Capitolo 2
La settimana dopo ci troviamo il sabato sera. Questa volta indossa dei pantaloni bianchi di cotone leggeri, non troppo aderenti. Sopra ha una maglietta un po’ più pesante. Facciamo un giro per i locali e durante la sera mi eccito abbondantemente ammirando quel corpo sinuoso, attendendo di posare ancora le mani su quei seni sodi e su quelle cosce da favola… tanto che mentre siamo seduti ad un tavolino comincio a stuzzicarla esplicitamente, anche un po’ per gioco. Mi avvicino al suo orecchio e le chiedo maliziosamente:”Vediamo se indovini… Secondo te quanta voglia ho di scoparti adesso, qui?” lei sorride e prima che possa rispondere le chiedo ancora:”Secondo te fra poco a casa… quanti secondi riesco a resisterti dentro alla prima volta?”, lei sorridendo e lusingata mi tira una botta sulla coscia e dice “smettila!”. Io mi avvicino ancora e le dico :”Guarda che ce l’ho già duro e bagnato da un po’… al primo giro mi farai venire subito, come un verginello…” lei mi tira un’altra botta sulla gamba e dice “Smettila di eccitarmi così!”, “Perché tu cosa fai? Mi basta guardarti!” ribatto io. Rimaniamo ancora un po’ al tavolino del locale e tengo la mano appoggiata sulla sua coscia verso l’interno. Lei posa una mano sulla mia, rispondendo alle mie carezze e alle pressioni alternate delle mie dita sul morbido delle sue cosce, ma impedendomi di avvicinarmi troppo al suo sesso… Allungando il mignolino, riesco però di tanto in tanto ad arrivare fino a sfiorare il morbido delle sue grandi labbra, proibite in un luogo pubblico… Poco dopo ci alziamo e ci incamminiamo verso casa mia, che è vicina al centro.
Entriamo nel palazzo dove abito ed anziché aspettare l’ascensore saliamo le scale. Sono solo 2 piani. Non accendo neanche la luce, dato che dalle ampie finestre dei pianerottoli passa molta luce che arriva dai lampioni fuori. Lei mi precede sulle scale e nel vedere quel corpo e quel sedere muoversi sinuosamente nella penombra a pochi cm davanti a me, non resisto alla tentazione… Quando siamo sulla seconda rampa di scale le metto le mani sui fianchi, la giro verso di me e la tiro verso il basso facendola sedere sugli scalini… lei dice a voce bassa, per evitare il rimbombo delle scale “Ma cosa fai?”. La cingo e la bacio mentre mi piazzo in mezzo alle sue gambe appoggiandomi con le ginocchia sui gradini. “Hannah mi fai impazzire dalla voglia… ti strapperei via i vestiti e ti scoperei qui subito…”, le rispondo. Passo una mano su quelle cosce lunghe piazzandola subito bene sulla sua figona, separata praticamente solo da quei pantaloni leggeri, che lasciavano apprezzare la morbidezza e la consistenza delle grandi labbra, e dello spacco nel mezzo… Lei non riesce a trattenere un piccolo gemito che le sfugge riecheggiando per le scale e che mi eccita a non finire. Le apro la cerniera dei pantaloni e passo velocemente le dita sul suo clito sopra le mutandine, riesco agevolmente a scostarle e passo in mezzo al solco. E’ già zuppa di miele… evidentemente la mano che avevo tenuto a lungo nel locale posata lì vicino non le era stata indifferente. Non appena risalgo passando sul clito, lei non riesce a trattenere un grido che riecheggia sonoramente per tutte le scale, allora smetto per evitare che qualche vicino uscisse per vedere cosa stesse succedendo. Ci alziamo, lei si tira su la cerniera, facendomi venire voglia di riabbassargliela e proseguiamo sulle scale.
Entrati in casa ci dirigiamo subito in camera e ci buttiamo sul letto. La mia lingua si dedica subito al suo collo, mentre le mani si intrufolano sotto la maglietta slacciando il reggiseno e massaggiando quelle coppe sode…
– Hannah, è tutta la sera che mi fai impazzire con questo corpo da cavalla…
Le dico mentre la bacio e la trafugo ovunque con le mani fra i vestiti. Lei risponde:
– Smettila, non sono una cavalla…
Risponde, gradendo il complimento. Allora le rispondo, sempre più eccitato:
– Ah no? Allora perché me lo fai diventare duro e bagnato così, solo a guardarti?
