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Rido anch’io e rispondo:
-Beh, se eri una donna stai certo che a quest’ora lo avresti già dentro tutto!
Mai doccia fu così desiderata e gradita…”
Certe cose accadono quando meno te l’aspetti ed assumono
il carattere delle rivelazioni. E’ quanto mi è accaduto in occasione di una missione di lavoro a Roma.
Io ed il mio collega Luigi, entrambi tecnici informatici specializzati, dovevamo recarci appunto nella capitale per effettuare un intervento tecnico alla centrale elettronica di una grande azienda capitolina, e la nostra ditta aveva prenotato per noi due camere singole in un albergo vicino alla stazione Termini.
Ma,una volta a Roma, verificammo che c’era stato uno sbaglio nella prenotazione e che era stata prenotata una camera doppia matrimoniale, anzichè due camere singole. Io e Luigi ne parlammo subito con il portiere dell’albergo per vedere di sistemare la cosa, ma era fine giugno ed in quel periodo riuscire a recuperare una camera era un miraggio.
Alla fine, sia pure un po’ contrariati, decidemmo di prenderci la stanza matrimoniale che era stata prenotata e dividere la camera, col caldo che faceva era sempre meglio che mettersi a cercare due camere in un altro hotel. Saliamo al piano, entriamo in camera e ci mettiamo comodi, io mi tolgo la maglietta, perchè il caldo era già insopportabile e Luigi fa altrettanto.
-Vado a fare una doccia -mi dice Luigi- mi sento tutto appiccicoso! Dicendo queste parole comincia a spogliarsi e io per la prima volta mi trovo ad ammirare il corpo di un uomo.
Premetto che fino a quel momento gli uomini proprio non mi interessavano, anzi, direi che mi facevano un po’ ribrezzo; ma ero rimasto veramente colpito a guardarlo, Luigi aveva un corpo atletico, con un filo di pancettina e un gran bel culetto, peloso al punto giusto. Quando poi si gira non riesco ad evitare di sbirciare anche il suo cazzo, con una cappella che spunta da un ciuffo di peli neri e due palle penzolanti.
Faccio finta di leggere il giornale, ma non riesco a non guardare di nascosto, cercando di immaginare il suo cazzo duro, mentre Luigi è sotto la doccia; sento qualcosa di strano che comincia ad inquietarmi, e noto che, nel frattempo, senza alcuna intenzionalità, il mio cazzo si è indurito. Sono sorpreso io stesso di quella reazione, ma comincio a menarmelo, su e giù…. accelero il movimento e perdo il controllo della situazione… dopo poco dei fiotti di sperma mi riempiono la mano.
Mi alzo di scatto e prendo un fazzoletto, mi pulisco e mi rimetto sul letto, ansimando. Qualche istante dopo Luigi esce dalla doccia e si muove per la stanza, davanti a me sempre con il suo giocattolo in bella mostra, va in bagno e comincia ad asciugarsi.
Ma ora sono io che sento il bisogno di rinfrescarmi; mi alzo dal letto, mi spoglio e, dirigendomi verso il bagno, passo dietro il mio collega e inavvertitamente sfrego contro il suo culo.
Luigi mi guarda e mi dice sorridendo:
-Ehi, mica pensi di mettermelo nel culo!….-
Rido anch’io e rispondo:
-Beh, se eri una donna stai certo che a quest’ora lo avresti già dentro tutto!
Mai doccia fu così desiderata e gradita. Mi lascio scorrere l’acqua addosso e, ad occhi chiusi, riprendo a trastullarmi il cazzo che si impenna di nuovo; poi mollo la presa per farlo smosciare un po’ prima di uscire.
La disinvoltura con cui Luigi si aggira nudo nella stanza mi sembra un po’ sospetta, ma quella visione mi intriga più di quanto potessi immaginare.
-Che ne dici? Andiamo a fare un sopralluogo per domani? – mi propone Luigi.
Usciamo per recarci sul luogo dove il giorno dopo avremmo dovuto effettuare il nostro intervento di verifica e manutenzione; ci rendiamo conto che occorreva altra attrezzatura. Chiamiamo subito in ditta per sapere cosa fare, se tornare indietro e fissare una nuova data per il nostro lavoro. No, ci dicono di restare in loco, il materiale richiesto ci sarebbe arrivato entro il pomeriggio del giorno dopo. Insomma, avremmo fatto i turisti per una mezza giornata.
Passiamo la serata in un ristorantino tipico, dopodichè stanchi torniamo in albergo e ci mettiamo a letto.
-Mica ti crea problemi se dormo nudo?-
Guardo Luigi e gli dico di no, che anzi avrei dormito nudo anch’io perchè faceva troppo caldo. E così ci addormentiamo, o almeno lui si addormenta, perché io rimango sveglio a guardarlo, inquieto.
Luigi è girato di spalle ed io ho il suo culo davanti agli occhi e quella vista mi turba non poco. Alla fine cedo al sonno, ma nel corso della notte mi sveglio di colpo con la sensazione di avere qualcosa tra le labbra.
Non me l’aspettavo proprio e, con mio grande sorpresa, scorgo Luigi sollevato davanti a me che cerca di mettermelo in bocca. Ho un momento di sbandamento, ma non protesto, anzi, senza dire niente, comincio a leccarlo, massaggiando le palle che adesso sono durissime e carezzando ogni tanto il buco del suo bel culo.
Mi godo quel cazzo bellissimo, lungo, largo e venoso, che sembra prossimo a scoppiarmi in bocca da un momento all’altro. Luigi si muove tutto, non riesce a resistere, ansima, delira:
-Mmmhhh… dio che pompino! ….aaaahhhh!
