Sono le ore 16 del 2′ gennaio 1998. Il sottoscritto, Stefano Balestri, ha l’incarico di stendere il verbale.
In questo preciso momento la signorina Irene Di Francesco, di anni 18, mia amica e conoscente, nonché fidanzata del mio amico Franco Astenghi, ha deglutito una pilloletta di ecstasy davanti a me e in presenza di Bruno Dairo e Sandro Cavalli, miei amici e testimoni. Sono stato convocato a casa di Irene , dove adesso mi trovo, esattamente un’ora fa. E lì ho trovato, senza che fossi a conoscenza del fatto che erano stati anche loro invitati da Irene , gli amici Bruno D. e Sandro C., prima citati. Lei ha spiegato di averci convocato come testimoni di una sua esperienza particolare, io in qualità di specialista in quanto laureando in medicina, e gli altri due in qualità di amici del fidanzato. Perché qualche giorno fa ha scoperto che il suo fidanzato e nostro comune amico, Franco, si ‘calava’ di tanto in tanto e, rimproverato da Irene di essere un drogato e un maniaco sessuale, aveva negato l’una e l’altra accusa. Franco infatti dichiara di non essere dipendente e di non avere assuefazione, che il suo ricorso all’ecstasy é saltuario. E soprattutto che il tipo di ebbrezza mentale che l’estasy produce non riguarda in modo specifico la sfera sessuale, come invece ritiene Irene. Per queste ragioni, come ha dichiarato Irene a noi presenti, lei ha deciso di fare una prova alla nostra esperienza per verificare gli effetti, convinta che il suo fidanzato le abbia mentito. Intendo mettere a verbale che sia il sottoscritto che Bruno e Sandro abbiamo dato ragione al nostro amico assente Franco e abbiamo sconsigliato Sonia dalla prova di assunzione. Ma Irene non ha voluto sentire ragioni e ha insistito a lungo, quasi un’ora. Ha detto che si é documentata sugli effetti e ha ritenuto che questo pomeriggio fosse il momento adatto alla prova perché i suoi genitori son partiti per il week-end e lei poteva avere la casa libera senza controlli, inoltre anche il suo fidanzato é partito e non é a conoscenza della sua idea.
Poiché la mia assistenza di ‘medico’ può essere utile per i controlli e le verifiche e poiché ha previsto che entro la tarda serata e la notte gli effetti della pillola sarebbero stati ormai ridimensionati, esistevano le condizioni più tranquille e sicure per un esperimento che potesse essere condotto a termine senza interruzioni o sorprese esterne e senza che altri se ne accorgesse.
Sono le ore 16 e 15, proprio in questo minuto Irene ha detto di sentirsi più accaldata del solito, un pochino strana. Intanto la musica si diffonde nella stanza, i miei amici Bruno e Sandro stanno leggendo una rivista, io ho sempre l’incarico di mettere a verbale ciò che accade. E’ probabile che siano iniziati i primi effetti, lei parla di un calore, di una voglia di ballare, di agitarsi. E infatti ha cominciato a ballare, a seguire il ritmo, spingendo sia Bruno che Sandro a venirle dietro. In effetti é allegra e scatenata, non la conoscevo così brava nei movimenti e nel ritmo. ‘Secondo me é cominciato lo sballo….’ ha detto, poi mi ha strizzato l’occhio e si é messa a ridere. Le ho chiesto se per caso avesse delle visioni, lei ha detto ancora ‘ non mi sembra, ci vedo benissimo….’ e ha continuato a ridacchiare.
Poi si é rivolta ai miei amici, ha cominciato a chiedere loro se gli piaceva, voleva proprio sapere quanto. Bruno ha spiegato di sì, certo, ma lei a quel punto ha chiesto se gli faceva tirare l’uccello. E quando lui ha fatto finta di scandalizzarsi, con una smorfia di straniamento, Irene si é messa a ridere ancora più forte, ha spinto in avanti il seno e ha cominciato a far ballare le tette.
Io ho la precisa impressione che l’effetto della pillola sia già iniziato e che la mia amica Irene é già partita. Ma non prevedevo che divenisse anche sboccata e eroticamente disponibile, per l’esperienza che io di queste cose la sfera della sessualità non é direttamente coinvolta, se non nel senso dello svilupparsi di un meccanismo di disinibizione e di euforia che per certi aspetti é simile alla condizione di chi ha bevuto ed é brillo. Semmai, anche se molto dipende sia dal tipo di ingredienti che davvero compongono la pillola sia dalle reazioni soggettive, son preoccupato per il lato che ritengo più incontrollabile, quello cioé delle cosiddette ‘visioni’, che in alcune persone possono essere negative e dar luogo a vere e proprie situazioni allucinatorie.