Lei a quelle parole mi attira a se, e mentre mi bacia mi sbottona in pantaloni e infila le mani nelle mie mutande. Le sue dita scivolano subito sulla mia cappella bagnata, facendomi emettere un gemito e lei comincia ad accarezzarla dolcemente con i polpastrelli delle dita.
Stacca la sua bocca da me e si porta verso il mio sesso. Capisco cosa vuole fare, allora mi porto sopra di lei in posizione da 69 e tuffo la mia faccia fra le sue cosce che erano ancora solo appena divaricate e affondo il naso nello spacco dei suoi pantaloni…
Quei pantaloni leggeri lasciano permeare il profumo della sua vagina intrisa di miele, che viene esaltato dal morbido tappeto del suo boschetto naturale…
Intanto lei aveva disciolto nella sua bocca il miele che avvolgeva abbondante il mio glande, assaporandolo con desiderio. Con le sue lunghe dita affusolate mi aveva scoperto il sedere dalle mutande e me lo accarezzava premendomi verso di lei, facendolo entrare sempre più giù nella bocca. Le pressioni di quelle dita affusolate sul mio retro mi eccitano un casino in quella posizione, mentre i massaggi della sua lingua me lo fanno continuamente contrarre. Le nuove gocce di miele che sgorgano dal glande vengono subito catturate dalla sua lingua, dandomi forti sferzate di piacere.
Ci spogliamo e mi gusto per un attimo lo spettacolo di quel corpo da favola disteso sul mio letto, con quelle cosce spalancate impazienti ormai che mi tuffi lì in mezzo. Le labbra del suo sesso sporgono luccicanti, mentre il clito solleva quelle sfoglie di carne rosa che, così eretto, lo ricoprono solo parzialmente…
Non posso perdermi quella prelibatezza, così mi fiondo con la bocca su quell’ostrica spalancata, aprendola ancora di più e lappando il succo del suo desiderio ormai alle stelle. Lei geme e si contorce con tutto il corpo, ma non voglio farla venire con la lingua adesso.
Mi siedo sul materasso, la tiro su a me con le braccia, così che le posso accarezzare quei seni fantastici e baciarla sul collo. La mia asta in verticale sfrega sul clito, poi la sollevo e sprofonda in me, cominciando ad ondeggiarsi e a muoversi sapientemente, spingendo bene il suo pube contro di me. Lei geme sempre di più, io mi stendo sulla schiena facendomi cavalcare. Sembra che ci sappia fare molto bene in questa posizione. Le sorreggo quelle coppe sode accarezzando la pelle delicata sul loro lato inferiore e passando i duri capezzoli fra le dita…
Ancora poco ed urla il suo lungo orgasmo, mentre continua a cavalcare
– AAAAAAhhhhhh! AAAAAhhhhhh! AAAhhhhhh!
Si butta su di me riposandosi per qualche istante. Questa volta posso venirle dentro, così la preparo per il gran finale…
– Dai, mungi il mio seme con la tua vagina meravigliosa…
La giro sotto di me e comincio ad entrare ed uscire da quel nido di carne con movimenti ampi e sempre con diverse angolazioni… Mi diverto a uscire completamente da lei e rientrare gustandomi le carezze dei lembi della sua carne sul mio glande… Lei urla:
– …Oh Marco, mi fai venire ancora!
Le sollevo le cosce e le premo contro il suo addome. Affondo in lei fino alla fine e mi fermo. Tengo le sue cosce premute assieme e faccio inarcare il membro contraendo i muscoli… Lei dice:
– Ohh… com’è duro, impazzisco!
Lo muovo lentamente in quella avvolgente pressione del suo sesso,
– ….ohhh Hannah sei pronta per il mio caldo seme?
ancora pochi movimenti e…
– Ooooohhhhhh!! Ooooohhhhhhhh!
Urlo senza ritegno il mio orgasmo. Enormi fiotti di seme bollente sprizzano con forza contro le pareti della sua vagina, facendo fatica ad espandersi.
Sploofff!!! SPloofff!! Sploofff!!!
