“Nel pomeriggio successe una cosa…”
A fine estate decidemmo di andare a fare qualche giorno in barca
di un mio carissimo amico, Bruno.
Saremmo stati io, Alice, Bruno e la sua ragazza, Flavia.
Bruno è un ragazzo normale fisicamente, in forma ma non esageratamente, scuro di carnagione e porta i capelli rasati; Flavia invece è alta 175, biondina, una seconda abbondante di seno,e due cosce e un culo da paura. Ma la sua descrizione è inutile, dato che la sera prima della partenza lei ebbe un imprevisto e disse che ci avrebbe raggiunto al 3 giorno.
Rimanemmo un po’ spiazzati ma decidemmo comunque di iniziare la vacanza anche in tre per il momento.
La barca di Bruno era carina, 9 mt di lunghezza, con una cabina e il soggiorno che diventava il secondo letto matrimoniale, e ovviamente due bei prendisole a poppa e a prua.
Salpammo alla mattina e iniziammo un giro sotto costa, e intorno all’ora di pranzo ci fermammo a mangiare in una caletta, dove rimanemmo per il resto del pomeriggio.
Nel pomeriggio successe una cosa.
Io ero andato un attimo in bagno e ritornando sul prendisole a poppa mi fermai a guardare.
lei dormiva,e vedevo Bruno che non riusciva a staccarle gli occhi di dosso… come biasimarlo, quei due meloni stretti in quel costume a pochi centimetri da lui e quelle labbra da pompinara semi aperte. vedevo che si sfiorava un po’ il pisello, ma con movimenti fuggenti. feci rumore, in modo da farmi sentire e ritornai al prendisole. lui appena io arrivai farfuglio’ qualcosa e si mise a pancia in giù,ma feci in tempo a vedere il bozzo nel suo costume.
il pomeriggio trascorse tranquillo,tra qualche tuffo e uno spuntino; arrivammo alla sera,e raccontai ad alice quanto avevo visto nel pomeriggio.
Lei non rimase certo indifferente e disse, con l’aria da civetta che la contraddistingue, di essere felice di fare un effetto simile su Bruno.
Le sorrisi… e lì forse scattò qualcosa.
La notte andammo a cena in un ristorante nella zona del porto, lei aveva un vestitino ovviamente scollato, e anche abbastanza scosciato, aiutato anche da degli zoccoletti estivi che portava spesso in estate;vedevo che lo sguardo di Bruno si soffermava spesso sia sulle cosce che ovviamente sulle tettone,che si muovevano spesso e volentieri, aiutate dalle 2 bottiglie di vino che ci facevano chiaccherare e ridere tutti.
Proseguimmo la serata in un locale non molto distante dove si ballava all’aperto e chiesi ad alice di comportarsi con me come con lui, cioè di non fare troppo la coppietta, per non mettere in difficoltà lui imbarazzandolo; lei capì subito che la mia idea non si fermava solo a quello e mi fece un sorriso che era tutto un programma.
Entrati nel locale iniziammo a ballare tutti insieme, vedevo come la guardavano gli altri uomini in pista, era veramente una figa pazzesca, poi con quel vestitino era veramente incredibile (e chi ha visto le foto sa di cosa parlo!), e lei, compiacendosi di tutto questo ballava in modo da farlo drizzare anche a un morto.
Poi il colpo di scena che non ti aspetti neanche nelle migliori previsioni: io incontrai un vecchio compagno di classe che non vedevo da qualche anno e avvisai alice e bruno che avrei bevuto una cosa con lui al bar del locale,di rimanere pure a ballare; in realtà ero felice di averlo incontrato, ma avevo colto la palla al balzo per farli “giocare” un po’ da soli.
Lì per lì non si avvicinarono troppo a ballare l’un l’altra, ma dato che si formava uno sciame di uomini attorno,lei chiese a bruno di ballare insieme per far desistere i nuovi arrivati… e così fu; Alice e Bruno iniziarono a ballare ad un ritmo sempre più serrato, vedevo che ci prendevano gusto, lei ogni tanto gli strusciava il culo sul pacco, e lui ogni tanto lasciava partire qualche palpata furtiva. di quello che mi raccontava il mio vecchio compagno non mi interessava nulla, mi interessava solo guardarli, ed eccitarmi come poche altre volte.
