“E’ il mio primo incontro, la prima volta che poso la mia mano su un pene e non so che fare…”
Fantasie…
L’altro giorno, verso ora di pranzo me ne stavo seduta sulla
panchina del lungomare di Scerne di Pineto in relax, mangiando qualcosa e sorseggianto un po’ d’acqua. Fa caldo, è fine maggio ed è una bellissima giornata, soleggiata ma con una brezza piacevole che soffia dal mare.
Siamo nella fase2 (e mezzo) del Covid, e tutti girano con le mascherine, forse per questo sono un po’ più rilassata, e riesco a starmene come se nulla fosse seduta su una panchina di giorno: nascondendomi dietro una maschera posso in parte celare la mia vera natura di trav. O almeno così penso.
Invece non ci hai messo molto a riconoscermi. Sono vestita con una tshirt bianca con una fantasia femminile, un jeans attillato, occhiali e cappellino. Con me ho uno zaino color pelle. Insomma, un abbigliamento molto normale, se non fosse che quei vestiti facciano un po’ strano su una persona che ha un non so che di maschile.
Passeggiando stai avvicinandoti sempre più a me: mi hai adocchiato da un po’ ed hai avuto il tempo di osservarmi. Ti accorgi quasi immediatamente che sono io perchè sotto ai jeans indosso dei collant: sono color naturale, ma li individui facilmente perchè le caviglie sono scoperte, anzi per essere un po’ più comoda ho tolto anche le scarpe. Mi sono accorta tardi di te e non ho fatto in tempo a rimettere i piedi dentro le calzature, riuscendo ad infilare solo le punte per non far vedere che quelle che porto sono calze femminili.
Ma quei collant risplendono al sole e si vedono da metri di distanza: e pensare che io ingenuamente indosso quelli naturali pensando che si notino con difficoltà, invece hai capito subito che li portavo.
Ma tu eri su quel lungomare proprio per me! Ieri avevi letto questo post, e sei venuto qui sperando di incontrarmi. E’ tanto che mi corteggi con messaggi e mi segui sui vari social, da Facebook ad “Annunci 69”, ad “xHamster”. Dai miei profili sai bene che sono timida, anche troppo, ma non ti sei perso d’animo: ti sei preparato armandoti di tanta pazienza, depilato, e profumi di pulito perchè sai che sono molto instransigente. E poi adori i miei gusti, i giochi soft come scrivo sul mio profilo, ed il fatto di essere selettiva. Hai pensato che non potevi farti scappare un’occasione del genere. E’ successo un altro paio di volte, di venire in un luogo dove avevo detto che sarei andata, con il desiderio di incontrarmi, ma una volta non sono venuta, un’altra volta sei arrivato troppo tardi. Speri davvero tanto che questa si l’occasione giusta, anche perchè il caldo e la primavera ti hanno risvegliato certi desideri.
Sei praticamente a due metri di distanza: “finalmente è lì! E’ lei!”. Cosa fare? Proseguire facendo finta di nulla o fermarsi? Una decisione da prendere in due secondi. Infiniti.
Decidi di buttarti. Ti siedi accanto a me, quasi ignorandomi. Ci sono altre persone che stanno arrivando, e tu attendi quei due o tre minuti. Ogni tanto ti giri e mi guardi: io faccio finta di niente, ma ti accorgi che sono molto agitata edd il cuore mi batte a mille.
Poi anche quei passanti si allontanano e finalmente sei rimato solo, accanto a me. Quei minuti sono stati molto lunghi anche per te, e non hai fatto altro che fantasticare su di te con me, tanto che ti è diventato turgido e duri. Ecco che con un po’ di timidezza mi chiedi “ciao Angela, posso farti vedere una cosa?”.
Cosa mi risponderà: se mi dirà “no grazie” te educatamente te ne andrai (forse non sei il mio tipo), ma sarai comunque soddifatto per aver incontrato l’essere di tue tante immaginazioni, altrimenti se non risponderà in preda a quell’evidente imbarazzo o mi dirà “va bene” vorrà dire che le piaccio…
In quel caso ti sbottonerai il pantalone mostrandomi cosa c’è dentro, poi mi prenderai la mano e delicatamente la appoggerai sul tuo membro, ancora coperto degali slip.Poi, lentamente, muoverai la mia mano su di esso, premendola energicamente affinchè possa sentire quanto già sia duro e grosso.
