“Si vedeva tutto, e le mie dita non ebbero problemi ad entrare nella sua patata, bagnata ma non quanto quella di Valeria…”
Erica mi fissava decisa negli occhi, mentre mangiava quel cono gelato con
la passione e la voglia che generalmente una donna ha quando esegue a regola d’arte un pompino sa che decisamente riuscendo a farti venire In realtà, il “mangiare” prevede ogni tanto lo staccarsi di qualche pezzo di cibo. E lei non mangiava: lo ciucciava e basta. Sinceramente anche io la guardavo, e sorridevo!
Ma partiamo dall’inizio. Valeria era una mia cara amica. Da anni ci si conosceva. Non era mai successo niente, ma c’era una certa simpatia da parte mia nei suoi confronti. Non sapevo se ricambiata o no perché non ci avevo mai provato.
37 anni, sposata con un bel bimbo. Era una di quelle donne che nonostante lavoro e famiglia, teneva in modo particolare alla forma fisica, e in effetti si vedeva. Belle le sue forme, soprattutto il lato B, da far invidia a tante 20enni. 1,65-1,70 di altezza, bel viso con occhi scuri ma molto profondi, capelli scuri e ricci fin quasi alle spalle, un poco di pancetta e due seni medio piccoli. Nel complesso m’era sempre piaciuta. Oltretutto era davvero simpaticissima!
Ci si conosceva da tempo e si parlava di tutto. A volte i discorsi erano anche finiti sul sesso, ma non ci davo molto peso perché non vedevo risposte particolari. Ma, veramente: si scherzava e si rideva su tutto!!
Poi, ahimè per lei, arrivò il momento del divorzio. La vidi cambiare. Tutta la solarità che aveva da sempre non la accompagnava più. O meglio. Probabilmente non bastava a contrastare il malessere interiore.
Si nota subito quando una persona che conosci E CHE ASCOLTI ha un problema. E io lo vidi quasi subito.
Un giorno ci si vide in un paese poco fuori Pisa (lei ha uno studio ma gira anche molto per lavoro) e si prese un caffè. Chiesi se potevo aiutarla, per rendermi disponibile ad ascoltare eventuali problemi. Eravamo amici, non so fino a che punto. Era anche un buon test. Subito lei si aprì. I problemi me li condivise completamente.
Si parlò un bel po’ quel pomeriggio. Aveva i lucciconi agli occhi, ma anche l’intenzione di voltare pagina. Stava con suo marito da sempre, dal liceo, e lei non si era mai concessa troppe libertà per stare agli interessi di lui. Da sempre trasferte in tutta Italia per le partite della Juve, e una carriera che lo portava spesso fuori per lavoro. Aveva anche l’abbonamento a Torino, ma non ce la portava mai. Diciamo che non la considerava per niente. Era decisa a farla finita. Ne avevano parlato a lungo. Lui non fece nessun passo per andare incontro a Valeria. E lei stavolta non accettò.
Alla fine della chiacchierata mi ringraziò per la pazienza e mi abbracciò. Mi dispiaceva per lei. Se avessi potuto fare qualcosa per farle tornare quel sorriso l’avrei fatto. Secondo me, le persone solari sono oro!
La mattina dopo ricevo un sms da Valeria nel quale mi ringrazia ancora e mi invita a prendere un caffè nel pomeriggio, 30-40′ prima che uscisse il bimbo da scuola. Ovviamente ci vado. A quel caffè, ne seguirono molti altri. Mi parlava molto, e forse questo la aiutava perché col passare del tempo, piano piano, riprese a sorridere a suo modo. Poi, come sempre, due bacetti sulle guance e un abbraccio, che per me ha sempre voluto dire molto in termini di affetto. E via a lavorare.
Era quasi un appuntamento fisso, 2-3 volte a settimana, caffè, solito bar, solito tavolo. A lei faceva piacere, io vedevo che le faceva bene, e per un’amica si fa sempre e solo volentieri! Un giorno invece mi disse che non aveva voglia di andare al bar perché pioveva, caffè rimandato pensai. Invece voleva semplicemente che glielo portassi in studio. Anche se la giornata era tutt’altro che fredda, accettai volentieri, presi i caffè e li portai nel suo studio, non molto distante dal bar.
