“Naturalmente amo anche divertirmi: ho l’età giusta per farlo
La discoteca è il mio secondo mondo…”
La prima versione d questo racconto non ha riscosso molto successo: è
l’unico dei miei racconti sceso da 3 stelle a 2
Il lettore ha sempre ragione per cui ho pensato di effettuare alcune modifiche, dato che il tema mi sembra abbastanza originale e promettente. Se anche questa versione non piacerà lo ritirerò definitivamente
Mi presento: mi chiamo Giovanni, Jhon per gli amici, 30 anni, alto, palestrato, laureato e da poco dirigente in una importante ditta con appigli internazionali
Sembra che in ufficio mi temano tutti e l’arte del leccaggio del culo propria di questo genere di uffici mi annoia, anzi mi disgusta totalmente per cui mi tengo totalmente sulle mie.
Naturalmente amo anche divertirmi: ho l’età giusta per farlo
La discoteca è il mio secondo mondo. Mi ci sono fatto un gruppo di amici con cui trascorro piacevolissime serate e di amiche con cui domino la pista da ballo.
L’unico difetto della faccenda è che non ho una ragazza fissa:. Che importa? Un po’ di nascosto mi scopo tutte quelle dei miei amici.
Di solito mi allontano dalla balera qualche minuto prima di mezzanotte deciso a raggiungere la femmina con cui mi sono appena accordato per far crescere le corna al suo ragazzo
Sto per salire in macchina quando una voce femminile mi ferma “Dove vai?”
Do un’occhiata: è una bella ragazza bionda, vestita in modo provocante (ma chi non lo è in quest’ambiente?) che mi guarda con un’aria interrogativa
“Torno a casa” rispondo “Domani ho l’ufficio e voglio essere fresco e scattante”
“Dove abiti?” si informa
“In via*****” replico
“Io abito li vicino, non mi daresti un passaggio? Fino casa tua sarà sufficiente poi andrò a piedi a casa mia” afferma
Chiesto con tanta grazia un passaggio non si rifiuta mai, per cui faccio il giro della macchina ed apro la portiera del passeggero invitandola a salire. La bella di stasera potrebbe anche dovermi aspettare per nulla.
Naturalmente lungo il tragitto parliamo un po’. Apprendo così che si chiama Grazia (lo sospettavo), che ha 25 anni e che non ha fidanzato.
Vorrei farmi avanti io, ma il tragitto è terminato. Lei scende con grazia dalla macchina, poi si cerca qualche cosa nella borsetta, ne estrae un bigliettino su cui scarabocchia qualche cosa prima di porgermelo
“Ecco il mio numero: chiamami se vuoi” mi sorride e si allontana sculettando
Rassegnato la lascio allontanare poi corro a raggiungere la mia bella di stasera: tanto oggi la scopata è assicurata
Il giorno dopo scorgo uno dei miei amici, lo stesso cui ieri sera ho fatto crescere le corna, che l’accompagna, mano nella mano vicino a casa mia-
È un vero affronto: io posso far crescere le corna a lui, ma lui, come si permette di corteggiare una ragazza che mi piace?
Mi avvicino, li saluto e comincio a fare lo spiritoso,
Mostro la mia netta superiorità e lui non può che allontanarsi sconfitto: Lei, naturalmente, rimane con me.
Anche stavolta ho vinto. A lui addirittura ho fregato due donne in meno di 24 ore: un record.
La porto in un bar e le offro da bere, continuiamo così i discorsi della sera precedente, e mi accorgo che le sue idee collimano parecchio con le mie
Con lei sto bene. I suoi ragionamenti mi rendono semplice la soluzione di molti problemi. Dimostra, ogni volta di più di essere la mia metà della mela. Strano, io non ho mai creduto a quella leggenda ma, con mio stupore, mi accorgo di stare veramente innamorandomi di lei
Inevitabile, dopo un certo tempo provare a baciarla, e lei risponde con passione.
La invito a salire da me …. E lei rifiuta
“Niente da fare Giovanni, mi spiace. Tu sei un bravo ragazzo e la mia politica nel confronto di quelli come te è l’ascesi. Niente sesso prima del matrimonio”
Può sembrare una risposta deludente ma, pensandoci bene, non lo è per nulla per me.
Anch’io la penso così sulla donna del mio destino: se non viene con me non va certo con nessun altro.
,Quella risposta ha semplicemente confermato il mio intuito: quella è la donna per me
Continuiamo così a frequentarci da fidanzatini e passiamo assieme tutto il tempo libero che abbiamo. Peccato che il suo lavoro la impegni tanto! A volte non riesco a vederla per due o tre giorni consecutivi e posso contare sulla sua presenza solo un week-end su due, a volte su tre.
