“Mi invita ad andare a casa sua visto che il suo compagno era fuori, anche lui per un incontro…”
E’ successo per caso.
Era un sabato sera invernale, uno di
quelli che non hai nulla da fare, che dovresti rimanere a casa per il freddo, ma vorresti uscire per staccare dalla settimana appena conclusa.
Mi ricordo che erano le sette di sera, ero a casa da solo e decisi di cercare qualcuno con cui trascorrere la mia serata.
Trovai Francesco. 45 anni, gay, bel viso, bel corpo, fidanzato, ma in coppia aperta.
La sua storia non mi interessava, mi bastava che fosse attraente, prestante e disposto a passare una serata di sesso insieme a me, ma mi sbagliavo. Quanto mi sbagliavo!
Ci diamo appuntamento in una piazza appartata, lui non ha nulla da nascondere, ma io si.
Ho da difendere la mia reputazione da vero macho, da playboy, non posso mica farmi vedere in giro con uomo che oltretutto potrebbe essere mio padre.
Ma che ci vuoi fare se sono sempre stato attratto dagli uomini maturi, i miei coetanei non mi sono mai interessati.
Sarà la loro banalità, la loro volgarità, il voler apparire, il voler ostentare la loro omosessualità. A me non è mai piaciuto nulla di tutto questo.
Io ho sempre fatto sesso con uomini più grandi di me, sono sempre stato alla ricerca della figura paterna che mi è mancata emotivamente.
Ho sempre pensato che scopando un uomo avrei potuto trovare in lui un padre, o forse non ho mai pensato niente di tutto questo. Mi bastava svuotarmi i coglioni, farmi fare una pompa come si deve e vedere ingoiare la mia sborra dalla bocca di un uomo, mmmmmmm quanto mi eccita tutto questo. Solo a pensarci mi è diventato duro.
Ma torniamo alla nostra storia.
Sono le 9 di sera, ci incontriamo in questa piazza appartata.
Lo vedo arrivare in macchina, ha un bel viso, uno sguardo seducente. Si, è l’uomo che fa per me.
Mi fa cenno di salire in macchina. Non me lo faccio ripetere due volte.
Dopo i convenevoli, decidiamo di andare a prendere qualcosa da bere, giusto per rompere il ghiaccio e per capire se fosse possibile concludere per il meglio la serata.
Prendiamo due birre, nel frattempo si chiacchiera del più e del meno.
E’ un uomo molto affascinante, è un adulatore, sa incantare il suo interlocutore e direi che anche io sono cascato nella sua trappola, ma non mi dispiace. Anzi, non aspettavo altro.
Usciti dal locale, saliamo in macchina.
Partiamo, i nostri sguardi si incrociano, si avvicina e mi bacia.
Il mio cazzo è duro e lui lo sente, la sua mano incomincia a scivolare sulla mia gamba sinistra.
Mi invita ad andare a casa sua visto che il suo compagno era fuori, anche lui per un incontro.
Accetto con molto piacere.
Arriviamo da lui, ha una casa molto accogliente, ristrutturata di recente.
Ci buttiamo sul letto, ci baciamo.
Le sue labbra si avvicinano lentamente alle mie, sento l’affanno del suo respiro, il calore della sua bocca.
Le lingue diventano una cosa sola, poi si staccano, passano sui lobi, sul collo, percorrono ogni centimetro di pelle scoperta.
Ci spogliamo, i nostri cazzi chiedono pietà, vogliono essere liberati.
Mi toglie velocemente tutti gli abiti che indosso e incomincia avidamente a leccare il mio corpo.
Mi sento un re, lui è al mio servizio, mi elogia, mi eccita, mi accarezza.
La sua mano scivola lentamente sul mio cazzo in erezione, si lecca la punta del dito e incomincia delicatamente a ruotarla sulla cappella, mi sta facendo impazzire.
Gli afferro il suo cazzo, non è durissimo, ma appena la mia mano fa presa su di esso, si indurisce, diventa marmo.