Non ero mai stato nello studio di Valeria. Stile antico, arredato con gusto. Qualche sua foto in qua e là, più o meno recenti, e un paio del figlio. Grossa scrivania, con un paio di pile ordinate di fogli. Due sedie dal lato “cliente” su un tappeto che arrivava fin quasi al divanetto che chiudeva l’ambiente vicino alla finestra. Mi siedo davanti a lei e si chiacchiera come al solito di tutto! Si ride e si scherza. Lei quel giorno era così bella e contenta che non riusciva a smettere di sorridere!
Finalmente la iniziavo a rivedere come me la ricordo da sempre. Bella! Solare! Sempre ben vestita, quel giorno mostrava bene i glutei con un jeans molto attillato e tirato su, una camicetta non troppo stretta sopra è leggermente aperta e due tacchi neri da 8 o 10, non saprei. Comunque bella e solare, come non la vedevo da tempo! Ed ero contento anche io, visto che, verosimilmente, in qualcosa ero riuscito ad esserle d’aiuto!
Me lo diceva spesso ed ero orgoglioso di ciò!
Quel giorno proprio non aveva voglia di lavorare. Il telefono ogni tanto le squillava. Ma non lo considerava, alzando le spalle. Stava bene, rilassata, ogni tanto veniva dal lato mio della scrivania per farmi vedere qualche foto, dei messaggi o dei post di facebook sul cellulare. E si rideva tanto anche quel giorno!!
Erano passati 40 minuti ma quasi non ce ne eravamo accorti. Ad un certo punto, bussano alla porta dello studio, un appartamento grande del quale lei usufruiva insieme ad un altro professionista. Aveva un salotto, come sala d’attesa, seguito dal suo studio. Si alza, mi passa accanto, mi mette la mano sulla spalla e mi si avvicina all’orecchio destro con le labbra: “c’è una sorpresa per te… oggi… “
Non capivo. Si era avvicinata in modo molto dolce e sensuale per dirmi che c’era una sorpresa… Non ebbi molto tempo per pensare che sentii altri 2 tacchi avvicinarsi. Mi giro sulla sedia per voltarmi verso l’ingresso dello studio e Valeria stava rientrando con un gran sorriso.
Subito dietro di lei entra anche un’altra ragazza. Rossa. Liscia. Poco più alta di lei, intorno ai 170cm. Occhiale bianco squadrato che faceva molto professoressa. Sguardo intenso e gran sorriso. Avrà avuto all’incirca la stessa età di Valeria, pensai; indossava un paio di pantaloni stretti, chiari, non troppo aderenti, stivale scuro col tacco basso, una maglietta rossa leggermente scollata e una giacchetta di jeans…
Balzavano comunque subito agli occhi uno splendido viso e due grandi seni sotto la maglietta! Era una bella donna, non magrissima, ma si faceva notare, in positivo. Non capivo, o meglio, credevo di capire la situazione… ma a dire il vero non speravo minimamente niente…
Un’altra cosa che mi incuriosiva molto era il fatto che questa ragazza fosse entrata con 2 coni gelato in mano. Valeria era ancora zitta accanto a me con le mani sui fianchi e la guardava. Io mi ero alzato per salutare e presentarmi. La sua amica a non più di un metro da me. E Valeria ancora la ammirava, in silenzio.
“Piacere” le faccio io “Simone!”… “Piacere mio, Erica” risponde subito lei con un bel sorriso e… Sempre con questi due coni in mano!
Tutto ciò succede nei primissimi secondi da quando Erica era entrata. Valeria, ancora mani sui fianchi, a quel punto continua: “Forse lei non l’hai mai conosciuta, ma dovrei avertela nominata qualche volta, è una delle persone che come te m’è stata più vicina e con le quali ho passato molti dei pochi momenti di svago degli ultimi mesi”. In effetti, ripensai che negli ultimi mesi mi aveva parlato di aperitivi e di un paio di cene con alcuni amici intimi. Ma non ne conoscevo nemmeno uno di persona e non ci si dilungava molto.
Erica mi guardava. Io parlavo con Valeria, guardando alternativamente entrambe, pensando a qualche aperitivo che avevano fatto insieme dei quali mi aveva parlato.