Passò più di mezz’ora e venirono a dirmi di rientrare in barca. giocai d’azzardo, vista la loro intesa durante la serata, aiutata molto anche dall’alcol bevuto anche nel locale (oltre il vino della cena) e dissi “vi dispiace se io mi trattengo ancora un po’? è anni che non ci vediamo. penso di tardare un’oretta o giù di lì”
Bruno fece una faccia un po’ perplessa, ma Alice capendo l’antifona:
“ok, va bene… però vedi di non fare il mandrillo con le altre” e si mise a ridere.
ci salutammo ed andarono via.
Arrivati in barca Alice chiese a Bruno di versare due limoncino,perchè ancora non aveva voglia di andare a dormire,e lui non fece obiezioni,versandoli belli ghiacciati nei bicchieri.
mentre sorseggiavano lamentandosi del caldo afoso, alice balzò in piedi e slacciò il vestito, lasciandolo cadere lentamente:
“a proposito di caldo, non offenderti, tanto è un po’ come quando di giorno siamo in costume… tranne per… questo! ahahah”
e facendo una giravolta su se stessa mise in bella mostra il perizoma bianco che spariva in quelle magnifiche natiche abbronzate.
“se hai caldo non farti problemi, puoi spogliarti anche tu eh!”
“beh in effetti hai ragione, ci siamo già visti così in costume, quindi perchè soffrire inutilmente quest’afa”
e così dicendo si alzò e si tolse la polo e i jeans,rimanendo in mutande,che evidenziavano un pisello un po’ barzotto. Alice si mise a ridere e ripresero a chiaccherare,ma lei,vedendolo un po’ distratto, a bruciapelo gli disse:
“devono piacerti proprio tanto eh”
“eh cosa? di che parli?”
“di queste, non fai altro che guardarmi le tette!”
“ah beh, scusami, ma, si in effetti sono bellissime e viene difficile non guardarle”
“e dimmi un po’… ti piacerebbe anche toccarle, o ti limiti a guardarle? ahahahah” disse lei quasi schernendolo (e così facendo le strinse tra loro).
lui lì si fece un po’ più deciso e andandole quasi sopra le disse:
“in realtà adesso avrei tante idee sul cosa fare con queste tettone… a partire del liberarle”
e così le tirò su il reggiseno di colpo senza neanche slacciarlo,e ci si avventò sopra stringendole e leccandole subito.
Questo fece partire la brocca a quella troia della mia fidanzata, che non riuscendo più a resistere gli tiro giù gli slip e dopo averlo guardato con la faccia più porca che potesse fare, si inginocchiò e cominciò prima a strusciare la faccia contro il suo pisello e a massaggiarlo, poi a dargli dei piccoli colpi con la lingua e poi tutto d’un colpo se lo infilò in bocca fino alla gola, iniziando a succhiarlo con avidità; lui era in estasi, e mentre lei lo spompinava lui le toccava le tette.
“vorresti infilarmelo in mezzo vero?”alludendo chiaramente ad una spagnola,e lui di tutta risposta non parlò neanche ma gli tolse il pisello da bocca e lo andò immediatamente a posizionare tra quelle montagne di carne.
Iniziò una forsennata spagnoletta che lo portò in un paio di minuti ad inondarle le tette e la faccia, con una sborrata che arrivò improvvisa quanto copiosa.
Lì per lì lei rimase un po’ male,
“non vorrai mica lasciarmi così?” disse togliendosi il perizoma e mostrando la sua figa totalmente fradicia.
si mise sul divano e divaricò totalmente le gambe, iniziando a masturbarsi e leccarsi le dita mentre lo guardava dritto negli occhi,
“vedi di riprenderti al volo,perchè ho una voglia di cazzo che neanche ti immagini”.
lui era estasiato da questa visione, iniziò a segarsi il pisello moscio, che poco a poco riprese un po’ di forma, ma niente di eccezionale; allora lei lo fece avvicinare al divano e guardandolo gli disse:
“è un pensiero che mi ha sempre eccitato ma non ho mai realizzato, succhiare un cazzo moscio… vediamo se oltre a togliermi il gusto servirà a farlo svegliare!”
e così dicendo iniziò a prenderlo tutto in bocca, moscio, e a succhiarlo, ed effettivamente iniziò e riprendere consistenza, ma ciò che lo fece tornare quasi in totale erezione fu la leccata che lei fece partire da sotto la prostata fino alle palle, succhiandole tutte mentre lo segava…
CONTINUA…
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