Un getto dopo l’altro formano un laghetto bollente, compresso fra il mio glande gonfio al massimo e le pareti della vagina… mentre il mio palo pulsa e si inarca ritmicamente, in quella morsa fra le sue cosce serrate…
Non ho ancora finito gli ultimi spruzzi che lei urla:
– Ahh… è troppo bello! AAAhhhhhh!
Lei viene un’altra volta e cerca di portarsi una mano sul clito nascosto fra le cosce, urlando e agitando la testa mentre le sto dentro con l’asta ancora dura… Quando il suo orgasmo si è placato esco da lei e le sue gambe ricadono esauste sul materasso. Dopo avere ripreso il respiro, dice estasiata:
– Ohhh com’è bello, non l’avevo mai sentito in questa posizione…
Passo una mano accarezzandola e premendo sul ventre piatto, mentre lei si contare ancora dopo l’orgasmo… del seme sgorga abbondante dal suo sesso e prima che cada lo raccolgo con le dita e glielo faccio percepire e massaggiando il clito.
– Hai visto come mi hai fatto venire? Come un toro…
– Anche tu mi hai fatto godere un casino!
Risponde lei
Ci addormentiamo esausti… Ma con quel corpo adagiato su di me la mia voglia non può dormire per molto.
Nella notte mi sveglio. Lei è ancora appoggiata a me. Sentire il suo seno di marmo contro di me e la mia coscia sfiorare il suo boschetto, me lo fa tornare duro… Lei dorme però, allora decido di fare un giochetto che a volte mi piace fare, quando sono particolarmente eccitato nella notte.
Comincio lentamente a farmi una sega, mentre con una mano ogni tanto accarezzo il suo corpo, senza svegliarla… La sua vagina è ancora impregnata dai succhi mielati di poche ora prima…
Quando sto proprio per schizzare mi porto sopra di lei, mi assesto in mezzo alle sue cosce e le scivolo dentro. Lei si sveglia solo quando le sono già dentro per metà. Mi cinge con le braccia, non fa in tempo a dire “oh.. Marco…”, pochi movimenti nel suo nido caldo e le vengo dentro gemendo stringendomi a lei… Nel silenzio della notte si sente lo strofinare del lenzuolo su di me ed il dolce suono dei nostri sessi bagnati…
Lei ancora assonnata apprezza però l’iniziativa e riesce solo a ripetere “Oh Marco….”. Si porta una mano sulla figa, come per sentire se fosse successo veramente o se lo avesse sognato. Si sofferma a sentire il bagnato e dice un po’ più accesa:
– Adesso non penserai mica di lasciarmi così?
Porta la sua mano bagnata alla mia bocca e mi dice:
– Adesso leccami…
Non me lo faccio ripetere e scendo sotto il lenzuolo… tuffo la lingua nel suo sesso intriso dei nostri succhi, le scopro il clito ed in breve la faccio venire nel bel mezzo della notte…
Dormiamo fino alle 11 di mattina, poi ci alziamo. Dopo la doccia lei esce dal bagno con indosso solo mutandine e reggiseno. Io metto una maglietta e dei boxer che lasciano ballonzolare il mio pene. Ci sediamo vicini accanto al tavolino rotondo della mia cucina. Ogni tanto avvinghio le mie gambe alle sue ed appoggio le mani su quelle cosce lisce favolose. Fare colazione appena svegli con davanti quel corpo da modella di maglieria intima è una provocazione per i miei sensi… Quei seni rosa traspaiono avvolti da quel pizzo aderente, che lascia intravedere i capezzoli meravigliosi. Per non parlare del boschetto nero ben rifinito fra le cosce… Il suo corpo emana un profumo di freschezza estremamente eccitante… Fra un boccone e l’altro, con una mano le cingo il collo, l’avvicino a me e la bacio mentre l’altra mano spazia lungo le cosce fino ad accarezzarla quasi furtivamente sul pizzo, teso nel mezzo sulla vulva… passare le mani su quella pelle vellutata comincia accende il mio desiderio. La mia mano risale lungo il corpo, sui fianchi, sul ventre, fino ai suoi seni meravigliosi avvolti in quelle coppe di pizzo. Non posso resistere ad infilare dolcemente la mano sotto il reggiseno dal lato superiore, accarezzando quella sua morbidezza dei suoi seni. Tutta questa manovra è durata una manciata di secondi, come se fosse stata un’unica carezza sul suo corpo, senza provocare reazioni particolari da parte sua. La mia voglia invece si è già riaccesa…
Poco dopo lei si alza e va al lavandino per posare la sua tazza. Io mi porto dietro di lei ed infilando le braccia sotto le sue le afferro le coppe dei seni, mentre appoggio la mia asta già indurita sul suo bel sedere… con una mano scendo sul suo ventre piatto, la premo meglio contro di me e lei dice con tono malizioso…
– …mhmm ma ce l’hai sempre duro!
