“Ornella si accorge del mio segone, di quanto sia diventato grosso, di come sia duro, mi tira a se e lo ingolla profondamente “Dai brutto porco fammi bere”…”
Sono sempre stato dannatamente geloso e possessivo, tanto che in passato, alcune
ragazze mi hanno mollato proprio perché reputavano il mio comportamento asfissiante, giudicandomi insopportabile ed opprimente; immaginiamoci l’atteggiamento che ho con mia moglie: lei è mia, esclusivamente mia e mi dava fastidio, mandandomi fuori dai gangheri, solamente se un uomo osava guardarla, che già immaginavo il tradimento se i loro sguardi si incrociavano, figuriamoci se si fermava a parlare con qualcuno.
Ornella oltretutto è molto bella e attira gli sguardi vogliosi degli uomini, quante volte ho maledetto il suo fantastico culetto, le sue poppe a pera di una bella quinta, difficili da nascondere, il suo vitino da vespa, il suo corpo modellato come una clessidra.
Può sfoggiare forme perfette 90-60-90 e coscia chilometrica, una biondona appariscente con un viso da maialona, ed uscire con lei mi tormentava, ero geloso delle sbirciate eccitate di tutti gli uomini che incontravamo.
Il suo modo di vestire, nonostante i miei ripetuti rimproveri e furiosi litigi, era molto audace, strizzata in abitini che la fasciavano, dal decollété profondo, generoso, che le faceva strabuzzare le tette fuori dal balconcino del suo reggiseno, dalle lunghe unghie smaltate di rosso così come le labbra, accese dal rossetto vermiglio e naturalmente dall’alto dei suoi 12 centimetri di tacco a spillo che la facevano sculettare in modo divino.
Non sareste anche voi gelosi, di una donna che sprizza libidine da ogni poro?
Mi ero comunque accorto che tutti si perdevano nella scollatura di Ornella e la fissavano in mezzo alle tette o sui burrosi chiapponi, la cosa mi infastidiva, eccome se mi infastidiva, lasciandomi con la paura di avere sempre qualche rivale in amore e qualcuno che cercava di corteggiarla non mancava mai.
Maledetta gelosia, se da una parte mi rodeva di martellante e tormentosa angoscia, dall’altra ero felice di avere una donna che mi invidiavano, consapevole che la mia Ornella era desiderata e bramata da porci bavosi e sotto sotto, mi eccitavo all’idea che lei mostrasse qualcosa di più del suo fantastico corpo con movenze ed abitini ancora più sexy.
Era lecito gongolare del desiderio che risvegliavano le curve armoniose di mia moglie, era bello vedere come la spogliavano con gli occhi, quegli sguardi arrapati che mi mandavano in bestia e mi consumavano dalla gelosia ma, ero fiero di avere una donna bella al mio fianco.
Oggi, sono un cornuto, volutamente cornuto, ho offerto mia moglie ad altri uomini e ho goduto nel vederla pigliare altri cazzi, molti non mi capiranno e mi giudicheranno un coglione, altri probabilmente condanneranno la mia Ornella come una poco di buono e la insulteranno chiamandola puttana ma sono felice così: Cornuto e contento.
Mi sono accorto che i miei pensieri sono diventati indecenti una sera di qualche anno fa. eravamo in campeggio e Ornella indossava un pantaloncino corto oltremodo sgambato, la solita esibizionista, e una canottiera; era molto sexy, da come le ballavano i seni, si capiva che sotto non portava niente e i glutei strizzati da un tessuto elasticizzato, evidenziavano la rotondità e la bellezza del suo indescrivibile fondo schiena.
Il figlio dei vicini seduto su una poltroncina, aveva occhi solo per lei e con lo sguardo ne seguiva tutti i movimenti, lo sentivo borbottare, probabilmente stava commentando a voce alta.
La mia Ornella era bella, sexy, meritava quello spudorato sguardo che la stava esplorando da cima a fondo e quando si è chinata per raccogliere delle buste, non so se casualmente o se volutamente, la canottiera si è allargata e dalla scollatura, le tette si sono presentate in tutto il loro splendore, i suoi capezzoloni scuri facevano bella mostra di se, ondeggiando ad ogni suo movimento.
