“Intanto magari il tuo uomo si ricorda di te”…”
Anno 2008, per me la scoperta dei social network e della possibilità
di mantenere contatti con persone che altrimenti la lontananza e la mancanza di frequentazione avrebbero trasformato in ricordi senza magari più avere possibilità di sapere nulla della loro vita. Quindi mi iscrivo su un paio di siti del genere, metto le mie foto, racconto la mia vita di tutti i giorni, pubblico filmati musicali, insomma faccio quello che ormai pare sia diventato il passatempo per moltissime persone a cui la TV non piace o che hanno del tempo libero la sera. In uno di questi social network mi imbatto nel profilo di una ragazza con una sola foto del viso, molto espressivo e carino, che abita in una cittadina non lontana da casa mia a una quindicina di km al massimo; le chiedo l’amicizia con un breve messaggio di presentazione e mi accetta tra i suoi contatti. Cominciamo un lungo scambio di opinioni e idee chattando molto e ormai è una presenza fissa quando accendo il pc, ci scambiamo confidenze sul lavoro, sul passato e su eventuali conoscenze comuni (scopro che conosco il suo ex-marito) ecc… In comune abbiamo la passione per la musica e soprattutto jazz, mi esalto a parlare con una donna che sa cosa sia il jazz. Fino a quando, dopo un mesetto, con naturalezza parliamo anche di sesso, in fondo è un argomento che si presta ad essere trattato in chat. Raccontandoci le nostre esperienze decido di lasciare da parte la mia solita riservatezza su ciò che riguarda i “giochi” e le racconto delle mie esperienze con coppie, a volte in coppia io stesso con qualche amica. Lei legge ciò che scrivo, mi risponde che assolutamente non si scandalizza e alla fine della serata mi dice: “domani toccherà a me raccontarti qualcosa”. Prendo la palla al balzo e le domando perché dovremmo parlarci tramite un pc quando abitando vicino potremmo raccontarci tutto guardandoci negli occhi mangiando qualcosa. Mi risponde che ci penserà e ci scambiamo i numeri di telefono per messaggiarci l’indomani. Al pomeriggio mi chiama e dice: “ok, stasera vieni da me che andiamo in una trattoria carina?” Risposta: “certo, alle 20 passo a prenderti”. Mi preparo e stranamente non ho l’ansia che di solito precede appuntamenti sui quali vai a fantasticare, anzi mi sembra di uscire con una vecchia amica, di quelle sulle quali non hai intenzioni 🙂 La vedo e la prima cosa che noto è che indossa un paio di normalissimi jeans e una camicetta scollata dalla quale debordano due meloni a stento trattenuti dal reggiseno. Le faccio immediatamente i complimenti d’obbligo, si schernisce e si prende in giro dicendo che dovrei aver notato che anche il resto del corpo è adeguato alla sua sesta. In effetti è decisamente abbondante, a me piacciono le bbw e questo lo avevo omesso chattando, quindi il tutto mi provoca un inizio di eccitazione. Comincio a guardare alla serata come a un qualcosa di diverso da ciò che avevo pensato prima 🙂 In trattoria non c’era molta gente, ci danno un tavolo vista mare appartato quel tanto da poter parlare in libertà senza orecchi indiscreti, io volevo portare la conversazione dove l’avevamo lasciata il giorno prima e cioè ai miei “giochi” e al fatto che stasera avrebbe dovuto confidarsi lei. Quindi riprendo a parlare di me e poi le chiedo: “e tu? Non mi dire che non hai mai fatto niente?” La risposta è quella che desideravo da quando l’avevo vista: “non mi è mai capitato, col mio ex-marito neanche a parlarne, sesso zero… E con gli amici venuti dopo ho scoperto molti piaceri, ma mai quello del sesso di gruppo e io non ho mai confessato ciò che invece mi piacerebbe davvero” Le chiedo cosa sarà mai a piacerle davvero e mi dice che lei non potrebbe mai rinunciare ad un uomo nel letto, ma le piacerebbe molto essere al centro dell’attenzione di una donna o di una coppia, che più volte ha fantasticato su questo, e anche l’uomo lo desidererebbe nero, o mulatto. La ascolto, parla molto ed è piacevole ascoltarla, ma sto cercando un possibile aggancio per farle una proposta, che avevo già in testa, che non