E’ incredibile. E’ la mia prima volta, ma non riesco a staccare la bocca da quella cappella, scendo sull’asta e, mentre la scappello, la lecco tutta, passando la lingua su e giù, lui attira la mia testa contro il suo cazzo facendomelo arrivare in gola, fino quasi a soffocarmi:
-Sìììì…. sborroooo … dai, bevila… be-vi-laaaa!
Ingoio tutto fino all’ultima goccia, non l’avevo mai fatto, ma trovo la sua sborra squisita.
Ci rilassiamo appena un minuto e, mentre io ancora non riesco a capacitarmi di quanto accaduto, Luigi riprende l’iniziativa. Dopo mezz’ora mi fa sdraiare a pancia in giù, mi allarga le natiche e comincia a giocare con il mio buchino, lo lecca, lo massaggia con la lingua -e che lingua!-, ho il cazzo che mi esplode.
-Sei la mia troia, ora ti faccio il culo!
Temevo che mi avrebbe fatto un male cane, ma ormai sono preso, non riesco a dire di no. Dopo un pò di menamenti, mi sputa sul buchino, ci infila un dito e comincia a muoverlo dentro e fuori:
-Resisti, adesso ti do il cazzo… lo vuoi, vero?…
– Sì sì lo voglio, lo voglio tutto!
Mi fa mettere a pancia in su, mi solleva le gambe e comincia a puntare la cappella sul buchino vergine; ha un’espressione vogliosa, quasi da maniaco, sento la sua cappella poggiarsi e spingere decisamente sul buchino:
-No, no, Luigi… mi fa troppo male!…
-Resisti, brutta troia… solo qualche istante, e poi vedrai che diventa tutto piacere!
Non riuscivo a prenderlo, mi faceva troppo male, mi sembrava che il buco del culo si fosse strappato, come un foglio di carta. Fortunatamente dopo vari tentativi Luigi sborra e mi inonda il culo e le palle, appena qualche secondo prima che anch’io sborro sul lenzuolo.
Ci riaddormentiamo io davanti a lui e lui dietro di me con il pacco ancora ben duro attaccato alle mie natiche. E sono proprio i brividi che le sue dita producono sul mio petto e sui miei capezzolini, insieme alla crescente pressione del suo punteruolo che si fa largo tra le mie chiappe e già insidia il mio foro posteriore, a farmi svegliare.
-Stamattina non abbiamo un cazzo da fare … approfittiamone per stare di più a letto!- mi soffia in un orecchio.
Mi abbandono alle sue carezze ed assaporo nuovamente il piacere della penetrazione. In breve la sua asta mi squarcia le carni e mi impala tutto. Stavolta il dolore è stato molto lieve e il piacere è tanto più intenso.
-Lo sai che hai un culo favoloso?- mi sussurra alle spalle, per poi aggiungere dopo un piccola pausa- ma non voglio essere troppo egoista … dopo ti do il mio.
Luigi mi cavalca con grande energia e alla fine mi riempie nuovamente lo sfintere della sua sborra, che è tanto abbondante da colarmi lungo le gambe. Mi giro supino per rilassarmi, lui prontamente si sistema in mezzo alle mie gambe e si mette a ciucciarmi il cazzo che è già bello eretto ed eccitato per l’inculata subita.
Luigi è veramente delizioso, si vede che per lui non è la prima volta. Ne sono sorpreso, perché sapevo del suo successo con le donne. Evidentemente è un bisex provetto ed oggi mi sta regalando nuovi, sconosciuti piaceri. Porta il mio cazzo ad inalberarsi sino all’inverosimile, poi risolleva il capo e guardandomi dal basso mi dice:
-Beh, ora è bello pronto e lubrificato per il mio culo!
Si risolleva, si rimette a pancia in giù, si allarga le chiappe con le mani dilatando ulteriormente il suo ano, che vedo già abbastanza slargato, e mi invita:
-Dai, su…. ficcamelo dentro!
Non l’avevo mai fatto prima, mi muovo con un po’ di indecisione, poi punto decisamente il buco nero del suo bel culo. Penetrare dentro la sua cavità è un’esperienza che mi emoziona, lui geme appena, ma lo sfintere è bello disteso e mi consente di spingermi sino in fondo senza troppo attrito. Quando infine glielo immergo per intero avverto la sensazione unica della forza e del dominio, e comprendo in un attimo perché la sodomia ha resistito a tutte le scomuniche delle religioni.
E’ tanto il piacere del momento che non resisto a lungo e, dopo un ultimo colpo di reni, gli scarico in culo tutta la sborra accumulata nei coglioni.
Mi riverso sfinito sul letto e restiamo affiancati ancora per dieci minuti, a toccarci reciprocamente i cazzi e le palle, a vellicarci il petto e, infine, a sorpresa, a baciarci, prima timidamente sulle labbra, poi vogliosamente in bocca.
Ci alziamo insieme ed insieme, entrambi nudi, ci laviamo in bagno. Una contiguità carnale che trovo molto gradevole. Uscendo dal bagno Luigi mi allunga una manata sapida sul culo e mi dice ridendo:
-Ehi, ma mica penserai che non mi piace la fica? … stasera, dopo il lavoro, che ne diresti se andiamo in cerca di qualche bella gnocca?
Gli rispondo anch’io ridendo:
-Magari da cucinarcela insieme?
E lui, tra il serio ed il faceto:
-E perché no?
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