“Fu lui a riconoscermi, oltretutto lo avevo avvisato che sarei arrivata in moto, uno scooterone di colore giallo…”
Mi erano arrivate talmente tante mail (dopo il mio annuncio su di
una rubrica per incontri), che non credo di averle lette tutte. Molte di esse erano solo insulti alla mia persona e a quello che potevo rappresentare per la maggior parte della gente benpensante; una giovane donna sola o in compagnia, che amava godersi la vita alimentando il suo appetito sessuale, alternandosi tra uomini e donne.
Uno di questi annunci mi colpì per il tono garbato ma nello stesso tempo deciso e sicuro.
Era, almeno dalla dicitura della mail, una coppia marito e moglie di circa 55 anni poco più poco meno.
Cercai nel portale il loro annuncio per visionare le foto. Ovviamente l’aspetto fisico ha il suo peso, io mi reputo una ragazza carina, proprio per questo ho messo una quantità di foto sul mio annuncio, affinché chi mi contatti non abbia sorprese. Purtroppo non trovai foto dei due. Rispondendo alla loro mail chiesi di vedere tramite delle foto con chi avessi a che fare.
Tempestivamente il tizio mi rispose inviandomi una serie di foto molto esaurienti. Nulla di volgare delle foto di due persone normali sia vestite che nude. Nudi molto curati dove si vede e non si vede, decisamente erotici. Abituata alle varie foto di anatomia che si trovano in questi siti, decisi di conoscere i due tizi. Accettati un appuntamento al buio o quantomeno avendo visto le foto, alla penombra.
Ci trovammo in determinato posto scelto da entrambi il giorno stesso verso le 20,00. Fu lui a riconoscermi, oltretutto lo avevo avvisato che sarei arrivata in moto, uno scooterone di colore giallo. Mi fece subito una serie di complimenti, per l’abbigliamento, per il mio aspetto fisico, per la mia moto. Tra una lusinga e l’altra notai che era un gran bell’uomo: sui 55 alto circa 1,85 vestito casual, ma era solo; immediatamente mi irrigidii, pensando ad un furbacchione, un singolo che con uno stratagemma voleva aggiungere una tacca alla sua collezione. Non avendo assolutamente bisogno di cercare un uomo, gentilmente lo avvisai che la serata per me era finita lì. Lui molto imbarazzato mi chiese quale fosse stato il motivo per annullare prematuramente l’incontro. Non mi fece neppure parlare e mi assicurò che non si trattava di un trucchetto, sua moglie ci aspettava in un bar poco distante. Ancora molto incredula, gli dissi di andarla a prendere, io l’aspettavo lì. Mi disse di andare con lui, poi da lì saremmo andati in un ristorantino di loro conoscenza. Non per essere malfidata, ma entrare in una macchina con uno sconosciuto, non fa parte dei miei usi e costumi. Proposi di seguirlo con la mia moto inventandomi una banale scusa. Lui non ebbe nulla da ridire, si mise in auto e partì. Mentre lo seguivo il cuore mi batteva a mille ero assalita da mille brutti pensieri, vedevo i titoli dei giornali: – ragazza poco seria trovata uccisa dopo essere stata violentata. Si brancola nel buio.
Fui tentata di fermare al moto fare una bella inversione e tornarmene a casetta mia, dove mi aspettava il mio micino Pepè. Tra i vari pensieri, vi era pure, chi darà da mangiare a Pepè dato che vivo da sola? non feci in tempo a riprendermi dai brutti pensieri, che il mio amico fermò l’auto facendomi un cenno con la mano. Fermai al moto mi tolsi il fastidiosissimo casco, e gli andai incontro. Poco distante vi era un bar pieno di luce con all’interno delle persone che consumavano. Entrammo e di lì a poco ci dirigemmo verso un tavolino con una bella signora seduta. Me al presentò immediatamente. In quel momento furono fatte le presentazioni ufficiali, seppi i loro nomi, Angelo ed Angela, e loro il mio.
