“Mi sistemò per bene sul divano con l’asta dritta, poi prese il mio cazzo, si mise a cavalcioni su di me, e con delicatezza lo infilò nella sua fichetta…”
Ciao a tutti mi chiamo Simone ho 19 anni e questo evento
è avvenuto 2 anni fa più o meno.
Andavo alle superiori ed avevo dei problemi in matematica, per questo andavo da Carla, una ragazza che dovrebbe aver avuto 26/27 anni se mi ricordo bene…
Carla, una ragazza dai capelli castani e occhi castani, labbra carnose, culo bellissimo e tette stupende, avrà avuto una quarta di seno…
Frequentavo la sua casa 2 volte a settimana.
Dopo il primo mese di ripetizioni i risultati iniziavano ad arrivare, anche perché, andavo volentieri da lei per bearmi della sua bellezza.
Era una ragazza molto seria, dedita al suo compito, quindi le mie avance adolescenziali venivano da lei disattese in modo molto educato ma deciso.
Mi ero rassegnato ad averla accanto solo per le ripetizioni, impegnandomi nella materia per farla sentire orgogliosa di me e del suo operato.
Quel giorno entrai in casa sua, ma mi accorsi subito che qualcosa non andava.
Era più scorbutica del solito.
Senza troppi convenevoli iniziammo subito a fare degli esercizi di matematica.
La vedevo distratta, agitata, sempre con gli occhi al cellulare che aveva insolitamente accanto.
Dopo una decina di minuti ricevette una telefonata, si allontanò andando a parlare in cucina.
Tornò con le lacrime agli occhi.
Io non potei fare a meno di domandarle se qualcosa non andasse, se voleva che me ne andassi.
Era come stordita, non mi ascoltava neppure.
Poi scoppiò fragorosamente a piangere davanti a me.
Il maschio che è in me venne fuori, senza dire nulla l’abbraccia, le posai una mano sulla testa invitandola a piangere sulla mia spalla.
Quel contatto mi stata eccitando.
Dopo poco si riprese, scusandosi.
“Vuoi parlare?” le dissi.
Mi raccontò di lei, del suo fidanzato, e di come avesse scoperto di essere stata tradita.
Io, che so che le donne sono molto fragili in questi momenti, già pensavo a come approfittare dell’occasione.
La consolai con le solite frasi di rito “non ti merita” etc… .
“Sei una bella ragazza, tu meriti di meglio”.
Mi confessò anche che la telefonata era stata di lui che, preso sul fatto, aveva reagito attaccando anziché facendo la vittima e che, lui, l’aveva lasciata, pur essendo lei disposta a perdonare perché l’amava.
“E’ finita” mi disse, “lo capisci, lui mi tradisce, io lo perdono e lui mi lascia”!
Io le carezzo la chioma, poi le do un bacino sulla guancia, aspettandomi il peggio, uno schiaffo!
Invece, ci guardammo negli occhi “sai… sei un bel ragazzo…” mi disse ancora singhiozzando.
“Scusami, mi spiace per quello che è accaduto”, “anche tu sei molto bella”.
Era come inebetita.
“Dovresti ricambiarlo con la stessa moneta” azzardai cercando di approfittare dell’occasione!
Mi fece un occhiolino e avvicinò le sue labbra alle mie baciandomi.
In quell’istante non capivo niente, continuammo a lungo a baciarci poi, smettemmo per un attimo e mi disse: “ti andrebbe di finire qui la lezione e iniziarne una più interessante?”
Io ovviamente risposi di sì… quindi ci spostammo sul divano del salotto e lì continuammo.
Ad un certo punto mi sbottonò i jeans, andando con le mani sotto le mutande ed afferandomi il pisello.
Lo tastò per bene e poi me lo tirò fuori.. che era duro ma non al massimo dell’erezione..
Mi guardò e con un sorrisone esclamò un ” woooooow” tutta felice.
Iniziò a masturbarmi lentamente, dandomi qualche bacino sulla cappella.
Inutile dire che il mio soldatino si rizzò subito sull’attenti in pochissimo tempo.
Poi cominciò a togliersi la maglietta.
Ci baciammo ancora e con un po di goffaggine riuscii a scanciarle il reggiseno, lasciando scoperte quelle enormi e stupende tette!!
Forse per istinto, cominciai a toccarle e a leccarle, erano morbide e delicate.
Andammo avanti per un po.
Volevo di più.
Mi alzai, levando definitivamente pantaloni e mutande, restando con il pene ritto come l’asta di una bandiera.
Mi avvicinai a lei, con molta calma, le sbottonai i pantaloni invitandola a sfilarli.
Era sensualissima mentre si spogliava.
Si sedette sul divano.
Io mi avvicinai, le allargai le gambe, che timidamente si aprirono al mio sguardo.
Iniziai a leccarle le mutandine, inumidendole.
Flebili gemiti di piacere uscivano dalle sue labbra.
Quando le mutandine furono zuppe di saliva, le sfilai.
Ricordo ancora la sua fica non del tutto rasata.
Cominciai a leccarla sentendo quel sapore di donna che mi eccitava ancora di più.
Era il mio turno.
Mi fece mettere a sedere prendendomi il pisello.
Cominciò ad avvicinare la sua bocca alla mia cappella… sentivo il suo alito sul mio glande, poi lentamente cominciò a leccarmi la cappella, ero al settimo cielo!!!.
Andava su e giù con la bocca, in uno splendido pompino.
Non sono molto esperto ma, era evidente che era bravissima.
Con la bocca sbavava sul mio cazzo e quando smetteva c’era sempre un filo di bava che collegava il mio cazzo e la sua bocca!.