Mi è sembrato che si sia trattenuta un eternità a mostrare le poppe, mi è salito il sangue al cervello per un attacco d’ira furibondo ma, anche al cazzo era arrivato il sangue in testa, lui però era eccitato, duro come il marmo, lungo e grosso come non me lo ero mai sentito, anche se in conflitto con me stesso, ho continuato ad osservare la scena dove quel ragazzo, con gli occhi fuori dalle orbite, si gustava le mammelle penzoloni di mia moglie e dal bozzo sui pantaloncini gli piacevano, cazzo come sbavava e non riusciva a distogliere lo sguardo.
Non ho detto una parola, seppur stizzito ed in collera ma, il mio attributo la pensava diversamente ed ero lusingato che una donna di 52 anni per bella che sia, riuscisse a far rizzare il cazzo ad un giovanissimo ragazzo che poteva essere suo figlio, si e no aveva 20 anni e forse erano anche troppi.
Avrei potuto immaginarmi di tutto ma, non di eccitarmi nel vedere mia moglie che mostra le tette ad un altro uomo, stavo scoppiando dentro i pantaloni e già immaginavo a quella nerchia dentro la sua bocca, succhiata e sbocchinata, sino a svuotargli i coglioni.
Quell’episodio, aveva stimolato le mie fantasie sessuali e qualcosa iniziava a tormentami, cominciavo a fantasticare e spesso mi ritrovavo a pensare come potesse essere eccitate la mia Ornella tra le braccia di un altro uomo e vederla godere della sua virilità.
Io così geloso, forse soffrivo della sindrome del cornuto ma, le urla dei suoi orgasmi mi rimbombavano in testa, la immaginavo presa in ogni buco e sono arrivato a spararmi delle seghe paurose pensando la mia Ornella riempita di sborra.
Ho iniziato a parlargliene, chiedendogli cosa avrebbe fatto se gli avessi portato un bel cazzo, che mi sarebbe piaciuto vederla mentre si concede ad altri uomini e così via, ero curioso di conoscere i suoi pensieri più sconci ma, lei non mi rispondeva, conosceva il mio male incurabile (la gelosia) e sapeva che ne ero impestato, era turbata dalle mie parole ma, rimaneva zitta, solo qualche volta, annuiva con la testa alle mie oscene domande.
Erano solamente delle fantasie e non sapevo se vederla scopare con degli estranei, mi sarebbe piaciuto da impazzire o se nauseato da tanta troiaggine, conoscendo il mio carattere di merda, niente mi avrebbe impedito di fare qualche pazzia.
Frasi insistenti, ripetute ogni volta che si trombava e Ornella ha iniziato a lasciarsi andare, il suo sguardo era provocante e voglioso, in grado di accendere la voglia di un uomo e presa nei momenti di grande eccitazione, urlava quanto gli piaceva il cazzo.
Aveva capito che la cosa mi eccitava e si verificava sempre più spesso che fosse lei a parlarne per prima, assecondando così le mie fantasie, probabilmente ne avevo stimolato le sue, sembrava più focosa e aperta al libertinaggio, ora era lei a dirmi di voler succhiare cazzi, di avere fame di sborra e quando le chiedevo come lo voleva: “Grosso amore mio, si si fammene prendere tanti sempre più grossi”.
A quel punto venivo con delle sborrate paurose, eccitato come un cavallo “Si siiii ti voglio vedere piena di cazzi”.
Ormai, quando si scopava, ci dicevamo apertamente le nostre fantasie e per lei l’oggetto del desiderio era un bel cazzo, giovane, di 18/20 anni al massimo, duro e resistente, di quelli che ti pigliano due tre volte senza interruzioni ma, soprattutto lo voleva grosso, molto grosso, come per me vederla presa e riempita dalla sborra di un altro uomo, mi avrebbe fatto bagnare le mutande senza neanche toccarmi.
Ornella sognava scopate furiose, con me presente che mi masturbavo, messo in un angolo ad osservarla con l’amante di turno, ormai era pronta per una proposta indecente, un triangolo a base di sesso e trasformare le nostre fantasie in un incontro reale.
Ho iniziato a far vedere agli amici di chat, le sue fotografie che la mostravano nuda, con le cosce spalancate e la fica fradicia di umori, i suoi tettoni e le chiappe aperte mostrando il primo piano del suo buco del culo, quanta libidine! i commenti crudi mi facevano impazzire e arrapato come un cavallo, mi masturbavo leggendoli.