la metta in imbarazzo e che sia in linea con i suoi desideri. La serata prosegue piacevolmente, usciamo dal locale, quattro passi sul lungomare per digerire e poi mi chiede di riportarla a casa che ha la sveglia presto. In tutta la sera non ho trovato un possibile collegamento con ciò che avevo da proporle e gli argomenti trattati, quindi saliamo in auto, sotto casa sua mi da un abbraccio e con un bacio mi sfiora le labbra e, come se ci fosse stata una calamita, mi ritrovo con le mani sul quel seno imperiale. Mi aspetto una sberla, ricevo una risata: “è tutta la sera che ti trattieni, vero?” Come spiegarle che non era così, che avrei si voluto, ma non sono un assatanato? Le risposi: “si, sono un cultore del genere e le tue bocce sono incredibilmente attraenti, in più ho da farti una proposta in merito alle tue fantasie, ma adesso per te è tardi e te la farò attraverso la tastiera, così te la potrai rileggere, ponderare bene e poi decidere con calma, anche perché se rimango qua con le mani sul tuo seno va a finire che ti chiedo di salire e non era mia intenzione provarci stasera” Ci diamo un altro bacio, moooolto meno casto del primo e scende dall’auto. La sera dopo la vedo on-line e come prima cosa mi scrive: ” Allora ‘sta proposta?” Le chiedo di tenersi libera sabato sera che l’avrei portata in un locale trasgressivo in Toscana, in quanto nella nostra zona ci sono ma non avrei mai voluto che per caso incontrassimo il suo vicino di casa, in più adorando entrambi la carne era un’ottima occasione per gustarci una fiorentina. Accetta e, anche se non l’ho vista in viso, dagli Smile che metteva nei messaggi capisco di aver fatto centro :-)) Sabato all’ora dell’aperitivo ci mettiamo in viaggio, un’oretta e mezza di viaggio in cui le mie mani dal cambio spesso scivolavano sulle sue cosce fasciate dalle autoreggenti, aveva una gonna nera molto lunga ma con uno spacco tattico eroticissimo. Ero anche eccitatissimo dall’idea che la mia prima volta con lei sarebbe stata in un privè e magari neanche da soli. A tavola le domando se si sente agitata, mi risponde che assolutamente no, che aspetta di vedersi all’opera per capire quale sarà la sua reazione. La mia intanto era quella di un’erezione continua, pensavo alle sue tette, pensavo ai suoi discorsi su quanto le piace fare pompini, pensavo che non disdegna il secondo canale, insomma c’è mancato poco che dovessi correre in bagno a masturbarmi :-)) Arriva l’ora giusta per entrare al club e l’accoglienza è molto cordiale, ci fa da anfitrione un toscano simpaticissimo, domanda a Federica cosa si aspetta dalla prima volta e lei serenamente dice che vorrebbe provare un nero e una donna, magari non tutto stasera, sarebbe il massimo, però magari con un po’ di fortuna… Visitiamo la parte più calda del privè dove c’erano già coppie e singoli in azione, mentre stiamo guardando un’orgia a sei lei mi sussurra che il singolo dall’altra parte le ha messo una mano sotto la gonna e chiede come si deve comportare. Le rispondo con una battuta: “non l’ho ancora fatto io e a un estraneo fai toccare tutto quel ben di dio?” Scoppia a ridere e scappiamo prima che quelli dell’orgia ci sgridino per il disturbo arrecato. Torniamo nella zona bar e ci sediamo sui divanetti, le spiego che nel privè se si osserva è giusto stare in silenzio, che il chiacchiericcio disturba, figuriamoci le risate… Nel mentre che parliamo di tutto ciò che ci passa nella mente vedo entrare una coppia, lui alto nero atletico e con i capelli rasta, lei alta bionda leggermente formosa e un viso da modella, entrambi sui 35 anni all’apparenza. Guardo Federica e le dico di voltarsi a guardare chi è entrato e lei sorridendo mi dice: “sono già fradicia all’idea, stasera o quelli o niente”. La faccia che ha fatto stava per farmi eiaculare nelle mutande, una maiala in calore. La coppia va al banco del bar prontamente raggiunta dal nostro anfitrione “vuoi vedere che ci mette la giusta parolina?” mi domando e infatti guardano verso di noi, federica è di spalle e non li vede, ma capisco che non ci disdegnano affatto. Decido