava arrivando grazie anche al lavoretto di mano che si stava facendo da sola. Io dal canto mio ormai ero arrivato. Ancora un paio di spinte e: “Siiii, Veronica, siiii, vengoooo ohoho oh” e mentre mi curvavo su di lei le espolosi dentro tutto il mio sperma e il mio piacere.
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