Tutti mi hanno detto cosa gli avrebbero fatto e cani e porci mi hanno chiesto di fargliela scopare ma, per lo più erano ragazzi 30, 40enni o vecchi maialoni bavosi e non avevano i requisiti richiesti da Ornella se non per qualcuno che si spacciava per ben dotato e poteva anche essere vero ma, non ho approfondito, non mi interessavano.
In un sito porno ho trovato una chat erotica, un vero programma visto che la stanza in cui entravo, si chiamava “Giovani ragazzi per donne mature” anche li ho mostrato mia moglie, collezionando tantissimi contatti e tra i tanti, uno ha attirato la mia attenzione quella di Giacomo, un ragazzo 19enne che mi diceva:
“Tra le gambe ho un bel gingillo, sono sicuro che se Ornella riuscirà ad infilarselo dentro, la faccio godere come una vacca in calore”
Quando ho visto delle fotografie di quel ragazzo e il primo piano di un pisellone nodoso dalla cappella larga, bagnata di sborra che colava su una immagine di Ornella, mi sono menato il cazzo dicendomi che era lui il ragazzo ideale per appagare i nostri desideri.
Da quello che potevo vedere, aveva proprio un bel cazzo, con delle fotografia certo non ti rendi veramente conto delle sue dimensioni ma, sembrava delle giuste proporzioni per soddisfarla e dopo una fitta corrispondenza di e-mail, ho deciso di parlarne a Ornella.
Gli ho mostrato tutte le immagini che Giacomo mi aveva mandato e tutti i caldi commenti di apprezzamento per il suo culo, le mammelle e naturalmente del suo bel figone depilato.
Ornella con un certo imbarazzo, aveva osservato il corpo ben scolpito di quel giovanissimo ragazzo e naturalmente il suo sguardo era ricaduto sulla virilità che con dei primi piani, mostrava quanto era lungo e grosso.
Gli ho visto mordicchiarsi il labbro, era eccitata, me ne sono reso conto, mettendogli la mano sotto la gonna, gli slip erano bagnati fradici, ha sospirato ed un lento gemito si è levato quando gli ho chiesto cosa ne pensava.
“Se è quello che vuoi, lo farò entrare nel nostro letto”
“Sicura?”
“Ohh amore mio, voglio che mi guardi mentre mi spoglio davanti a lui, voglio che mi ammiri mentre gli metto il cazzo in tiro, come lo succhio, voglio mostrarti quanto sono donna e come un bel cazzo può entrare profondamente nella mia figa e rompermi il culo”
Mi chiedevo come mi sarei comportato, forse l’avrei fotografata immortalando i suoi amplessi o forse avrei girato un filmino porno, riprendendo l’atto sessuale nei minimi particolari?
Probabilmente no, mi sarei masturbato osservandoli e perché no, alla fine trombandola assieme al suo giovanissimo stallone.
Giacomo è stato felicissimo del nostro invito a casa per un dopocena e la sera concordata, si è presentato puntuale all’appuntamento.
Un aperitivo, quattro chiacchiere, era disinvolto, simpatico, spiritoso, spalle larghe e muscolatura ben distribuita con il ventre a tartaruga, un bel ragazzo, con un sorriso beffardo stampato sul volto.
L’espressione di Ornella era da gran maiala e con lo sguardo si sfidavano, se i suoi occhi brillavano, quelli di Giacomo scrutavano il solco tra le tette, ampiamente messo in mostra dal profondo decollété che ne sagomava la forma e si addentrava a sbirciare tra le sue gambe che erano quasi completamente scoperte.
Era un ragazzone di quasi un metro e ottanta, dal viso infantile e se non avessi visto i documenti avrei giurato che ne avesse avuto almeno due o tre di meno, uno sbarbatello che probabilmente non aveva mai visto una fica in vita sua, e mi domandavo, se avesse già bagnato il biscottino o se Ornella, come pensavo, sarebbe stata la sua prima donna.
Mia moglie, aveva curato ogni dettaglio per piacergli, dall’intimo di seta, alle calze con reggicalze, per non parlare della fichetta, spogliata con cura dalla inestetica e fastidiosa ricrescita, tacchi alti, una gonnellina aderente e una delle sue magliette dalla vertiginosa scollatura, era veramente provocante e sexy.