di passare all’azione, prendo la Fede per mano e mi dirigo verso il privè, controllando con la coda dell’occhio cosa facesse la coppia. Entriamo e l’orgia a sei volgeva al temine, in un’altra stanza c’era una coppia che sollazzava quattro singoli, un paio di coppie avvinghiate su un divano con dei singoli attorno e una stanza vuota in fondo al corridoio. Arrivati lì ci voltiamo per tornare indietro e ce li troviamo davanti: “ciao, come va?” (voglio dire, ma qualcosa di più intelligente non mi poteva uscire dalla bocca?) Piacere Selim, piacere Federica, io sono Marco io Anna e in un attimo Selim sta baciando Federica… Anna mi guarda stupefatta, la cingo ai fianchi e le sussurro: “si sentiranno compatibili, esattamente quello che provo io per te” Mi da un bacino e mi dice che si sente in imbarazzo per lui, che di solito non salta addosso alle donne così e che non si sente a proprio agio. Comincio a sentirmi imbarazzato, che faccio? Dico a Federica di lasciar perdere? E’ il suo sogno!!! Neanche il tempo di raccogliere i pensieri che i due sono già dentro la stanza vuota sdraiati sul letto con le mani che avidamente si cercano, le lingue che si intrecciano e a quel punto dico ad Anna: “rassegnati, stasera li abbiamo persi” mi risponde: “è che io a freddo così non riesco, è una vita che giochiamo, lui sa che ho i miei tempi, che ho bisogno di conoscere le persone, fare due parole al bar, non riesco a spogliarmi e fare sesso al volo” Penso che devo farmi venire un’idea e al volo dico: “senti, adesso ci sediamo sul bordo del letto, io mi siedo dietro di te e comincio un massaggio sulle spalle e la schiena, poi vediamo… Intanto magari il tuo uomo si ricorda di te”. Facciamo esattamente così e io arrapatissimo comincio a massaggiarla senza togliere lo sguardo da Federica che stava magistralmente succhiando un uccello che all’apparenza non era neanche smisurato come ci si aspetta da un africano; la vista di tale scena fa pulsare il mio di uccello, le mie mani cominciano a massaggiare anche la pancia di Anna, fino a risalire al seno, le sfilo il reggiseno, mi lascia fare e penso: “è andata, partito il gioco”. Mi concentro su quel seno, decisamente più piccolo di quello di Federica, ma una terza piena lo era, comincio a stuzzicare i capezzoli, a baciarla sul collo sempre seduto dietro, mi avvicino e le faccio sentire il mio pisello contro il suo culo, meraviglioso formoso culo. Si gira e finalmente sorride e mi bacia, un bacio lunghissimo, appassionato. Intanto i due maiali erano passati alla seconda fase, lui era sdraiato e Fede lo cavalcava con impeto, urlando tutto il suo piacere, la sentivo venire più volte e stavo cominciando a conoscerla, io non l’avevo mai fatto con lei e mi toccava vederla cavalcare un altro (allungai lo sguardo per capire se c’era il preservativo e visto che c’era non mi preoccupai più di loro). Anna si staccò da me, cominciò un lento spogliarello, rimase in autoreggenti e tanga, si avvicinò e disse: “questo me lo togli tu” con un dolcissimo e perverso sorriso… Mi spogliai in un lampo, cominciai a baciarle il seno, scesi verso la pancia, giocai con la lingua vicino all’ombelico, le sfilai il tanga e cominciai a leccare con voluttà tutto intorno alla patatina, volevo portarla al massimo dell’eccitazione prima di sfiorare anche solo con le labbra la figa, scesi sulle cosce, con le mani le carezzavo i piedi e la zona dietro ai polpacci e alle ginocchia, Anna era sdraiata e gemeva, si voltava e vedeva il suo uomo soccombere sotto Federica che lo cavalcava sempre più maiala. Decisi di andare a raccogliere gli umori di Anna, misi la lingua sulle grandi labbra e cominciai a sfiorarle, piccoli colpetti, poi mi spostavo sull’inguine e ritornavo sulle grandi labbra fino a quando sentii che tremava dall’eccitazione e infilai la lingua più forte e più a fondo possibile, la estrassi, presi il clitoride tra le labbra e succhiai, a quel punto Anna esplose in un orgasmo simultaneamente all’ennesino orgasmo di Federica. Risalii e tornai a baciarla, allungò una mano verso il mio pisello e