“Forza, dillo che ti piace sentirtelo rompere, che come con me, non stai godendo con nessun altro”…”
Il mondo di internet nasconde mille sorprese. Tra le mille possibilità di
incontro che potesse capitarmi, questa è di sicuro la più singolare. Mi ha sempre eccitato il potere della mia parola e il fatto che scrivendo e pubblicando le mie avventure, altri leggessero e si segassero. Eppure quel giorno, tra le varie email di complimenti ne notai una un po’ diversa.
“Siamo una coppia di amici, ci divertiamo molto a leggere le tue storie. Di solito io, Nando, sto nudo e seduto a cosce larghe a leggere a voce alta, e l’altro, Michele, sta sotto ad ascoltare mentre me lo succhia e mi lavora il culo. Ci piacerebbe incontrarti e darti la possibilità di avere altro materiale, che ne dici? Alleghiamo foto”
E che potevo dirne? Sarebbe meraviglioso! Sono tarchiatelli, barbuti, sulla 30ina, molto piacenti. Abitano a 50 km da me, per cui è perfetto.
Dopo uno scambio di email alquanto piccanti, decidiamo di incontrarci tra 3 giorni nel tardo pomeriggio.
Arrivo alla stazione metro concordata all’orario stabilito. Riconosco in lontananza Nando.
“Ciao, bello, che piacere vederti! Michele è a casa nostra ad aspettarci, stiamo a due passi dalla stazione. Forza, andiamo!”
Scambiamo 4 chiacchiere molto piacevoli per strada, devo dire che mi sento molto a mio agio, non avverto nemmeno la classica tensione sessuale che solitamente questo tipo d’incontri riserva. Devo dire che una volta entrati in casa, mi aspettavo di trovare Michele nudo o che cominciassero a darsi da fare. Invece nulla. Volevano cuocermi a fiamma lenta. Ci sedemmo tutti e tre sul divano e chiacchierammo a lungo, di tutto, degli interessi, dei vari problemi, anche di cose abbastanza personali. Mi sembrava di conoscerli da una vita. Ad un certo punto Michele andò in cucina a rispondere ad una chiamata.
Nando mi si avvicinò molto e mi disse: “Sai, con i tuoi racconti ci hai eccitato parecchio. Non ti dico la parte in cui vieni dominato dall’imprenditore in sauna, sai?”
“Davvero? Anch’io mi sono divertito parecchio, credimi, è stata un’avventura davvero particolare”.
“E non ti è mai venuta voglia di riprovare quel genere di emozioni?”
“A dire la verità, sì, se mai dovesse ricapitare l’occasione…”
“Beh, io te la sto offrendo, che ne dici? Ma a 3 condizioni.”
“Quali?”
“Uno: scriverai un racconto su quest’esperienza e la pubblicherai”
“Te ne avrei chiesto il permesso. Ne sarei davvero felice”
“Due: farai tutto quello che ti diciamo, ma non ti preoccupare, nulla di pericoloso”
“Mi sta bene”
“Tre: devi metterti in ginocchio tra le mie cosce, mi annusi la patta e mi preghi di romperti per bene il culo.”
Cominciai finalmente a gasarmi. Mi inginocchiai e mi misi esattamente tra le sue cosce. Affondai bene il viso nella patta e aspirai profondamente l’odore di maschio che veniva da quel bendidio.
“Nando, ti prego, vorrei che mi rompessi per bene il mio culo, non sto aspettando altro da quando mi sei venuto a prendere”.
“Mmmmmhh. Non basta.”
Prese il cellulare in mano, armeggiò un attimo e mise a chiamare.
“Ehi Gianni, come va? Qui bene, mi sono portato a casa una troietta per me e Michele. Sì, certo, se si comporta bene, poi te lo passo per una scopata. Senti, questo rottinculo moriva dalla voglia di dirti cosa gli farò, te lo passo”
Mi poggiò sull’orecchio il telefono.
“Salve” biascicai.
“Ciao, puttanella. Allora, cosa ti sta facendo fare quel porcone del mio amico?”
“Mi ha fatto promettere di scrivere un racconto su quello che faremo e di sottomettermi a lui. E poi mi ha fatto mettere in ginocchio fra le sue cosce, mi ha fatto annusare il suo pacco enorme e mi ha fatto pregare di farmi rompere il culo da lui”
“Oh, che maialino. Hai fatto bene sai, non te ne pentirai. Poi se andrai bene, ti farò divertire anch’io. Mi raccomando, guardati le spalle quando non vedi l’altro. Ahahahah!” Clic.
Chissà che avrà voluto dire.
“Adesso togliti i vestiti e seguimi”
Mi spogliai e lo seguii in camera da letto. Mi fece salire sopra uno sgabello e incominciò a pomparmi il cazzo. Aveva una lingua morbida come raso, mi stavo eccitando da morire. Nel frattempo cominciò a spogliarsi e mostrò un poderoso cazzo di almeno 23 cm cinto da un cockring. Mi fece scendere e mi spinse con fare molto autoritario in ginocchio davanti al suo cazzone rasato che mi schiaffò in bocca senza tanti complimenti. “Senza mani!”
