“Io tenevo le labbra serrate ed allora lui mi ha colpito una guancia con un ceffone intimandomi: “Apri la bocca, troia!……”
Autogol
“Sai Luisa che sono preoccupato per Luca, mio
figlio?”
“Perché, amore?”
“Sai, lo vedo stralunato. Mi ha confessato di essere diventato abulico, di non avere nemmeno più desideri sessuali. Temo che le cose con sua moglie non vadano bene, si sente inibito”.
“Mah, non ci credo. Secondo me ha solo bisogno di essere risvegliato, tesoro. Forse ha bisogno di qualcosa, o di qualcuna, che lo stimoli un po’. Vedrai che torna frizzante come prima”.
“Guarda che l’ho spinto a parlarne, l’ho provocato un po’, ma lui è proprio disinteressato. Non cerca, anzi rifiuta le occasioni”.
“Senti Giorgio, non c’è da farne una tragedia. Basta che un amico fidato, o uno psicologo serio, se ne prenda cura”.
“Sì… e secondo te Luca accetta di sottoporsi ad una terapia psicologica? o di confessarsi ad un amico?”
Giorgio, 52 anni, assicuratore, separato dalla moglie da più di 8 anni, sta parlando con la sua attuale compagna, Luisa, una cavallona troia con la quale convive da 5 anni, dello stato di prostrazione nel quale si trova il figlio Luca, 26 anni, sposato appena da 2. Luisa trova esagerato il pessimismo di Giorgio:
“Fai una cosa tesoro, se vuoi fallo parlare con me. Trova una scusa decente, voglio provarci io a smuoverlo”.
“Te la senti di affrontare un caso come questo? Ma una volta che vi trovate a quattr’occhi, che succede?”
“Non so, vedrò di creare un clima adatto. Magari cercherò di eccitarlo un po’…. sai che sono brava, lasciami fare”.
“Uuhhmmm …. Più che brava sei una troia. Ti leggo già negli occhi il desiderio di scopartelo!”
“Sei geloso? Guarda, tesoro, mi offro di intervenire solo a fin di bene. Sennò, mettiti nelle mani di qualche psicanalista… e poi non è detto che debba finire in una scopata…. magari non gli piaccio ….”
Luisa pronuncia le ultime parole questa frase con il suo classico sorriso malizioso. Giorgio è molto dubbioso, conosce bene la troiaggine di Luisa; teme che la sua eccessiva spregiudicatezza e intraprendenza possa bloccare ancora di più il figlio. Ma alla fine decide che bisogna pur tentare qualcosa e, dopo aver raccomandato prudenza e tatto a Luisa, combina un appuntamento per il pomeriggio tra lei ed il figlio Luca proprio lì, nel loro appartamento.
Giorgio vive il pomeriggio con grande ansia, aspetta solo che venga la sera per farsi raccontare tutto da Luisa. Non appena rientra in casa guarda la sua donna con un po’ di trepidazione, quasi a voler cogliere subito dal suo sguardo l’esito dell’incontro. Lei lo abbraccia subito, sorridendo in maniera sorniona, e gli dice:
“Tranquillo amore, con Luca è tutto ok!”
“Che vuoi dire?”
“Calma, calma, tesoro, mettiamoci comodi”.
Luisa conduce Giorgio verso la camera da letto, lo spoglia, si spoglia anche lei, nel letto si distende al suo fianco appoggiando la testa sul suo petto e comincia a raccontare:
“Amore, ti devo dire innanzitutto che Luca è un bel ragazzo, anche se un po’ scontroso. Ci siamo seduti in salotto, l’uno di fronte all’altra, ho cercato di animare la conversazione spingendola sull’intimità, ho anche cercato di stimolare la sua attenzione accavallando le gambe e, di tanto in tanto, aprendo le cosce. Ho notato che lui non era disteso, frenava le sue reazioni. Poi all’improvviso si è alzato ed è venuto accanto a me mi ha detto a muso duro: “Senti, tu puoi fare la troia con mio padre, ma non con me. Ti ha mandato lui per scoprire se mi tira il cazzo, vero? Se è così, ti accontento subito…. Ecco, prendilo in bocca e vedrai se non mi tira … su, troia, fammi un pompino!””.
“Incredibile! Possibile che abbia avuto una reazione così volgare?”, chiede stranito Giorgio, “non è da lui! …. Può darsi che l’hai provocato troppo, con quelle cosce spalancate e, magari, senza slip!…. te l’avevo detto di andarci piano!”.
