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Cena al buio

“Sara non era proprio il mio tipo, minuta, tettine piccole una seconda normale, visino da bimba con occhiali neri alla Arisa, ma un bel culetto disegnato da…”

Avevo conosciuto Arianna ad una festa universitaria, un paio di miei amici
frequentavano 2 delle sue 4 coinquiline, io ero più grande di lei di 5 anni e praticamente vivevamo insieme da due mesi nella casa che lei aveva affittato per lo studio.
Una sera fui contattato dal mio amico Marco e ragazzo di Sara una delle coinquiline di Arianna che mi propose di partecipare per la sera seguente ad una cena particolare, una cena al buio.
Chiesi delucidazioni e mi spiegò che una cena al buio è una cena organizzata dall’ unione italiana ciechi in cui i commensali avrebbero provato le sensazioni di chi non vede e mi disse anche di invitare amici che sarebbe stata una situazione molto emozionante.
Io accettai immediatamente ed avvertii subito Arianna che entusiasta coinvolse subito le sue coinquiline ed amici di università, così che in meno di un oretta radunai una comitiva di 20 persone e confermai la nostra presenza a Marco.
L’indomani sera ci ritrovammo tutti insieme ad altre 200 persone circa nel giardino del ristorante scelto dall’ UCI ci spiegarono le modalità di svolgimento e le regole da seguire.
Praticamente i vari gruppi dovevano entrare insieme in fila indiana ognuno tenendo per mano la persona che precedeva e che seguiva, a capo della fila vi sarebbe stato un ragazzo non vedente che sarebbe stato nostro cicerone e cameriere.
Seguimmo le regole e fummo portati in un preingresso alla sala ristorante e quando tutti furono entrati furono chiuse le porte.
Buio totale, qualsiasi fonte luminosa era stata attentamente oscurata, persino i led degli elettrodomestici, una strana sensazione, non proprio paura forse un senso di incapacità, in quel momento mi sentii fortunato, anche Arianna si impaurii mi strinse la mano e mi disse di non lasciarla mai.
Comunque dopo un paio di minuti di ambientamento il ragazzo ci fece muovere, si muoveva con disinvoltura fra i tavoli, si era ribaltata la situazione il buio era la sua normalità e dietro 20 persone goffe ed impacciate.
Ci spiegò che lui era il nostro cameriere che dovevamo spegnere e consegnare tutti i cellulari che le bevande erano nel mezzo del tavolo per ogni 4 persone che le portate servite non sarebbero state spiegate ma che potevamo chiedere dopo assaggiato se fosse questa o quella pietanza che per andare al bagno dovevamo chiedere a lui che ci avrebbe fatto portare dal ragazzo addetto. Subito cominciammo a scambiarci pareri e sensazioni fra di noi, qualcuno era impaurito qualcuno divertito ed altri, i bimbiminchia di turno, indifferenti a qualsiasi cosa come loro stile.
Dopo alcuni minuti quando tutti si erano accomodati fu dato il via e cominciammo a mangiare, così dissi ad Arianna che le avrei lasciato la mano, lei acconsentì ma mi chiese il favore di tenere sempre in qualche modo un contatto fisico con lei ed io naturalmente la rassicurai.
Così mentre mangiavamo le parlavo ed ogni tanto le accarezzavo i capelli, a volte la baciavo, a volte le accarezzavo una gamba ma ad un certo punto un pensiero perverso mi invase la mente, eravamo al buio completo la mia donna a fianco con solo una leggera gonnellina fra la mia mano e le sue intimità, mi eccitai all’istante e senza pensarci un attimo la baciai e le infilai una mano fra le cosce.
Erano due mesi che ci conoscevamo biblicamente e dalla prima volta, come capita all’inizio di ogni rapporto ci eravamo fatti prendere dalla passione e facevamo sesso almeno una volta al giorno e spesso anche in luoghi insoliti, ma nella routine Arianna era timida, provava vergogna per qualsiasi cosa dunque mi aspettavo sicuramente un tentativo di impedimento da parte sua per questo restai piacevolmente colpito che lei non fu affatto sorpresa o infastidita da quella cosa, anzi constatai con stupore che era un lago li nel mezzo.
