“Dopo un quarto d’ora di leccamenti e pompini, mi staccai, presi Titti per le cosce e mi sistemai per fotterla…”
Era da un po’ che vedevo mia moglie Bettina
particolarmente pensierosa, mi dava netta la sensazione di essere sfuggente, reticente. Gliene avevo chiesto ragione, ma senza insistere più di tanto, sapevo che prima o poi si sarebbe aperta. E, difatti, un pomeriggio, mentre stavamo riposando, si decise a dirmi quello che la angustiava.
“Giorgio, te ne sarai accorto che sono preoccupata, ho un problema che mi angustia… o meglio, è mia sorella Titti che ne ha uno”.
“Uh Betty, e che sarà mai di tanto grave!?”, esclamai con un filo di ironia.
Mia moglie mi rispose con tono grave:
“Non c’è nulla da scherzare. Suo marito Franco le sta rendendo la vita un inferno…. vuole assolutamente un figlio, ma mia sorella non riesce a restare incinta”.
Ero ancora mezzo assonnato, le risposi un po’ svogliatamente:
“Uhhmm, mi dispiace. Ma non credo sia il caso di drammatizzare. O ne adottano uno o tentano il concepimento in vitro. Lo fanno in tanti.”
Bettina scosse la testa:
“Eh, fosse così semplice! Franco, lo sai, è uno all’antica, non vuole prendersi un orfanello, e di certe pratiche non vuole neanche sentirne parlare. Quando Titti glielo ha accennato a momenti se la mangiava viva. Uno stronzo retrogrado! E dire che il problema è proprio lui, che è sterile e non lo sa. Ma che ci vuoi fare? Mia sorella lo ama, non vuole colpevolizzarlo, nè vuole deludere le sue attese”.
Le rivelazioni di mia moglie mi fecero ridestare di colpo, non avrei mai immaginato quella situazione. Dissi con aria pensierosa:
“E’ un bel casino! Però, che ci possiamo fare noi?”
Bettina sospirò profondamente, poi si fece coraggio e spiegò:
“Ecco, io ci ho pensato a lungo, ne ho parlato a lungo con Titti …. Forse una soluzione ci sarebbe. E’ una cosa delicata, ma al momento non vedo alternative”.
“E sarebbe?”
“Giorgio, tu sai quanto voglio bene a Titti, sai che per lei mi butterei nel fuoco ….. ebbene, ho pensato …. abbiamo pensato, che tu sei il solo che può aiutarla …. “
“Io!?… e in che senso?”
“Sì, amore…. dato che siamo in famiglia, solo da te si farebbe mettere incinta”.
“Cosa?… io dovrei fare il donatore? ma ti rendi conto? ma vi siete istupidite te e tua sorella?”
“Ma no, amore, pensaci bene. Non credere che mi sia stato facile arrivarci, non pensare che la cosa non mi turbi, ma guarda, per risolvere una questione che rischia di degenerare in tragedia nella famiglia di Titti, sono disposta a sopportare che tu te la scopi … ”
Restai sinceramente confuso, incredulo per la proposta. Mi ci volle un minuto per cominciare a ragionarci sul serio, ma poi mi accorsi di sentirmi francamente anche un po’ intrigato, perché mia cognata Titti era una bella gnoccona.
“Ma tu dici veramente …. Sei convinta che la cosa si può fare senza problemi ? ….”.
“Penso di no, siamo stati con Titti e Franco tante volte in grande intimità …. ti ricordi quando in camping abbiamo chiavato assieme?”.
“Sì, ma questa volta è diverso, saremo solo io e tua sorella a fottere …. E poi che ne penserà Franco?”
“Non preoccuparti né per Franco, che non sa di essere sterile e che saprà niente di te, nè per me che questo sacrificio lo faccio solo per il bene di mia sorella… e poi non è detto che sarà un sacrificio …. vedrai che mi prenderò anch’io la mia parte”.
La guardai in modo interrogativo e sospirai:
“Mi sembra tutto surreale … ti assicuro che sono molto confuso …. e, poi, quando dovrebbe entrare in azione il toro da monta?”
“Smettila con quell’aria di sopportazione, non fare lo stronzo con me. Non mi dire che a Titti non ci hai mai fatto un pensierino … comunque, il suo periodo fertile è la settimana prossima…. basta che, con una scusa, lei stia un paio di giorni da noi”.
