“Dovevo inventarmi qualcosa per obbligarla ad uscire fuori allo scoperto…”
Premetto che ciò che sto per raccontarvi è realmente accaduto due anni
fa e per ovvie ragioni soltanto i nomi dei protagonisti di questa storia sono inventati.
Ho 45 anni e mi chiamo Elvis. Sono sposato da 10 con Tiziana, una donna che oggi ha quarant’anni e che all’epoca dei fatti aveva 38 anni. Una donna assolutamente di bella presenza, rossa naturale, con un culo da sballo. Il nostro è stato tutto sommato un matrimonio riuscito e che ci ha regalato un figlio, Mattia, che oggi ha 7 anni. Un matrimonio dove però il sesso non ha mai avuto un ruolo importante, forse a causa del carattere di Tiziana, donna un po’ all’antica che a letto non ha mai voluto andare oltre l’ordinario. Da lei in tanti anni di fidanzamento prima e matrimonio dopo, non è mai stato possibile avere fatto un pompino e men che meno poter godere di quel suo culo da urlo. Insomma io e lei in tutti questi anni abbiamo fatto e rifatto soltanto sesso accademico. Tiziana si è sempre giustificata con me dicendo che per lei il sesso non è tutto nella vita e che sono altre le priorità, ammettendo però di essere molto soddisfatta della nostra vita sessuale. Una sera, rivedendo i vecchi amici di un tempo, mi è capitato di fermarmi a parlare con Roberto, un coetaneo che non vedevo da tempo e col quale ho sempre avuto un ottimo rapporto. Tra una parola e l’altra la nostra discussione è scivolata sulle nostre vite e su quanto ci sentissimo realizzati e soddisfatti. Non so come all’improvviso ci siamo messi a parlare di sesso e a quel punto, un po’ banalmente devo ammettere, io gli ho confidato tutto il mio malcontento per come andavano a letto le cose tra me e Tiziana, raccontandogli finanche di quanto mia moglie fosse pudica e contraria a certe “pratiche”. Roberto allora mi guardò fisso negli occhi e mi disse: “Io sono dell’avviso che a tutte le donne piaccia scopare, il problema, spesso, è rappresentato da noi uomini che non siamo in grado di capirle e soprattutto di trovare la chiave giusta per liberarle da loro certi tabù mentali.” Quella sua risposta giuro mi fece girare i coglioni, infatti piccato replicai: “Ma mi stai dicendo che se lei a letto è così la colpa è mia?” Lui assentì. “In un certo senso, caro Elvis, un po’ di colpa tu ce l’hai!” Quella discussione andò avanti ancora per un bel po’, con Roberto a filosofare su quanto troppe volte l’uomo sia superficiale e poco attento alla propria donna ed io a ribadire che non tutte le donne vanno matte per il sesso.
Nei giorni successivi cominciai a guardare Tiziana con occhi diversi e una domanda impertinente affiorava nella mia testa. “E se Roberto avesse ragione?” Decisi a quel punto di provocare Tiziana ed una sera mentre facevamo l’amore le chiesi se lei in tutti quegli anni di matrimonio avesse mai pensato a qualcun altro, insomma se avesse mai pensato di tradirmi. La sua risposta fu così rabbiosa che la nostra serata piccante andò a farsi friggere. Un’altra sera le chiesi perché si ostinasse a non volermi fare un pompino, dicendole che tutte le mogli dei miei amici lo facevano. “E tu che ne sai?” scattò lei inviperita. “Lo so e basta!” dissi alzando la voce. “Non mi dire che coi tuoi amici parli della nostra vita sessuale” mi guardò con cattiveria. “Non ne parlo, anche perché avrei poco da dire” dissi con un moto di rabbia. “Fai schifo!” mi lanciò contro. C’era poco da fare. Dovevo inventarmi qualcosa per obbligarla ad uscire fuori allo scoperto. Qualche tempo dopo, una mattina, mentre mi preparavo per andarmene a lavorare, dopo essermi spogliato per entrare dentro la doccia, nel riporre i miei panni sporchi dentro l’apposita cesta, notai un paio di mutande nere di Tiziana, non so perché, d’altra parte non l’avevo fatto mai, le presi in mano e le osservai, con grande stupore notai che erano piene degli umori di mia moglie, che in quel nero biancheggiavano in modo osceno. “Tiziana non me la racconta giusta” mi dicevo guidando lungo la statale che dal mio paese mi portava al luogo del lavoro, in quella brutta giornata autunnale. Sia ben chiaro, non pensavo minimamente che avesse un altro o che in passato mi avesse tradito, invero pensavo che lei il piacere se lo dava da sé e quelle mutande così imbrattate ne erano la prova provata. Ripensai alle parole di Roberto e in quel momento capii che forse sì ero io il vero problema di Tiziana; io che con lei non ero mai riuscito a costruire un rapporto di complicità. Io che avevo in casa una figa da paura e non riuscivo a godermela appieno. E per togliere ogni dubbio dalla mia testa, presi così una decisione a dir poco bizzarra: l’avrei messa alla prova!!!
