Quella mattina Ornella si era alzata molto prima del solito.
Ornella V., 35 anni, ingegnere elettronico, aveva una importante riunione regionale dei responsabili provinciali dell’azienda di servizi informatici in cui lavorava.
Doveva passare prima dal suo ufficio per prelevare i documenti che le servivano e poi recarsi nel grande resort in cui si teneva la riunione.
Preparò la colazione per Marco, il marito, e per i due figli, poi, fatta una rapida toelette, si vestì: optò per un abbigliamento semplice, si era all’ inizio dell’estate, una gonnellina a pieghe blu sopra il ginocchio, una camicetta celeste, niente calze, delle semplici ballerine, un caffè e via.
Mentre guidava verso l’ufficio pensò alla giornata della famiglia: Marco, anche lui ingegnere, si era preso un giorno di libertà, si era di sabato, sarebbe venuta Maria , la babysitter, ad aiutarlo nella custodia dei bimbi’mmmm’ Marco e Maria ‘. mentre i bimbi avrebbero fatto il riposino pomeridiano ne avrebbero approfittato per una sana scopata’ Marco non disdegnava mai una fica in cui infilare il cazzo e Maria aveva una bella fica accogliente’. mmm ‘ beh ‘ in fondo che male c’era? Maria era una ragazza pulita e poi non poteva essere gelosa visto che anche lei non disdegnava un bel cazzo da infilare nella fica.
Prelevati i documenti Ornella ripartì per la sede della riunione che distava una mezz’ora di macchina, l’inizio era fissato per le otto e mezza, erano previste due sessioni: la prima fino alle dieci, poi, dopo una mezz’ora di pausa, un’altra fino all’una; nel pomeriggio, dopo la colazione di lavoro, il programma era più elastico: era dedicato ai responsabili economico finanziari ed i direttori di filiale ( e lei era la direttrice di filiale ) avevano solo un compito consuntivo, la sera era prevista la cena sociale, uno spettacolo ed il pernottamento, ma lei se ne sarebbe andata una volta finita la parte tecnica, è vero che Maria si sarebbe potuta trattenere per la notte (ed a Marco non sarebbe dispiaciuto), lei, però preferiva rientrare, anche se avrebbe potuto reclutare uno o più cazzi disponibili; alla riunione partecipava anche Rosa e lei non gradiva incrociarla più di tanto.
Rosa ‘ Rosa, l’amica nemica, la compagna rivale di una vita: il liceo e l’università insieme, la laurea e lo stesso concorso, lei a dirigere una filiale e Rosa’ Rosa in direzione centrale.
Rosa era diventata rapidamente l’uomo, pardon, la donna di fiducia della signora Anna, l’Ingegnera Anna, Ingegnera con la I maiuscola: fondatrice, proprietaria ed amministratrice della società.
Si diceva che la Ingegnera avesse avuto una predilezione per Rosa per motivi sessuali’ si diceva ‘, si diceva che la signora Anna, l’Ingegnera, single e mascolina fosse lesbica ‘ si diceva’, che Rosa fosse lesbica, invece ‘. che Rosa fosse lesbica lei, Ornella, lo sapeva benissimo ‘
Ornella ai tempi del liceo era una ragazzina timida, tutta ‘casa e chiesa’, all’ultimo anno era l’unica della classe ancora vergine, non propriamente l’unica’, c’era anche Rosa, ma lei era vergine solo materialmente.
Un giorno, poco a ridosso della maturità, Ornella era andata in bagno a pisciare, le porte dei bagni erano sconnesse e non si chiudevano bene; Ornella si era appena alzata dalla tazza, con i calzoni e le mutande ancora calate alle ginocchia, che era entrata Rosa, con la gonna alzata ed anche lei con le mutande calate, Ornella non aveva fatto in tempo a dire alcunché che Rosa le aveva messo una mano tra le cosce, a massaggiarle la fica, e le aveva stampato un bacio sulla bocca, Ornella era rimasta esterrefatta, ma quando Rosa aveva cercato di prendere una sua mano e di mettersela tra le cosce si era divincolata ed era fuggita cercando di tirarsi su le braghe alla meglio.
