Eccomi di fronte al citofono, sono le otto e trenta e sono pronta ad affrontare l’ignoto, non mi sono spinta mai così in avanti, così allo sbaraglio; se tutto va bene devo chiamare subito Marica per tranquillizzarla, altrimenti chiama la polizia. Sono avventuriera, ma cerco comunque di coprirmi le spalle.
Ieri l’altro in chat ho conosciuto un tipo strano, dopo una discussione anche con qualche parola forte, mi ha presentato un’avventura ed io ho accettato, il patto è quello che io arrivo, vedo le persone e se per tutti va bene rimango, altrimenti posso o devo andarmene.
Valerio, questo il nome del chatter, è gay e fidanzato con Gianluca; solo che mentre Valerio, 26 anni, ha avuto un passato con donne per poi passare sull’altra sponda, Gianluca, 24, ha avuto dei problemi famigliari per cui non ha mai toccato una donna. Valerio in chat mi ha chiesto la disponibilitĂ di incontrarli per far stare Gianluca con una donna. Secondo lui un’esperienza necessaria per il compagno ed era talmente deciso a fargliela fare che voleva essere lui presente per tenerlo tranquillo e per obbligarlo a farla.
Ormai mi conoscete, a me piace il sesso e sono alquanto impulsiva, ho accettato, ci siamo descritti per quanto possano essere descrittive due righe e Vincenzo mi ha dato appuntamento, come dicevo prima, ci vediamo come siamo fatti, se non c’è interesse reciproco, chiusi i giochi. Vincenzo mi ha dato anche l’indirizzo di casa sua, oggi i genitori sono fuori per una serata danzante – come ogni settimana – e lui, ogni settimana ne approfitta per stare in casa tranquillo con Gianluca, i suoi non tornano mai prima delle due di notte; io ho avvertito Marica, potrebbe essere anche una trappola, se non telefono entro le nove chiama la polizia, tanto l’indirizzo ce l’ha.
Io ovviamente ho dato un nome finto, immagino che i loro siano reali, una sorpresa con i nomi finti non calza bene, il cognome è sicuramente reale, altrimenti non potrei citofonare.
“Ciao sono Daniela”, il portone scatta aperto da un comando remoto; “Terzo piano, porta a destra dell’ascensore”
Per la prima volta sento la voce di Valerio, sicuramente è Valerio, Gianluca non dovrebbe sapere nulla, non avrebbe potuto dare una risposta così immediata. La voce è calda, nonostante il gracidio del citofono.
Terzo piano, apro la porta dell’ascensore e la porta dell’appartamento mi si apre davanti, “Ciao io sono Gianluca, quell’antipatico di Valerio non mi ha voluto dire nulla di te, solo che siete vecchi amici”, sorrido: “… e non saprai nulla da me, costringi lui a parlare, io non dico nulla!” Ghiaccio rotto in un istante.
Gianluca è proprio un bel ragazzo, capelli corti neri, alto almeno uno e ottantacinque, occhi neri, viso sbarbato, magro, dolce, anche fisicamente si presenta magro, longilineo, ha la mani con le dita affusolate, curate, un sorriso di denti bianchi, solare. Mi fa strada, lo seguo in cucina dove c’è Valerio che mi saluta con un bacio come vecchi amici, un altro bel ragazzo.
Capelli castani lisci con un bel ciuffo, occhi castani, viso dai lineamenti tagliati, netti, barba incolta anche lei castana, alto anche lui sul metro e ottantacinque, fisico scolpito, si vede dalla maglietta aderente; un sorriso stupendo con delle labbra che chiamano baci.
“Scusate devo fare una telefonata un secondo” prendo il cellulare, faccio il numero di Marica e alla risposta dico: “Tutto a posto, una favola, ci sentiamo domattina” e chiudo.