Così mi avvicinai a lei e le sussurrai “che porcellina anche tu ci stavi pensando vero” iniziando anche a trastullarle il clitoride.
Lei non rispose a parole ma subito allungò la mano a massaggiare il mio pacco e dopo pochi istanti aveva il cazzo in mano e cominciò a segarmi.
Eravamo in doppia masturbazione e nel mentre gli sussurravo all’orecchio volgarità “cazzo non sapevo che fossi così porca, sognavo proprio una ragazza così dopo a casa ti sfondo” lei non si scomponeva e continuava a parlare con la sua amica che le sedeva a canto.
Mi venne quindi in mente di osare di più, cercai una bottiglia di vino, la pulii feci metterla con una gamba sopra le mie e gliela spinsi nella figa dicendogli “continua a parlare con la tua amica mentre ti faccio godere”.
Lei ubbidi così iniziai a scoparla con la bottiglia mentre le stuzzicavo il clitoride, ero al massimo dell’eccitazione in mezzo a 200 persone a masturbare la mia ragazza che continuava a parlare con la sua amica come se niente fosse e nessuno si stava accorgendo di niente.
Dopo un paio di minuti sentii Arianna dire alla sua amica “scusami un attimo” si girò verso di me e iniziò a leccarmi l’orecchio, sentii il suo respiro affannoso accellerare e dopo qualche istante un gemito strozzato e un lago di umori che mi ricoprivano la mano mi fecero capire che era arrivata all’orgasmo.
Si levò la bottiglia dalla figa e mi prese il cazzo in mano dicendomi “adesso tocca a te amore” si abbassò ed iniziò un super pompino.
Ero super eccitato e allo stesso tempo frastornato, pensavo alla situazione pazzesca, alla troiaggine della mia ragazza, al pompino che mi stava facendo, e non per ultimo anche al fatto che mi aveva chiamato amore per la prima volta, non capivo più nulla stavo per esploderle in bocca ma sul più bello la voce di Carla la sua amica “Ari, ma che stai facendo, non ti sento più?”. Nooooooooooooooo, sul più bello Arianna si staccò immediatamente dal mio cazzo si ricompose e ritornò la seria e timida ragazza di tutti i giorni “scusa Vale continuiamo dopo” mi disse, e poi “Carla scusami io e Vale stavamo parlando della cenetta di domenica”.
Ero rimasto li con il cazzo in tiro e pronto a sborrare e nonostante il buio mi sentivo osservato.
Rimasi un attimo con il cazzo fuori tanto nessuno mi poteva vedere cercai la bottiglia di vino sul tavolo mi riempii il bicchiere e bevvi per calmare l’eccitazione.
Mentre bevevo sentii una mano tornare ad afferrare il mio cazzo ancora all’aria e subito mi tornò il sorriso pensai che ci aveva ripensato e che ormai non poteva lasciarmi così ma poi mi resi conto che la mano afferrava il mio coso in maniera innaturale, Arianna era alla mia destra, ma la sensazione era quella di una mano che arrivasse da sinistra, inoltre la stretta sembrava diversa da quella della mia donna.
Sinceramente per qualche istante non capii veramente ma poi vi fu la conferma di quello che stava succedendo una voce conosciuta mi disse “Per fortuna ti ha lasciato il cazzo, non ce la facevo più a masturbarmi” e subito portò una mia mano in mezzo alle sue gambe…era Sara la coinquilina di Arianna e ragazza del mio amico Marco.
Sara non era proprio il mio tipo, minuta, tettine piccole una seconda normale, visino da bimba con occhiali neri alla Arisa, ma un bel culetto disegnato da anni di nuoto. Io sono sempre stato per le ragazze di sostanza, fisici alla sudamericana per intenderci, ma in quel momento non avrei guardato in faccia a nessuno, mi serviva un buco che mi facesse godere.
Non dissi una parola mi godevo la sega e nel frattempo mi impegnavo a farla godere con le dita, poi ad un certo punto lei disse “chiedi al cameriere di andare in bagno” ero diventato un burattino nelle sue mani, senza pensare dissi prima ad Arianna poi al cameriere che dovevo andare in bagno e quando arrivò il ragazzo per accompagnarmi Sara mi prese la mano e mi seguì.