E’ bello, perfetto. La voglia di leccarlo è tanta, ma non faccio in tempo ad agire, che è lui a fare la prima mossa.
La sua lingua incomincia a roteare intorno all’asta, parte dalla cappella per scendere fino alle palle.
E’ un esperto e me lo fa capire dal piacere che sto provando.
Prende le mie palle nella sua bocca le succhia avidamente, esce dalla mia bocca un urlo di piacere.
Poi passa finalmente al cazzo, non stavo aspettando altro.
Lo ingoia fino alle palle, lo sente pulsare in bocca, ma non si stacca.
La sua lingua si muove in maniera divina, sono quasi sul punto di venire, se ne accorge e si stacca.
Ora è arrivato il mio turno,lo faccio sdraiare e mi metto al suo fianco.
La mia bocca arriva subito al suo cazzo.
Lo ammiro e poi lo faccio scomparire. La mia testa va su è giù e lo vedo dimuoversi dal piacere.
Mi stacco e passo nuovamente alla sua bocca.
Mi piace da morire baciarlo
Prende una bottiglietta d’acqua, ne beve un sorso, ma non la manda giù.
Si abbassa sul mio cazzo e mi fa un meraviglioso pompino “idratato”, non avevo mai provato nulla di simile e non so se mai più lo proverò.
Poi arriva alla mia bocca e riversa l’acqua, col sapore del mio cazzo, fra le mie labbra.
Sono eccitatissimo, lo è anche lui.
Ripete la cosa per un paio di volte ed ogni volta è un piacere immenso.
Nel frattempo la mia mano scivola sul suo culo, è sodo, sicuramente dovuto al suo lavoro, mi dirà in seguito di non essere mai andato in palestra, ne tantomeno di aver praticato sport.
Ho voglia di scoparlo. Ho un’immensa voglia di scoparlo, ma sento che non è il momento giusto, però nulla mi vieta di infilare il mio dito nel suo buco del culo.
Sento che gli piace, lo vedo dalla sua espressione del volto, dal suo cazzo eretto, non oso immaginare cosa succederà quando al posto del dito si ritroverà la mia dote.
Sono oramai due ore che ci divertiamo, ho una voglia matta di sborrare.
Incominciamo a segarci a vicenda, i nostri cazzi si irrigidiscono all’inverosimile.
Gli sussurro all’orecchio che sto per sborrare. Non se lo fa ripetere due volte, si china sul mio cazzo e tutta la mia calda sborra finisce nel suo stomaco, non ne lascia cadere nemmeno un po’.
Viene pure lui, è un orgasmo talmente intenso che alcune gocce gli arrivano vicino alla bocca, non si scompone e con la lingua ripulisce le gocce colpevoli di essere arrivate così in alto.
Ci lasciamo cadere sul letto esausti.
Ci coccoliamo, parliamo, ma nel frattempo si è fatto tardi ed è l’ora che rientri a casa.
E’ immensamente bello, è stata una serata intensa, unica nel genere.
Faccio fatica a scendere dalla sua macchina, sono confuso, tanto confuso.
Riesco finalmente a distogliere il mio sguardo dal suo, apro la portiera e lo saluto. Salgo sulla mia macchina e torno a casa con mille pensieri che scorrono nella mia mente.
Ci scriviamo alcuni sms e poi finalmente mi addormento, convinto che al risveglio tutto sarebbe tornato alla normalità, ma mi sbagliavo.
Non andava via dai pensieri, era un ricordo forte, un odore di sesso terribilmente buono.
La domenica mattina mi sveglio con un suo sms, dove mi invita ad incontrarlo in giornata.
Tentenno nel rispondere.
Cosa mi sta succedendo?
Non ho mai fatto pazzie per nessuna donna ed ora le sto facendo per un uomo?
Sto rischiando di innamorarmi, ma non è neppure da 24 ore che lo conosco ed oltretutto è fidanzato….
Accetto l’invito.
Non sapendo dove stavo andando e non sospettando che in una sola settimana ci saremmo visti sei sere sulle sette disponibili.
Ma questa è un’altra storia.
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