Della qual cosa, pur essendo testimone e osservatore scientifico, sono sempre preoccupato perché ci sono a volte reazioni strane e imprevedibili e perché non si può mai sapere del tutto se le conseguenze finiscono con la fine dello sballo o riescono a incidere in profondità sulla psiche della persona.
Devo dire per la verità che allo stato attuale Irene si sta solo scatenando nel ballo e ha spinto i due miei amici a seguirla, la situazione é buffa, divertente, ma certamente sotto controllo. E’ una situazione tipica da discoteca, un poco di eccesso e tanto ritmo, uno sembra diventare una macchina del ritmo, che non smetterebbe mai.
Sono le 16 e 35. Riprendo a scrivere, non c’é dubbio che Irene sia fatta e che si stia divertendo, a quello che lei stessa dice. Ma ho ripreso a scrivere perché due minuti fa lei ha detto che sentiva caldo e ha cominciato a tirarsi via la maglietta, poi anche la gonna, insomma adesso é in reggiseno e mutandine e lo spettacolo si sta facendo provocante, anche se forse lei non se ne rende conto del tutto. Irene balla a occhi chiusi, segue la musica, ma ogni tanto con le mani si tocca, si rincorre da sola, fa passare le mani sulle gambe, sulle braccia, anche sul seno. Poi ride, apre gli occhi di colpo, sembra che riconosca tutti noi, anche me, ma non ne sono poi del tutto sicuro.
Adesso, in questo preciso momento, Irene ha gettato via il reggiseno e continua a ballare a seno nudo. E’ uno spettacolo eccitante, anche per me, devo riconoscere di essere in piena erezione e combattuto tra il dovere di chi deve fare solo l’osservatore e la voglia di guardarla bene, di seguire le sue curve, anche di toccarla. Ci ha provato Bruno, lei ha sorriso ma ha detto ‘ che cazzo fai?’ come se si fosse offesa. Subito dopo però gli ha strizzato l’occhio e gli ha chiesto se gli piacevano le sue tette, le ha strette a coppa fra le mani, ha perfino titillato un capezzolo, dando chiari segni di eccitazione. Sandro le si é accostato a sua volta, le ha fatto una carezza sul viso, ha provato a darle un bacino sulle labbra, Irene ha detto di sì, ha aperto la bocca e tirato fuori la lingua per leccarsi le labbra, poi i due si sono baciati apertamente e Sandro ha cercato di interrompere la sua danza, per baciarla meglio. Non c’é riuscito del tutto ma quasi, poi é intervenuto in suo aiuto anche Bruno che si é messo dall’altro lato e ha cercato di tener ferma Irene. A quel punto i due miei amici l’hanno immobilizzata, quasi imprigionata tra le loro braccia e Irene si é lasciata andare ma ha continuato a canticchiare a voce alta, seguendo in ogni caso il ritmo della musica.
‘Cosa vuoi vedere? Vuoi vedere la figa? ‘ ha detto a un tratto e di colpo si é sfilata le mutandine fino a rimanere del tutto nuda in mezzo alla stanza e a riprendere a ballare da sola. Su sua proposta Sandro ha cominciato anche lui a spogliarsi, Irene ride e lo insulta, lo spinge a continuare, gli dice che é impotente. Poi Bruno si é avvicinato e le ha tappato la bocca con le mani dicendole di non fare la stronza. Ma lei gli ha messo a sorpresa la mano sull’uccello e gli ha detto che voleva sentire quanto ce l’aveva duro. Insomma in questo preciso momento, sono le ore 16 e 55, tutti e tre sono completamente nudi in mezzo alla stanza e ballano, Bruno e Sandro sono in piena erezione. E io ho deciso di smettere di scrivere per seguire più da vicino che cosa sta succedendo.