Io non ho reagito, sono pietrificata dalla tua iniziativa e sinceramente non so che fare. Sono come una bambola alla tua mercè, praticamente non ho vita, non ho anima. E’ il mio primo incontro, la prima volta che poso la mia mano su un pene e non so che fare. L’ho fatto tante volte sul mio ma su quello di un altro no. E sembra tutto così diverso, così imbarazzante.
Vorrei scappare ma sono eccitata da morire, sotto anche il mio membro lo sento enorme, quasi scoppiare per come si sta evolvendo la situazione: l’avevo immaginata proprio così, ma un conto è sognare un conto è vivere le cose.Penso che dovrei reagire, fare qualcosa. Ma cosa? Sono davvero in preda al panico. E’ una situazione travolgente per me ed il cuore mi batte all’impazzata, non capisco più nulla, mi gira la testa.
Sopreso dalla mia rigidità, ed in preda all’eccitazione, con l’altra mano mi accarezzi le gambe e magari scivolando sulle caviglie per farmi sentire le tue dita che sfiorano i collant.
Quelle carezze è come se mi risvegliassero… “Angela riprenditi cosa fai, devi reagire! Non ti piace allora alzati e va via!”… “Ma noooo!! Mi piace tantissimo! Sono completamente confusa perchè la troppa eccitazione mi ha annebiato la mente”… sto veramente tenendo in mano un pene, un pene vero! Non il mio ma di un’altra persona! Mio Dio che confusione… che confusione che confusione… ma lo adoro!!”
Così, delicatamente, prendo coscienza di quello che sta succedendo, ed inizio a stringere quel pene per davvero, da sola e senza il tuo aiuto.
Sentendo un pene dalla prospettiva femminile mi sembra così diverso, mi sembra enorme, è come se si muovesse da solo, con le sue pulsazioni, animato da vita propria.
La mia mano si muove lentamente sopra il tuo membro, mentre tu prendi un respiro profondo, ti guardo e hai chiuso gli occhi,… stai iniziano a rilassarti.
Allenti la tua mano sulla mia, mentre quella sulle mie gambe pian piano è salita sotto la maglietta. Quando l’hai infilata ho sentito un attimo di esitazione: ti sei accorto che sono tutta depilata, liscia e con la pelle setosa per via di quella crema all’olio di argan. Poi sei salito, un’altra esitazione! Non pensavi che indossassi un reggiseno… ma io lo porto sempre, così forse per sorpresa hai cominciato a scendere di nuovo con la tua mano sul mio corpo.
Ma stavolta ti ho fermato io: voglio che mi accarezzi i capezzoli, attraverso il reggiseno di tulle nero che indosso. Ho i capezzoli sensibilissimi e adoro toccarli quando sono da sola e che gli altri ci giochino delicatamente.
Ora che abbiamo rotto il ghiaccio sono diventata più sicura, ci sto rilassando e lasciando andare.
“Angela spostiamoci da qui”, ma ormai non posso più fermarmi.
Invece di risponderti, la mia mano sul tuo pene sale fino al bordo degli slip e, molto lentamente, entra dentro prendendo il tuo pene tra le mie dita.
Mi pervade per un attimo un brivido da Mistress: lentamente lo stringo forte, forse troppo, e tu hai un gemito di dolore misto a piacere. Si, ti piace abbandonarti alle mie carezze.
Inizio a muovere la mia mano col tuo pene in mano, molto lentamente e delicatamente ma stringendolo con vigore. Inizi ad ansimare, e sotto la mascherina che anche tu porti quasi respiri con difficoltà.
E’ eccitante per me vedere un uomo che prova piacere, mi piace e continuo sempre lentamente.
Per fortuna non c’è nessuno in giro a quest’ora. Se venisse qualcuno dovremmo interrompere tutto…
Tu ormai hai smesso di toccarmi i capezzoli, sei completamente mio schiavo ed io la tua Signora che conduce il gioco. Mai avrei pensato una cosa del genere! Io così timida! Ma quando sono trav, la mia doppia personalità che prende il sopravvento mi stupisce. Devo ancora imparare a conviverci, e la conosco forse solo per il 20%. Ogni volta mi sorprende!
Sei mio succube, rilassato sulla panchina, mentre con una mano ti tieni aggrappato a me afferrandomi l’interno di una coscia, mentre delicatamente ti masturbo.
