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Al battuage non l’avrei mai detto

“Non fu molto lontana l’esplosione di sborra sulla carrozzeria della mia auto…”

Era una calda sera d’estate, troppo afosa. E avevo le smanie dalla
voglia di cazzo. Così decisi di andare a una zona di battuage che mi avevano segnalato vicino a un torrente non molto distante. Mi dissi che era ora di andare a provarla, così mi sciacquai bene il culo e mi diressi in auto presso quella zona. La trovai facilmente per il viavai di auto inequivocabile, anche se mi aspettavo molta più gente da quello che mi avevano descritto. Mi stufai di gironzolare in auto, anche perché non avevo visto nulla di interessante, così uscii dall’auto per fumarmi una sigaretta. Fu in quel momento che mi si accostò una macchina con un tipo all’incirca di 45 anni, bello, piacente, capelli cortissimi brizzolato con pizzetto, che cominciò ad attaccare bottone con le solite frasi fatte. Una volta chiarita la mia “disponibilità” mi disse che non era solo e comparve un altro uomo di cui non mi ero accorto sul lato passeggero. Sembrava un poco più grande, meno attraente, ma non male. Recepito il messaggio, gli dissi che non era affatto un problema, anzi! Mi disse di seguirli, che c’era troppo casino lì e che conoscevano un posto tranquillo lì nei pressi dove divertirsi indisturbati. Mi misi in auto e li seguii per delle trazzere fino a non si fermarono e uscirono dall’auto. Uscii anch’io e venni loro incontro.
Senza dire una parola cominciarono ad accarezzarmi e toccarmi un po’ ovunque. Io ero eccitatissimo, due bei manzi tutti per me, cosa potevo volere di più? A turno ci baciammo intensamente per poi passare a un gioco di lingua a tre. Ero durissimo e non solo io. I loro corpi aderivano al mio e potevo ben sentire i loro cazzoni duri che chiedevano di essere liberati. Sembravano proprio grossi, che bello! Ero in mezzo a loro, appiccicati a me, come un giocattolo che maneggiavano con eccitazione. D’improvviso mi abbassarono i pantaloncini e gli slip e mi tolsero la maglietta. Ero nudo in campagna in mezzo a due uomini col rischio di esser visto. Mi bagnai ancora di più. Allora mentre uno dei due mi baciava con passione, l’altro cominciò a dedicarsi al mio culetto, leccandomelo e allargandomelo con le dita per bene. Godevo come una vacca. Al culmine, mi inginocchiai fra di loro e gli abbassai le zip. Porca puttana! Non portavano slip e saltarono fuori dei megacazzoni sui 23 o 24 cm! Mi avventai come la più affamata delle troie su quelle meraviglie. Succhiai alternativamente, prima uno poi l’altro, prima uno e poi l’altro e così via, aumentando sempre più il ritmo come se dovessero scappare da un momento all’altro. E poi me l’infilai tutti e due in bocca. Mmmmmmm… mai mi ero sentito così pieno! Loro grugnivano come dei maiali e mi incitavano, dandomi della puttanona, del pompinaro nato e tutte quelle oscenità che ti fanno eccitare ancora di più in quei momenti. Poi quello che mi piaceva di meno si staccò e si posizionò dietro di me a lavorarmi il buco, mentre l’altro si era appoggiato sul cofano della mia auto spingendomi la testa su suo palone, diede il ritmo per fottermi la gola. Avevo tre dita in culo e 24 cm in gola. E stava per arrivare il meglio! Ad un certo punto smise di sditalinarmi il buco, ci sputò per bene varie volte. Lo sentii armeggiare a mettersi un profilattico e mi appoggiò la punta del cazzo sul mio culo spingendo con una certa forza. Sentii un forte dolore, era troppo grosso, ma fui bloccato dall’altro che mi serrò la testa lasciandomi con tutto il suo cazzo dentro la gola soffocando i miei urli. Io mi sentivo spaccare, entrava sempre di più e nessuno poteva sentirmi, Ero bloccato nella loro morsa tra quei due cazzoni stupendi. Finalmente era entrato tutto e il dolore diventava sopportabile, anche perché mi stava lasciando abituare e l’altro cominciava a pressare di meno la mia testa lasciandomi più libertà nello spompinarlo. Quando mi videro più rilassato, cominciarono a scoparmi entrambi i miei orifizi. Io cominciavo a godere come un ossesso, mi sentivo un cosone enorme dentro il culo che mi trapanava e questo mi rendeva più vorace e insaziabile del megabiberon che succhiavo con passione.
“Hai visto che troia abbiamo rimediato?”
“Cazzo sì, e dire che sembrava così angelico, questo ci svuota completamente!”
“Altro che due cazzi, per sfamarlo ce ne vorrebbero almeno 6!”
E risero di gusto. Mentre io gemevo come una vacca in calore. Ero sbattuto per bene, sculacciato e fottuto in gola. Tutto insieme. Non capivo più nulla, pensavo solo a godere. Ma non me lo permettevano, con un braccio mi bloccavano le mani per segarmi. Mi piaceva sentirmi dominato in quel modo, essere un loro giocattolo sessuale.
Ad un certo punto i colpi aumentarono fortemente il ritmo e sento il mio uomo che mi stantuffa come un ossesso fino a spingermelo tutto dentro con forza bruta. Lui cacciò un urlo liberatorio e io riuscivo a sentire contrazioni ritmiche del suo orgasmo. Mi si accasciò addosso sfilandosi dal mio culo lasciando un grande vuoto. Che stava per essere rimpiazzato. Anche il mio belloccio voleva la sua parte. Non potevo lasciarlo mica a secco! Così si diedero il cambio e mi schiaffò il suo bastone tutto d’un colpo che scivolò perfettamente nel mio culo ormai fradicio e spanato. Finalmente quella sensazione di piacevole pienezza era tornata. Con la bocca finalmente libera potevo gemere in piena libertà.
“Ti piace troietta, eh? Ti piace, eh? Dillo che ti piace avere il culo rotto, dillo che te ne faresti mettere due insieme!”
Io non potevo che gemere, tra i suoi colpi poderosi, le sue sculacciate e le dita che mi infilava in bocca da ciucciare, ero perso nel mio oblio di piacere. È in quegli attimi che mi sembrano eterni finalmente venne. Anche lui si sfilò. Potevo sentire l’aria fresca entrare a sedare il mio buco ormai rovente che si contraeva ritmicamente per l’eccitazione. Ero spossato a pecora sul mio cofano. Non riuscivo a muovermi da quella posizione. Ma ad un certo punto mi presero per farmi alzare e cominciarono uno a trivellarmi il culo con le dita, l’altro a segarmi, mentre mi leccavano, ansimavano, mordevano e baciavano il collo. Non fu molto lontana l’esplosione di sborra sulla carrozzeria della mia auto.
“Qui tutti vengono, anche i maialini come te… non potevamo lasciarti così! Ciao!”
E si allontanarono nella loro auto. E io, soddisfatto come non mai, tornavo a casa pensando a quella meravigliosa scopata clandestina all’aperto.

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Bisex, Gay

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