“Le dissi che non ci credevo e lei la prese come una sfidae mi disse:
-vedrai…”
Una sera incrociamo in macchina gigi,un tipo che le stava addosso il
periodo che alice lavorava in un bar e con cui io avevo avuto un pesante scontro verbale proprio per questo motivo.
lui è un uomo di 50 anni, alto, ben piazzato, abbastanza rozzo nei modi di fare e molto presuntuoso; è un piccolo impresario edile che sta bene economicamente ma niente di più. iniziò col farle dei normali complimenti che poi diventavano sempre più pesanti, tipo:
-ma che bel sedere, che belle labbra, che tettone…
finchè non le chiese di andare a cena insieme.
lei ovviamente rifiutò perchè diceva che era un viscido e poi perchè era impegnata; quando io lo vidi gli dissi che non si doveva mai più permettere e lui disse che faceva quello che voleva.
lei dopo poco andò via da quel bar e non lo rivide più, fino alla sera in macchina. nacque una discussione e lei disse che ora dopo essersi scoperta così sarebbe stata curiosa di andare a cena con lui,un uomo così rude e rozzo.
le dissi che non ci credevo e lei la prese come una sfidae mi disse:
-vedrai…
le bastò poco,tornò nel bar dove lavorava e lui era lì; lei si presentò scollatissima e in minigonna e ovviamente tutti gli sguardi le si appoggiarono sulle tettone e sul culo.
andò subito a salutarlo fingendo di essere sorpresa e dopo due battute gli disse a bruciapelo,
-ma l’invito a cena è sempre valido?
-certo che è sempre valido!
-x me va bene anche stasera.
lui accettò subito gasatissimo,e le disse che andava a prenderla alle 9.
lei gli diede due baci e andò via sculettando.
mi scrisse un sms:stasera sono a cena con gigi,ciao.
provai a chiamarla,ma aveva spento il telefono.
alle 9 puntuale lui arrivò sul suo fuoristrada,lei scese dal palazzo che sembrava una troia.
un bustino che strizzava le sue tette facendole sembrare ancora più grandi,e una minigonna di proporzioni minime,con due tacchi abbastanza alti.
si sedette e lui rimase a bocca aperta, poi le disse:
-dove andiamo?
e lei,con fare da troia.:
-in un posto dove mangiamo al volo così poi siamo liberi.
lasciò cadere questa frase così, e lui accettò subito.
andarono in una pizzeria della città e lei per tutta la cena non fece altro che accavallare le gambe e mostrargli le tettone.
al momento di andar via lei lo precedette sulle scale x risalire su,e fece cadere la borsetta; si inchinò a 90 gradi mettendo in mostra quel culo da favola dove si intravedeva il filo del perizoma. lui come inebetito rimase immobile,lei si girò e gli disse con un sorriso:
-scusami!
-di che,anzi!- rispose lui.
una volta arrivati in macchina lei gli chiese cosa significava quel “anzi” e lui le disse che era solo un piacere vedere un ben di dio come quello. lei lo ringraziò e sporgendo in avanti le tette gli chiese se era l’ unica cosa che gli avrebbe fatto piacere vedere; lui non resisteva più e le disse di no.
lei gli chiese:
-e cos’altro ti piacerebbe vedere??
-queste tettone!
rispose lui avventandosi sulla sua scollatura…
-era ora che lo facessi,ma quanto ci voleva?? lei si tolse il bustino e le tette balzarono fuori, lui prese a leccarle finchè non decise di appartarsi con la macchina e si spostarono…lei nel tragitto prese a fargli un bel pompino,lui non resistette molto e si fermò in una stradina poco trafficata.
si spogliò del tutto e le si avventò sopra,abbassò il sedile e le disse:
-preparati perchè aspettavo da troppo di scoparti,si vedeva che sei una puttanella esibizionista!
-mi ecciti parlando così sei un porco, che bel cazzone dai sbattimelo dentro…
lui le tirò su quella minuscola minigonna e da uomo rude qual’era le strappò il perizoma.
le infilò direttamente il cazzo nella figa fradicia e iniziò a leccarle e strizzarle le tette…
-oh si dai si,sei un porco…chissà quante volte hai fantasticato su di me e sulle mie tette.
-ogni giorno che ti vedevo,e poi ne parlavamo con tutti gli operai,volavano grandi commenti in cantiere troietta.
-ah si e che commenti?si dai ancora,spingilo tutto
-che hai le labbra da pompinara,due tette da spagnolette e un culo tutto da rompere,e avrebbero voluto scoparti tutti insieme in cantiere!
-che maiali che siete e cosa gli dirai domani?
-che sei una grandissima puttana,però ora ti voglio sfondare il culo
-si bravo,però prima te lo voglio succhiare.
si invertirono le posizioni sul sedile e lei si accovacciò tra le sue gambe,e iniziò a succhiare il suo cazzone…
-mmm,che troia,si,come succhi bene…
lei si eccitò ancora di più e poco dopo tornò sul sedile e si mise a 90.
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