Ed eccoci “all’inizio”: Valeria prende uno dei gelati dalle mani di Erica, iniziando a mangiarlo. Erica fa due passi in avanti, a mezzo metro da me, piega leggermente la testa per raggiungere il gelato, con gli occhi sempre alti. Ora mi fissava maliziosa ed iniziava ad assaggiare il gelato! Valeria mi si mette accanto, aveva me e la sua amica letteralmente di fronte, faccia a faccia.
“Erica ancora mi fissava decisa negli occhi, mentre mangiava quel cono gelato con la passione e la voglia che generalmente una donna ha quando esegue a regola d’arte un pompino e sa che decisamente riuscendo a farti venire! In realtà, il “mangiare” prevede ogni tanto lo staccarsi di qualche pezzo di cibo. E lei non mangiava: lo ciucciava e basta. Sinceramente anche io la guardavo, e sorridevo!”
Facevano anche rumore, mentre staccavano le labbra dal gelato che, sinceramente, si stava anche sciogliendo. Valeria mi si avvicina alle orecchio sinistro, gettando il gelato nel cestino, iniziando a darmi dei bacetti e a mettermi la mano sul petto. Erica ancora mi puntava, continuando a “lavorare” il gelato.
Non avevo (quasi) mai pensato di trovarmi in certe situazioni con Valeria. Il rapporto d’altronde era stato impostato in modo ben diverso. Ma evidentemente può anche cambiare…
A quel punto la mano sinistra di Erica si appoggia sulla mia spalla destra e si avvicina con la testa e col gelato, offrendomelo. Toccai un attimo con la lingua il gelato, ma fu lesta a toglierlo e a far iniziare a interagire la sua lingua con la mia… Anche il secondo gelato era nel cestino.
Avevo 2 teste, una mora e una rossa, che usavano la lingua sul mio viso. Inebriante. L’eccitamento che mi stavano improvvisamente facendo provare era davvero altissimo. Manco a dirlo, l’erezione era già bella forte.
Molto meno naturale fu il primo bacio con Valeria. Mi girai, la guardai in quegli occhi che brillavano. Ci si guardò fissi per 1-2 secondi, lunghi, prima di vederle chiudere gli occhi e avvicinarsi… Il primo contatto con le sue labbra fu delicatissimo. Morbide. Poco carnose, a differenza di quelle di Erica, che nel frattempo si era avvicinata all’orecchio con le labbra e al mio petto coi suoi grossi seni.
La lingua di Valeria iniziò a fare capolino dopo qualche secondo, mentre Erica con la mano destra completamente aperta agguantava il mio pene ben evidente nonostante il pantalone.
Era la prima volta che mi dilettavo con 2 donne contemporaneamente. Il sogno di ogni uomo si stava realizzando e, cosa non da poco, mi piacevano, anzi, mi eccitavano, davvero tanto entrambe!
Prima ne baciavo una, poi l’altra, inebriante. La passione di ogni bacio aumentava di volta in volta. A quel punto anche le mani iniziavano a muoversi e a curiosare. Una più magra, con un fondoschiena davvero sodo come dava a vedersi. L’altra non magrissima ma con splendide curve, tutte da seguire, ma senza antiestetici “rotoli” sulla pancia e in ogni caso soda, con due seni importanti che iniziavo a tastare. Gambe forti, glutei quasi muscolosi. Quando le appoggiai le mani sopra, la sentii richiamare il muscolo, stringendomi le due dita “là nel mezzo”, come se gradisse. E io ce le lasciai continuando a massaggiarle i glutei!
Le mani però erano più desiderose di salire. Quei seni dovevano essere testati e tastati… Le loro mani, quasi contemporaneamente iniziarono a scendere… Addome, gambe… Fino all’arnese… A quel punto anche io iniziai ad osare qualcosa di più ma non capivo molto di quel che mi stava succedendo. Tutto troppo rapido.