Nei giorni successivi, dopo aver appreso da un amico dell’esistenza di questo sito, Annunci 69, iniziai a consultarlo e in breve ebbi chiaro ciò che dovevo fare. Cercai nella mia regione gli annunci dei singoli e dopo vari consulti decisi di scegliere uno di loro, Juanito, un ragazzone di 28 anni, dal fisico asciutto, alto e con un arnese a dir poco incredibile (25 cm), almeno per me che sono un normo dotato.
Lo contattai via mail e dopo avergli inviato alcune foto di mia moglie, gli raccontai la mia storia con Tiziana, dicendogli che volevo metterla alla prova per capire se il problema ero io, oppure era proprio mia moglie fatta così. In breve gli spiegai qual era il mio piano: Juanito doveva scriverle una lunga lettera, lettera per inciso che avrei scritto io, nella quale lui magnificava le sue forme e la sua bellezza e nella quale le diceva di essere stato nel nostro paese e dove dopo averla vista aveva letteralmente perso la testa per lei. Dove le spiegava che aveva preso delle notizie sul suo conto per mezzo di un amico e dove le lasciava il proprio indirizzo mail e il numero del proprio cellulare per mettersi in contatto. Juanito fece quello che io gli avevo detto di fare, ma trascorsa una settimana mi inviò una mail dove mi diceva che da Tiziana non aveva avuto alcuna risposta. Così passammo alla fase due, questa volta alla solita lettera dove il ragazzo ribadiva quanto ormai avesse perso la testa per lei, gli feci mettere alcune sue foto in cui era completamente nudo e dove lo si poteva vedere anche in volto. Juanito sembrò entusiasta di questa nuova trovata. Nei giorni successivi tra me e lui fu un continuo scambio di mail, che dopo due settimane sancirono una verità: Tiziana, che lo sapevo per certo aveva ricevuto le due lettere e delle quali non mi parlò mai, non diede alcuna risposta a Juanito, che quando io gli proposi di considerare chiuso il nostro esperimento, ormai assolutamente preso dalla mia Tiziana, mi propose un ultimo tentativo, quello di chiamarla al cellulare, il cui numero avrei dovuto dargli io e che lui le avrebbe detto di aver avuto invece da quel solito amico, in modo da capire se parlandole avrebbe potuto ottenere qualcosa. Non senza qualche dubbio accettai quella sua proposta. Quella stessa sera ricevetti una mail piena di entusiasmo da parte di Juanito,il quale mi comunicava che Tiziana, dopo aver parlato a lungo con lui al telefono, aveva accettato di vederlo. Lo ammetto, in quel momento mi sono sentito morire. Juanito viveva nella grande città, capoluogo di provincia e con Tiziana s’era accordato di vedersi, due giorni dopo, presso il più grande centro commerciale della città. La cosa buffa fu che Tiziana, pur avendo la patente, non guidava e chiese a me di accompagnarla, infatti mi disse: “Siccome so che è un posto che non ami molto, mentre io giro per i vari negozi, tu te ne puoi andare in giro per fatti tuoi”. Il giorno dell’appuntamento, ch’era di pomeriggio, lasciato Mattia dalla nonna materna, io, nervoso come non mai, mia moglie mi stava mentendo e soprattutto rischiava di farmi le corna, e Tiziana ci avviammo verso la città. Arrivati al centro commerciale, dopo qualche minuto lei mi disse: “Io vado un po’ in giro per negozi, ci vediamo qui fra un paio d’ore”. Feci segno di sì con la testa e mi