I suoi impegni di lavoro me la sottraggono continuamente.
In quelle occasioni penso di poter fregare ancora qualche ragazza ad un amico “**** vogliamo vederci stasera? Da un po’ non ti vedo ed ho fame delle tue tettine” dico al telefono ad una delle mie fiamme
“No, stasera mo, mi spiace ho già preso un impegno” mi risponde (telefonata tipo. Più o meno le risposte sono tutte di questo tenore
“Troia “ penso “ Non mi imbrogli, vuoi solo scopare col tuo ragazzo. Eppure mi avevi giurato di essere disposta in qualsiasi momento a confermargli le corna”
Troppo tardi mi rendo conto di essere uscito dal giro. Devo rassegnarmi ad una vita monogama: “Che importa?” mi divo “Grazia mi basta e mi avanza per tutto”
Decido di risolvere la situazione
“Grazia sposami” le domando in ginocchio davanti a lei e porgendole un anello.
Lei mi guarda sorpresa, porta le mani alle guance per nascondere la sorpresa, poi agli occhi, per nascondere le lacrime e corre via piangendo.
La sorpresa mi ha bloccato, non mi attendevo una reazione del genere. Perdo preziose frazioni di secondo a riprendermi poi scatto alla sua rincorsa. La vedi prendere al volo un bus che passa di li e scomparire alla mia vista.
È stato necessario farle la posta per ritrovarla: lei sa dove abito io ma io non so proprio nulla di lei. So solo che, a volte, verso mezzogiorno si ferma a prendere un cappuccino in un determinato bar e proprio li ho dovuto sorprenderla dopo circa una settimana.
Non appena mi scorse la sua reazione è identica alla precedente ma stavolta si scontra col cameriere che le portava la bevanda e riesco a raggiungerla facilmente.
La prendo per un braccio “Lasciami “ ordin con voce rotta
“Non mi sogno nemmeno” replico deciso “Ti ho chiesto di sposarmi e non mi hai risposto: sei scappata piangendo. Ora voglio sapere cosa ti ho detto di male o di così offensivo”
“Fammi contenta, ti prometto che stavolta non scapperò, ma portami via da qui” replica.
È evidente, vuole confidarmi qualche cosa ma non vuole la ressa della gente vicina, così l’accompagno al parco. Il posto più deserto che conosco, frequentato solo da rare coppiette scoperecce. Anche se ci avessero visti da lontano non si sarebbero avvicinate per non disturbare quello che avremmo potuto fare in ogni momento. Noblesse obblige.
Ci sediamo su una panchina “E allora?” impongo
“Hai tutte le ragioni “ risponde triste “ Non ti meritavi una mia reazione simile ma avresti fatto molto meglio a rassegnarti ed a dimenticarmi per sempre” il tutto sempre cogli occhi più bassi
“Ma cosa dici? Da molto ti conosco ed ho trovato in te la donna vitale, simpatica, intelligente, affettuosa … quella insomma con cui voglio passare il resto della mia vita. Cosa ci trovi di male? .
“Proprio nulla Giovanni, anch’io sono molto attratta da te ora, ma tu non sai nulla di me ed io so che il fatto che qualcuno pensi a sposarmi rasenta l’assurdo: è proprio impossibile” con una voce sempre più roca interrotta da alcuni singhiozzi
“Ma cosa dici? Sei forse già sposata? In questo caso ti aiuterei ad ottenere il divorzio e risolveremmo tutti i problemi” replico
“Non vuoi proprio capirlo vero?” risponde con un improvviso moto di orgoglio “Non posso sposarti perché sono una prostituta” scendendo a zero con il tono tanto che le ultime sillabe sono inintelleggibili
“Sono stata pagata dai tuoi amici per tenerti lontano dalle loro donne. Lautamente pagata, aggiungo, perché dessi loro il tempo di prendere delle contromisure nei tuoi confronti”
Ora capisco il motivo dei miei fallimenti recenti. Quelli stronzi mi hanno fregato per bene: mi hanno messo una mignotta alle costole
Sono furioso, poi guardo Grazia w la rabbia svanisce
“Può darsi che tu lo sia stata sin’ora” ribattei “e capisco ora la tua reazione, ma hai sbagliato a non parlarne con me! Avresti potuto immaginare che ti avrei capita … o almeno avresti potuto tentare di chiarirmi la situazione” l’abbraccio dolcemente “So che le donne nella tua situazione alla fine si rivelano le mogli migliori. Io sono in grado di guadagnare abbastanza per tutti e due, mettiamo una pietra sul passato e sposiamoci”
Un tenue sorriso attraversò il suo viso “Tu dici? Ma c’è ancora un particolare tra noi”
Improvvisamente mi allarmo “Cos’hai un figlio segreto? O c’è un magnaccia che ti schiavizza?