Una cosa che mi colpì dei due fu il comportamento di lei. Non mi conosceva affatto e già mi aveva comprato un regalo, infatti dalla sua borsa dello shopping, tirò fuori un pacchetto con tanto di carta da regalo e coccardina. Mi chiesero di accettarlo era loro abitudine regalare un qualcosa alle loro compagne di ventura “così chiamavano le loro amanti”.
Mi chiesero solo di placare la mia curiosità, nell’aprire il pacco, ci sarebbe stata l’occasione nel corso della serata.
Mentre eravamo seduti Angela iniziò a farmi una serie di complimenti. Erano entrambi delle persone molto educate e la loro tranquillità mi metteva completamente a mio agio. Mi ero talmente agitata precedentemente,che dovetti assolutamente andare alla toilette per fare la pipì. Quando sono agitata mi capita, dicono un fattore nervoso. Angela venne con me, dicendo che certe situazioni anche se già vissute la mettevano sempre in agitazione. Eravamo in due a fare pipì. Io entrai nella toilette e lei mi seguì mi guardava mentre mi calavo i pantaloni e le mutande. La cosa non mi faceva ne caldo e ne freddo ero abituata andando in palestra a spogliarmi e fare la pipì con altre ragazze. Finito tocco a lei mi fece una sorta di spogliarello, si tolse la tutina che indossava e rimase completamente nuda davanti a me.(non indossava biancheria intima ) Mi disse pure, carine queste tutine ma essendo un pezzo unico ci si deve mettere nude per fare la qualsiasi. La cosa che notai fu il suo folto pelo pubico io credevo di essere abbastanza folta , non avevo visto lei. Un mio caro amico ogni volta che me la vedeva, mi diceva ; che bel gattone nero che hai, se avesse visto lei non so cosa avrebbe detto.
Dopo esserci anche rinfrescate siamo tornate ad angelo il quale, dato l’orario, ci propose di andare in un ristorantino lì vicino onde evitare di spostare i mezzi.
Detto fatto attraversammo al strada e ci trovammo all’ingresso del tipico ristorantino di quartiere dove si mangia bene e soprattutto si spende poco. Tra una pietanza e l’altra, Angelo propose un caffè a casa loro. Mi preparai di lì a poco avrei dovuto salire ad loro era esplicito nel precedente invito. Avevo molta voglia di verificare la situazione, ma ero un pochino spaventata da tutto quello che si legge oggi sui quotidiani. Più veloce della luce pensai ad un deterrente se si fosse trattato di malintenzionati. Mi inventai un amante poliziotto che mi avrebbe chiamata ad una certa ora per sapere dove fossi per venirmi a prendere. L’idea di un tutore dell’ordine di solito ammonisce un malintenzionato. Quando mi invitarono a salire da loro, gli buttai la balla dell’amico poliziotto. I due non dissero nulla. Abitavano in una bella palazzina non distante dal ristorante. Il loro appartamento era situato al piano giardino, con entrata indipendente. Entrando da loro, notai una casa molto bella, piena di mobili antichi stile Liberty, il mio preferito, in terra vi erano svariati tappeti persiani ed alle finestre bellissimi tendaggi. Ogni oggetto era lì non a caso, messo da mani sapienti e con un gusto fuori dal comune. Pensai che uno dei due fosse un arredatore o un architetto. Mi fecero accomodare sul divano e mentre lui andò in cucina preparare il caffè, lei mi disse di aprire il regalino, lo scartai e vidi al suo interno una sottoveste molto sexy di colore celeste. Mi pregò di indossarla prima di prendere il caffè, voleva fare una sorpresa ad Angelo. Non me lo feci dire due volte, mi spogliai ed indossai la trasparentissima sottoveste. Mentre mi spogliavo non mi ero accorta che Angela in un attimo si era tolta la tutina ed aveva indossato una sottoveste identica alla mia. Unica variante, io avevo lasciato gli slip ed il reggiseno, lei non avendoli era nuda. Mi si avvicinò e senza fiatare mi sfilò prima gli slip e poi il reggiseno. Eravamo entrambe sotto il vestito niente. Abituata al nudismo io non battei ciglio, di lì a poco sarebbe entrato Angelo con i caffè.
continua
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