Detto fatto, due giorni dopo avremmo ospitato mia cognata a casa nostra. Quando mia cognata Titti arrivò a casa io ero al lavoro, così le due sorelle ebbero tutto il tempo per discutere i dettagli della faccenda. Entrato in casa fui accolto con una certa aria di imbarazzo. Baciai Titti sulle guance e, salutandola, non potei fare a meno di notare che era molto migliorata dall’ultima volta. Aveva 33 anni, aveva 2 anni meno di mia moglie. A differenza di Bettina era più longilinea, anche se le sue tette erano abbondanti. Per rompere il ghiaccio l’abbracciai e la sentii irrigidirsi, ma subito dopo con una risata rilassarsi.
Cenammo e l’atmosfera cominciò a sciogliersi. Facevo il brillante e a volte, sotto lo sguardo compiaciuto di Bettina, cominciavo le mie avances appoggiando svogliatamente la mano sulle cosce di Titti. Terminato di cenare, dopo un ultimo sorso di vino misi della musica e iniziai a ballare con entrambe. Eravamo tutti e tre molto stretti e il pensiero di quello che sarebbe seguito iniziò ad eccitarmi il cazzo, facendolo inturgidire sempre di più.
Durante il ballo cominciai a strusciarlo sulla pancia di mia moglie e poi, stringendola maggiormente, su quella di Titti. Questa ebbe un brivido, ma dopo un attimo di esitazione si strinse ancora di più a me sfregando il bacino sul mio cazzo gonfio. Scesi con le due mani e iniziai attraverso la stoffa leggera delle sottane ad accarezzare il culo delle due donne. Poi iniziai a baciare la mia Bettina e, nel contempo, la Titti. Eravamo avviluppati con tre lingue che saettavano nelle bocche altrui. Le mie mani sul culo delle donne erano nel frattempo scivolate sotto le sottane e, mentre accarezzavo gli slip fra le natiche di Titti, scoprii che mia moglie mi aveva fatto una sorpresa restando senza mutande. Le infilai le dita fra le cosce e le sentii la fica tutta bagnata.
“Cazzo, Betty … hai la fica tutta umida e gonfia …. mmmhhh, non vedo l’ora di assaggiartela!”
Titti fece una faccia sorpresa, ma poi sembrò che il linguaggio forte le piacesse perchè spinse il culo verso la mia mano. Le sfilai le mutandine e iniziai ad accarezzarla. Era un po’ asciutta ma sotto le mie dita iniziò a bagnarsi anche lei. Le spinsi tutt’e due verso il divano e Bettina, sorprendendomi sempre più, dopo essersi spogliata nuda, spogliò a sua volta la sorella, la stese sulla schiena, le allargò le cosce e cominciò a passarle la lingua sulla fica.
Rimasi un pò interdetto dall’iniziativa, ma di fronte alla irresistibile scena di mia moglie che leccava la fica pelosa di sua sorella, mi eccitai come un matto e, dopo essermi fulmineamente spogliato, mi misi leccare assieme a lei. Mia cognata, sotto la furia di due lingue che le leccavano voracemente la vulva, iniziò a gemere sempre più forte; dopo un’altra ripassata al clitoride, mi misi sopra di lei e le accostai il cazzo alla bocca. Velocemente me lo ingoiò tutto iniziando a succhiarmelo e insalivarmelo con piacere.
Mentre la bocca mi suggeva rumorosamente la verga, mi allungai fra le sue cosce e continuai il mio gioco di lingua. Bettina nel frattempo aveva preso di mira il buchetto dell’ano di Titti e, leccandolo, alternava la lingua al dito medio che prima piano, poi sempre di più, affondava nello sfintere della sorella muovendolo ritmicamente come un cazzo in monta. Io, col cazzo in gola alla sorella, le leccavo goduriosamente l’interno della vagina.
Non so se Titti fosse del tutto pronta ad una situazione così, tuttavia mi appariva pienamente inserita in quel triangolo, tanto che guaiva come una cagna. Sentivo la sua bocca e la sua lingua che mi mungevano il cazzo, mentre le sue mani mi massaggiavano i coglioni e il buco del culo. Imitando la sorella che la stava inculando con un dito, mi infilò il medio nel culo e iniziò a spingerlo su e giù. Dopo un quarto d’ora di leccamenti e pompini, mi staccai, presi Titti per le cosce e mi sistemai per fotterla.