Sono le 17 e 30, da circa dieci minuti la situazione è diventata quasi incandescente, dopo una fase relativa di allegra incoscienza in cui Irene sempre nuda ballava a occhi chiusi e ogni tanto si ritrova abbracciata con uno degli amici, sempre in erezione, che cerca di approfittarne per strusciare il suo uccello sulla fica, lei ridacchia ma poi si scosta, lo lascia a secco, poi però lo impugna un attimo e lo sega, cinque secondi e basta, allontanandosi di nuovo e il gioco ricomincia, si avvicina l’altro, stessa scena, stesso tentativo a vuoto,, poi però ci provano tutti e due, uno davanti e uno dietro, quasi la tengono stretta abbracciandola, le palpano le tette, lei sospira e geme, si lascia andare, poi ci ripensa, si scosta e si libera, tutta presa dalla sua danza come se non vedesse proprio nessuno. Va avanti così per dieci minuti, quindci minuti, poi Irene ha sete, beve un po’ di aranciata, dice che si sente davvero bene, si siede su una poltrona e si guarda in giro, uno dei due è subito in ginocchio sotto di lei, riesce con un colpo fulmineo a infilare la testa fra le cosce, lei prova a stringere e a serrare ma vince lui, che riesce a infilare la lingua e a darsi da fare, pochi secondi e Irene non resiste più, spinge il bacino in avanti, si vede che è partita, si abbandona, non si accorge che anche l’altro suo amico è accanto e sta lentamente avvicinando il suo membro alle guance, quasi alle labbra, se ne accorge solo quando è così vicino che con un colpo secco le entra in bocca,, lei si divincola, ma il leccamento di fica la sta rendendo languida, non controlla più niente. A questo punto il cazzo di Bruno le scivola tutto in bocca e lei lo pompa, Sandro continua a leccare tra le sue cosce ma avverte che non ha più bisogno alcuno di forzare, sente la fica di Irene che pulsa, farfuglia qualcosa, insiste nel leccare perché ha capito anche lui che sta per avere il premio meritato. Irene infatti tira fuori un attimo dalla sua bocca il cazzo di Bruno e grida di piacere, grida davvero, come se niente la possa fermare, Sandro non smette di leccarla e lei grida ancora, poi si avventa come un’affamata sull’uccello che stava succhiando e riprende a darsi da fare spingendolo fino in gola, pompandolo, risucchiandolo, inventando giochi di lingua. Sandro vede la scena, si scosta finalmente dalla fica e si mette in piedi, cerca di piazzarsi, si sistema, spinge di colpo e penetra la mia amica, che adesso in pratica viene scopata mentre spompina Bruno ed è diventata del tutto cedevole, si è adattata ai gesti del’uno e alle spinte dell’altro, è un motore che scatta, reagisce, freme. Io a questo punto decido di smetterla di fare il testmone, anche perché sono gli altri a invitarmi.
Sono le 19, ritorno per qualche minuto al mio posto di osservatore. E’ successo di tutto, davvero. Solo nei film porno avevo visto scene come questa, una donna con tre cazzi a disposizione, nella fica, nel culo e in bocca, con una capacità di alternarsi e di dare il cambio che ha avuto dell’incredibile, in pratica quando uno di noi sentiva di non resistere più e di essere sul punto di esplodere si tirava indietro e cercava con una pausa di raffreddare il suo ardore, poi faceva il cambio di posizione e ricominciava.. Io stesso mi sono fatto spompinare a lungo e poi mi son tirato fuori,, ho fatto cambio con Bruno E ho messo nel culo bagnatissimo il mio uccello, il tempo di scadarmi e di trovare un ritmo poi mi son tirato fuori e ho fatto il cambio per scopare nella fica, trenta secondi e non ce la facevo più, ma mi sono di nuovo tirato fuori e mi son messo a guardare, il tempo giusto per bloccare il massimo di eccitazione, poi di nuovo a farmi spompinare da Irene che sembrava diventata la dea del sesso orale, vorticosa, risucchiante, avida, ha voluto la sborra di tutti e tre, si è fatta sborrare anche in faccia, dice che ha perso il conto degli orgasmi che ha avuto, dieci, forse quindici, mi sembra incredibile ma li ho visti anche io. La cosa incredibile però è un’altra: adesso che finalmente c’è una pausa e siamo tutti a riposo, io ho chiesto a Irene se mi descriveva gli effetti precisi della pillola e se era in grado di descriverli. ‘Quale pillola? ‘ ha chiesto, ma non perché se ne fosse dimenticata, proprio perché voleva farci capire che era stato tutto un bluff. Infatti ha strizzato l’occhio e ha riso: ‘ Ci avete creduto davvero..;’ ha aggiunto, lasciandomi come un cretino. Ma se voleva scopare con tutti e tre perché non lo diceva? Primo perché siamo amici del suo ragazzo e potevamo rifiutare, secondo perché non aveva il coraggio di fare la troia e di essere giudicata tale, aveva bisogno di una buona scusa, terzo perché con la scusa che non era in sé poteva fare cose che di solito non aveva il coraggio di fare. Insomma, il suo ragazzo è stato un poco stronzo, ammetiiamolo pure, e lei gli ha reso pan per focaccia anzi si è fatta una scorpacciata vera e propria,, e se qualcuno osa dire qualcosa si ricordi che non ha niente da dire, c’è stato anche lui e gli è piaciuto, niente lacrime di coccodrillo adesso. A questo punto, stupore a parte, l’idea di fare un nuovo giro andava proprio a tutti e quattro, senza scuse senza pillole,, solo metodo -‘nature’, sarà all’antica ma funziona e quando si ha voglia di fare le porcate in gruppo va benissimo.
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