Valeria iniziò ad azzannarmi il collo mentre iniziavo a togliere la giacchetta a Erica. Tra all’altro, i suoi seni sembrarono ancora più grossi senza giacchetta…
Valeria era in reggiseno, i suoi seni erano normali, quasi piccoli in confronto all’amica, con un bel segno dell’abbronzatura; la mia mano sinistra stava entrando nei suoi pantaloni, avevo tra le mani il suo lato B, sodo, duro, massiccio. Meglio ancora di come sembrava! Le stavo allargando i jeans. Anche troppo, tant’è che mi dovette fermare per sbottonarseli… La mia mano era talmente dentro che le punte delle dita erano, sopra il perizoma, praticamente all’altezza della sua patata, già aperta e ricca di umori. Riuscivo a sentirla aperta sia da una parte che dall’altra del perizoma.
L’altra mano finalmente arrivava sui seni di Erica. Da sopra. Dolcemente all’inizio. Lei però me li spinse addosso, e il mio movimento a quel punto si fece più corposo, quasi a stringerle con forza. Apprezzava. Io ho le mani grosse. Le dita lunghe. Non enormi, ma lunghe. Non riuscivo per niente a tenerne una in una mano. Valeria intanto mi baciava il collo allungando e allargando le gambe esponendo sempre di più il suo lato B ai miei movimenti e iniziava a sbottonarmi la camicia.
Feci uscire la mano sinistra dai pantaloni di Valeria per slacciare il reggiseno a Erica e subito dopo anche a Valeria (per non creare differenze di trattamento….). Ma gli occhi erano solo ed esclusivamente sui super seni di Erica… Anche mentre slacciavo il reggiseno bianco di Valeria. Erica intanto mi aveva finito di togliere la camicia. Mi spinsero entrambe a sedermi sulla sedia.
E subito trovai un altra prospettiva. Ben diversa. Da vederle dall’alto dei miei 10-15cm in più, a vederle da sotto… Non certo 2 addomi scolpiti (quanto mai sgraditi su una donna), ma seni, differentemente belli! Finii di sbottonare i pantaloni di Valeria, e si scoprì uno splendido perizoma di pizzo nero che le andava a pennello! Le stava proprio bene.
L’altro pennello, invece, era molto ma di molto teso. Le due amiche si alternavano ad afferrarlo. Ma nessuna delle due si era ancora addentrata o aveva ancora sbottonato i pantaloni. Quasi iniziai a pensare ad una penitenza… Ma volevano ancora giocare leggere. Erica mi avvicinò, sempre coi pantaloni, e mi si mise addosso a gambe aperte, in piedi, spingendomi la faccia contro i seni e strofinandoce la mia testa là dentro!
Le mie mani erano entrambe sui suoi seni. Pieni. Sodi. Ma era lei che saliva e scendeva col corpo e stringeva con le mani i suoi seni sulla mia faccia. Valeria intanto era scesa… In ginocchio davanti a me, sotto Valeria, stava iniziando a sbottonare i pantaloni. Il mio pene stava scoppiando là dentro. Proprio non lo tenevo.
Usciva abbondantemente dal boxer. Mentre Valeria sfilava i pantaloni, Erica mi aveva lasciato rifiatare, si spostò e, mostrandomi il lato B, si sfilò pian piano i pantaloni… Finendo per abbassare il busto fin quasi a terra. La mia mano destra entro tra le sue gambe. Il tanga bianco era praticamente inutile, non copriva niente. Si vedeva tutto, e le mie dita non ebbero problemi ad entrare nella sua patata, bagnata ma non quanto quella di Valeria.
Valeria che nel frattempo mi stava iniziando a leccare con la lingua la cappella, guardandomi eccitata fissa negli occhi! Erica si era girata verso di me nel frattempo. Voleva continuare a sbattermi contro (anzi, dentro…) i suoi seni. Ma mi alzai.
Valeria era in ginocchio per terra, sotto di me. Indossava solo il perizoma e ci guardava con le mani sulle ginocchia. Erica in piedi accanto a me, mi prese per l’uccello e iniziò a massaggiarlo con la mano destra, finendo per porgerlo a Valeria! Una me lo massaggiava. L’altra lo ciucciava praticamente da sotto, con la testa inclinata all’indietro!
Erica mi guardava, con occhi quasi famelici. Con la mano sinistra mi prese la mia destra e se la portò sui fianchi e sui glutei. Ondeggiava avanti e indietro col sedere per farsi massaggiare. Io spostai la mano per tornare sui seni, ma lei… Iniziò a scendere. Continuava a massaggiare velocemente il mio pene con Valeria che ci giocava con la lingua.