La giro verso di me e le premo in mezzo alle mutandine la mia asta che ormai protende in avanti, quasi completamente tesa sotto i boxer… Il suo sguardo malizioso è rotto da un “Uhmm…” un dolce gemito che le fa sensualmente protendere le labbra della bocca…
Senza rispondere infilo la mano sotto le mutandine, passo le dita in mezzo al suo spacco e sento che l’interno delle piccole labbra era bagnato dalle prime gocce di miele… Allora le rispondo:
– …e tu sei sempre bagnata!
Lei allora risponde con un’esclamazione euforica:
– Ma non sono io!… Sei tu che mi baci sempre, mi tocchi sempre e mi tocchi i seni!
Quelle parole fanno esplodere la mia passione, che scoppia in un impeto…
Affondo con la lingua nella sua bocca, trasformando le sue parole in eccitanti gemiti “Mmhm…”
Rimanendo avvinghiati così con i corpi e con le lingue, mi trascino con lei verso la sala e la distendo di schiena sul grande tavolo.
Ammirare il suo corpo slanciato disteso su quel tavolo e ricoperto solo da quel pizzo viola mi eccita al massimo… Mi tuffo a baciare il suo ventre piatto, dal bordo delle mutandine fin su tutto intorno al suo sensuale ombelico. Il suo ventre si alza e si abbassa contraendosi dal piacere di quelle carezze di labbra e di lingua, mentre lei sospira sempre più…
Le sfilo allora le mutandine, che non posso fare a meno di annusare e di leccare nel mezzo, già leggermente bagnato del suo bianco miele…
Lei sta con le gambe piegate, con le ginocchia in alto. Io poso le mani sulle ginocchia e le allargo le gambe. Non appena accenno ad avvicinarmi con la bocca al suo sesso spalancato, capisce le mie intenzioni e dice:
– Mmhmm… come ti piace leccarmi. Nessuno finora mi leccava così tanto, tutte le volte, mi fai impazzire…
– Per forza, con una figona così buona!
Le rispondo io.
Le sue piccole labbra pronunciate sono combaciano fra loro, bagnate dal miele… le dischiudo parzialmente e affondo la lingua di traverso nel buchino che si è formato… Non appena la lingua passa di taglio separando completamente le labbra bagnate, lei emette un lungo gemito di approvazione… Spennello lentamente dal basso verso l’alto la sua deliziosa fessura aperta, assaporando il miele che viene rilasciato sempre più abbondantemente ad ogni passaggio… Con le dita scopro il clito, dritto come un chiodo, ci soffio delicatamente sopra facendola gemere per i brividi di freschezza… poi lo risucchio in bocca palpandolo con la lingua, mentre lei lancia gridi di piacere…
Con le dita apro completamente quella voragine pulsante che chiede di essere riempita a tutti i costi…
In quella posizione con lei sul tavolo posso assestarmi nella posizione ottimale per scoparla con la lingua… la tiro fuori più che posso e comincio a penetrarla senza sosta con la lingua, mentre tengo la sua figona bene aperta con le dita…
Lei ondeggia il bacino gemendo e spingendolo contro di me, mentre con il naso solletico il clito…
– Ohhh! Si! Scopami con la lingua…. ohhh!
Grida lei.
Immergere la lingua in quel buco sgorgante di miele è una delizia… Comincio a sbocchinare il suo chiodo eretto fra le labbra… lei urla e si contorce sul tavolo, mentre una sua gamba si appoggia su una sedia e l’altra sulla mia spalla, esponendo a me il suo sesso in tutta la sua apertura. Lei porta le sue mani sulla mia testa premendomi a lei, segno che è sempre più vicina all’orgasmo…
Scorro le mani accarezzandola lungo i fianchi e sui seni, turgidi sotto il pizzo… questa volta non alleggerisco i movimenti della lingua, che premo bene sul clito mentre lo risucchio e lo accarezzo… ancora poche evoluzioni voluttuose della mia lingua attorno al suo clito e lei urla sobbalzando un intensissimo orgasmo…
La lascio riprendere fiato, mentre mi gusto le contrazioni che ancora scuotono il suo corpo.
