Noi siamo switch,non siamo legati a un ruolo di Master/Mistress e slave in maniera stabile; la nostra relazione si basa sull’esplorazione di ogni sfumatura dell’erotismo da ogni punto di vista, i limiti e le eccezioni vengono stabiliti ogni singola volta perché nella coppia come nella vita bisogna saper accendere il desiderio e la passione e si deve cercare di essere più sinceri possibili.
Buona lettura.
La corda nera intrecciata con il nylon mi blocca i polsi sopra la testa andando a incatenarmi al letto in ferro in cui mi trovo; le braccia sono in leggera tensione permettendomi di piegare leggermente i gomiti ma non di piĂą; stesso trattamento è stato riservato alle gambe, divaricate e leggermente piegate.
Il mio corpo è completamente nudo, la benda nera che ho sugli occhi non lascia filtrare nulla di quello che avviene intorno a me;il tempo in questi casi è relativo un minuto, un ora, non saprei dire quanto tempo sia passato da quando sono in questa posizione; posso solo attendere che la mia Padrona dia inizio al gioco, è lei che comanda, lei decide il suo e il mio piacere nei modi e nei tempi in cui Lei vuole.
La Sento che si avvicina al letto, accarezza i nodi delle corde che mi tengono imprigionato facendomi capire che ha indossato i guanti lucidi e risalendo il braccio arriva alla spalla e infine al collo dove inizia a tracciare il segno delle vene stringendo leggermente e sussurrandomi.
“Tu sai di essere completamente mio ora? Non puoi fare nulla, non puoi muoverti, non puoi parlare, non puoi godere, se non lo dico io, hai capito?”
“Si Padrona ho capito.”
La mano della Padrona scatta veloce e mi stringe la faccia. “Ti ho detto di non parlare schiavo, io ti dirò quando potrai farlo.”
Mi lascia andare dopo qualche secondo e questa volta rimango in silenzio attendendo, il mio corpo freme, i nervi sono tesi non sapendo cosa succederĂ ora.
Si stende al mio fianco e inizia ad accarezzarmi il petto tracciando dei lenti cerchi fino a sfiorare i capezzoli ma senza toccarli, continua così per diversi minuti alternando movimenti lenti e veloci; il mio corpo si rilassa al quel contatto così dolce e sensuale ma proprio in quel momento mi stringe forte un capezzolo tra le dita tirandolo e girandolo strappandomi un gemito di dolore inaspettato e violento.
“Ti ho detto di stare zitto Schiavo!”Così dicendo stringe ancora di più il capezzolo tra le dita ancora per qualche secondo fino a quando non si sente soddisfatta.
Lo stesso trattamento lo riserva anche all’altro capezzolo ma in questo caso riesco a non emettere suoni cercando di trattenermi il più possibile.
“Bravo Schiavo, devi soffrire in silenzio,il dolore che provi è il mio piacere in questo momento e se farai tutto quello che di ordino potrei anche ripagarti.”
Dicendo questo inizia a baciarmi dolcemente il petto ed essendo nudo non posso nascondere la mia crescente eccitazione.
“Vedo che non hai ancora capito chi comanda qua.” Si alza andando a prendere qualcosa che non tardo a scoprire cos’è, sento infatti fendere l’aria vicino al mio orecchio.
“Ora dovrò punirti lo sai, dovrai contare con me per ricordarti quanto questo sia importante per tutti e due.”
“Si Padrona.”
“Ora conta!” E dicendo così mi colpisce sul braccio destro.
“Uno!”
Un altro colpo mi raggiunge questa volta sul braccio sinistro.
“Due!”
La frusta sibila e mi colpisce sulla gamba destra all’altezza della coscia.
“Tre!”
Stesso trattamento viene riservato alla gamba sinistra.
“Quattro!”
Conto fino a 10 prima che la mia Padrona smetta di frustarmi, i segni rossi tracciano delle linee sul mio corpo come se fossero una mappa ma la mia eccitazione non è cessata anzi, il dolore ha accresciuto la durezza del mio membro che ora pulsa di desiderio, il mio respiro è corto per il trattamento subito ma so che ancora non è finita.
Sento la Padrona che sale sul letto, dev’essere proprio sopra di me ora e in mi chiede dolcemente.
“Vorresti leccare?”
Non mi dice mai cosa andrò a leccare, ma lascia a me la scelta di dire si o no.
“Si Padrona.”
“Apri la bocca e tira fuori la lingua.” Eseguo subito il suo ordine e attendo; poco dopo sento qualcosa che si appoggia sulla mia lingua, lo riconosco subito è il suo piede fasciato dalle calze di nylon.
“Ora lecca schiavo, è tutto per te, leccalo bene e se sarai bravo ti ricompenserò.”
Cerco di leccare al meglio delle mie possibilitĂ ,, il piede viene spostato a seconda dei suoi desideri; il tempo sembra fermarsi in quei momenti e infine mi viene tolto.
La domanda si ripete inesorabile.
“Vorresti leccare ancora?”
“Si Padrona.”
Questa volta le dita inguainate si posano sulla lingua, riservo lo stesso trattamento per ogni dito che mi viene messo a disposizione,ogni tanto la Padrona mi chiede di succhiarlo oppure di tenerlo in bocca senza fare nulla o ancora mi allarga la bocca infilando tre o quattro dita insieme.
“Sei stato bravo schiavo,meriti la tua ricompensa,ora darai piacere alla tua Padrona.”
“Si Padrona.”
Si sposta e sento il profumo inebriante del suo sesso che si avvicina alla mia bocca, la immagino sopra di me,dominante ed eccitata; mi ritrovo a leccare il clitoride seguendo la curva delle labbra per poi cercare d’infilare la lingua dentro simulando una penetrazione.
intanto la Padrona con le dita mi agevola il compito assegnato facendo si che vada a toccare i suoi punti piĂą sensibili, sento il suo respiro cambiare e accelerare, le sue mani stringono improvvisamente la mia testa spingendomi ad aumentare il ritmo,la bocca è colma dei suoi umori che colano copiosi sul mio petto.
“Non fermarti Schiavo, continua, CONTINUA!”
L’ordine è perentorio e dopo poco il suo orgasmo mi esplode in bocca.
“AHHHHHH! senti schiavo come godo, bevi, bevi!”
Continuo a leccare fino a quando la mia Padrona non è completamente soddisfatta del trattamento lasciandomi andare e spostandosi da me.
Ormai la mia eccitazione è al culmine e senza nemmeno toccarmi sto per avere un orgasmo violento, infatti la mia Padrona se ne accorge e con pochi colpi di mano vengo copiosamente imbrattandola del mio sperma.
“Ora pulisci il disastro che hai fatto schiavo.” E dicendo così mi mette la mano in bocca facendomela leccare tutta fino all’ultima goccia, il mio odore si confonde con il suo e diligentemente ripulisco tutto.
Soddisfatta del risultato la Padrona mi slega i polsi e le caviglie togliendomi infine la benda dagli occhi, dolorante e stremato posso finalmente cambiare posizione; la Padrona si accoccola a quel punto al mio fianco poggiando la testa sul mio petto.
“Sei stato stupendo amore mio, oggi volevo proprio sottometterti mi hai fatto arrabbiare stamattina!”
“Ho notato, ma la prossima volta toccherà a me…”
A chi è arrivato fino alla fine del racconto spero che gli sia piaciuto come è piaciuto a me scriverlo.
Per info o commenti potete scrivermi all’indirizzo mail demondark80@mail.com
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