Erica aveva la testa appoggiata sulla mia coscia, e guardava, davvero da vicino, la sua amica che giocava col mio pene. Valeria ad un certo punto la guardò tirando un bel risucchio, anche rumoroso… Poi un secondo… E iniziò a baciarlo lateralmente e fino alla cappella. A quel punto anche Erica iniziò a baciarlo, si alternavano, in su e in giù, lateralmente, fino a quando si trovarono entrambe sulla mia cappella con la lingua e poi con le labbra… Sorrisero in modo molto malizioso e contemporaneamente alzarono lo sguardo per guardarmi.
Ero in estasi. Una mora e una rossa… Insieme… Vogliose di me… Desiderose di godere… Si stringevano entrambe il mio pene con le mani e mi leccavano contemporaneamente la cappella! Se non altro sessualmente, senza dubbio l’immagine più bella della mia vita è quella…
Era però anche il momento di fermarle, per non durare 30″. Ero veramente super eccitato. Volevo strafare. Fortunatamente decisi di CERCARE di mantenere la calma… Altrimenti sarei durato si e no 12″. Feci alzare Valeria prendendola per le mani. Si alzò. Erica però non sembrava intenzionata a smettere di gustare il mio pene.
Provai allora ad abbassarmi io all’altezza di Erica ma per assaggiare la patata di Valeria, a quel punto in piedi. Erica inevitabilmente non poteva arrivare a me. Spostai il perizoma a Valeria e appoggiai dolcemente la lingua nella sua patata bagnata. Lei mi si buttò sopra, quasi a farmi cadere. Ed Erica prese la palla al balzo per sdraiarmi sul tappeto.
Ero lì, fermo, sdraiato a pancia in su. Per terra. Erica, coi suoi seni mi guardava e aveva ripreso a massaggiare con le mani il mio pene. Valeria si stava sfilando il perizoma, tenendomi alternativamente la punta di un piede sul petto…
Me la vidi scendere sopra di me con la patata, aperta, bagnata di tutti i suoi umori. Era eccitatissima. Occhi chiusi. Stava per farmela assaggiare. La presi per le cosce e me la spinsi verso la mia bocca! Lei si appoggiò con le mani alla sedia e mi lasciò fare! Gemendo. Erica intanto, aveva ripreso a ciucciare il gelato, ormai veramente al limite.
Un paio di minuti e probabilmente se ne accorse. Smise e mi salì a sua volta a sedere sul petto. Seguiva i movimenti delle mie mani sul corpo si Valeria, in quel momento ondeggiante su di me e con la testa all’indietro.
Erica voleva essere leccata, Valeria mi guardò abbassando lo sguardo e si alzò, dirigendosi al mio pene. Mentre giunonica e imperiosa Erica mi saltava sopra sulla faccia, prima coi seni e poi con la passera, aperta e ora decisamente bagnata!
A differenza di Valeria, che dopo avermi messo il preservativo mi stava iniziando a cavalcare, era Erica stavolta a guidare il massaggio orale. Ero completamente in estasi! Sentivo la rossa decisamente abbandonata sopra di me. Ero completamente inebriato dai suoi odori. Pochi minuti e stava venendo. La sentivo perfettamente!
Valeria intanto faceva scomparire e riapparire completamente il mio pene dentro la sua passera! Il mio pene stava letteralmente per scoppiare. Cercai di evitare di venire con tutto me stesso.
Ci riuscii. Salvo. Ma dovevo cambiare posizione. Prendere aria. Rifiatare un attimo. Approfittai del fatto che Erica si alzò, per provare ad alzarmi. Tempo di alzare la testa, che Erica era nuovamente sopra di me, stavolta girata a 69 armeggiando con le mani alla base e del mio pene. Valeria stava rallentando. Mi lasciò un attimo d’aria, tempo di togliermi il profilattico che subito partì Erica con la lingua.
