Oliver era sempre stato un uomo molto rigoroso : lavorava a ritmo incessante presso i suoi numerosi clienti e non di rado gli capitava di incontrare personette tutte strane e particolari ; gli parlavano della propria vita nel consueto e repentino lamentarsi quotidiano.
Talvolta il racconto era noioso e talvolta l’interazione che aveva con i clienti non era basata sui racconti, come quel giorno.
La signora Brown era una di quelle clienti a cui si doveva fare il servizio a domicilio perchè non era nè un privato, nè un azienda. Era una signora molto formale, classica madre cattolica di austera religiosità . Oliver aveva sempre dedotto che la signora fosse così, anche dai suoi precedenti incontri a casa sua.
Oliver si recò alle 11 del mattino a casa Brown dopo diversi mesi dall’ultimo incontro. Appena giunto venne accolto in modo caloroso dalla Brown ma c’era qualcosa di strano : quella che Oliver aveva reputato una donna profondamente formale, dai modi ermetici, ri rivelò essere una moglie divorziata, emancipata e con tre figlie da crescere da sola.
Barbara chiamò le sue figlie quando Oliver entrò in quella criptica sala d’ingresso : Sofia , Clara e Margaret erano in realtà tre diverse versioni della stessa ragazza.
Sofia , la più piccola delle tre ragazzine, aveva i capelli color biondo angelico, occhi azzurri come il mare caraibico e un faccino tanto innocente quanto poco tendente al sorriso. Clara , la seconda, era sprizzante di tracotanza e curiosità quasi invadente . Appena vide Oliver le cinguettò alcuni problemi del proprio personal computer e la sua estroversione mise a disagio Oliver.
Clara aveva capelli neri tendenti al marrone e due occhi verdi scuro ; Oliver lo seppe con certezza in quanto fu proprio la ragazzina a dirglielo in modo al quanto narcisistic.
La signora Brown fece sedere Oliver vicino al proprio computer malfunzionante, divenendo imbarazzato a vedere le figlie della signora lì, tutte sveglie e a rapporto per un semplice tecnico. Dopotutto erano solo le 11 del mattino di una qualunque giornata di agosto.
La madre uscì per sbrigare delle commissioni, lasciando oliver in casa con le sue figlie. Andando via la signora Brown gridò alla sua terza figlia, la maggiore, di stare vicino ad Oliver per indicaizioni o per qualunque cosa avesse avuto bisogno.
Dopo qualche minuto Sofia e Clara si sedettero sul divanetto vicino al computer mentre Oliver stava già operando al computer.
In quel momento arrivò Margaret, la terza sorella e maggiore delle tre ragazze.
Una strana atmosfera circondava la stanza in quel momento .Oliver si guardò attorno e sentì uno strano brivido : ruotò gli occhi per vedere gli interni con dettagli , che contenevano una stanza quasi vuota, solo quel divano spazioso e almeno due crocifissi appesi al muro. Per terra c’era solamente un largo tappeto vistosamente medio-orientale ed infine in tutta la stanza vi era solo una finestra che sporgeva dinnanzi ad una chiesa.
Oliver finì con l’osservare anche il divano e le due sorelle più piccole che, osservandolo a loro volta, lo mettevano ancora di più a disagio. Sentì un brivido di inquietudine e poi di eccitazione… voleva allontanare alcuni pensieri dalla sua immaginazione ma era difficile in quella situazione.
Prima di chiedersi che fine avesse fatto la terza sorella notò Clara e Sofia bisbigliarsi qualcosa prima di sogghignare nervosamente. Erano vestite alla stessa maniera : entrambe con un paio di pantaloncini cortissimi e una piccola canotta.
Oliver non avevo notato queste cose prima ma ora, l’alienazione di quella situazione lo portò a studiare ogni dettaglio delle forme delle due ragazzine, rendendosi conto che entrambe erano poco vestite.
Oliver le guardò sempre di più mentre loro fingevano di non accorgersene.
Dopo qualche minuto Margaret spezzò la tensione di quella bizzarra situazione, mostrandosi in sala e chiedendo ad Oliver se avesse gradito una tazza di caffè. La sorella maggiore sembrava essere diversa dalle altre due sorelle minori, non aveva mai meso a disagio il giovane tecnico durante quella mattinata.