Ornella non ne aveva fatto cenno con nessuno, ma era rimasta turbata da quell’approccio quasi brutale e quando, andando all’università, per motivi di accordi tra genitori, si era ritrovata in appartamento con Rosa, che aveva ritentato delle avances, aveva risolto il problema sessuale facendo un salto di qualità e scoprendo il sesso etero: alla fica aveva preferito il cazzo, anzi i cazzi.
Rosa, all’inizio, c’era rimasta un po’ male, ma poi si era rassegnata, avevano trovato un’intesa: convivevano tranquillamente, anzi studiavano insieme, dividevano vari momenti della giornata e varie incombenze come la spesa, la cucina e le pulizie, ma non condividevano il talamo, ognuna rimorchiava a modo suo Ornella rimorchiava cazzi, Rosa rimorchiava fiche.
Che ricordi ‘, mentre guidava Ornella andava indietro nel tempo, come era ingenua all’inizio, scopava, anzi si faceva scopare,.. così,’ brutalmente, due botte e via, il più delle volte la goduta dopo, a mano, poi aveva conosciuto Marco e aveva scoperto il sesso dolce, fantasioso ‘ come era dolce Marco, fanniente se poi andava scopando anche con altre, le andava bene così e, poi, anche lei aveva qualche maschietto extra.
Si erano sposati appena laureati e Marco le aveva sempre fornito un sesso dolce e fantasioso, ma niente di trasgressivo, poi i due figli, un piccolo rallentamento, qualche digressione in ‘pascolo abusivo’ soprattutto di Marco che aveva bisogno di uno sfogo in momenti di magra ‘fisiologica’ ed anche lei non disdegnava una ‘botta di allegria’, ma erano cose fugaci, con qualche cliente particolarmente arrapante; poi avevano conosciuto Luca ed Isa: due avvocati loro coetanei i cui figli frequentavano lo stesso asilo dei loro, e fu subito simpatia.
Ornella era a metà strada, lo scarso traffico del sabato mattina le permetteva di rimuginare ricordi.
Le due coppie avevano iniziato a frequentarsi: una pizza con i bambini, una gitarella domenicale, il teatrino, i cartoni animati al cinema; erano iniziate le confidenze ed una certa intimità, Ornella si era accorta che Isa e Luca erano abbastanza disinibiti, probabilmente anche Marco lo era’ eh sì ‘ era lei che era ancora un po’ bloccata e Marco non aveva voluto forzarla, in gita era facile che Isa si calasse senza problemi jeans e mutande per pisciare, mostrando culo e passera senza problemi, ed anche Luca e poi Marco non avevano problemi a tirare fuori il cazzo, senza nascondersi, per lo stesso scopo, era lei un po’ bloccata, ma poi si era disinibita e le faceva piacere vedere che la visione del suo culetto faceva tirare il cazzo a Luca.
Una sera, però, era avvenuta la metamorfosi.
Entrambe le coppie avevano rifilato i figli ai rispettivi nonni e, dopo una cena elegante, ottimamente annaffiata da un buon vino, erano andati a casa di Isa e Luca per un digestivo, un po’ di grappa aveva riscaldato l’ambiente e la proposta di Isa di una mano di strip poker aveva incontrato il favore di tutti, in meno di mezz’ora erano tutti nudi sul tappeto del salone.
Ornella era particolarmente allegra ed un altro bicchierino di grappa fece il resto: il cazzo di Luca era invitante e lo lisciò, l’annusò, lo prese in bocca, con la coda dell’ occhio vide che anche Isa si stava dando da fare con Marco, sì, avevano una vita un po’ libera, ma non avevano mai fatto le cose platealmente, né uno scambio di coppia e la cosa la intrigò, si sentì improvvisamente strabagnata tra le cosce: aveva bisogno di mettersi dentro un cazzo ed un cazzo aveva per le mani, si sdraiò e si fece penetrare; mentre Luca la pompava vedeva Marco che chiavava Isa alla pecorina e la cosa la fece eccitare maggiormente e quando Luca le sborrò dentro fu travolta dall’orgasmo.