Lungo il tragitto chiesi “Sara, ma Marco non si accorgerà che non ci sei?” rispose “tranquillo il cornuto è andato a fumare e bere fuori, è un bravo ragazzo ma non mi scopa e Arianna mi racconta tutto di quello che succede fra voi quindi adesso scopi un po anche me, tanto facciamo subito, mi sto masturbando con l’altra mano, sto quasi per venire mi basta solo sentire la carne dentro che esplodo” le chiesi inoltre “ma come hai fatto a capire cosa stavamo facendo?” e lei “ho sentito l’odore del cazzo ed inoltre ho trovato la bottiglia che avevi nascosto sotto la tua sedia ed odorandola ho sentito gli odori degli umori di Arianna”.
Arrivati al bagno il ragazzo mi disse “prego signore nel bagno c’è la luce, quando ha fatto mi chiami che torniamo al posto” ma Sara che già aveva chiuso la porta e mi stava spompinando disse “lo lubrifico un po così mi inculi, per la fica ho il mio fedele Pluto (era il suo vibratore), sai a Marco non voglio tanto darlo perchè poi magari si abitua troppo ma Arianna mi ha fatto venire voglia quando mi racconta di voi.” senza proferire parola ma con un sorriso a 55 denti ubbidii agli ordini e la inculai con piacere.
L’entrata non fu facilissima perchè non era larghissima dietro ma non si lamentò anzi spingeva per farlo entrare tutto nel frattempo si autoscopava la figa con il suo Pluto.
Avevo preso un bel ritmo e pompavo da 5 minuti orgoglioso e felice e mentre lei gemeva soddisfatta sentii il rumore di una zip aprirsi, capii subito che era il ragazzo non vedente che aspettava fuori così senza dire niente a Sara aprii la porta e dissi “vieni ragazzo che adesso ti faccio divertire, mettiglielo in bocca a sta puttanella” sul suo volto si stampò un sorriso, entrò dentro e si avvicinò alla bocca di Sara che senza alcun problema inizio a succhiare, mentre scopavamo chiesi al ragazzo “scusa, ma come ci hai scoperti?” rispose “signore a volte succede che quando perdi uno dei sensi gli altri si acuiscono, io non ci vedo dalla nascita, ma ci sento benissimo, vi ho scoperto già da quando la signorina si è alzata dalla sedia, e sentivo che c’erano due persone che bisbigliavano mentre vi portavo qui” e Sara staccandosi un attimo dal cazzo del ragazzo, peraltro anche di notevoli dimenzioni “e allora vai premiato scarica tutto in bocca a Saretta” ci divertimmo altri 5 minuti circa fino a quando Sara cominciò a gemere e contrarsi “cazzo vengo vengo, sii, sii, vengo, aaaaaaah, cazzo ci voleva proprio” io che già ero a limite resistetti un per un altro paio di pompate per poi esplodergli in culo quindi rivolgendomi a lei “Sara adesso puliscimelo poi fai venire il nostro amico che se lo merita”, Sara non si fece pregare mi ripulì con gusto ed inizio un pompino magnifico che si concluse con ettolitri di sborrata, “che cazzo avevi nelle palle” borbottò Sara come se avesse dell’acqua in bocca, “signorina, non mi capitano spesso attenzioni dalle ragazze, ero pieno” ed io “pregiudizi di merda, sei un bel ragazzo e se vedessero quello che hai fra le gambe ti divorerebbero ste troie, vero Sara?” e lei “effettivamente attrezzatura notevole, ci penso io a farti pubblicità”.

Quindi ci ricomponemmo e tornammo ai posti.
Arianna non si accorse di nulla anzi tornati a casa la scopai ripensando alle cose accadute, Mario non era ancora tornato, il ragazzo ci ringrazio e tornò al suo lavoro.

Io e Pietro siamo tuttora amici e ogni tanto lo pubblicizzo a qualche ragazza che prima fa la schizzinosa poi incuriosita la maggior parte delle volte vuole essere chiavata, e Pietro le chiava anzi le sfonda, il buco non lo vede ma cazzo se lo trova.

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Trio

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