Non stavo più nella pelle, il motivo dell’incontro lo conoscevamo bene e desideravo sentire i gemiti di mia moglie, volevo vederla godere ma, le chiacchiere allontanavano il contatto fisico, l’aria nella stanza era satura di libidine, l’eros si tagliava a fette e mia moglie era pronta per la conoscenza carnale con il giovane ed eccitatissimo Giacomo ma, l’imbarazzo di chi vuole e non sa come partire, frenavano ogni iniziativa, troppa inesperienza e soprattutto tanta timidezza.
C’era molta complicità tra me e Ornella, ed è bastato uno sguardo perché la sua mano si allungasse timidamente sulla patta dei pantaloni iniziando ad accarezzargli il cazzo, lo stringeva tra le dita cercando di capire quanto era grosso e lungo, Giacomo passandogli il braccio intorno al collo, gli palpava le tette e tirandola a se l’ha baciata lungamente, lingua a lingua.
La troiona era eccitata come non l’avevo mai vista, gli ha tirato giù la lampo della braghetta e sotto, Giacomo era senza mutande, il suo pisellone venne fuori già in tiro, un bel cazzone duro, che guardava con incredulità, i suoi occhi parlavano una lingua sconosciuta davanti a tutto quel bendiddio, impressionante da quanto era grosso, non solo lungo ma largo da far paura, la mano non riusciva a stringerlo del tutto ci volevano tutte e due per cingerlo completamente, con il glande rosso e vibrante, aveva tra le gambe, un nerbo granitico lungo, 23, 24 centimetri ma, di proporzioni mostruose soprattutto in larghezza.
Anch’io ho un bel cazzo ma, quello era quasi il doppio rispetto al mio, già mi chiedevo come avrebbe fatto a pigliarlo nel culo, anche se già rotta e sfondata, per Ornella quel palo era straordinariamente grosso e l‘avrebbe totalmente lacerata e aperta in due.
Gli occhi di Ornella, oltre lo stupore, mostravano tutta la voglia per quella sberla di cazzo, gli ha sfilato i pantaloni mentre Giacomo gli ha levato la maglietta e slacciato il reggiseno, lasciando che le mammelle sobbalzassero libere, pronte per essere palpate, maltrattate, con i capezzoli eccitati che già svettavano irti come chiodi.
La mia dolce mogliettina si è sfilata la gonna, mostrandosi in tutta la sua bellezza, solo le calze con i reggicalze e un ridottissimo perizoma a coprire pochissimi centimetri di pelle, oltre, solo le scarpe dal tacco vertiginoso.
Impaziente come non l’avevo mai vista si è avventata sul pistolone, che pulsava nella sua mano, vedevo quel cazzone duro tra le sue dita e più lo toccava più si induriva, lo accarezzava piano, lo masturbava dolcemente in un lento sali scendi, dischiude le labbra e inizia a succhiarlo.
Non aveva fretta, lentamente la lingua percorreva il bastone vigoroso, insalivandolo da cima a fondo, si soffermava sulla cappella che lei picchietta, con la punta della lingua, slinguazzandola come se fosse il più gustoso dei gelati.
Giacomo, gli teneva i capelli di lato in modo che potessi vedere il meraviglioso bocchino che le stava facendo.
Era in preda al delirio, gli ha accolto la cappella in bocca succhiando quel poco che riusciva ad acchiappare, più di tanto la punta non entrava, la leccava tutt’intorno e la ributtava dentro aprendo bene la bocca e scendendo un poco alla volta, centimetro dopo centimetro ne pigliava sempre di più, avvolgendolo tutto nella sua bocca, sino ad appoggiare le labbra sui grossi e pesanti coglioni pieni di sborra.
Il cazzo era enorme e lei faceva fatica prenderlo tutto sino in gola e alternava la bocca con la mano, masturbandolo lentissimamente, voleva goderselo tutto il più a lungo possibile, tenendolo sempre in tiro, si passava la cappella sul viso, sui capezzoli e Giacomo gemeva, si metteva quel pezzo di carne, strizzandolo tra le tette e lo faceva scorrere avanti e indietro cercando di accarezzarlo con la punta della lingua.
Uno spettacolare pompino e io non potevo far altro che ammirare l’avidità con cui lo succhiava, mi sentivo male, la gelosia mi attanagliava ma, come un voyeur consumato rimanevo immobile ed eccitato nel vedere mia moglie con la bocca piena di cazzo.