Mentre Margaret preparl il caffè, Oliver si immerse nel suo lavoro : non voleva più sentirsi irrequieto per le provocazioni di Sofia e Clara. Il ragazzo non avrebbe potuto però immaginare cosa avrebbero fatto quelle due ragazzine…
Sofia continuava a porre tante inutili domande sull’hardware del PC ricevendo risposte secche e brevi da Oliver. Dopo però la ragazzina ancora seduta sul divano, continuava ad aprire e chiudere le gambe nervosamente , come sui banchi di scuola prima di un’interrogazione.
Oliver posò gli occhi sul suo corpo , sulle sue gambe. La ragazzina portava un pantaloncino tanto stretto e corto che muovendo continuamente le gambe,fletteva il tessuto contro le sue parti intime.
Così facendo dava modo di mostrare nitidamente le forme della sua vagina, tutta definita contro i pantaloncini. Oliver faticò molto per non mostrare un sussulto , ma Sofia continuava apposta a fare quei movimenti e sembrava aspettare che Oliver avesse girato lo sguardo ancora.
Clara intanto si era seduta accanto ad Oliver, affermando di voler vedere l’interno di un computer da vicino. L’imbarazzo divenne poco a poco eccitazione quando Oliver guardò nuovamente Sofia sul divano : la ragazza aveva mosso continuamente le gambe fissando negli occhi Oliver, ed ora il giovane poteva scorgere in mezzo alle gambe della ragazzina una piccola macchia, proprio dove vi era la sua vagina.
Oliver non resistette, ed ebbe un’erezione spontanea. La ragazzina si era eccitata guardandolo. Clara, seduta vicino al tecnico, notò il sussulto e in modo perverso guardò verso il pene del ragazzo notando che era decisamente ingrossato.
Oliver incrociò lo sguardo con Clara, che non traspariva nulla e così dopo il giovane si alzò di scatto chiedendo dove fosse il bagno. Voleva rifugiarsi da quello strano sortilegio che quelle due ragazzine gli stavano infliggendo.
Si chiuse in bagno a chiave e si lavò le mani. Era ancora eccitato e le cose andarono peggio quando , cercando un’asciugamano, notò vicino alla lavatrice un mucchio di vestiti d’intimo.
Guardò tutte quelel mutandine , tutte raggruppate insieme. Slip cortissimi, mutandine sottili e alcune anche di pizzo… Più vedeva mutandine, più era eccitato. Ormai fuori controllo afferrò una manciata di quegli indumenti e cominciò violentemente ad odorarle, e poi leccarle. Si sedette sul gabinetto e cominciò a stimolarsi il pene ;
ora era in balia del raptus erotico e stava leccando in modo disperato tutte quelle mutandine. Ne prese un paio e le strinse al suo pene durissimo, cominciando a masturbarsi velocemente.
Si fermò poco dopo : gli bastò pensare che poteva rovinarsi un cliente, poteva infrangere la sua reputazione o addirittura essere accusato per atti osceni. Posò gli indumenti, si sciacquò la faccia e tornò al suo lavoro.
In saletta intanto, Margaret portò il caffè mentre le altre sorelle stavano già bevendo dalla loro tazza, sedute sul divano. Oliver ringraziò per il suo caffè prima di rimettersi a lavoro.
Mentre Sofia e Clara giochicchiavano con una videocamera, Margaret si dimostrò ospitale con l’ospite. Parlarono soprattutto del computer e dei problemi che aveva recentemente mostrato. Oliver era lieto di vedere che Margaret era diversa dalle altre sue sorelle più piccole ; in tal modo poteva non sentirsi a disagio o peggio , eccitato.
Dopo qualche minuto Oliver si sentì strano. Un fiatone che lo stravolse, non permettendogli di continuare a lavorare. Margaret subitò notò il suo appariscente malore e disse alle sorelle di smettere di fare rumore.
Oliver ebbe un mancamento : ora non aveva il fiato corto ma il batticuore , e successivamente , gli accade qualcos’altro di imbarazzante : ebbe un’enorme e incontrollata erezione.
Non capiva cosa stesse succedendo, ma l’imbarazzo questa volta era disagevole. Margaret gli disse di sedersi un minuto sul divano mentre Oliver accettò di malincuore. Tentò di avere una postura curva per non far vedere la sua enorme erezione. Sentiva il pene duro fino ad avvertire un lieve dolore.