“No, nulla di tutto questo; figli non ne ho e neppure parassiti cui debbo rendere conto solo che …. A me piace il mio mestiere” di nuovo con un filo di voce nel finale
“Ma cosa dici Grazia?” replicai interdetto, ora la voce pareva mancare a me
“A te piace il tuo lavoro? Bene a me piace il mio” ribatte
“Ma Grazia, io guadagno abbastanza per tutti e due dopo il matrimonio non avrai più bisogno di prostituirti!” Stavolta il filo di voce era il mio
“E poi mi mantiene ben sazia sessualmente, non sento il bisogno di altre avventure. Mi sono resa conto che solo il desiderio di te si fa strada tra le mie sensazioni, nessun altro. Puoi non credermi, ma io guadagno abbastanza per mantenere te da benestante se voglio.”risponde lei”Questo lavoro mi mantiene nell’agiatezza e soprattutto nell’indipendenza economica. Perché non rinunci tu al tuo di lavoro?”
Il ragionamento di Grazia non fa una grinza: si parla tanto di eguaglianza e di parità di diritti ma, alla lunga, solo gli uomini paiono avere la ragione dalla loro parte.
Il mestiere di Grazia è semplicemente il più antico del mondo. Molto ma molto più antico di quello del dirigente industriale e parificabile solo a quello dei preti, i quali non vengono però penalizzati in uguale maniera, anzi spesso sono onorati per via della loro professione.
Mi sono arreso ma non voglio rinunciare a lei “Hai ragione Grazia “ e le dò un lieve bacio sulla bocca, ma credo seriamente che sia sbagliato permettere alle nostre professioni di frapporsi tra noi”
“Vorresti dire che accetteresti ugualmente di sposarmi? Anche se continuerò a fare la puttana?” domanda
“E tu accetteresti si sposare me, anche se io non smetterò di fare il dirigente industriale?” rispondo
“Ma come ci regoleremmo, ad esempio nei fine settimana? Ho molte richieste per quei due giorni e buona parte del mio reddito proviene proprio da li” domanda Grazia nuovamente
“Allora dovremo addebitare quei giorni alle trasferte di lavoro. Anche a me la mia ditta spesso chiede di assentarmi per un giorno o due, ma non sarà per tutti i week end vero? Vorrei potermi godere qualche volta la mia mogliettina”
“… Io poi lavoro anche in casa …” riprende
“Questo no: il nostro letto dovrà essere sacro. Solo noi due dovremo salirci”
“Allora dovremo prendere una casa con qualche stanza in più” propose “Avremo uno studio tutto per te ed una camera da letto aggiuntiva, dove riceverò i miei clienti per me. Direi che abbiamo chiarito tutto: se queste condizioni ti vanno bene andranno bene anche a me” e mi porse il dito perché le ci infilassi l’anello.
La baciai convinto “Solo una domanda Grazia, dato il mestiere che ti sei scelta perché hai imposto tra noi due l’ascesi?”
“Ho seguito un vecchio consiglio della mia nonnina” rispose “Se un uomo ti interessa davvero non devi mai dargliela prima del matrimonio … ed aveva ragione”
Siamo sposati ormai da 5 anni e mai una nube ha oscurato il nostro sole.
Qualche volta vedo un perfetto estraneo che bussa alla mia porta cercando di Grazia.
Lo faccio entrare e gli offro una birra.
“Lei è il marito?”
annuisco
“È obbligatorio il preservativo?” mi domanda
“Non saprei deve domandare a lei ma mi sembra che per scopare a pelle Grazia chieda un supplemento che può poi essere sostanzioso se vuole eiaculare dentro di lei”
“E in nome della solidarietà maschile non potrebbe farmi fare uno sconticino? Non credo di avere abbastanza soldi per l’eiaculazione interna”
“Mi ascolti bene” ribatto rabbioso “ Tra mia moglie e me c’è un accordo per cui io non mi intrometto nei suoi affari come lei non lo fa nei miei. Se vuole sconti li chieda direttamente a lei”
Poi, mentre lui va a scoparsi mia moglie, mi guardo tranquillamente la partita alla televisione
Anche se sono gelosissimo sono tranquillo: quelle non sono corna. È solo lavoro
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