Valerio prende me e Gianluca per mano e ci porta in salone, il tavolo è apparecchiato, con disinvoltura dice: “Stasera ho una sorpresa in serbo per Gianluca, Daniele è mia complice, passiamo una bella serata e poi avrai la sorpresa. Gianluca, se qualcosa non ti quadra fai finta di niente e andiamo avanti, so che hai fiducia in me, non ti preoccupare è ben riposta”
In effetti la cena è andata abbastanza bene, le domande molto aperte per non scoprirsi troppo, risposte generiche, ma molte, moltissime risate. Abbiamo cenato in neanche un’ora, poi Valerio si è fatto serio e dice: “Gianluca, Daniela io non la conoscevo prima di questa sera, l’ho contattata perchĂ© voglio, e sottolineo voglio, che tu provi a stare con una donna, detto questo ora andiamo in camera mia e mentre io vi faccio compagnia voi iniziate a giocare, non ti preoccupare, le cose da fare sono piĂą o meno quelle che fai con me, io sarò lì a darti una mano e non voglio sentire nessuna voce di protesta.”
Gianluca reagisce a metĂ tra lo stupefatto e il sottomesso che obbedisce, ho bisogno di dire: “Gianluca, dalla premessa di Valerio sembra che io sia una mercenaria, non è così, per me è nato come un gioco e tu sei un bel ragazzo, se io ti piaccio sarĂ molto bello”
“Sei una bella donna” è la risposta di Gianluca.
Siamo in camera, io in piedi di fronte a Gianluca, Valerio è seduto piĂą in lĂ sulla scrivania. Avvicino le mie labbra a Gianluca, arrivo appena al collo, lui si china in modo da baciare anche me sul collo; i respiri sono pesanti, lenti, lo violenterei per quanto ho voglia di farmelo, ma questo gioco di attesa eccita tantissimo. Alzo le mani ad aprire la sua camicia, lentamente, bottone dopo bottone, infilo le mani sotto il cotone, accarezzo il suo petto glabro e ben definito, i suoi respiri sono sempre piĂą pesanti, si sta eccitando, scendo con le mani sulla cintura, l’allento, la apro, apro i jeans, accarezzo sopra gli slip, è eccitato, il gioco gli piace e mi piace.
Mi piego e con la bocca passo sopra gli slip, poi con la mano gli abbasso e prendo subito in bocca il suo uccello, è quasi del tutto teso, è un attrezzo normale, ma la sua pelle ha un buon odore. Ci gioco un poco poi salgo di nuovo a baciarlo sul collo.
Ora è lui che spoglia me, mi toglie la maglietta, non porto il reggiseno, accarezza subito i miei seni, gioca con i capezzoli, si piega a baciarli, poi si china anche lui, mi apre i pantaloni, accarezza sopra gli slip, gli abbassa, ma non sa piĂą cosa fare.
Interviene Valerio: “Finiscila di spogliare, falla sdraiare sul letto, spogliati”. Gianluca esegue.
“Ora falle allargare le gambe ed inizia a baciare, muovi la tua lingua dappertutto, usala per entrare leggermente, mordi piano piano la clitoride”. Gianluca continua ad obbedire, è dolce, delicato, bacia molto bene.
Valerio si avvicina, si è spogliato anche lui, mentre Gianluca continua a baciarmi tra le gambe gli prende in mano l’uccello e ci gioca, poi allungandogli un condom sussurra: “Prova ad entrare, ti aiuto io” Gianluca mi viene sopra, sento le mani di Valerio che guidano l’uccello di Gianluca a strusciare le mie labbra per farle aprire e poi lo punta, quindi poggia una mano sulla schiena di Gianluca e lo spinge ad entrare in me. Gianluca inizia a muoversi avanti e dietro mentre continua a baciarmi il collo, non è proprio una grande scopata, ma è intrigante la situazione.
Gianluca si ferma, vedo la sagoma di Valerio muoversi dietro di lui, all’improvviso l’uccello di Gianluca prende un nuovo vigore, Valerio è entrato in lui ed inizia a muoversi, mentre io assorbo solo la parte finali dei suoi colpi attraverso il corpo di Gianluca che tutto è dentro di me.
Mi spiace interrompere l’idillio dei due ragazzi, ma anche io voglio la mia parte: “Ragazzi, ricordatevi che io voglio bere il vostro seme, non fatelo perdere!”
Valerio risponde: “Allora preparati perchĂ© io giĂ sto per venire”, esce da Gianluca e si avvicina alla mia bocca, sfila il condom, lo prendo e faccio una scopata di bocca mentre Gianluca è fermo dentro di me, anche Valerio ha un pisello normale, forse un poco piĂą largo del normale, viene, bevo tutto il suo latte, caldo, pastoso, una delizia.
