“Infatti, durante il pranzo, ero seduta tra mio marito alla mia sinistra, Andrea alla mia destra e avevo la moglie di fronte…”
Quando abbiamo cominciato a incontrare maschi maturi, ci eravamo ripromessi di non
lasciarci coinvolgere troppo né di coinvolgere parenti e amici e di essere sempre cauti con i vecchi con cui saremmo andati per avere sempre il controllo della situazione.
Ma, come sempre accade, le cose non sono andate proprio come erano state programmate, a cominciare dal piacere assoluto che ho provato e provo a farmi prendere dai maschi maturi. Siamo stati sottomessi completamente all’uomo che ci ha iniziati a questo tipo di rapporti e di cui mio marito si è fidato al punto che non riusciamo mai a opporci alle sue perversioni, lui ci considera suoi. Adora umiliare mio marito e trattare me come la sua puttana da usare come vuole per soddisfare tutte le sue perversioni, ma questo rappresenta un capitolo a parte.
Tornando ai parenti, ho cercato di mantenere fede alla promessa fatta, ma recentemente le cose sono precipitate. Tutto è cominciato ai festeggiamenti dei 40 anni di matrimonio dei miei suoceri che si sono svolti nella casa di campagna di uno dei fratelli. Andrea – il fratello di mio suocero – ha 69 anni, sposato e senza figli è un bell’uomo alto, anche se con i capelli ormai quasi tutti bianchi e un bel pancione, dal carattere molto arrogante e pieno di se al punto che anche ai fratelli non sta molto simpatico forse, pensavo tra me e me, perché di tutti loro è l’unico che è riuscito meglio nella vita, sarà perché ha sposato quella vecchia bacucca della moglie che è piena di soldi, ma mi sembra che anche lui sia riuscito a metterci il suo. Al pranzo io e mio marito stavamo seduti al tavolo con lui e la moglie.
Andrea oltre ad avere tutti i difetti che i fratelli gli riconoscono, ho potuto constatare di persona che è anche un gran porco. Infatti, durante il pranzo, ero seduta tra mio marito alla mia sinistra, Andrea alla mia destra e avevo la moglie di fronte. Quel maiale non mi toglieva mai lo sguardo di dosso continuava a guardarmi nella scollatura o le cosce, mi origliava nell’orecchio in continuazione che ero vestita veramente bene, che ero bellissima, che ero sexy e altro ancora. Sinceramente mi facevano piacere tutti quei complimenti, ma le sue attenzioni erano sempre più insistenti e audaci, fatte con intelligenza, in modo da non farsene accorgere, non tanto dalla moglie che dormiva ad occhi aperti quanto dal resto dei parenti. Ad un certo punto mi sono sentita avvampare, avevo bevuto parecchio vino e non ero abituata, ma Andrea continuava a riempirmi il bicchiere e io bere, volevo darmi una rinfrescata e così andai in bagno e quando mi vidi allo specchio, ripensando alle parole dello zio di mio marito, mi complimentai con me stessa, aveva proprio ragione, ero veramente vestita in modo sexy, avevo messo un top corto fin sopra l’ombelico di colore nero che si intrecciava sul seno e allacciava dietro e sotto il quale indossavo un reggiseno nero a balconcino, gonna a tubino nera sopra al ginocchio e con spacco al centro abbastanza profondo con sotto come intimo un tanga in pizzo rigorosamente nero, sandali sempre in tinta con dei brillantini sopra e tacco a spillo da novanta.