Muovevo la testa assecondando il ritmo scandito dal suo bacino e dalla sua mano dietro la mia nuca. Cercavo di non usare i denti, ma era davvero grosso. Di tanto in tanto me lo spingeva tutto dentro e mi bloccava e io non respiravo più, avevo i conati di vomito. Mi sentivo violato, ma eccitato, il mio cazzo gocciolava abbondantemente. Dopo un po’, con la mandibola indolenzita, lo tirò fuori.
“Forza, mettiti sul letto a carponi. Ho letto di quel tuo gioco con le dita nel culo. Adesso prova con me. Se non indovini, ti sculaccio forte sul buco tante quante sono le dita che ho messo. Se indovini, ti sculaccio sulle natiche. Pronto?”
“Sì, sono pronto”
Cominciò con uno e non ebbi difficoltà a indovinare. Ricevetti una sonora sculacciata che mi fece mordere le labbra. Alternò varie volte, 2, 3 e 4 dita, non ebbi difficoltà a indovinare, ma i suoi colpi erano così forti che già il culo mi doleva ed era sicuro rosso.
“Puttanella, sei così bravo a indovinare che mi fai incazzare. Ti sei meritato lo stesso la punizione perché quelli come te la meritano e tu lo sai. Forza, tieni aperte le chiappe che ti sculaccio il buco”.
Obbedii come ipnotizzato, e mi colpì sul buco una decina di volte che mi misi a urlare sonoramente. Mi accasciai sul letto, ma il dolore passò subito, avevo una sensazione di calore e una voglia di essere aperto come non mai.
Sentii il fresco del lubrificante sul mio culo e le sue dita che me lo spalmavano internamente.
“Pensavo fossi più largo, qui c’è da lavorare un po’.” Prese da un cassetto un bel vibratore di gomma nero a cui era attaccata una pompetta. In un batter d’occhio sparì dentro al mio culo. Ma la sensazione era strana. Vibrava fortissimo, ma era come se mi sentissi sempre più riempito.
“Mi sto sentendo scoppiare, che stai facendo? Toglimelo!”
“Ahahahah! Un rottinculo come te non ha mai visto un dildo gonfiabile? Te lo gonfierò alla massima espansione così il mio cazzone ci nuoterà lì dentro. E siamo ancora a metà, ahahahahah!”
Mi sentivo squartare! “AAAAAAAAAAAAAAAAAHHHH! Ti supplico smett…. AAAAAAAAAAAHHH!”
“Forza, gli ultimi 2 colpetti e siamo arrivati. Cazzo, ora sì che è largo! Adesso te lo rompo ancora, tieni!”
Urlai di dolore e piacere allo stesso tempo, perché le vibrazioni mi solleticavano la prostata. All’ultimo colpo mi sentii mancare l’aria. Provai a buttarlo fuori, ma lo stronzo me lo stava bloccando.
“Per scrivere delle storie così maiale, fai troppo il difficile, adesso ci penso io”
Ricominciò a sculacciarmi violentemente, ma con dolore aumentato per via del palo che avevo dentro al culo. Mi sentivo violato, ma non per questo meno eccitato, anzi. Il mio cazzo grondante ormai aveva fatto una macchia vistosa sul copriletto. Lui non potette non accorgersene.
“Al nostro scrittore che tanto si lamenta alla fine piacciono le cose grosse su per il culo, eh? guarda come mi stai sporcando il letto! È inutile che neghi, troia. Forza, dillo che ti piace sentirtelo rompere, che come con me, non stai godendo con nessun altro”.
Ed era vero, Passato il dolore iniziale, godevo come un maiale.
“Sì, non ho mai goduto così, ti prego, continua, mi piace da matti, voglio che mi rompi per bene il culo!”
Nel frattempo Michele era entrato in camera. “Guarda, guarda che abbiamo qui! Brutti stronzi, vi divertite senza di me, non potevate aspettare? Guarda com’è aperto, Nando, mi sa che ce la facciamo!”
“Ce la fate a fare che?” chiesi preoccupato
“Zitto, succhiacazzi. Anzi, prenditi il mio”. Tirò fuori un bel cazzone scuro circonciso, grosso quanto quello di Nando e mi riempì la bocca. La sensazione era meravigliosa. Mi stavo abituando al palo che vibrava dentro al culo e nel frattempo la mia bocca veniva sfondata da una nerchia enorme. Mi sentivo in estasi. Nel frattempo anche Nando si mise davanti, allora cominciai a spompinarli alternativamente per poi tentare di prenderli entrambi in bocca. mi sentivo davvero pieno, e ancora il meglio doveva venire!
continua
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