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Nicole (Parte I): i piedi

L’ingresso

I piedi pulsano, arrivo alla porta di legno del quarto piano. Una goccia di sudore scivola dalle ciglia sfocando il nome sopra il campanello. Mi asciugo con la mano e lo premo. Mi sistemo la maglietta umida facendomi un po’ di aria. Passo la lingua sulle labbra secche, mi ci vorrebbe proprio un po’ di acqua ghiacciata. La porta si apre di colpo, il cuore mi sale in gola. I due occhi nocciola di Nicole mi ipnotizzano “Ciao Martino, entra pure.” Mi sorride facendo un gesto col braccio e mi invita a entrare. Metto le mani in tasca e le passo accanto sfiorando la sua maglietta bianca “Come stai? Tutto bene?” Davvero? Non potevo dire nulla di meglio? Troppo tardi. “Ho portato un paio di birre” provo a riscattarmi indicando col pollice lo zaino sulle mie spalle.

Preamboli

Tende le braccia verso di me “Grande, dammi pure che le metto in frigo”. Le porgo lo zaino, sul tavolo il portatile è aperto circondato da fogli di appunti. Ne giro uno “dai l’esame con Anselmi?” Raggiungo il divano mentre le gambe sinuose si allontanano verso la cucina “si, sono tre giorni che ci sbatto la testa” non si volta nemmeno, il pantaloncino corto del pigiama risalta le sue forme. Stringo la pelle del divano tra le mie dita, culo da paura. “Che film ti va di vedere?” serro le labbra e inghiotto la saliva.

I capelli neri raccolti scompaiono dietro lo sportello grigio del frigo “Non saprei. Pensavo a qualcosa di avventura.” Sprofondo nel divano fissando lo schermo nero che contrasta con le pareti bianche. Lo sportello sbatte facendo un rumore secco e un tintinnio di vetro si avvicina alle mie spalle. “Che ne dici dell’ultimo Marvel?” Sorride e mi porge una Becks ghiacciata. Afferro il vetro bagnato e bevo. La birra da sollievo alla bocca arsa, mi asciugo le mani sui jeans “va benissimo.” Un altro sorso, la luce della stanza si diminuisce, Nicole sta chiudendo le persiane. Lo schermo si illumina col logo Disney.

Il film

Le immagini del film scorrono sul televisore riflettendosi sul volto di Nicole. Le sopracciglia nere sono corrugate e formano dei piccoli segni sul suo volto altrimenti di porcellana. La testa appoggiata sul braccio le tira la maglietta mettendo in risalto il suo seno e lasciando nudo un triangolo di addome. Le gambe bianche sono rannicchiate e il pantaloncino sembra ancora più corto. I suoi piedi sfiorano i miei jeans ma li sento distintamente toccare la mia pelle. Le dita si stringono e Nicole fa un sobbalzo, sullo schermo: degli alieni combattono contro gli Avenger in una New York devastata. Le unghie curate tornano a grattarmi il a gamba e la zip si gonfia.

La risata di Nicole mi costringe a guardare nuovamente lo schermo mentre un fruscio mi fa capire che sta cambiando posizione. Prendo la birra e bevo l’ultimo sorso. Appoggio la bottiglia vuota al lato del divano e torno a guardare lo schermo. Nicole mi spintona col piede “È la mia parte preferita fin ora” mi perdo nel suo volto sereno e faccio un cenno con la testa. Nicole si stiracchia e mi appoggia i piedi sopra le gambe. I muscoli diventano tesi e trattengo il respiro. Ho di nuovo la gola secca, deglutisco quel poco di saliva che mi è rimasta.
Speriamo che non vada a prendere un altra birra.

L’eccitamento

Mi concentro sul film ma ormai è troppo tardi, do un occhiata ai miei jeans, cazzo mi si vede il pacco. I piedi di Nicole poco distanti sulla mia gamba sinistra. Speriamo non si muova più al centro.
Distendo le gambe cercando di guadagnare qualche centimetro. Ho peggiorato la situazione, Nicole si riaggiusta per mettersi più comoda e i suoi piedi mi toccano il cazzo. Un brivido mi percorre la schiena. Immobile! Il jeans pulsa. Nicole è concentrata sul film… magari non si è accorta.