“Aspetta Giorgio, voglio anch’io un po’ di cazzo … tanto poi Titti l’accontenterai con una bella sborrata in fica”.
Presto fatto, ingoiò il mio uccello fino in fondo e, per non essere da meno di Titti, iniziò a pomparmi. Sentivo la voglia di godere e di arrivare velocemente e cercai qualche palliativo mentale per distrarmi e prolungare maggiormente la monta.
“DÃ i Betty, allarga le gambe che comincio a sfondarti la fica!”.
Mia moglie allargò le gambe e con un colpo violento le introdussi il cazzo nella fica bagnata.
“Cazzo che bello! …godo… dà i, pompami … e tu, Titti, stringigli i coglioni…. così ritardiamo la sborrata e te la prendi tutta tu …cazzo com’è grosso! … dimmi sorellina, quello stronzo di tuo marito ce l’ha così grosso?… vedrai, vedrai quanta sborra ti schizzerà nella fregna …. cazzo godo! …godooo! .., mmmhhhh, dio, che montone che sei! …. Dai, tiralo fuori e mettiglielo subito nella fica di Titti!”.
Tirai fuori il cazzo fradicio di umori dalla fica di Bettina.
“Dà i Titti, succhiami il cazzo!… senti com’è buono il sapore della sborra di tua sorella!… dà i, succhia cognatina, che adesso ti monto come un toro… e poi ti scarico un litro di sperma dai coglioni.”
Le allargai bene la fica con le mani e, montandola alla pecorina, la penetrai violentemente facendole battere i denti dal contraccolpo. La fica di Titti era più stretta di quella di Bettina ma, bagnata com’era, mi sembrava di affondare il cazzo in un vasetto di miele. Tenendola ferma per le chiappe, iniziai a sbatterla furiosamente facendola urlare di piacere.
Bettina, sazia per il godimento, assisteva ora alla mia monta accarezzandosi dolcemente la fica arrossata e stringendomi i coglioni, quasi per far accumulare la sborra, e con la lingua partecipava alla chiavata leccandomi l’asta che stantuffava e la fica sbrodolante della sorella.
Sotto quei colpi di cazzo e di lingua Titti cominciò ad andare di testa. “Piano… piano… no… no… forte, più forte… cazzo, godo! …porco… che bello!… non ho mai chiavato così forte… sorella, scusami, ma tuo marito me lo devi prestare più spesso …. mmhhh che montone!… dà i, sì …riempimi di sborra… riempimi la pancia … fammi fare un sacco di figli … sììì … dà i, ti darò anche il culo dopo… dà i godi… godi montone mio …. aaahhh …. ecco perché non rimanevo incinta!… non mi ha fatto mai godere tanto quel cornuto di mio marito! … mmmmhhh sento che diventa più grosso …basta! non ce la faccio più!… sì, Giorgio, godi…godi… sììì, dà i, sborra che mi sento mancare!”.
Tutto sudato pompavo come un ossesso, non avevo mai fatto una chiavata come quella, alla fine godetti sborrando un ettolitro di sperma dentro quella fica vorace. Continuai per inerzia ad assestare altri colpi, poi, uscito dalla fica, ficcai il cazzo in gola a mia moglie che me lo ripulì di tutto l’umore di cui era impregnato. Con le residue forze presi Titti per le gambe e, rialzatole, le appoggiai alla spalliera del divano in modo che la sborra non rifluisse fuori della fica.
Titti, con le gambe in alto e con gli occhi ancora trasognati, si rivolse alla sorella con voce arrochita dalla goduria:
“Betty, non ti ringrazierò mai abbastanza per la chiavata di oggi …. Scusami se mi sono lasciata andare, ma tuo marito è un montone di razza! … beata te!”
Al che Bettina si chinò verso di lei e, baciandola sulla bocca, le sussurrò:
“Tesoro, ora stai ferma un po’, fallo scendere nell’utero il ripieno di sperma che Giorgio ti ho scaricato…. Domani lo rifacciamo, per essere più sicuri …. Ma poi basta, non prenderci gusto!… il montone torna nella stalla”.
Bettina aveva pronunciato quelle parole con un ghigno ironico, ma in maniera piuttosto netta e tagliente. Pensai bene di non mettere becco nel dialogo delle due sorelle, anche se, in cuor mio, non rinunciavo all’idea di potermele scopare entrambe, anche durante e dopo la probabile gravidanza di Titti.
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