“Il pompino era andato avanti per un tempo lunghissimo e a lei faceva male la mascella, ma lui non veniva mai, allora Anna gli fece notare che si stava…”
Io Luca, 48 anni alto 1.78, abbastanza piacente, normodotato. Mia moglie, Anna
45 anni, alta 1.65, mora, capelli lunghi castani, occhi scuri, sesta di seno, longilinea e considerata da tutti una bella donna. Ci siamo conosciuti da ragazzi e appena autonomi finanziariamente ci siamo sposati, allora io 23 enne.
La storia che ci interessa ha origine quando dopo 15 anni di matrimonio, condotto in maniera assolutamente normale sotto tutti i punti di vista, la routine e la noia presero il sopravvento e nonostante l’affetto e l’amore il sesso e la libido calarono paurosamente.
Ormai da molto tempo facevamo sesso sempre più raramente, a volte una volta al mese, in maniera tradizionale e poco appagante. Per rivitalizzare il rapporto cercai di trasgredire con la fantasia, coinvolgendola nel progetto; guardavamo filmini porno e proponevo ipotetici scambi di coppia, rapporti a tre e cose simili. Anna inizialmente era riluttante poi, piano piano, forse perché vedeva i benefici effetti prodotti da questa cosa, si fece coinvolgere maggiormente e iniziammo una seconda gioventù nella libido sessuale.
Poco dopo la vera svolta che accade nell’estate del 2001, improvvisa, inaspettata, che ha stravolto completamente la nostra vita sessuale.
Eravamo in vacanza nella nostra villetta al mare, una serie di villette a schiera comunicanti tra loro da un giardinetto. I nostri vicini, che conoscevamo da anni, dovettero interrompere improvvisamente le vacanze perché la madre della Lei si era sentita male ed era stata ricoverata d’urgenza in ospedale; prima di partire ci avevano chiesto cortesemente di poter accudire il figlio, allora da poco diciottenne anche se fisicamente sembrava molto più adulto. Nicola, questo è il suo nome, era alto 1.85, palestrato, bellissimo, fisico sportivo, abbronzatissimo e molto sicuro di sé. Ovviamente la cosa si doveva limitare a preparargli la colazione, qualche pranzo e cena e rifargli il letto. Anna prese con entusiasmo le consegne, anche per appagare una maternità mai arrivata e probabilmente in alcuni momenti desiderata. Già la terza mattina notai in lei un strano stato di agitazione, quella sera facemmo l’amore e la trovai stranamente disponibile ed eccitata, pur non avendo guardato nulla e fantasticato su nulla, fu del sesso molto piacevole ed appagante. Un volta terminato le chiesi, curioso, cosa avesse scatenato la sua libido; la vidi tentennare, ma poi dopo una breve insistenza si confidò. Mi disse che già la prima mattina, nel rifare il letto a Nicola, si trovò in presenza di una notevole macchia provocata da sperma frutto di una sega appena consumata, nei giorni successivi la stessa cosa. Nicola si faceva, con tutta probabilità, una sega poco prima che lei arrivasse e non faceva nulla per cancellarne le tracce, inoltre non le staccava mai gli occhi da dosso, comportandosi come un maschio che cercava di sedurla; dulcis in fundo mia moglie era stupita dalla quantità di sperma prodotta, di per sé notevole ed ancor più considerando che lo faceva tutte le mattine. Notai immediatamente che la cosa anziché infastidirmi mi aveva eccitato e inoltre il sesso fatto quella sera era di gran lunga il migliore che ci capitasse di fare da anni, così senza pensarci tanto su le dissi: “perché non lo seduci? mettilo in difficoltà… in fondo è lui a doversi vergognare, mica tu; e poi non ti farai soggiogare da un ragazzino… divertiamoci un po’ e poi la cosa di sicuro ci fa bene ”;
lei mi diede del porco e si addormentò come un angioletto.
La mattina dopo prima di uscire per la mia solita passeggiata, caffè, giornale e puntatina in spiaggia prima di andare a riprenderla, le ricordai di affondare con Nicola e le augurai, ridendo, buona fortuna. Al mio rientro dopo un’oretta lei, stranamente, non era ancora a casa, arrivò dopo una mezz’oretta visibilmente sconvolta.