Era là, a terra, quasi esanime, che Isa le strisciò vicino, anche lei era piena di sborra, la accarezzò, la baciò teneramente, le mordicchiò i capezzoli, ‘.che strana sensazione, Ornella reagì baciandola e poi succhiandole le mammelle come una neonata, Isa la cavalcò e si mise a 69, bocche contro fiche ed ognuna succhiò dalla vagina dell’ altra la sborra del proprio marito, che strano la sborra di Marco mista alle secrezioni di Isa aveva assunto un sapore più acre, forse c’era anche un po’ di piscio, poi Isa si spostò e si mise a forbice tra le sue cosce: fica contro fica, Ornella un po’ per l’eccitazione, un po’ per le libagioni aveva un disperato bisogno di pisciare, avrebbe voluto andare in bagno, ma era troppo intrigata dalla situazione, guardò Marco: era anche lui a gambe incrociate con Luca, seduti ognuno segava il cazzo dell’altro che aveva ripreso vigore, Ornella era straeccitata, ad un tratto si sentì languida e si lasciò andare’ pisciò senza ritegno annaffiando la fica di Isa, ma anche questa si era lasciata andare: ognuna pisciava nella fica dell’altra, Isa alla fine si spremette per cacciare l’ultimo residuo e mollò un sonora scoreggia, fu quasi un segnale: i due uomini strisciarono verso di loro si misero in ginocchio e le annaffiarono col loro piscio, poi tutt’e quattro, esausti crollarono.
Che ricordi, ‘ e a quella erano seguite altre serate, Ornella guidava tenendosi una mano tra le cosce, aveva scoperto di essere bisex, chissà che ne avrebbe pensato Rosa se l’avesse saputo, e non era finita lì: stimolata da Isa aveva scoperto il sesso anale.
Aveva sempre avuto paura di prendere un cazzo in culo: il dolore, la sporcizia di un culo pieno di merda, il timore di lacerazioni, di sanguinare e che, una volta forzato, non si richiudesse ‘. che paure ingiustificate, per fortuna c’era stata Isa.
In una di quelle serate aveva visto Isa prenderlo tranquillamente in culo e goderne e ne era rimasta intrigata, ne avevano parlato, aveva esposto i suoi timori, ma Isa l’aveva tranquillizzata:
‘Bella mia, basta prenderlo con dolcezza, certo che se ti inculano alla crudele ti fai male e ti rompi il culo, devi essere pronta ed eccitata, un po’ di lubrificazione ed il cazzo entra facile, non ti è mai capitato di cacare uno stronzo grosso e duro? è più grosso di un cazzo ed esce lo stesso, vedrai un cazzo ben lubrificato entra facile e non ti preoccupare della merda, fa parte del gioco!!’
Ornella era rimasta incuriosita e tentata e la sua tentazione fu esaudita una sera: sia Marco, sia Luca l’ avevano scopata senza, però, goderle dentro, l’avevano messa in uno stato di eccitazione speciale, poi Isa l’ aveva leccata mentre le infilava in culo vari oggetti, sempre più grossi, poi la fece mettere carponi con il busto appoggiato su di una poltrona ed il culo proteso all’ indietro e fu il turno di Luca, questo, rispetto a Marco, aveva un cazzo un po’ più lungo, ma più sottile ed entrò facile, Ornella non provò dolore, ma si sentì riempita: aveva voglia di cacare, ma aveva un tappo, una cosa strana, Luca si sfilò senza sborrare e lasciò il buco aperto a Marco che dovette spingere un po’, ma entrò senza troppa difficoltà, Ornella aveva strane sensazioni, poi Marco prese a pomparla, era una sensazione di riempimento notevole, uno spasmo che dal culo andava verso la fica che sentiva gonfia e che Marco prese a pastrugnarle mentre le veniva dentro provocandole l’orgasmo, rimasero qualche istante entrambi fermi, avvinghiati nello spasmo del piacere e poi nel rilassamento, dopo un minuto il cazzo di Marco si ammosciò e venne fuori, seguito da sborra mista a merda.