“Tesoro, calma, ti ho detto, e lasciami raccontare…”, risponde impassibile Luisa che nel frattempo ha cominciato a vellicare i peli ed i capezzoli sul petto di Giorgio, “…. Luca ha tirato fuori dai pantaloni il suo cazzo…. un signor cazzo, debbo dire! Mi ha afferrato i capelli avvicinando l’enorme cappella alle mie labbra, e mi ha ordinato di succhiarglielo, chiamandomi più volta puttana. Io tenevo le labbra serrate ed allora lui mi ha colpito una guancia con un ceffone intimandomi: “Apri la bocca, troia!…. Chissà quanti cazzi hai succhiato ed ora fai la preziosa con me!….”. Ho aperto la bocca e lui è penetrato in un attimo in fondo alla mia gola , mi pareva di soffocare per quanto era lungo il suo cazzo. Avrei voluto resistere di più per farlo parlare, ma non ce l’ho fatta, ero eccitatissima, spompinare il figlio del mio amante era una cosa troppo intrigante. Ho cominciato a succhiarlo, ad avvolgerlo con la lingua fino a quando lui è venuto….”
Giorgio comincia ad eccitarsi al racconto, anche se finge di rimproverarla:
“E tu l’hai ingoiato, troia?….”
Luisa sospira rivivendo quel momento, bacia e poi succhia un capezzolo di Giorgio trasmettendogli una scarica erotica che immediatamente gli fa gonfiare il cazzo; quindi riprende a raccontare:
“Non so, probabilmente non scopava da tanto. Quel che so è che un fiume di sperma mi ha riempito la bocca, è stata una sensazione incredibile, ho dovuto ingoiarla per non soffocare. Lui ha continuato a scoparmi in bocca anche dopo avere goduto. Il suo pene si è ritratto ma, grazie alla mia lingua ed alle mie labbra, gli ho ridato in pochi minuti la vigoria perduta. Quando il suo cazzo è tornato duro si è allontanato da me e mi ha ordinato: “Ora spogliati, troia, che ti voglio scopare!””.
Giorgio è sempre più eccitato, Luisa se ne accorge e allunga una mano sul suo cazzo cominciando a tirarlo.
“Non immaginavo minimamente che Luca potesse avere reazioni così violente….”, commenta Giorgio.
“E invece”, dice Luisa, “era furioso, i suoi occhi mi intimidivano. Non ho reagito, mi sono spogliata lentamente, sono rimasta solo con le calze autoreggenti, immobile davanti a lui. Mi ha fatto segno di girarmi, voleva vedermi il culo. Poi mi ha ordinato: “Chinati in avanti…. Allargati le chiappe, fammi vedere il buco del culo!”. Appena ho allargato le gambe e le natiche si è avvicinato, mi ha infilato la falange del dito nell’ano e mi ha chiesto con voce tagliente: “Mio padre ti scopa in culo?” “Sì certo, gli piace da morire”, gli ho risposto. Ha subito aggiunto: “Scommetto che non è stato il solo…”. Allora ho deciso di mostrarmi più troia che mai e gli ho reso ancora più eccitante il racconto: “No, infatti, ho sempre dato il mio culo ai miei amanti. E’ un atto di possesso che mi piace. Il primo si chiamava Maurizio, quasi mi violentò, forse voleva scoparmi la fica, ma si pentì all’ultimo momento e m’inculò. Naturalmente lo davo a mio marito tutte le volte che lo voleva. Poi il mio secondo amante, Massimo, mi prese con forza, dopo avermi baciata, mi trascinò fuori dalla macchina e mi sbattè a faccia in giù sul cofano della macchina, mi scopò il culo sborrando dopo pochi secondi. Poi gliel’ho dato a Vanni, un bel ragazzo che incontrai al mare, gli diedi prima il mio culo della fica, mi prese sopra la lavatrice al campeggio. E poi Marco, un ragazzo incontrato in discoteca: fui io a trascinarlo in un luogo appartato, ero eccitata per la sangria bevuta e volevo che mi scopasse; mi appoggiai al muro protendendo il mio culo all’infuori, lui mi ha preso in piedi schiacciandomi contro il muro, era un toro e mi scopò culo e figa per lunghi dolcissimi minuti. Infine, un amico che mi ha preso sulla scrivania dell’ufficio, una scopata quasi annunciata, fui io che per eccitarmi sfilai il cazzo dalla fica e me l’infilai nel culo”.