allontanai, la vidi entrare in un negozio, allora mi nascosi e rimasi a guardare cosa avrebbe fatto, passarono pochi minuti e la vidi uscire da quel negozio, le andai dietro, standole ben lontano e attento a non farmi scoprire, si avviò verso una delle uscite, dove potei notare s’incontrò con Juanito, rimasero pochi minuti a parlarsi, poi si allontanarono, uscii anch’io per vedere dove andavano. Li vidi dirigersi verso un’auto sportiva e subito dopo salirvi sopra. In quel momento mi maledissi. Dopo due ore, trascorse in giro per quel centro commerciale con in testa un film porno con protagonista mia moglie e un giovane sconosciuto, la chiamai al cellulare. “L’utente desiderato non è al momento raggiungibile” continuava a ripetermi una voce metallica. Un’ora e mezza più tardi finalmente Tiziana mi chiamò: “Scusami Elvis” mi disse. “Ma ero in un negozio dove il telefono non prendeva. Aspettami vicino al negozio della Benetton che sto arrivando!” E dopo pochi minuti mi raggiunse. In mano recava un sacchetto di un negozio. “Ho preso delle scarpe per Mattia” mi informò. “Io ho finito, se vuoi possiamo andarcene” aggiunse e in quel suo sguardo sorridente cercai di cogliere qualcosa che mi potesse far capire ciò che era successo in quelle tre ore e mezzo che aveva trascorso col bel Juanito. Il viaggio di ritorno fu caratterizzato da lunghi tratti silenziosi, io impegnato in viaggi mentali, lei persa dietro chissà quale pensieri. Arrivato a casa, mi misi al computer e impaziente mandai una mail a Juanito. “Com’è finita con Tiziana?”, dopo una mezz’oretta mi rispose: “Mamma mia che scopata!!! Altro che donna fredda, lo abbiamo fatto per due ore e ti assicuro che se non era per te che l’aspettavi avrebbe continuato ancora. Tra parentesi: m’ha fatto un pompino sontuoso e per quanto riguarda il culo non l’è affatto dispiaciuto che le infilassi dentro continuamente le mie dita…” In quell’attimo compresi d’essere diventato cornuto e soprattutto di non aver mai capito mia moglie, che in modo del tutto sconsiderato avevo messo tra le braccia di un altro. Qualche giorno dopo Tiziana mi disse che doveva andare in città per fare delle compere e ci sarebbe andata in treno. Sicuro di cosa sarebbe andata a fare in città, mandai una mail a Juanito in cui gli chiedevo di fare una ripresa della loro scopata, in quanto volevo vedere con i miei occhi lui e Tiziana mentre scopavano. In fondo non credevo ancora a quello che Juanito aveva scritto in quella sua mail . Due settimane dopo, dalle stesse mani di Juanito che incontrai personalmente, ricevetti il dvd che lui di nascosto da Tiziana aveva ricevuto…
Quella donna che vidi in video, che urlava e si dimenava, che lo prendeva in bocca e che continuava a gridare ancora, io non la conoscevo. Un’ora e mezza di un video dove la mia Tiziana faceva di tutto, nelle posizioni più disparate; in cui le parole che venivano fuori erano un inno alla volgarità e dove di tanto in tanto Juanito le avvicinava la cappella allo sfintere per provare ad incularla e dove lei, dopo aver opposto un diniego, si limitava a farsi massaggiare da quel cazzo gigantesco… Cazzo a cui inneggiava felice. Quella donna, che una volta alla settimana, andava in città dal suo toro da monta, io non la conoscevo…
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