“Esausti dai sensi siamo rimasti abbracciati per ore mentre lui mi coccolava…”
Sono le due di notte.. guardo il soffitto della camera mentre
lui russa e ripercorro mentalmente la mia vita, la brava bambina di famiglia cocca di mamma con due fratelli più grandi ed adorata dal papà burbero ma buono, brava a scuola ma mai la prima della classe.. sverginata da un ragazzo verso i vent’ anni di cui non è rimasta memoria tanto aveva fretta di fare.. fidanzata e sposata ad un compagno di classe simile a me come persona, splendidi anni i primi.. si lavorava..si faticava ma si trovava anche il tempo di volersi bene..lunghe cavalcate ..giochi..la notte con mio marito che emozioni, sensazioni.. si scopava, mi sentivo amata nel fiore degli anni mentre mi montava con ardore.. lo sento ancora caldo e duro dentro di me.. bei ricordi, ma solo ricordi..
Poi i figli, la passione che cala.. lo stress il pensare sempre al ruolo di “mamma” di “moglie” prima di quello di “donna” la zelante signora che lavora, con la casa in ordine, la famiglia da crescere i piccoli problemi quotidiani mi hanno via via spento la voglia di vita..sedentarietà, pasti fuori orario, finti orgasmi per compiacere il mio uomo.. trascuratezza per preoccuparsi sempre degli altri prima che di me stessa..”mai di me stessa” penso ironica.. ed eccomi qui a pensarci ora, quasi mi sembra un sogno, il parlare di qualcun altro con me stessa.. ma sono io, cavolo come ero finita!!
La svolta quel giorno di primavera..camminavo accaldata di ritorno dal negozio di alimentari, nella pausa dell’ ufficio, già pensando alle faccende domestiche una volta giunta a casa la sera.. mentre attendo il semaforo sull’ altro lato vedo una donna sui cinquanta, bel vestito..le cade proprio bene, sguardo fiero, spacco generoso..e sguardo ammirato di alcuni passanti che sbirciano di sottecchi il seno florido nella camicetta appena sbottonata ..abbasso lo sguardo arresa lo giro verso una vetrina e mi vedo.. grassa, curva e decadente..chiudo gli occhi e penso “ non ho nemmeno quarant’ anni!! .. non ero così poco tempo fa.. sembro mia zia..” ma sudata, trascurata..con un vestito che sembra una tuta da ingombro..cosa posso sperare?
A mio marito a dire il vero vado bene così..i miei figli mi vedono come la più classica delle mamme con il secchio dei panni sporchi o il ferro da stiro.. sul lavoro i colleghi mi stimano ma sono parte della tappezzeria..sempre puntuale, ligia al dovere … e nient’ altro, da anni nessuno mi guarda così, mai un complimento..uno sguardo di desiderio nei miei confronti.. arrivo a casa la sera sistemo tutto, infilo una tuta da ginnastica ed esco a camminare.. e da allora sempre così, lunghe camminate dieta regolare, ed in poco tempo quanto si può fare!
Quasi trenta chili smaltiti, un corpo ritrovato ed una nuova vita da vivere..vestiti che più che dell’ armadio erano finiti nel dimenticatoio.. in pochi mesi, tanta volontà e più di uno sguardo attonito dei famigliari ho cambiato la mia esistenza! Cammino spedita per un’ ora al giorno dormo meglio, alimentazione sana e regolare una nuova voglia nell’ anima..prima farsi la doccia era un’ azione meccanica ..strofinavo rotoli di ciccia, abbondanza che nulla aveva a che fare con il corpo di una donna, ora invece scivolo con le mani su curve nuovamente in grado di attirare l’ occhio maschile, sento la pelle rinata non passo tra l’ indifferenza della gente.. mi sento felice, desiderata e fresca come una rosa!
Solo il mio uomo non capiva quanto meglio mi sentissi, quanto in stima, felicità voglia di vivere tutto questo mi avesse portato..al contrario la nostra vita intima..languiva più che mai.. proprio ora che mi sarei spogliata volentieri senza spegnere la luce.. il mio lui non mi desiderava affatto.. non capivo e perplessa e spesso sola la sera con la scusa del lavoro ho iniziato a vagare su internet.. trovai quel sito quasi per caso, sconfortata dalla situazione ed un po’ curiosa..ho deciso di iscrivermi per vedere cosa pensassero di me, delle mie foto gli altri scoprendo in breve di essere apprezzata ed ammirata suscitando il desiderio di molti..