Il tuo pene è completamente bagnato dal tuo “precum” che sento su tutta la mia mano. La mia delicatezza ed il mio vigore, il mio movimento lento e costante ti fanno stringere la tua mano sulla mia coscia… Io sono totalmente eccitata. Presa dal lavoro di mano che sto facendo per la prima volta in vita mia a qualcuno, proprio a te, e lo sto facendo con tanta dedizione ed impegno. Continuo cosi’, lentamente e delicatamente, il vento ci accarezza, lentamente e delicatamente, tu stai godendo per mano mia, che con vigore ho in mano il tuo cazzo!
Sento la brezza che mi accarezza i collant, ma anche il reggiseno perchè quando hai smesso di toccarmi hai lasciato la maglietta alzata. Così mi sistemo un attimo.Proprio in quel momento, forse perchè contemporaneamente ho allentato la presa sul, sento il tuo pene che ha un sobbalzo, come se si gonfiasse leggermente e brevemente.
Hai di nuovo un gemito misto di piacere e dolore, e ti ritrai un momento.
“Mio Dio sta venendo! E’ arrivato il momento!” Ho sempre sognato vedere un altro pene eiaculare, ma la situazione in luogo pubblico non ce lo consente. Così faccio per ritrarre la mano e toglierla da quella situazione che si farà di lì a qualche secondo molto calda, ma l’appicicaticcio mi rallenta. Tu ti accorgi delle mie intenzioni e mi blocchi la mano con la tua.
“Continua!!…” mi dici sottovoce in preda all’orgasmo ormai imminente, “continua ti prego!”Mi gira la testa per l’emozione, con la tua mano che mi ferma non posso spostarmi, e d’altronde la Mistress che è in me vuole vederlo venire ed ansimare di piacere per merito mio.”Dai, ormai non posso tirarmi indietro”. Ma in realtà Angela non vuole tirarsi indietro, anzi! cosi’ riprende il pene sempre più gonfio e continua a massaggiarlo, intensamente, lo apro e lo chiudo, lo apro e lo chiudo… mentre il tuo pisello diventa bollente lo apro e lo chiudo…”mmmm…” un primo gemito… “mmmmmmm… siii daii!!” uno più lungo… diventi rigido mentre io continuo lo apro e lo chiudo “ah…. oohh… Aaaaaa!! Mm… mmmmm….!!!” la mia mano in un attimo si riempie del tuo liquido bianco, inondandoti gli slip e credo anche i pantaloni.Rallento… e anche tu ti lasci andare. Sto conitnuando a massaggiarti, lentamente, finchè mi dici di lasciarlo.
La mia mano è piena del tuo sperma e quando la vedo è completamente zuppa.
Tu mi vorresti chiedere se ho sete, vorresti vedermi berlo, ingoiarlo. Poi pero’ ricordi la mia timidezza e quello che scrivo sul mio profilo, preferendo evitare di farmi indispettire rovinando quel momento di piacere.Io infatti me ne libero buttandolo dietro alla panchina, pulendomi poi con dei fazzoletti di carta. e rimettendomi un po’ a posto.Anche tu cerchi per quanto possibile di ripulirti, ma per te è più difficile perchè il tuo sperma ha fatto una vistosa macchia sul tuo pantalone.. “sarà un problema tornare alla macchina in queste condizioni” pensi… “ma vabbè per come ho goduto chi se ne frega! Passero’ per la spiaggia cosi’ non mi vedrà nessuno”.
Appena in tempo di finire che in lontananza notiamo una signora a spasso con il cane. E’ stato bello, ma è finito ed è ora di tornare alle nostre cose.
“Ciao Angela, sono felice di averti incontrato, ti ringrazio per questo momento… sei stupenda e spero di incontrarti di nuovo”!!
“Ok, ciao!” è tutto quello che riesco a dire… eh sì perchè finiti i giochi mi chiudo novamente a riccio…
Invece caro amico di cui non conosco il nome, ti ringrazio anche io: mi hai fatto provare piaceri mai provati prima, e soprattutto mi hai fatto essere femmina come vorrei.
Ho capito che mi piace, ho capito che lo adoro.
Chissà… ora che anche io ho dato piacere ad un uomo, la prossima volta sarà più semplice dire “ciao”!
Allora che aspettate? Avanti un altro!!
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