“Adesso girati e prendi questo in bocca” una voce nuova, estranea, ci giriamo tutti e tre, dall’altro lato della mia testa rispetto a Valerio c’è un uomo sui cinquanta, mezzo svestito con il cazzo fuori, stupore di tutti, Valerio dice soltanto “Papà ” e lui di rimando: “Sapevo che quando andavamo a ballare facevi qualcosa dentro casa, ma non mi immaginavo che arrivavi a fare orge a tre”
“Carlo ma cosa fai?” una donna
“A casa mia stanno scopando come matti ed io non ne approfitto? Guarda che bella donna, poi anche l’amico di Valerio non è male, perchĂ© non partecipi anche tu?”
La madre di Valerio, il padre così diretto, è un momento di sbandamento totale, nessuno sa come comportarsi, tranne il padre di Valerio che mi avvicina il cazzo alla bocca. Mentre apro la bocca per riceverlo lui continua a spogliarsi fino a rimanere nudo; la mandre sparita dalla vista ritorna nuda con indosso uno Strap-On.
Sono due persone sui cinquanta, ben tenuti, certo il nostro fisico è diverso, ma il loro anche non è male; Carlo è un bell’uomo, un Valerio invecchiato, ben messo sotto, non molto in lunghezza ma molto in larghezza. La madre ha una terza di seno, non troppo cadente, dei fianchi decenti ed un minimo di cosciotte.
Valerio è ritornato alla scrivania a guardare la scena, Gianluca ha ricominciato a scoparmi, il padre mi pompa in bocca, la madre si avvicina e mi propone da leccare il fallo finto, scopro che sotto ha un altro fallo giĂ infilato nel suo sesso e all’altezza della clitoride una specie di pallina che ne accentua la pressione.
Gianluca si ferma, esce da me e mi avverte che sta per venire, mi siedo per ricevere il suo latte in bocca e lui mi riempie con una serie lunghissima di fiotti, fatico ad assaporarli prima di ingoiarli, dolci e pastosi, ma sento una coppia di mani che mi invita a mettermi a quattro zampe, la signora si insinua sotto di fronte a me, sento il fallo entrare lentamente in me, poi inizia a pompare a tutto spiano.”Prendo questo” è la voce del marito, passano due secondi e lo sento puntare al mio buchino, sicuramente si riferiva al condom. In tutto questo io ancora non riesco a raggiungere l’orgasmo, le cose si sono succedute troppo velocemente.
Sento la donna rantola dal piacere, anche a me inizia a salire l’orgasmo, Valerio e Gianluca mi presentano i loro uccelli davanti alla bocca per essere di nuovo succhiati, io riprendo il lavoro, mi piace tantissimo succhiare cazzi, lo farei anche se una mandria di uomini mi stesse scopando sotto. I due vengono scansati dal padre che sta per venire, vuole tutta la mia bocca a disposizione, sento la madre spostarsi e mettersi a sessantanove, mi lecca la fica, il padre mi mette l’uccello in bocca e capisco che si sta sedendo sul fallo di gomma della moglie che continua a rantolare orgasmi su orgasmi. Vengo anch’io ma la signora non la smette di leccarmi e di godere, bellissimo, Carlo mi viene in bocca, “friccica” in bocca il suo latte ed è meno denso di quello dei due ragazzi, ma non mi dispiace.
Continua il mio orgasmo sotto la sapiente lingua della signora quando Gianluca e Valerio mi presentano di nuovo i loro uccelli, ma Gianluca ne ha approfittato per infilarsi il fallo della signora dietro. Questa posizione continua con la signora ed io che godiamo di continuo fino a quando i due ragazzi vengono di nuovo a riempirmi la bocca. Chiedo di fermarci, non ce la faccio piĂą, sono sazia, esausta, ho goduto molto.
La serata finisce con i genitori di Valerio che si complimentano con il figlio per gli amici, non hanno capito che il ragazzo è gay, un saluto, un invito per la prossima volta, ma giĂ so che non ci sarò.
Visualizzazioni:
207