Pochi a dire il vero meritavano risposta..frasi volgari, luoghi comuni e battute stupide si sprecavano.. poi ho “scoperto” lui.. splendida presentazione, messaggi carichi di poesia e desiderio.. mai una parola fuori posto, dolce e pacato..intelligente, affascinante nei modi..leggere i suoi messaggi era come gustare una fetta di paradiso..le ore volavano in sua “compagnia”..il desiderio reciproco di una conoscenza reale aumentava ogni giorno..fremevo di piacere nell’ attesa di leggere la posta..durante il giorno quasi contavo i minuti che i separavano dal poter chattare con lui.. inutile negare le volte in cui mi toccavo sotto la doccia desiderandolo chiudevo gli occhi..lì in quei momenti riservati immaginando e completando le foto di “Lui” con la mia fantasia.. iniziavo languidamente a sfiorare il sesso con la scusa dell’ igiene..ben sapendo nel profondo della mente cosa in realtà spingesse le mie mani..appoggiando la schiena alle piastrelle fresche e bagnate piegando lievemente le gambe iniziavo un lento movimento ritmico solcando la mia calda vagina, solleticando le piccole labbra come piace e me, provocandomi spasmi di piacere mi sentivo respirare affannosamente mentre la mia mente vagava ricreando situazioni dove lui mi montava, penetrava con il suo membro duro ..dove lo succhiavo fino a inondarmi la gola di sborra calda senza mai staccarmi da lui finché il suo cazzo moscio non scivolava dalle mie mani, ricordo ancora quella sera a casa con i piccoli a letto e mio marito fuori, quando al termine della chat mi confessò imbarazzato di essersi eccitato dalle mie parole tanto da non resistere più.. con le mutandine umide sono corsa in camera ho steso un asciugamano e con il manico della spazzola ed un po’ di vaselina mi sia infuocata i sensi.. devastata dalla voglia di lui.
Mesi di sotterfugi, notti insonni chattando ogni qualvolta fosse possibile e poi la decisione maturata e più volte espressa da lui di incontrarsi, ero reticente..lo volevo ma temevo il suo giudizio, anche se nessuno meglio di lui a quel punto poteva capirmi alla fine accettai e malgrado i timori, i dubbi trovai il coraggio di presentarmi all’ appuntamento.. quando lo vidi, quando i nostri occhi si incrociarono più delle parole ricordo l’ abbraccio forte sentito e sospirato per entrambi.. rotto il ghiaccio con un’ aperitivo il desiderio crescente di dare vita a quel che avevamo solo immaginato ci portò in una camera d’ albergo, baciandoci ci siamo spogliati di tutto..vestiti, dubbi e paure.. inibizioni … ricordo anzi non dimenticherò mai come mi succhiava i seni, mordendoli con tatto attorno ai capezzoli, sentivo con il suo petto sul mio il suo cuore caldo pulsare frenetico in simbiosi con il mio.. il suo odore di maschio, quel magico insieme di muschio selvatico, sudore desiderio e passione che m’ inondava le narici e stordiva i sensi, ricordo come in ginocchio davanti a lui l’ ho preso in bocca trasformandolo in marmo puro per poi aprirmi rigirata sulla schiena e riceverlo in tutto il suo splendore.. non la mia mano stavolta, non un surrogato, ma il suo uccello caldo e duro per un tempo parso interminabile.. mentre lo ricoprivo di complimenti, insulti e volgarità di ogni tipo mentre mi sentivo donna dopo tanto tempo, nel corpo come nell’ anima!!
Mi ha presa ripetutamente sempre con rinnovato vigore.. pecorina, candela, missionario sul fianco alternando frenetici momenti di penetrazione con lente attenzioni al mio corpo spossato di piacere.. desiderandomi ovunque, quasi con un sussurro accostando la sua bocca al mio orecchio e le dita della mano all’ ano mi ha fatto intendere quanto sognava penetrarlo, con lo sguardo basso perché non vedesse il mio desiderio ed un sorriso gli ho risposto..
Cielo che verga!!
Mi sentivo penetrata da un bastone lo sentivo affondare tra le mie natiche con un desiderio pari ad una furia.. gemevo di dolore e piacere mai avevo provato tanto, le sue mani sulle mie tette sballottate dai suoi colpi dentro di me.. mani che si spostavano rapide fino al mio sesso grondante di piacere con me sfinita che accoglievo il suo seme caldo tra i miei glutei.. esausti dai sensi siamo rimasti abbracciati per ore mentre lui mi coccolava..