Per Ornella fu l’ inizio di una nuova esperienza, prenderlo in culo era altrettanto godurioso quanto prenderlo in fica e, poi, la trasgressione la intrigava, dei suoi timori era rimasto solo un piccolo problema di soiling: a volte quando scoreggiava perdeva un po’ di merda, minime quantità che tingevano le mutandine, all’inizio ci era rimasta male, ma poi, visto che la cosa faceva eccitare Marco, si era adattata e, forse, non era colpa delle inculate, ma delle emorroidi residuate dalle gravidanze e mai curate; mentre rinvangava i ricordi si accorse di essere arrivata, basta con pensieri che le avevano fatto bagnare le mutandine, era il momento di lavorare.
Mancavano pochi minuti alle otto e mezza, c’erano già tutti, mancava solo Rosa, strano, era sempre puntualissima, ma ecco arrivare una Mini, era Rosa, la sua mise era simile a quella di Ornella: una gonnellina a pieghe nera ed una maglietta che la fasciava mettendo in risalto le tette, sembrava che non avesse reggiseno, sempre provocante pensò Ornella
‘Scusate, mi sono alzata alle quattro per essere puntuale e, cazzo, un maledetto camion di traverso sulla strada mi ha fatto perdere un casino di tempo, beh, iniziamo’
Presero tutti posto nella sala riunioni ed iniziò il dibattito.
La sessione era quasi al termine quando Ornella sentì una sensazione che la fece trasalire: qualcosa le premeva al buco del culo: cazzo, non aveva cacato quella mattina ed il suo intestino reclamava.
Ornella era metodica: si alzava sempre alla stessa ora, preparava per Marco ed i figli, poi faceva colazione e quella le scatenava il riflesso per cacare, dopo una bella cacca un bidet ed usciva, ma quella mattina si era sballata: niente colazione, solo un caffè, orari saltati , ma ora il suo colon voleva giustizia, Ornella pensò per un istante che fosse solo una scoreggia e l’avrebbe mollata, ma si arrestò subito: il rischio di mollare qualche altra cosa la atterriva, non era in famiglia con Marco che ci avrebbe preso gusto, doveva trattenersi, strinse le chiappe per resistere, tanto mancava poco, si guardò intorno, era così impegnata nel tenere duro che non si accorse che Rosa era irrequieta e si muoveva sulla sedia.
Finalmente la riunione finì, aveva la mezz’ora di break, disinvoltamente si alzò e con piccoli passi rapidi, stringendo il culo a più non posso si diresse verso i bagni, per fortuna non la fermò nessuno, si erano diretti tutti da Rosa, in altri tempi ci sarebbe rimasta male, ma ora ‘, meglio così.
I bagni erano a qualche decina di metri, ma sembravano chilometri, lo stimolo si faceva sempre più incalzante, ma doveva resistere, non poteva farsela addosso, no ‘, entrò nei bagni delle femmine, finalmente, poi un uno stallo, non chiuse nemmeno la porta che rimase accostata, stava per calare le mutande e sedersi sulla tazza quando, forse per il raggiunto traguardo, lo sfintere non resse più ed una scoreggia uscì, rumorosa ed umida, nelle mutandine ed insieme a questa anche un pezzo di merda; Ornella calò le mutande alle caviglie sedendosi pesantemente sulla tazza, senza nemmeno abbassare la tavoletta, e, iniziando a cacare, guardò sconsolata lo stronzetto che si ergeva come un piccolo cazzo sulla patta delle sue mutande, era affranta, le veniva da piangere, ma fu scossa dal rumore della porta che si aprì bruscamente: era Rosa
‘Cazzo, ci sei tu, cazzo, me la sto facendo addosso, è dalle quattro di stamattina che non piscio, ah vedo che hai anche tu problemi, fammi posto’
Rosa fece per sedersi a cavalcioni delle cosce di Ornella, senza togliersi le mutande, per pisciare scostando il cavallo, ma, aprendo le cosce, non riuscì a mantenere il controllo e prese a pisciare attraverso la stoffa delle mutandine, un getto tanto violento che andò a colpire la fica di Ornella.
Anche Ornella che aveva finito di cacare aveva iniziato a pisciare e le due pisce si fusero cadendo sonoramente nella tazza.
Ornella allungò una mano tra le cosce di Rosa e le palpò la fica attraverso la stoffa bagnata delle mutande
‘Come sei calda ”
‘Ehi, cazzo, com’è che ti piace la fica? Non ti piace più il cazzo di Marco?’