Quando mi sono accorto che Giacomo dopo venti minuti di quel gioco di mano, lingua, bocca e tette stava per spruzzargli tutto il suo piacere, ho preso la telecamera giusto in tempo per riprendere quel ragazzo con il cazzo in mano, sborrare sulla faccia di mia moglie.
I suoi schizzi caldi gli sono addosso, gli ricoprono il viso, lei a bocca aperta, aspetta quei fiotti che uno dopo l’altro la raggiungono, con una doccia di sborra che sembrava non finire mai.
Altro che sbarbatello inesperto, quel figlio di puttana ha preso Ornella in braccio e l’ha sistemata sul tavolo con le gambe aperte, la sua figa gronda di umori, le sue cosce ne sono bagnate, messo di lato in modo che io possa vedere la sua lingua frugarle tra le pieghe del figone fradicio, si avvicina con la bocca e inizia a titillare il suo clitoride, a mordicchiarlo con le labbra, a farlo vibrare come una corda di violino, se lo succhiava con gusto e la sua lingua rovistava profondamente ogni anfratto, risucchiando avidamente tutto il miele che gli colava tra le gambe oscenamente aperte.
Sento il canto melodioso dei suoi gemiti, mi entra nelle orecchie, è straeccitata e quando le dita del suo focoso amante iniziano ad entrare in lei, schizza i suoi orgasmi in una sborrata continua.
Una, due dita che le trapano la figa, si rigirano profondamente piantate dentro sino alle nocche, mentre la lingua continua a lambire il clitoride che si erge ritto tra i labbroni aperti della ficozza. Duro, grosso, sembra un cazzetto scappellato, che meraviglia vederlo saltellare ad ogni colpetto della sua lingua martellante, si divincolava come una matta sotto le sapienti slinguazzate, Giacomo sa bene come leccargli la figa e dove cercare i punti più sensibili per dargli il massimo piacere.
L’indice e il medio, passano da un buchetto all’altro, gli hanno violato anche il culetto e con le dita a forbice la penetra contemporaneamente davanti e dietro.
Ornella grida la sua voglia, ha fame di cazzo
“Fottimi, fottimi, fammi sentire quel cazzone” lo vuole dentro e sfogare il proprio istinto.
Sono arrapato di brutto, il cazzo rinchiuso nelle mutande mi fa male, sembra stretto in una morsa da quanto è grosso e duro, nonostante la gelosia, vedere mia moglie con un altro uomo mi eccita da morire e sono costretto a levarmi i pantaloni e le mutande.
Ho le palle gonfie, mi meno il pisellone, davanti a mia moglie che chiede il cazzo, al focoso amante, Giacomo gli si mette affianco, gli alza una gamba e con il suo cacchione gli punta la fica.
Lo sbarbatello è scafato, per niente inesperto, ogni posizione che assume è studiata perché io possa vedere e riprendere al meglio, lui ne è il regista, un vero attore navigato e quello che sto riprendendo è un film porno dove la protagonista è mia moglie.
Glielo ha infilato nella figa con un colpo secco che l’ha fatta strillare, l’ho vista irrigidirsi, ci credo, anche se ben lubrificata, era sempre una verga mostruosa, si è aperta pigliandola completamente sino ai coglioni.
Ha cominciato a scoparla, vedevo perfettamente il cazzo entrare ed uscire, e riprendevo zoomando per avere dei primi piani del figone aperto e slabbrato della mia dolcissima metà, ero incantato, non sapevo se menarmelo o se riprendere, ero eccitato e il cazzo mi pulsava pronto a sborrare.
Sono geloso, mi rodo ma, non resisto al suo fascino animale, è bello vedere come la sbatte con furia, vedere i coglioni che si spiaccicano sulla passera, gli urla frasi sconce, cose che io non gli avevo mai detto, “Godi brutta troia”
“Dimmi che sei una Troia” e lei rispondeva urlando come non aveva mai fatto “Si si sono la tua troia spingi più forte sfondamiiii”
Ormai non ce la faccio più, non resisto e vederla godere mi fa ribollire i coglioni, mollo la videocamera e mi afferro il cazzo, menandomelo furiosamente.