Giorgio si arrapa ancor più sia per racconto, sia immaginando l’effetto che le parole di Luisa potevano aver avuto su Luca:
“E lui come ha reagito a queste tue confessioni perverse?”
“Questo racconto lo ha fatto arrabbiare ancora di più, mi ha fatto girare, mi ha stretto le tette con forza, poi mi ha preso per i capelli, mi ha scaraventato sulla scrivania a faccia in giù. “Ora te lo rompo io il culo, troia!”, mi ha urlato. Era invasato. Mi ha prima violato l’ano con un dito e poi vi ha infilato il suo enorme cazzo, ho sentito un bruciore intenso. Debbo dire che solo Massimo, dopo Maurizio, mi ha fatto male come tuo figlio. Mi ha penetrato l’ano con colpi violenti, ho dovuto afferrarmi al tavolo per non cadere, pensavo mi sborrasse nel culo, ma prima dell’orgasmo è uscito, mi ha girato, mi ha sollevato le gambe sopra le sue spalle e ha cominciato a scoparmi la fica!”
L’eccitazione di Giorgio è quasi al massimo, Luisa lo masturba con sempre maggiore forza, senza interrompere il racconto:
“E’ stato stupendo, amore, sentire quel bel cazzo di tuo figlio dentro di me! Non mi sentivo in colpa, era come se mi scopassi tu. Improvvisamente si è inclinato su di me e mi ha baciato, un bacio lungo e sensuale. E’ durato a lungo, avrò avuto tre-quattro orgasmi prima che i suoi gemiti preannunciassero la sua sborrata. Alla fine si è accasciato su di me sussurrandomi all’orecchio: “Sei una troia fantastica, capisco perché mio padre ha perso la testa per te, non so dargli torto!”
“E poi?… com’è andata a finire?”, chiede Giorgio che è letteralmente ingrifato e non si trattiene dalla voglia di spingere il suo cazzo in quel culo.
Ma Luisa non si gira, si distende supina, spalanca le cosce e guida il suo cazzo svettante verso la sua fica, dicendogli con voce calda:
“No amore, abbi pietà …. ho il culo ancora dolorante per le pistonate di Luca …. Dai, ti voglio qui!”
Giorgio è lievemente contrariato, ma prende posto in mezzo alla cosce di Luisa, incitandola a continuare la sua narrazione.
“E poi…. Dopo la scopata Luca è diventato un altro, un ragazzo dolcissimo. Mi ha chiesto scusa per i modi bruschi di prima, mi ha spiegato che sua moglie è una brava ragazza, ma a letto non ci sa fare, gli fa passare tutta la voglia. Mi ha domandato se poteva tornare da me un’altra volta ….”
Giorgio è ormai lanciato in una furibonda cavalcata in mezzo alle cosce di Luisa, la stantuffa con forza, ma riesce a chiederle ancora con voce affannata:
“E tu che gli hai detto?”
Luisa ghermisce il suo amante, attorciglia le sue gambe intorno al bacino di Giorgio per farlo entrare sino in fondo, sente che il suo uomo è lì lì per eiaculare, e gli soffia nell’orecchio:
“Amore, cosa potevo dirgli? …. Gli ho detto che può tornare tutte le volte che vuole … e che questa intimità tra me e lui a te fa molto piacere….. non è così?”
Giorgio bofonchia parole incomprensibili, poi sborra copiosamente nella fica di Luisa, gemendo lungamente. Poi, con un filo di voce, esclama:
“Che troia che sei!”.
Luisa ribatte:
“Ma scusa, ho compiuto la missione che mi avevi affidato …. ho fatto rinascere tuo figlio!… non sei contento?”
“Sì”, risponde Giorgio, “mi sembra che sei andata ben oltre! … ti sei fatta anche un amante di riserva!”
Luisa lo stringe a sé, lo bacia teneramente e gli dice:
“Uh gelosone! …. E chi lo dice che è lui la riserva?…. Tesoro, ora hai un concorrente …. E credo che sarà dura per te tener testa ad un amante giovane e prestante come Luca….”
Sentendo Luisa ridacchiare perfidamente, Giorgio ha netta la sensazione di aver fatto un autogol.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.