Abbiamo parlato a lungo, quel giorno ed in seguito al telefono e via chat di noi delle nostre vite, impegni , responsabilità.. di come non potessimo sottrarci a ciò che eravamo malgrado il desiderio che ci spingesse a cercarci.. ci siamo rincontrati in macchina rubando un po’ di tempo a noi stessi, ai nostri impegni alle nostre famiglie.. ricordo l’ ardore delle sue mani sfilandomi le mutandine, il tocco morbido della sua mano sul mio sesso bagnato solleticandomi il pube “… ti voglio..” gli ho detto aiutandolo a spogliarsi, come due ragazzini in auto con la paura di essere visti, l’ eccitazione del momento della situazione vivendo quell’ attimo fugace che nulla a che fare con la posizione che socialmente occupo, da madre di famiglia trascurata, da donna che si sente viva.. preda delle proprie passioni in colpa ma conscia del desiderio e delle emozioni che non può non provare.. in una macchina con i vetri appannati mentre lui scivola con il suo cazzo duro dentro il mio corpo caldo..
Terza Parte.
… ricordo come fosse ora, mentre mi monta lo sento ancora ora farsi strada dentro di me solcandomi con passione, ardore e sentimento..ci siamo accoppiati come animali nelle rispettive gabbie di vita dorata che pian piano avevamo con gli anni costruito intorno a noi e che ora ci soffocano i sensi, le voglie la voglia di essere felici..e che ad un tratto abbiamo spezzato prima di sprofondare di noia e luoghi comuni.. non un tradimento, non il desiderio di qualcosa di losco..ma la semplice voglia di essere contenti, appagati sentirsi pieni di vita viverla per non rimpiangerla poi.. mi vedo ancora nell’ atto di leccarlo desiderando che mi prenda ovunque il suo odore di maschio che penetra le mie narici, i miei sensi … sopprime le mie inibizioni di donna inquadrata nella società, nella vita..nella famiglia.. ricordo la testa che gira, il corpo teso come una corda di violino la pelle sudata e due corpi liberi di ogni freno inibitorio mi sono concessa come mai avrei pensato di fare.. senza dogmi, limiti, assecondando le mie e sue fantasie … sentirlo pulsare dentro di me mentre con impeto e desiderio irrefrenabile mi montava senza tregua ha risvegliato tutte le voglie che credevo ormai spente ma che ardevano sotto la cenere pronte a nuova vita, raramente e solo in gioventù mi sono sentita così calda, porca..vogliosa oltre ogni limite intimamente sfrenata.. prendendolo per i capelli ed avvicinando la mia bocca al suo orecchio quasi incredula delle mie stesse parole gli ho detto di portarmi fuori dall’ auto e fottermi sul cofano..e con quale ardore ha obbedito!!
In mezzo ai campi quel giorno sul bordo di una stradina quasi supplicando di non essere visti ma eccitati come bimbi all’ idea che qualcuno guardasse mi ha riempita del suo sperma caldo sbattendomi furioso fin all’ esaurimento fisico restando abbracciati e nudi per interminabili attimi in quel luogo aperto e solitario mentre con le mani gli accarezzavo i capelli..
Mi alzo dal letto e vado in bagno furtiva, piano per non svegliare nessuno.. chiudo la porta e mi guardo allo specchio..sono sudata e lievemente arrossata, passo una mano tra le gambe e mi scopro bagnata anche ora a distanza di tempo quelle emozioni, sensazioni provate.. dolcissimi ricordi hanno il potere di destare i miei sensi mai sopiti, mi spoglio ed accarezzando il mio corpo mi vedo ancora giovane attraente.. figura snella con dei seni ancora apprezzabili e sostenuti, fianchi e girovita degni di una donna quarantenne pube e glutei che molte mi invidierebbero, scivolo con le mani sul seno, lo soppeso lo accarezzo mentre mi guardo di profilo, dolcemente mi pizzico i capezzoli e questi iniziano ad indurirsi, passo le mani sul ventre e proseguo nel folto del sesso ammirando me stessa, decido di farmi un bagno e preparo la vasca con acqua e sali.
In pochi minuti sono immersa nella schiuma e massaggiandomi ripenso a quei momenti e soprattutto in maniera lucida mi pongo le inevitabili domande, rivederlo.. mantenere questa strada..troncare tutto per evitare qualsiasi complicazione.. domande rimaste nell’ inconscio ed affiorate lentamente.. mille dubbi ed incertezze si accavallano nella mente “non voglio perdere quel che ho ma non posso rinunciare a vivere e cogliere quel che la mia vita non mi offre..” l’ amara conclusione, proseguire con discrezione senza esporsi e valutando il tutto in maniera calma e lucida sembra un compromesso ragionevole con me stessa, quel che è stato è stato.. piccoli ricordi di vita privata che tale rimarrà.. mi rivesto temprata e rilassata dall’ acqua e ritorno a letto conscia delle mie scelte passate, presenti e future nel rispetto innanzitutto di me stessa, dei miei cari e di chi mi vuole bene.. di chi saprà meritare le mie attenzioni, segrete quanto inconfessabili..
Un caro saluto.
Michelangelo.
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