“Era coperta da un body velato nero, con inserti di pizzo sui fianchi…”
…quando fece cadere la sua vestaglia di raso nero dopo avermi baciato
con passione, ebbi un piccolo mancamento.
Era coperta da un body velato nero, con inserti di pizzo sui fianchi. Il seno rimaneva celato da coppe scure, ma il suo addome morbido e definito era completamente in trasparenza.
Nulla era lasciato al caso.
La sua raffinata eleganza, e la sua sfacciata sensualità si fondevano perfettamente.
Calze autoreggenti velate come il body fasciavano le sue gambe e ne risaltavano la forma.
La balza autoreggente arrivava a sfiorare i suoi inguini rendendo quella visione eccitante e carica di erotismo.
Camminando all’indietro senza distogliere il suo magnetico sguardo dal mio, lentamente entrò nella sua camera.
Io la seguivo beandomi della sua sensuale bellezza.
Arrivata al letto con movimento fluido si distese, si adagiò sulla schiena e piegò le gambe in su, maliziosamente scostate, con estrema eleganza, ma quel tanto da non nascondere il suo centro.
Era per me un dolce da tempo agognato che andava scartato lentamente, e gustato.
Mi avvicinai al letto.
Mi tolsi la camicia… mi sfilai i pantaloni…
Evidente e prepotente la mia erezione era mal celata dal boxer attillato.
Appoggiai entrambe le mani sulle sue ginocchia, le divaricai lentamente, continuando a guardarla negli occhi.
Desiderio e piacere quegli occhi esprimevano e difficile per me fu resistere all’impulso di gettarmi sul suo corpo.
Ma resistetti…
Le mani scesero lungo l’interno delle cosce sfiorandole e accarezzando il prezioso e liscio tessuto delle calze…
Ansimi di piacere accompagnarono il mio lento discendere, mentre a occhi chiusi si contorceva lievemente e si mordeva lieve un dito.
Le mie dita percorsero a una a una i suoi inguini fino a quando i pollici si insinuarono lievemente sotto la stoffa a sfiorare le sue morbide labbra…
Mi inginocchiai giù dal letto, e con movimento deciso ma delicato, la afferrai per le gambe e la tirai a me sul bordo.
Istintivamente appoggiò i suoi piedi sulle mie spalle, e io iniziai lentamente a sganciare i pochi gancetti che imprigionavano il suo sesso.
Fremente, ma paziente aspettò che finissi…
Sganciato il tessuto, trovai ad accogliermi le sue labbra schiuse… bagnate… lucide… rosee all’interno… lisce.
Il suo clitoride sporgeva già turgido dal suo cappuccio, avido della mia lingua… ma non era ancora il momento giusto…
Avvicinai le labbra alle sue, senza toccarle… pochi millimetri che cercò istintivamente di colmare spingendo il suo bacino verso di me.
Ma mi ritrassi…
“Perfido… “ furono le sue calde parole che mi accesero ulteriormente
Mi riavvicinai facendole sentire il mio respiro ancora a pochi millimetri, ma sta volta non si mosse…
Ansimava in attesa dei miei tocchi…
E improvvisamente arrivarono.
Un colpo di lingua larga a leccare i suoi umori che colavano la fecero sussultare e gridare..
Di nuovo la mia lingua a percorrere tutta la lunghezza del suo solco..
Inarcò la schiena dal piacere e mi afferrò la testa, ma mi liberò subito perché sapeva che altrimenti avrei smesso…
Misi le mie mani sulle sue gambe e finalmente affondai nel suo sesso.
La mia lingua passava tra le sue labbra sempre con maggior frequenza…
Prima mordida… poi turgida…
Mi soffermavo sul clitoride e lo colpivo con la punta della lingua procurandole scariche di piacere…
Di nuovo giù a succhiarla… leccarla… scoparla con la lingua..
Per poi tornare su ad occuparmi del suo clitoride sempre più sensibile, sempre più turgido…
Lo afferravo con le labbra e lo succhiavo forte…
Prima lo titillavo con la punta della lingua… poi lo leccavo e schiacciavo con la lingua larga…
Ormai non riusciva più a stare ferma, si dimenava e si inarcava di piacere…
Le sue mani guidavano la mia testa lungo i suoi punti più sensibili…
Sentivo, dai gridolini che emetteva, che ormai era prossima all’orgasmo… quando improvvisamente mi strappò quasi con forza e mi fermò.
La guardai un po’ incredulo, ma lei mi disse
“… aspetta… voglio godere diversamente…”
E così dicendo mi scavalcò la testa con una gamba e si giro dall’altra parte del letto mettendosi di schiena.
Alzò il bacino restando appoggiata con la testa al letto…
“… leccami così…”
Non potei che accontentarla…
Le afferrai le chiappe sode con le mani e le divaricai…
Dalle sue labbra grondavano i suoi umori e la mia saliva…
Mi chinai e ne raccolsi un po’ con la lingua e li portai sul suo buchino..
Iniziai a leccarlo lentamente, con la punta…
Passavo dalle sue labbra spalancate al suo buchino che lentamente si allentava…
Leccavo e forzavo l’ingresso…
“… infilami due dita dentro, scopami mentre mi lecchi…”
E due dita infilai in lei…
Il suo bacino mi incitava a spingere le dita e la mia lingua…
Il suo buchino ormai si apriva e potevo infilarmi con la lingua..
“… un altro…
E un terzo ditto entrò in lei…
“… un altro…” ansimò…
E furono 4 le dita che la frugavano mentre la mia lingua ormai si infilava nel suo pertugio dilatato…
Il suo respiro iniziò a farsi corto…
Le sue grida di piacere sempre più acute
Il suo bacino si muoveva incontrollato..
Le mie dita la scopavano…
La mia lingua la dilatava…
Con una mano passò sotto e raggiunse il clitoride…
Lo toccò appena e finalmente esplose con un grido contraendosi di piacere mentre imperterrito continuavo a leccarla e a scoparla…
Pochi secondi di questa lussuriosa tortura e poi si lasciò cadere sul letto, ansante…
Io la guardavo dall’alto riprendere coscienza e consapevolezza del suo corpo…
Pochi istanti ancora e, mentre manteneva gli occhi chiusi, un sorriso si disegnò sul suo volto.
Senza guardarmi disse
“…Ora tocca a te!! Preparati… perché è solo l’Inizio…”
E così fu…
Blackblade
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