Ornella si accorge del mio segone, di quanto sia diventato grosso, di come sia duro, mi tira a se e lo ingolla profondamente “Dai brutto porco fammi bere” abbozzando un goloso e fantastico bocchino “Vengo vengo sborroooo succhia troiona” solo pochi attimi per svuotarmi nella sua bocca.
Una raffica di sborra, 4 – 5 schizzi pieni, tra palato e gola, gli hanno riempito completamente la bocca, da brava troia, non si è persa neanche una goccia, bevendo tutto.
Non sono più un ragazzino ma il cazzo mi è rimasto in tiro come non succedeva da anni, dopo la prima sborrata, Giacomo è scatenato e il ritmo è incalzante sbattendola furiosamente, quella santa donna urla, geme e si dimena come un indiavolata, sento il profumo della sua eccitazione, mischiato a quello più acre del suo nerbo, ne sono affascinato e l’eccitazione non mi da tregua.
La resistenza di Giacomo è infinita, da più di mezzora la pompa con il vigore di un toro e la mia dolce metà gradisce, è squassata dagli orgasmi, non capisce più niente in preda alle convulsioni, trema abbandonata alle sue sgroppate.
La piglia in tutte le posizioni, la gira la rigira gli solleva le gambe, a pancia sotto e quando finisce a quattro zampe è più forte di lei, e oltre ai suoi gemiti e grida di piacere, riesce a tirar fuori la voce “Apri il culo alla tua troia”
Per Giacomo è un regalo inaspettato, gli struscia la cappella dalla fica al suo strettissimo buchetto per lubrificarla con i suoi stessi umori che continuano a colare abbondanti, gli chiede di aprirsi le chiappe e puntato quel braccio di carne al suo sfintere anale, con due colpi decisi gli è dentro completamente, una botta per fargli entrare la cappella ed una volta abituata all’indescrivibile intruso, un’altra per fargli sentire i coglioni che sbatacchiano sulla passerotta.
Ornella non ha forza di urlare, ha spalancato la bocca, per un attimo ha smesso di respirare, sul volto una smorfia di dolore, con gl’occhi gonfi di lacrime che gli sono strabuzzati fuori dalle orbite, sembrava impossibile ma, quella sberla di cazzo era tutta dentro di lei, certo il momento più difficile è stato far oltrepassare alla grossa testa del cazzo, l’anello anale ma, alla fine gli era entrato profondamente senza il minimo sforzo.
Giacomo ci va piano, sa di avere un attributo equino, gli sfila completamente il cazzo e ci rifionda dentro, vedo il buco del culo completamente aperto, una voragine in cui ci sputa dentro per lubrificarla sempre di più.
L’unica cosa che so fare è riprendere la scena e immortalare con dei primi piani quel pertugio sfondato che inizia a dare piacere ad Ornella, urla, geme ed eccitata come una vacca, ora stava godendo di quella bestiale penetrazione, rispondendo ai suoi violenti colpi.
La sbatteva montandola con decisione, la inculava con la forza di un toro spingendoglielo tutto dentro violentemente, giu profondamente per la tromba del culo, per fortuna, era lubrificata e ben dilatata, lei strillava ma, era piacere, ci aveva messo poco a dimenticare il forte dolore della penetrazione, la teneva per i fianchi e affondava violentemente facendogli sentire quel cazzone entrare ed uscire dal buco del culo.
L’urlo del guerriero non si è fatto attendere a lungo, stava per godere, lo capivo dal ritmo forsennato che esercitava nell’orifizio anale di mia moglie e tra urla e mugolii, gli ha riempito il culo di sborra.
Questo è stato il nostro primo incontro con un estraneo, inutile dilungarsi nel descrivere come Ornella, che non aveva mollato per un attimo il bel cazzo di Giacomo, se l’è rimesso in bocca risucchiando la sborra rimasta, ripulendolo e lucidandolo a colpi di lingua.
Quella santa donna si fa trombare da altri uomini per accontentare la mia depravazione e per la mia voglia di voyeurismo, gli ho portato certe sberle di cazzi, veramente impressionanti e lei non si è mai tirata indietro, ha voluto assaggiarli, anzi per darmi più piacere, mi ha chiesto due nerchie in contemporanea, cosa di cui io ne ho approfittato, sino al suo debutto con 6 uomini… ma queste sono altre storie che non mancherò di raccontarvi.
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