cominciò una dolcissima carezza, le dissi che non potevo resistere oltre senza possederla e ci voltammo, lo prese bene in mano, mise il preservativo e lo infilò nella figa cominciando una sorta di danza del ventre durante la quale dovetti pensare al commercialista per non venire subito. Vidi che intanto Selim aveva messo Federica a pecorina e stava puntandole il culo, mi ricordo che pensai con un briciolo di gelosia che io non avevo ancora avuto quella fortuna, quando fece per entrare mi meravigliai di lei che si fermò dicendo:” e no! questo è solo per il mio uomo!!!” Quasi scoppiai a ridere, quale uomo scusa? Comunque lui non si scoraggiò, cambio direzione e ripresero da dove avevano lasciato, con lei che dopo pochi istanti riprese a godere da vera maiala quale è. Andammo avanti ancora poco in quelle posizioni, con un grugnito che di umano aveva ben poco Selim sborrò dentro a Federica, mentre io feci girare Anna a pecorina, Selim le si avvicinò, le sussurrò qualcosa nell’orecchio, vidi Anna scrollare le spalle e lui ricominciare a vestirsi. Federica era esausta sulla sua parte di letto, noi cominciammo una cavalcata, le schiaffeggiavo le natiche, le prendevo i capezzoli, le tiravo i capelli le passavo le dita sulle labbra e Anna me le succhiava, ora dolce ora avida. Una pecorina con i fiocchi!!! Selim uscì dalla stanza, me ne accorsi perché Federica lo salutò con la mano, mi girai e lo vidi uscire, eravamo rimasti noi tre, Anna allungò una mano verso la mano di Federica e cominciò a giocarci, lei si avvicinò a noi e un attimo dopo le due donne si baciavano, uscii dalla figa di Anna e mi scostai leggermente, era l’altro sogno di Fede una donna e un uomo insieme, stasera stava vivendo tutto ciò che aveva sempre desiderato e io ne ero fiero di averne avuto parte di merito. Anna si vedeva che era la più esperta, cominciò a toccare Federica sempre più audacemente fino a quando le infilò un dito nella figa, Fede sussultò e io cominciai a carezzarle il seno, mentre Anna decise di sostituire il dito con la lingua. Fede mi guardava con uno sguardo che sembrava trasmettere il suo stupore nello scoprirsi così maiala e allo stesso tempo pulsava eccitazione, quegli occhi che le donne fanno quando raggiungono il livello massimo di porcaggine. Anna si mise in posizione per offrire alla mia amica la propria figa da succhiare, partì un 69 bellissimo, Federica lappava tutto come se non avesse fatto altro nella sua vita, una naturalezza da lesbica pura, passava la lingua dal clitoride alle piccole labbra, non trascurava la zona tra la figa e il culo, ogni tanto infilava un dito dentro ad Anna che nel frattempo ricambiava il favore. Avevo una gran voglia di darle anche l’uccello da succhiare, il ricordo del pompino visto fare a Selim era ancora fresco, ma non volevo intromettermi tra loro. Fu Anna a togliermi d’impaccio, mi chiese di rimetterglielo dentro e così mi ritrovai a cavalcare Anna a pecorina con Federica che mi leccava le palle a turno con la figa e il grilletto di Anna. Non resistemmo a lungo nessuno dei tre, come sentii che Anna stava godendo lo sfilai, tolsi il preservativo e offrii la prima goccia a Federica che la ingoiò per poi andare a succhiare tutto ciò che stavo sborrando con la lingua. Venne anche lei nel suo primo orgasmo datole da una lingua femminile e poi ci buttammo tutti e tre sfiniti a corpo morto sul lettone. Selim intanto non tornava, chiesi ad Anna cosa le aveva detto quando ha scrollato le spalle e mi rispose che semplicemente lui è così, una volta che ha goduto non gliene frega più nulla e scende al bar. Ci rivestimmo, andammo anche noi giù al bar ed in effetti Selim era lì con un gin-tonic in mano ad aspettarci. Socializzammo un po’ con loro e poi pensando all’ora e mezza di viaggio ci salutammo con la promessa che ci saremmo ritrovati in un futuro incontro al club. Uscendo il nostro anfitrione disse a Federica: “visto che al club i sogni si avverano?” Poi si voltò verso di me e mi fece l’occhiolino, diavolo di un toscanaccio :-))
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