Tornata al tavolo, ritrovai Andrea che era ancora più su di giri di quando lo avevo lasciato, cominciò a dirmi che ero proprio bona e che secondo lui il nipote non era in grado di farmi godere a dovere come avrei meritato, nel frattempo l’orchestrina annunciò un tango e lui dopo aver chiesto il permesso a mio marito che stava parlando ad un altro tavolo con un suo cugino, mi portò a ballare. Il tango è un ballo molto sensuale e che richiede un contatto molto stretto con il partner e proprio grazie a questo contatto, mentre con la mia gamba stavo tra le sue, che avvertii la sua eccitazione, aveva il cazzo dritto, continuai a ballare fino alla fine, ma ero turbata per l’accaduto. Nuovamente seduti al tavolo, avvertii la sua mano che si posava sul mio ginocchio e cominciava ad accarezzarlo in modo circolare e mentre lo faceva, si avvicinò nuovamente al mio orecchio e mi disse: “… hai visto che mi hai combinato? Maialina…, è diventato duro come il travertino per colpa tua…”. Rimasi come impietrita, incapace di reagire, sentivo la sua mano che mi carezzava l’interno coscia e continuava a salire sempre più su, avvertivo il piacere che mi dava quella carezza e quando arrivò al punto in cui le cosce si toccavano mi disse: “… apri le tue coscione da vacca…”, senza battere ciglio, divaricai le gambe permettendogli di arrivare alla mia figa iper eccitata e già piena di umori. Le sue dita mi penetrarono senza fatica e cominciarono a scivolare avanti e dietro, i miei orgasmi si susseguivano con Andrea che continuava a dirmi: “…ti piace e…!!! puttanella… ti piace farti toccare da un vero maschio…, sei proprio una vacca…” e ascoltando le sue parole ebbi un altro violentissimo orgasmo, strinsi forte le cosce bloccando la sua mano in mezzo, fu a quel punto che lui si fermò, aspettò che mi riavessi e mi ordinò di seguirlo. Andrea si asciugò la mano sporca dei miei umori al tovagliolo che aveva sulle gambe e disse alla moglie, intenta a guardare i parenti che continuavano a ballare, che andava a fumare un sigaro. Rimasi ancora con lei qualche secondo poi dopo essermi avvicinata a mio marito, lo abbracciai e lo baciai sulla bocca, cosa che lo lasciò un po’ sorpreso, infatti mi chiese a cosa fossero dovute tutte quelle attenzioni, gli risposi semplicemente che mi andava di farlo, mi sorrise e continuò a parlare di calcio con i suoi parenti. Pensandoci dopo, non so perché lo feci ma, allontanandomi in direzione di Andrea che procedeva lentamente a debita distanza, pensai a quello che stavo per fare e alle promesse fatte a mio marito.
Arrivato dietro la villa dove c’era una casupola, aprì la porta ed entrò dentro, avevo il cuore che mi batteva a mille, ero impaurita, piena di dubbi, rimorsi ed eccitata allo stesso tempo, mi guardai intorno per assicurarmi che nessuno mi vedesse ed entrai. Appena dentro lui chiuse la porta con una sbarra di legno e mi si saltò addosso, mi frugava con la lingua in bocca e mi palpava il culo e le tette, era eccitatissimo sentivo il suo cazzo duro contro il mio ventre. Riuscii a liberarmi dalla morsa della sua bocca a fatica e lo pregai di fermarsi, che non volevo farlo, ma lui che con una mano mi teneva i capelli, con l’altra si aprì i pantaloni e tirò fuori il cazzo, mi aveva costretta in ginocchio davanti a lui e mi disse: “… succhiami il cazzo puttana…”. Nonostante mi facesse male, tenendomi per i capelli continuai ad opporre resistenza e a tenere la bocca serrata, ma lui continuò a strusciarmelo sulle labbra, sentivo l’odore di maschio e l’eccitazione che cresceva e così aprii la bocca e lo lasciai entrare. Mi scopò un bel poco in bocca tenendomi ferma la testa mentre lui continuava a lasciarlo entrare e uscire poi di forza mi spinse contro il muro e dopo avermi sollevato la gonna e strappato letteralmente di dosso il tanga riducendolo in brandelli, mi ha sollevato la gamba tenendola con un braccio e mi penetrò la figa con un colpo solo, rimase qualche secondo immobile dentro di me prima di cominciare a scopare come un forsennato, urlavo di piacere con lui che rantolava come un animale. Mentre continuava a scopare con vigore avvertii l’altra mano, che ancora aveva libera, che mi scivolava sul culo e sentii un dito che forzava il mio buchetto, istintivamente lo contrassi, ma alla sua forzatura riuscì a penetrare dentro, lo muoveva ritmicamente, mi sentivo come presa da due e gemevo, poco dopo infilò anche un secondo dito facendomi un po’ male, ma quando si accorse che ero pronta, mi voltò verso il muro e sentii il calore della sua cappella gonfia di eccitazione che spingeva contro il mio orifizio e si faceva strada nel mio sfintere e cominciava a pompare sempre più forte, mi sentivo svenire, quando improvvisamente dopo qualche minuto che mi scopava il culo volle nuovamente la mia bocca. Il tempo di accoglierlo tra le labbra che esplose in una sborrata che mi lasciò senza fiato, non riuscii a trattenerlo tutto in bocca per ingoiarlo come lui voleva e mi colò ai bordi delle labbra e mi imbrattò anche il vestito. Dopo quella magnifica scopata ci risistemammo, cercai di ripulire anche il vestito dallo sperma di Andrea e facemmo ritorno in sala dove nessuno aveva notato la nostra assenza.
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