Sofia e Clara presero la videocamera con cui stavano giocando e la misero in mano ad Oliver. Il ragazzo vide se stesso nel display mentre era in bagno a masturbarsi poco prima , con la biancheria intima delle ragazze.
Le sorelle avevano ripreso tutto dal balconcino adiacente alla finestra del bagno. Oliver si alzò di scatto, imbarazzato e senza parole. Le due ragazzine ridacchiarono mentre Margaret si avvicinò alle spalle del ragazzo.
La sorella maggiore chiese retoricamente che figura avrebbe fatto Oliver con la signora Brown, e come questo si sarebbe potuto riflettere sulla sua reputazione. Ma il tono di Margaret era di falsa indignazione e poco dopo mise una mano sul petto del ragazzo. Con folle ironia chiese al ragazzo se avesse il batticuore.
Oliver imprecò e cercò di spostarsi ma la ragazza gli mise davanti la videocamera . con il filmato che si ripeteva in un grottesco loop. Prima di ridarlo alle due sorelle minori Margaret gli sorrise poi si vincolò a lui, abbracciandolo.
Sadicamente sorrise mentre toccò con una mano il pene durissimo di Oliver. La ragazza ammise poi quel che aveva fatto : nel caffè aveva immerso una pasticca di viagra spaccato in mille pezzi, per questo Oliver aveva il crepacuore.
Margaret tornò sul divano e si sedette tra le due sorelle dicendo una sola cosa. Oliver doveva fare quello che volevano loro tre, altrimenti avrebbero fatto vedere il video a sua madre.
Oliver obiettò; chiese il perchè del viagra e le tre sorelle si guardarono ,sorridendo sadicamente prima di fare cenno al ragazzo di avvicinarsi.
Il ragazzo doveva inginocchiarsi davanti a loro e leccarle le gambe. Oliver le guardò serio e impassibile, poi si lasciò andare a quella perversione iniziando a leccarle quelle paia di gambe sode, giovani e liscie.
Ci provò gusto e poco dopo continuò anche senza sollecitazione delle sorelle, che continuavano a ridere e compiarcersi di avere uno schiavo sotto il loro dominio.
Margaret disse ad Oliver che ora doveva denudarsi completamente e stendersi a terra vicino a loro. Il ragazzo obbedì senza alcuna più inibizione, in preda alla paura e all’eccitazion più oscena e profonda.
Era nudo e steso a terra. Le ragazze dissero che doveva mostrare la completa sottomissione. Mossero i loro candidi , lisci e sensuali piedi sulla bocca di Oliver, ordinandogli di succhiarli. Oliver si scoprì un vero feticista e comincò a leccare in modo fortissimo e appassionato quei piedi così tanto belli e conficcati nella sua bocca.
Succhiò per bene ogni dito e ogni collo, anche lateralmente mentre le tre perfide sorelle si compiacevano e ridevano di gusto. Margaret disse poi alle sue sorelle di toccare il pene del ragazzo con l’altro piede. Oliver sentiva tre piedi che gli toccavano il pene, lo facevano scappellare, gli massaggiavano l’intero membro come fosse una masturbazione senza sosta.
Con i suoi occhi poteva vedere i crocifissi e i quadretti della vergine Maria appesi per la stanza, quando i piedi delle adolescenti non gli sovrastavano la vista.
Dopo diversi minuti di stimolazione sessuale Oliver eiaculò molto, forse a causa anche del viagra, sui piedi delle ragazze mentre il suo orgasmo era soffocato dalle dita dei piedi che aveva in bocca.
Le ragazze gli dissero di non smettere di succhiare loro i piedi. A causa del viagra il pene di Oliver rimase eretto per altro tempo e così, ormai ubriaco di piacere e perversione, egli eiaculò altre volte mentre le ragazze insistevano a masturbarlo con i piedi.
Finalmente le sorelle smisero di immergere i propri piedi nella bocca del ragazzo. Margaret posò il proprio piede, ormai fradicio di saliva, sul pene del ragazzo insieme all’altro. Mentre Oliver potè rivedere interamente quella stanza anche le altre sorelle avevano posato i loro piedi sul suo pene.
Il ragazzo vide i sei piedi delle ragazze così lisci ,così candidi e così giovani, intrisi di sperma e saliva, che continuavano a toccare le sue intimità . Con la pianta del piede spalmavano il suo membro contro il corpo del ragazzo mentre lui guardava.
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