Appena entrata mi disse: “altro che ragazzino quello è un demonio”. Volli subito sapere cosa fosse successo così lei mi raccontò. Dopo aver preparato la colazione era andata, come al solito nella sua stanza a svegliarlo, lui era andato in bagno e poi in cucina mentre Anna rifaceva il letto, che come al solito era bagnato di sperma, così cercando di essere il meno imbarazzata possibile gli parlò dalla camera alla cucina, domandandolgi se non fosse stato il caso, certe di cose, di farle magari in un fazzolettino anziché nelle lenzuola lasciandole ben in evidenza. silenzio… lui non diceva nulla; dopo un attimo se lo ritrovò in camera, completamente nudo, eccitatissimo, che le diceva – non è colpa mia se mi ecciti da morire, mi sono appena segato pensandoti e sono ancora in tiro, guarda -. Anna mi raccontò che non sapeva che fare e dire, si sentiva in imbarazzo come non mai e nello stesso tempo non riusciva a staccare gli occhi da quel palo, durissimo, non tanto lungo ma davvero enorme in circonferenza che sormontavano due palle grossissime. Volli subito sapere cosa intendesse per enorme, mi rispose che era grosso più del doppio del mio e le palle poi davvero incredibili anche loro. La sollecitai a continuare mentre il mio cazzo era durissimo, allora proseguì dicendomi che nel frattempo lui si era avvicinato; lei sentendosi le gambe molli si era seduta sul suo letto, si ritrovò quel bastone durissimo vicinissimo al volto, lui parlandole cominciò, quasi con violenza, a sbatterle il cazzo sul viso, le diceva che impazziva per le sue tette e che vole riempirle di sborra, Anna per tutta risposta riuscì solo a dirgli… ma potrei essere tua madre, ottenendo un semplice – ma non lo sei e sei una figa fantastica, non fare tante storie, vedrai che ti piacerà un casino e godrai come mai prima. fate tutte così, guarda com’è grosso, scommetto che non ne hai mai visto un tanto grosso, vero? – Anna fece segno di assenso, lui allora rincarò la dose chiedendole della mia dotazione e lei fu costretta a dire che in effeti il mio non era neppure metà del suo e che non c’era paragone con la quantità di sperma prodotta da lui e da me.
Un attimo dopo il suo grosso cazzo era nella bocca di mia moglie; a quel punto Anna mi disse una cosa che scatenò la mia gelosia ed invidia, mi disse che, nonostante lui non l’avesse neppure toccata, il solo sentire in bocca quel palo enorme le fece avere un orgasmo e che questo non passò inosservato in quanto Nicola, immediatamente, le disse – vedi puttana te l’avevo detto che ti sarebbe piaciuto.
Il pompino era andato avanti per un tempo lunghissimo e a lei faceva male la mascella, ma lui non veniva mai, allora Anna gli fece notare che si stava facendo tardi e lo pregò di venire; lui allora si tolse dalla sua bocca, le fece abbassare il prendisole e le tolse il pezzo sopra del costume poi si mise davanti a lei ordinandole di segarlo e palpandole le tette. Anna così cominciò a segarlo, alternando delle leccate al suo cazzo, mentre lui la riempiva di insulti e di complimenti, finalmente lui le chiese di prenderlo in bocca perche stava venendo, lei lo pregò di sborrarle le tette visto che gli piacevano tanto, ma Nicola le rispose che c’era tempo e che voleva venirle in bocca, so bene che mia moglie non ama molto lo sperma in bocca, una delle poche cose del sesso che le danno fastidio, per questo fui sorpreso quando mi confidò che se lo mise in bocca e che quel bastardo non si accontentò solo di schizzarle in gola, ma la obbligò, tenendole la mano dietro la nuca, ad ingoiare. Rischiò di soffocare per la quantità che fece e che lei non riuscì a mandare giù, facendoglielo uscire persino dal naso; io come un cretino riuscii solo a dire – e quanta sarà mai?
Lei – amore, credimi, tantissima.
Nonostante la gelosia, l’invidia, la rabbia era l’eccitazione il sentimento prevalente ed avevo il cazzo durissimo. facemmo l’amore in salotto senza neppure avere il tempo e la voglia di andare a letto, fu una scopata indimenticabile, Anna era un lago, bagnatissima. Quel giorno ogni volta che ripensavo alla scena mi tornava duro e puntualmente scopavamo, erano secoli che non ne facevamo così tante in un solo giorno, la cosa indubbiamente ci faceva effetto. Quella sera la passammo in buona parte a parlare, eravamo o meglio lei era piena di dubbi, la situazione era chiaramente sfuggita al nostro controllo, era lui ad avere in mano la situazione, un ragazzino pieno di sé e arrogante. Lui, quella mattina, prima di congedarla ed dopo essersela goduta, le aveva detto – domani vieni in camera completamente nuda che ti sfondo, guarda quanta voglia hai, sei bagnata in maniera vergognosa hai le mutandine del costume zuppe. vai dal cornuto e godetevela che domani ti faccio capire la differenza -.
Ci chiedevamo cosa fosse giusto fare…
Segue
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