“Con la bocca piena e la fica che mi gocciolava raggiunsi Miriam e le donai una buona razione di sperma…”
Da poco era ricominciato il blocco stradale delle auto, sia io
che Daniele ci eravamo comprati un paio di biciclette per poter usufruire, in quei giorni , delle strade della città libere da autoveicoli e fare anche un pochino di moto . Girando e curiosando per il nostro quartiere il Flaminio ci spingemmo fino a Piazzale Flaminio per regalarci una ricca colazione da Rosati o da Canova (mitici bar della capitale ) . Decidemmo di forzare la mano e passare l’intera giornata en plein air (all’aria aperta è tanto bello l’italiano … ed allora usiamolo). Fermandoci alle pendici di Villa Borghese dopo aver ammirato per l’ennesima volta i quadri di Caravaggio nella chiesa antistante, ci dirigemmo con immensa fatica, dato la terrificante salita, verso la casina Valadier. Seduti ad uno dei tavoli ordinammo qualcosa da mangiare ammirando il favoloso panorama che ci si prospettava sotto gli occhi. Guardandoci attorno ,scorgemmo al tavolino vicino a noi una coppia di mezza età , che insistentemente ci scrutava. Entrambi attorno alla cinquantina molto distinti ; la prima cosa che notai furono le splendide gambe di lei , messe in evidenza da una vertiginosa minigonna, insomma due persone di bella presenza . Incuriositi e nello stesso tempo lusingati, annuimmo con un gesto per un eventuale conoscenza. I due subito si alzarono e si diressero spediti verso di noi . Dopo le dovute presentazioni, fatte due chiacchiere, ci alzammo e tutti e quattro assieme inforcammo sulle nostre bici, questa volta però godendoci la paradisiaca discesa fino a Piazza del Popolo . Era ancora molto presto così decidemmo di inoltrarci nel centro storico per arrivare a Trinità dei monti e riposarci alla fontana della Barcaccia. Durante la pausa i due ci invitarono a prendere un caffè da loro ,dato che abitavano su di una traversa di via Condotti due passi da dove eravamo. Giunti a destinazione dopo aver posato le bici nell’androne , ci cimentammo nell’ardua impresa terzo piano senza ascensore. (il fascino delle case antiche, si deve pur pagare un prezzo) Con i polmoni in mano finalmente arrivammo al uscio. Mentre salivamo per le scale, essendo rimasta indietro mi godetti senza ritegno il bellissimo panorama che mi si offriva sbirciando dalle scale; Miriam la lei della coppia non portava slip. L’immagine rubata e le sue belle forme tondeggianti, mi fecero eccitare notevolmente . Varcata la soglia rimanemmo sbigottiti dalla bellezza ma nello stesso tempo dalla sobrietà della loro dimora. I due ci misero subito a nostro agio preparandoci come promesso un buon caffè. Non riuscivo a togliermi dalla mente la visione dalle scale di poco prima mi ero eccitata desiderando oltremodo di averla tutta per me. Iniziai a fissarla languidamente riuscendo ad ottenere un consenso visivo . Un pochino imbarazzata Miriam mi invitò alla toilette per rinfrescarmi. Il giro in bici mi aveva accaldata ed ero tutta sudata. Arrivate nel bagno, lei dopo essersi denudata ; praticamente si tolse una maglietta e l’esigua gonnellina. Altro non c’era.; mi invitò ad emularla, entrambe nude tutte sudate dopo l’esperienza ciclistica,iniziammo teneramente a tastarci e leccarci da tutte le parti, incuranti dei due maschi in salotto .Con la lingua detergevo il suo corpo liberandola dal sudore in eccesso sia tra le cosce che sotto le ascelle irte di folta peluria. Giunta in prossimità della vagina , aspirai il suo inebriante odore un misto tra sudore ed umori vaginali ed a capofitto mi dilettai a leccarla tutta non trascurando alcuna parte intima del suo corpo. Insolitamente, arrivò in tempo record ad un vivace orgasmo. Era la prima volta che facevo venire una donna in un breve lasso di tempo, questo mi era solo accaduto con dei maschietti, per merito della la mia bravura innata per i pompini con pochi ed abili rintocchi e di lingua , riuscivo a farli venire ed inondare di sborra. Dopo esserci ricomposte alla meno peggio, raggiungemmo in salotto i due uomini che come se niente fosse stavano parlando di automobili. Lei l’avevo avuta ora toccava a lui, un bel uomo del suo calibro non mi avrebbe certo fatto male , dovevo riuscire a portarmelo a letto per fargli assaporare tutta la mia bramosia in materia e principalmente essendo una grossa esibizionista, tutto sotto gli occhi della moglie e di Daniele spettatori entusiasti delle mie arti amatorie. Dopo un primo imbarazzo , la padrona di casa si diresse a colpo sicuro verso Daniele e stringendolo a se si dispensò in un appassionato e sensualissimo bacio. Le loro lingue si univano ed assieme roteavano deglutendo l’uno la saliva dell’altro. Spettacolo molto forte che mi indusse ad emulare la mia amica. Presi il marito Anselmo e senza farlo neppure replicare gli ficcai tutta la mia lingua tra le fauci . In brevissimo tempo eravamo tutti nudi, amoreggiando senza alcun ritegno. Mi sfiziavo a mostrare a Daniele quanto fossi troia e come amavo prendere il cazzo in tutti i miei pertugi. Lui d’altro canto si eccitava osservandomi, ma nello stesso tempo si scopava senza tregua la cara Miriam, regalandole un servizietto che credevo riservato solo a me : entrava ed usciva contemporaneamente nel culo e nella fica, facendo sussultare la donna ogni qual volta avveniva lo scambio . Continuavamo a scopare affiancati fino a quando Daniele dopo essere fuoriuscito dalla fica della sua amante mi aveva invitato a pulirgli con la lingua il cazzo fradicio e sgocciolante degli umori di Miriam; riassaporai il dolce gusto e mi immersi in un pompino da mozzafiato .Succhiavo magistralmente il grosso cazzo, appagata da una superba doppia penetrazione (fica bocca) quando d’un tratto l’uomo dietro di me uscì dalla sua calda e confortevole tana, per andarsi a collocare in un nuovo sito. Avendo osservato dalla sua posizione la mia accuratezza e diligenza nell’aspirare il cazzo , voleva provarlo. Dopo aver scostato Daniele mi si era posizionato davanti e senza muoversi aspettava un consenso da parte mia . Lo accolsi subito ancora caldo della mia fica tra le fauci , fu subito risucchiato dalle mie labbra e lentamente arrivò alle tonsille. Intanto Miriam si era messa di lato e con le cosce spalancate dopo aver per benino dilatato la fica, aveva iniziato a masturbarsi sotto i nostri, occhi , esortando ad alta voce ai due maschi di sfondarmi e sborrarmi dentro . Non ci furono cambi i due continuarono imperterriti a pompare dentro di me , arrivando poco dopo ad una mastodontica sborrata . Con la bocca piena e la fica che mi gocciolava raggiunsi Miriam e le donai una buona razione di sperma . Soddisfatti ed entusiasti ci rimettemmo in ordine e ci congedammo dai nostri amici. La domenica ecologica era andata alla grande non vedevamo l’ora di un nuovo stop al traffico.
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