“Verso la fine del desinare i discorsi si erano spostati dal cibo al previsto dopo cena, al dessert “naturale” che pregustavamo e che doveva completare la…”
Quando il gioco vale la candela
Cari amici lettori, sono Nevio
(mi sono presentato con il racconto “Iniziò tutto con una gita in barca”, chi non mi conosce vada a vederlo) e vi invito a partecipare quali ospiti virtuali ad una serata porcellina. E’ una storia che risale a qualche anno fa, ed il cui ricordo è riaffiorato riguardando qualcuna delle foto da me messe su questo sito.
Quella sera ci eravamo trovati con altre due coppie – Gianni e Francesca, provenienti da una provincia vicina, e Roberto e Giuliana i nostri vicini di casa (la storia della loro conoscenza si trova nel racconto ‘La coppia in casa’, pubblicato su questo sito qualche tempo fa) – per una cenetta fra amici di letto. Renata – che a casa nostra aveva preso il posto di Rosalba – aveva apparecchiato la tavola in maniera romantica, riducendo al minimo le luci elettriche che erano state sostituite da un paio di candelieri, con tanto di candele profumate (tre ognuno, per la precisione), sistemati al centro della tavola.
Come è d’uso fra persone serie (non siamo degli assatanati di figa ma degli amanti del bello e del piacevole in tutte le loro forme, convinti che i piaceri debbano essere assaporati e gustati lentamente: vale più un ora di rotolamenti sul letto con lingua, dita e vibratori vari che non una scopatina veloce veloce) ci siamo messi a tavola compostamente vestiti: innanzi tutto bisognava fare onore alla mensa e alla bravura delle tre donne che avevano collaborato alla preparazione delle varie portate, donne che avevano per questo ricevuto i complimenti incondizionati da tutti noi maschietti.
Verso la fine del desinare i discorsi si erano spostati dal cibo al previsto dopo cena, al dessert “naturale” che pregustavamo e che doveva completare la serata: una mangiata di fica (e di cazzi, per loro), pietanze che non ingrassano e non appesantiscono. Fra una ciarla e l’altra Renata esordisce proponendosi per una doppia penetrazione – fica e culo – con sborrata finale: voleva provare a sentire gli schizzi contemporaneamente in tutti e due i buchi. Gianni però fa presente che se ci si svuotano i coglioni dopo ci vuole del tempo per ricaricarli e così le altre due ragazze resterebbero a bocca (o fica …) asciutta. A salvare la situazione sono intervenuto io:
– Quanto dice Gianni è vero, per quanto bravi, i nostri cazzi non sono dei fucili mitragliatori, hanno delle cariche limitate. Noi possiamo giocare anche per qualche ora senza venire, ma poi … Propongo quindi un gioco nuovo: abbiamo qui delle candele, ebbene, alla fine della serata come conclusione dei giochi per cui ci siamo trovati la ragazza che riuscirà a ficcarsene di più nella fica avrà vinto e potrà avere la doppia penetrazione con sborrata finale. Naturalmente soltanto se alla fine dei giochi ci saranno ancora energie sboratorie disponibili.
La mia proposta ha lasciato inizialmente un po’ perplesse Giuliana e Francesca, mentre Roberto e Gianni l’hanno accolta subito con entusiasmo:
– Ottima cosa, fa Roberto, così potremo verificare quale delle tre ragazze ha la fica più larga, dovremo solo decidere chi di noi avrà l’onore di riempire i buchi della vincitrice.
Renata non pare convinta, teme di dover impegnarsi a fondo per guadagnarsi la doppia scopata ma deve accettare la mia proposta.
– Mi pare una proposta interessante, interviene subito Gianni, spegniamo le candele, accendiamo la luce e diamo l’inizio ai giochi.
Francesca lo interrompe dicendo giustamente che se iniziamo subito il gioco godrà solo la vincitrice: meglio sarebbe giocare prima un po’ tutti.
Dopo aver spento le candele e acceso il lampadario centrale della sala per volere unanime si passa nel soggiorno ove ci si spoglia, dopo di che ognuno di noi a turno passa con l’uccello alla bocca prima di Renata, poi di Francesca e quindi di Giuliana.
Finalmente con i cazzi duri è il nostro turno li passare a leccare la fica delle tre donne che portate al giusto umidore iniziano a farsi montare. Ormai l’atmosfera è satura, l’odore di fica pervade la stanza e noi maschietti siamo sull’orlo della sborratura.
A questo punto, completati con abbondanza i preliminari (i giochi ci hanno impegnato per quasi due ore) si parte subito con la gara; io faccio presente che essendo l’anfitrione dovevo per correttezza privilegiare gli ospiti, per cui la chiavata e l’inculata finale con la vincitrice la lasciavo a Gianni e Roberto.
Detto fatto siamo passati nella camera da letto dove le ragazze sono entrate, subito seguite anche da noi maschi, e si sono accomodate una alla volta sul letto. Renata aveva preso le sei candele che avevano, sui candelieri, illuminato la cena, pensando che potessero bastare.
Inizia la prova Renata che, dopo aver smanettato un po’ il clitoride e allargato la pelosetta infilandosi prima due poi tre dita, se ne mette nella fica tre senza troppa fatica. Subito dopo è Giuliana a voler provare: previo allargamento della patata resa più morbida dalla lingua di Roberto, prese le candele se ne infila tre e quindi, forzando in po’, anche una quarta. A questo punto Francesca sorridendo spavalda spalanca le gambe e se ne infila senza problemi tutte e quattro quindi ne chiede le ultime due. Pare impossibile, ma riesce a mettere nella fica anche queste.
– Uaoo, penso che abbia vinto tu la gara, fa Roberto, hai la fica più larga di tutte! Ti sei guadagnata la doppia chiavata con spruzzo incluso.
– Non ancora, interviene Renata che vedeva sfumarsi la possibilità di assaporare la doppia sborrata, possiamo provare ancora noi, facciamo un secondo giro.
Prese dalla fica di Francesca le sei candele (ora ben lubrificate dai liquidi vaginali) se le infila una ad una: il gioco pare essere finito in parità – Giuliana si è ritirata, già con quattro aveva fatto fatica a infilarsele – ma a questo punto ero intervenuto io, portando un altro pacchetto di candele:
– Ecco altre quattro candele, andiamo alle eliminatorie!
Francesca si fa consegnare da Renata le sei candele, se le rimette nella fica e ce ne aggiunge ancora una che io generosamente le passo. Sette a sei! Renata non si scompone (anche perché il giochino lo avevamo già fatto noi due un paio di volte) e riprese le sette candele se le infila nella fica dicendo:
– Datemi ancora candele, qui c’è spazio!
Ad essere sinceri di spazio non ce ne era poi molto, otto candele, con un po’ di sforzo, era riuscita ad infilarle, ma per non lasciare inoperose le ultime due se le infila nel culo: dieci candele in corpo, un primato!
Come da copione la vincitrice si liberò dei giocattoli di cera e, sdraiatasi sul lettone, si prende Roberto nella fica e Gianni nel culo: una vigorosa galoppata terminata con una doppia sborrata nel culo e nella fica, come richiesto a inizio serata.
Ed io? io, povero Nevio, mi sono sacrificato cercando di accontentare Francesca e Giuliana, cosa che mi è riuscita molto bene: ho un solo cazzo, ma dieci dita ed una lingua ormai specializzata …
Alla prossima.
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