Carla era stupenda!
Si fermava proprio nel momento giusto… senza farmi venire… infatti a un certo punto smettemmo. Mi guardo dritto negli occhi dicendomi: “Lo voglio dentro che dici?
Credi di farcela a non venirmi dentro?”
“Non ho preservatici con me, con il mio fidanzato lo facevamo sempre senza”.
“Ce la farai a non venirmi dentro?”.
Non ce la facevo neppure a rispondere da quanto ero eccitato ma con la testa riuscii ad annuire.
Mi baciò.
Mi sistemò per bene sul divano con l’asta dritta, poi prese il mio cazzo, si mise a cavalcioni su di me, e con delicatezza lo infilò nella sua fichetta umida e calda.
Provai una sensazione indescrivibile.
Era calda ed accogliente.
Iniziò da prima movimenti lenti, poi alternando il ritmo e roteando il bacino in modo da far aderire il mio pene al suo utero.
I seni sodi mi sobbalzavano davanti, richiamando l’attenzione delle mie mani.
Le mie dita torturavano i suoi capezzoli.
Mi cavalcava come una amazzone, ad occhi chiusi, per godersi tutte le sensazioni che il suo corpo le trasmetteva.
La tristezza di prima sembrava voler essere esorcizzata da quella scopata!
Più di una volta stavo per venire, sentivo il mio pene che stava per esplodere ma, riuscivo a prolungare quei momenti pensando ad altre cose, ricacciando il mio sperma nei testicoli, per lasciare più tempo a lei di godere.
Si abbassava verso di me, mordendomi il collo e le labbra!
Stava godendo intensamente, mi incitava dicendomi: “sì, sì, scopami, sfondami, sei bravissimo”.
Non ce la facevo più, avevo resistito abbastanza.
Il mio cazzo pulsava, stava per esplodere.
Stavo per venire e glielo urlai.
Lei allora prontamente smise.
Scese da me cominciando a farmi un pompino.
A quel punto resistevo più e finalmente le venni in bocca!
Vidi tutta la mia sborra nella sua bocca.
Sorprendentemente la ingoiò tutta e ricominciò a leccarmi la cappella.
Facemmo una pausa di 10/15 minuti, poi Carla mi disse: ” Non vorrai finirla qua?!… ora viene il meglio”
Non mi lasciò il tempo di rispondere, che subito volò via e tornò con una bottiglietta di lubrificante… li allora inesperto in certe cose non capii, non ci volevo credere!
Mi ricordo di lei, che mi guardava sorridendo con quella bottiglietta di lubrificante in mano… Ricominciammo a pomiciare (nudi), con lei sopra di me sul divano, da vera troia strusciava la sua fica sul mio cazzo.. che ritornò duro come prima.
Allora si mise a pecorina… e mi passò il lubrificante.
Cominciai a spalmarglielo su tutto il culo, poi, su sua precisa indicazione, a infilargli le dita nel suo ano… prima uno poi due.
Successivamente cominciai a strusciare il mio cazzo sul suo culo, tutto mentre continuavo a spremere la bottiglietta di lubrificante sopra di lei.
A un certo punto mi feci coraggio, con delicatezza cercai di infilare il mio membro nel suo buchetto… era la cosa più difficile del mondo.
A volte mi scivolava ed a volte mi faceva troppo male la cappella.
Vedendomi in difficoltà Carla girò la testa e guardandomi, forse un po’ delusa mi disse: “Non ti va più di scoparmi il culo?”.
A quel punto rimasi immobile, ero paralizzato… e pensando tra me e me mi chiedevo quando mai avrei avuto la possibilità di fottere un culo bello come quello.
Mi feci coraggio e riprovai con più tenacia, questa volta ce la feci… sentii il mio cazzo scivolare pian piano dentro il suo stretto culo… la faccia di Carla si trasformò subito… mentre godeva rideva ripetendomi più volte “Bravo”.
Non ci credevo ero dentro il suo culo!!!
Allora cominciai freneticamente a scoparla sentendo il suo ano quasi allargarsi… dopo un po di tempo mi divertivo a infilare e togliere il pisello dal suo culo continuamente per vedere il suo buco (che in effetti si era allargato)… dato che non mi faceva più male la cappella quando entravo! Successivamente mi propose di cambiare posizione… io accettai.
Quindi Carla si mise sulla poltrona del salotto e aprì le gambe… subito le infilai il pisello… ma stavolta ci guardammo in faccia, e vidi lei con la bocca spalancata e gli occhi mezzi socchiusi che gemeva un “uuuuuuuh”, da lì continuai a penetrarla con grande facilità!.
Dopo poco sentii che stavo per venire e glielo dissi… pensavo di venirle fuori come prima… ma stavolta mi disse: “Vienimi dentro, Vieni, lo voglio tutto nel mio culo!!”.
Quelle parole mi eccitarono ancora di più, quindi fu per me molto più facile!
Gli venni dentro, riversando tutto il mio liquido seminale… diciamo che mi svuotai le palle nel vero senso della parola!
Rimanemmo immobili per un po, poi lei mi disse sorridendo: “Sei contento? Ora questo culo è tuo”. Non capii quello che voleva dire, tirai fuori il pisello, e notai subito che la sborra usciva dal suo culo come un fiume, intanto lei guardandosi il culo esclamava un prolungato: “waaaaaoooo”. Successivamente ci pulimmo e ci vestimmo… avevamo sforato le due ore!
Prima di uscire da casa sua mi aprì la porta e mi disse guardandomi: “ti aspetto la prossima volta” e mi fece l’occhiolino… io la baciai e gli risposi: “Contaci”.
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