Quei coglioni in tutina sono ancora alle prese con la minaccia aliena, speriamo ne abbiano per un po’. Un esplosione. Nicole sposta il piede ancora più al centro, scosto la maglietta appiccicata al petto e guardo il suo piede sopra il rigonfiamento. Le sue caviglie sottili sono tese e i polpacci serrati. Da sopra il seno il viso di Nicole mi fissa. Cazzo cazzo cazzo. I suoi occhi mi entrano dentro mentre accenna un sorriso alzando un angolo della bocca lucida.

I piedi

Muove la gamba strusciando il piede contro il jeans sempre più pieno. “Ti piace proprio tanto il film?” La voce canzonatoria mi rizza i peli delle braccia. Il jeans pulsa ma trova la resistenza del piede. Scoppia a ridere e si sistema la maglietta coprendo il ventre piatto. Il piede destro si alza fino al mio petto, un profumo di sapone mi riempie le narici. “Fammi un massaggio” mi sorride e torna a guardare il film. Deglutisco a vuoto e Poggio le mani sulla sua pelle morbida. Le passo il pollice sulla pianta del piede e faccio dei movimenti circolari. I rumori del film si ovattano e l’odore fruttato mi annebbia la vista. È così liscia che le mie dita scivolano sulla pelle come pattinatori sul ghiaccio.

L’altro piede è piantato sul mio pacco che gli preme contro. Ricambia la spinta accarezzandolo lentamente. Mi asciugo la fronte e riprendo il massaggio. Nicole mi guarda con la coda dell’occhio e alza il piede. L’odore di ciliegia misto al suo è ancora più forte, l’alluce si muove sfiorandomi il mento. Se avessi avuto dei bottoni sarebbero saltati di sicuro a quest’ora. Da una pacca sul jeans per rimettermi in riga. Inutile, pulsa ancora.

Si inizia

Le dita si tendono a sfiorarmi la bocca e l’alluce mi tira in basso il labbro inferiore. Che cazzo sta succedendo? Inarco le sopracciglia e fisso Nicole che finge di essere immersa nel film. Un’altra occhiata veloce coi suoi occhi da gatta e il piede mi tocca il naso. Sorride e si fa strada tra le mie labbra. La assecondo e le apro lasciandola entrare. Il suo sapore si mischia a quello della birra, è il paradiso. La maglietta lascia di nuovo vedere la pancia. Indugio sui suoi addominali tesi, non credevo fosse così in forma.

La mia lingua le accarezza l’alluce stretto tra le labbra. Le mie mani scivolano sul piede in direzione della caviglia. Appoggio la mano sul suo polpaccio accarezzando il muscolo molle. Scivolo verso il ginocchio, le cosce sono a meno di un palmo. Nicole gira la testa di scatto, i suoi occhi grandi diventano delle fessure e mi ficca il piede in gola. “Fermo con le mani!” La bocca tesa rende la sua espressione più seria. Il pacco spinge in alto il suo piede. Ritraggo le mani e le riappoggio sul piede destro. Torna a sorridere “Bravo” gli occhi ritornano enormi “se fai il bravo forse avrai un premio” le gambe si allargarono.. il paradiso!

Voglio scoparla. Continuo a succhiargli l’alluce massaggiando il piede, Nicole mi fissa soddisfatta e muove l’altro piede stuzzicandomi. Si passa la mano tra le cosce sul pantaloncino spostando il bacino ritmicamente. Il braccio sul suo ventre gli spinge il seno. L’altra mano è sul seno, l’indice scivola suo capezzolo e lo mette in evidenza, strabuzzo gli occhi, non ha il reggipetto. Il collo si allunga, la mascella si stringe e si mordicchia il labbro inferiore. Stringe le dita dei piedi e un gemito trattenuto mi rimbomba nelle orecchie. Voglio scoparla.