Niente da fare. Stavolta ero finito. Pensai. Invece si alzò quasi subito. “Ora lo voglio dentro io”, mi disse. Mi alzai al volo con lei, la appoggiai alla scrivania a pecorina. Era lì, a gambe spalancante. Con la testa girata all’indietro a guardarmi. Non aspettava altro. Mi misi un altro profilattico ed entrai subito forte, deciso, tutto dentro. Afferrandole da dietro i suoi seni. Dovevo partire forte. Anche perché non avevo molta autonomia.
Era girata in avanti mente entravo per la prima volta. Le stavo leggermente sotto, forte del fatto che aveva la gamba sinistra appoggiata su una sedia. Appoggiò subito la testa sul tavolo gemendo forte.
Valeria le massaggiava il clitoride da sotto e teneva la sua mano sinistra sul culo. Sicuramente non le assestai tanti colpi. Dopo un paio di minuti sentii crescere il mondo dentro di me. Stavo letteralmente per scoppiare!
Valeria se ne accorse e appoggiò la sua testa sul culo di Erica, aspettando solo di vedermi godere. Tirai fuori il mio pene, subito preda di Valeria, che lì, dal basso mi guardava soddisfatta. Anche Erica si girò. Fece appena in tempo a girarsi, abbassarsi e a stringerlo forte “a due mani” con Vale. Vederle lì sotto, che mi fissavano. La mora e la rossa. Entrambe eccitate. Sicuramente, in parte, soddisfatte. Che me lo spremevano ancora. Con le lingue e le labbra sulla cappella.
Sentii solo che nel momento ideale Erica strinse ancora di più la mano sua (e di conseguenza anche quella di Valeria) sul mio pene. Dalla base. Mentre la faceva scorrere sul pene sentii letteralmente uscire un fiume. Uno. Due. Tre. Forse quattro grandi pulsioni! Grosse. Piene. Ricche. Riuscirono quasi per intero a ricevere tutto nelle due bocche affiancate. Non so quante altre volte ho mai goduto così tanto. Mi tremavano le gambe. Ero completamente svuotato. Non ne avevo più. E loro sempre lì sotto continuavano lentissimamente a massaggiare.
Poi, singolarmente, con le dita della mano libera, raccattavano e assaggiavano il frutto del loro gran lavoro. Sorridendo a 32 denti. E continuando a massaggiare delicatamente il mio pene!
Sicuramente non le avevo soddisfatte in modo totale. Ma non sembravano nemmeno così scontente. Mi sedetti sulla sedia. Non ce la facevo. Valeria mi salì in collo, su una gamba. Mi abbracciò.
“Mi sembra di capire che hai gradito la sorpresa…”. Mi disse con un gran sorriso mentre mi dava un bacio sulla guancia destra. Sorrisi compiaciuto. Non sapevo che dire. Le guardavo inebetito. Tutto ciò fu fantastico.
“Grazie ancora, di tutto, Simo”, mi fece Valeria. “Ora so come posso fare per iniziare a sdebitarmi”. A quel punto però mi risentii. “Non c’era assolutamente bisogno”. Le dissi subito guardandola negli occhi. “Però se vuoi… ” le dissi con un gran sorriso!
Scoppiarono entrambe a ridere. Venne fuori dopo poco che Erica era sposata con due figli. Aveva 38 anni ben portati, ma anche tante voglie non soddisfatte. Erica andò via dopo aver fatto 2 chiacchiere per andare a prendere i figli dai nonni. Io e Valeria si rimase per un po’ lì, fermi, per vari secondi anche in silenzio.
Il rapporto tra me e Valeria era quindi incredibilmente cambiato. Non capivo come potesse andare avanti. Se in un modo o in un altro. Avremmo forse addirittura chiuso? Beh, quello probabilmente no… In ogni caso, a questo punto sarei stato ben più pronto di quel giorno.
Erica non era quasi mai libera. Valeria invece la risentii anche la mattina dopo. Caffè al solito, durante il quale mi invitava per il giorno dopo in studio. Sorriso malizioso, il rapporto aveva preso BEN altra piega!
Con lei ci si riusciva a vedere, impegni permettendo, anche 3-4 volte al mese. Con Erica, in 3, ben più di rado. Ed ogni volta a sorpresa (per me).
Valeria non me lo diceva mai. Passavo volentieri il tempo anche solo con lei. Ma chiaramente, quando vedevo anche Erica, il piacere era amplificato!
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.