La punta della mia asta formicola dalla voglia di tuffarsi in quel pozzo di miele. Slaccio il bottone che chiude i miei boxer, tiro fuori la mia asta tesa con la punta bagnata dal mio miele e la punto fra quelle labbra calde e schiuse… lentamente lo spingo dentro e l’ingresso della vagina mi scopre il glande completamente, portando il glande nudo a contatto con la morbida vagina, avvolgente e zuppa di miele… Non arrivo neanche a metà che ho già voglia di risentire il piacere di quel contatto. Lo ritiro fuori, riabbasso la pelle sul glande e la rientro in lei, prima di gustarmi il suo sesso in tutta la profondità…
Con le mani intanto spazio sul suo corpo. Accarezzo i suoi fianchi, il suo ventre, avvolgo le sue coppe ricoperte di pizzo e talvolta intrufolo le dita sotto, per sentire i suoi capezzoli ritti fra le dita…
La vista di quel corpo quasi statuario disteso sul tavolo, ancora estasiato dal suo orgasmo di poco prima e l’eccitazione accumulata mentre le leccavo la fica, mi portano rapidamente al culmine…
Le divarico le gambe affondando completamente in lei…
La mia asta quando è tesa al massimo, ed in particolare durante l’orgasmo, tende ad assumere una posizione molto verticale, standomi quasi contro la pancia. Così, in quella posizione con lei sul tavolo ed io quasi in verticale davanti a lei, la pressione della mia asta sulla parete superiore della sua vagina si fa sentire molto accentuata…
Lei geme cercando di muovere il bacino… io ancora pochi movimenti e….
– Oooohhh!!
Sploff!! Sploff!! Sploff!!!
Il mio orgasmo esplode in lei, nonostante la notte movimentata, consistenti fiotti di seme mattutino schizzano nella sua vagina avvolgente… Durante l’eiaculazione la mia asta si contrae ritmicamente tentando di sollevarsi dentro di lei con tutta la forza, mentre io mi inclino verso di lei per andare in contro alla mia asta che preme con forza sulla parete superiore della sua vagina, mentre i getti caldi schizzano in lei…
– AAhhh! AAhhhh! AAhhh!
Invasa da quelle sensazioni profonde nel suo sesso lei grida roteando la testa da una parte all’altra, come accompagnando i miei schizzi caldi dentro di lei. Mentre la vagina si riempie di seme, lei appoggia una mano sul suo ventre poco sopra il pube, godendosi quelle pulsazioni lì sotto, dentro di lei…
Grazie al contributo dell’eccitazione mattutina ed al raggiungimento relativamente veloce del primo orgasmo, la mia asta rimane quasi completamente dura dentro di lei. Senza tirarlo fuori riesco a sollevarla e a farla scendere dal tavolo, sedendoci sulla sedia che era accanto a me. Le slaccio il reggiseno e libero i suoi seni fantastici, che adesso posso finalmente accogliere nelle mani… Lei è seduta su di me. La sollevo portando le mani sotto le sue cosce ed esco da lei. Dal suo sesso aperto il mio seme cade sulla sedia.
Lei si accovaccia per terra, guarda il bianco laghetto che si era depositato sulla sedia, mi lancia uno sguardo malizioso e dice maliziosamente:
– Ma sei proprio uno stallone…
e passa la lingua sulla sborra bianca attizzandomi un casino… poi prende il membro in mano, guarda brevemente la cappella lucida, bagnata di seme e miele e se la prende in bocca. La ripulisce con la lingua facendomi gemere e facendomelo tornare completamente duro e voglioso… poi aggiunge:
– Solo la lingua non mi basta…
dice referendosi all’orgasmo che le avevo dato prima. Passa brevemente i suoi seni sulla mia asta, accarezzandomela con i capezzoli duri… poi si alza e ci si siede sopra infilandosela dentro… Si culla su di me muovendo e roteando il bacino in modo fantastico! Io cullo le sue coppe fra le mie mani, mentre con la lingua e le labbra mi prendo cura del suo collo… fino a che non raggiungiamo entrambi l’apice del piacere l’uno dentro l’altro ancora una volta…
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