Si tocca

Nicole fa scivolare la sua mano sotto il pantaloncino, intravedo un lembo dell’elastico rosso delle sue mutande. Geme più forte, la testa si inarca all’indietro. Mi concentro sulle altre dita e passo alla pianta del piede. Le gambe divaricate iniziano a tremare e la mano spinge i pantaloncini nella mia direzione. Non resisto più e mi portò la mano sulla zip. Provo a slacciarla ma il piede mi ferma. Un’altra occhiata torva “Ti ho già detto di stare fermo con le mani!” Mi colpisce sulla mano. “Se continui così niente premio” sorride, ma sembra sempre più un ghigno.

La figa

Si sfila pantaloncini e mutande assieme e li fa scivolare sulla gamba. Si scontrano con la mia faccia, l’odore di biancheria fresca unito al suo. Li butto per terra. Le cosce aperte lasciano vedere tutto, la pelle liscia è coperta in parte dalla mano, si intravede un gambo nero di un tatuaggio. La mano si muove stimolando il suo sesso con movimenti circolari. È un asso di picche rovesciato al centro dell’inguine. Resto immobile, sono ipnotizzato dai suoi movimenti e mi sento scoppiare. Una lacrima scende sulla mia guancia. Nicole è presa dal piacere, ha gli occhi chiusi e la bocca aperta. Il viso teso dal piacere si muove da sinistra a destra. Il ritmo aumenta e da sotto la maglietta i capezzoli turgidi lo assecondano. Un’altra lacrima.

Continuo a baciargli avidamente il piede. L’indice e il medio si fanno strada tra le grandi labbra aprendole. La sua figa è perfetta. Quanto vorrei essere quelle dita! Nicole mi guarda capendo i miei pensieri. Toglie il piede dalla mia bocca e lo sposta sulla spalliera del divano mentre l’altro lo porta verso l’esterno “Vediamo che sai fare” si piega verso di me allunga le braccia e mi afferra per i capelli tirando la testa tra le sue cosce. “Lecca!”

Rapporto orale

Non me lo faccio ripetere e iniziò a leccare la fessura. La lingua la penetra appena e lei geme. I suoi umori mi bagnano il volto, sanno di pulito. Salgo verso il clitoride succhiandolo. Alzo gli occhi e incontro i suoi. La sua mano gioca con i miei capelli lisci stringendoli. Mi tira ancora di più a se. La lingua batte sul suo bottoncino. Non distolgo lo sguardo. Nicole inarca la schiena. Aumento il ritmo e la penetro con due dita, le metto a uncino e le muovo premendo i polpastrelli sulla parete rugosa. Le piace, continua a dimenarsi.

Le cosce mi stringono la testa a intermittenza e vibrano leggermente. Le dita zuppe la penetrano veloci. La mano mi strappa la testa dal paradiso. È venuta. Tolgo le dita e le porto sotto il naso. Mi sorride soddisfatta “ti piace proprio, eh? Su su, puliscile per bene.”
Si, è un ghigno.

Obbedisco e le succhio gustandole fino all’ultima goccia. “Sei stato proprio bravo” mi strizza l’occhio “ora il premio come promesso” il piede ritorna sui jeans aprendo la zip. “Tiralo fuori, vediamo com’è” le scappa una risatina.

La scelta

Punto i piedi, mi alzo appena, sbottono i jeans e li abbasso assieme alle mutande. Non ho mai avuto il cazzo così duro. Mi rimbalza sull’inguine. Nicole si mette a carponi e si avvicina, lo scruta “nulla di che” una schicchera leggera e si sdraia nuovamente. Ci gioca col piede facendolo oscillare “ti do due possibilità” di nuovo quel ghigno “se vuoi puoi scoparmi e venire dove ti pare ma poi non faremo mai più nulla.. oppure.. ti sego coi piedi finché non ci vieni sopra ma devi pulirmeli con la lingua” sorride ancora “se fai così continueremo a giocare a lungo.” Ho il cuore in gola.

Vorrei scoparla e farla venire ancora però così mi brucio tutto. Fisso un secondo davanti a me, il film è finito da un pezzo. Devo rispondergli in fretta. La guardo rassegnato, scoppia a ridere “bravo Martino, scelta interessante” i palmi dei piedi mi stringono il pene e iniziano a muoversi. Lascio cadere la testa sul divano e chiudo gli occhi.


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Dominazione

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