‘No,no, mi piace eccome ‘., ma sono un po’ cambiata, maturata direi: ho imparato a gradire anche la fica ”
‘è una cosa che mi fa piacere ‘ mmmh ‘, la approfondiremo a ora di pranzo, ma ora dobbiamo andare, mancano dieci minuti alla sessione ”
‘E come andiamo? Così ?’
‘Dai togliti le mutande, butta quello stronzetto a forma di cazzo nel cesso, e dai una sciacquata alla patta sotto il rubinetto’
Così dicendo Rosa si tolse le mutande e diede una pulita alle sue, seguita sul suo esempio da Ornella
‘Tiè, qui c’è una busta di plastica, fai come me, mettile dentro e mettitele in borsa, porto sempre un paio di bustine al seguito per necessità come queste ”
‘Vuoi dire che ti pisci spesso nelle mutande?’
‘No, ma capita che me le bagni e non di piscio o che me le tolga ‘ capisci ”
‘E ora che facciamo, andiamo alla riunione così con il culo all’aria?’
‘Certo, e non solo il culo, anche la fica: è molto intrigante, vedrai, se apri un po’ le cosce farai sbavare i maschietti ‘.’
Così dicendo Rosa si avviò verso la sala seguita da Ornella che osservava come Rosa sculettasse nel camminare: era proprio sexy per non dire arrapante.
La sessione si svolse regolarmente, Ornella, per la verità, si sentiva nuda e, pur partecipando attivamente ai lavori, faceva attenzione a tenere la cosce serrate e la gonna tirata fino alle ginocchia, mentre Rosa, con le cosce semiaperte e la gonna tirata a mezza coscia, faceva il gioco del vedo ‘ non vedo, che porcellina, Ornella avrebbe voluto imitarla, ma non ne aveva il coraggio, anche se si era disinibita rispetto alla giovinezza ed era sessualmente più che attiva, era pur sempre una signora sposata, madre di figli e voleva mantenere un contegno.
Alla colazione di lavoro Rosa trascinò letteralmente Ornella al buffet, presero rapidamente qualche sandwich e poi si allontanarono, mentre tutti si affollavano intorno al tavolo, verso un luogo appartato.
‘Beh, se non ho capito male sei diventata bisex ‘ vero?’
‘E beh, un po’ sì, sai com’è si sono create delle occasioni ”
‘Dai, racconta ”
Ornella si sbottonò e raccontò, brevemente, ma senza omettere i particolari più intriganti, la sua evoluzione, le sue scappatelle extraconiugali e, soprattutto, il rapporto con Isa e Luca.
‘Fantastico, lo prendi anche in culo, io non l’ho mai fatto e poi mai preso un cazzo neanche nella fica, ma chissà ‘.’
‘E tu, come te la passi? Sempre verginella sento ‘. E con l’ Ingegnera? è proprio lesbo come si dice? Gliela lecchi o ci fai altro? ‘ Dimmi.. ‘
‘Beh, in realtà è bisex, le piace anche il cazzo, ma preferisce la fica, le piacciono tanto i giochini umidi ‘, ma ti racconterò tutto questa sera dopo cena, adesso dobbiamo andare che si riprende’
‘Dopo cena, mmm, ma io non mi trattengo, vado via prima’
‘No, no cara tu resti qui’
‘Ma io ho già disdetto tutto, e poi Marco ‘ i bambini..’
‘Per la stanza resti con me, io ho una matrimoniale, chiama Marco e digli che rimani, avrà difficoltà?’
‘No, ma che difficoltà, c’è Maria, la babysitter e andrà bene a entrambi..’
‘Vuoi dire ‘?’
‘Sì, si faranno una sana scopata ”
‘Benissimo, così resti’
‘Ma non ho niente per la notte’
‘Nemmeno io, resteremo in mutande, anzi senza neanche quelle, visto l’ incidente di prima, gli daremo una sciacquata per domani, dai chiama Marco e andiamo’
‘Ok, ok, ora lo chiamo’
Ornella chiamò Marco, che non si fece pregare, anzi, e si avviò con Rosa alla seduta pomeridiana pregustando una serata interessante.
Visualizzazioni:
1.623