Rossella torno’ a trovare i suoi “pazienti” spesso durante le due settimane che seguirono.
Era una bella donna. Mediamente alta, un fisico tornito al punto giusto, lunghi capelli ramati ed ondulati, occhi verdi penetranti ed una bocca carnosa, che prometteva ogni piacere.
Aveva inoltre una terza di seno abbondante, che si intravedeva anche sotto i maglioncini castigati che era abituata ad indossare.
Con i due uomini si era divertita in molti modi diversi. Un giorno aveva addirittura provato un’esperienza a tre, spompinando uno mentre l’altro la scopava violentemente la fica ormai non più tanto stretta.
Aveva scoperto il piacere del sesso per godere e non solo per procreare.
Franco non sospettava nulla, ma si rendeva conto che nascondere quei due partigiani in casa si faceva sempre piĂą pericoloso.
Quella sera i sospetti si rivelarono fondati.
Qualche vicino, che si era accorto della presenza dei due uomini, aveva denunciato la cosa alla polizia, che era sempre alla ricerca di ogni oppositore politico.
Fu così che, battendo violentemente alla porta d’ingresso, due camerate vestire di nero, fecero irruzione in casa di Franco e Rossella.
Franco stava leggendo il giornale in salotto, mentre Rossella lavava i piatti.
I poliziotti intimarono loro di seguirli in caserma, appena avessero perquisito l’intera casa.
I due coniugi si guardarono negli occhi pensando a cosa sarebbe successo se fossero andati in cantina.
Cercarono quindi di dirottarli verso le il piano superiore, ma questi si divisero per ispezionare la casa in direzioni opposte.
Rossella seguì il poliziotto in cantina, con la paura di ciò che sarebbe successo a lei e ai suoi nuovi amici, ma quando arrivarono di sotto trovarono due letto disfatti vuoti e la finestrella che si affacciava sulla strada aperta.
Per un momento Rossella si senti’ sollevata, pensando che i suoi amici erano riusciti a fuggire, ma il poliziotto iniziò a tempestarla di domande su chi avesse dormito laggiù.
Lei inventò una storia poco credibile, che venne poi smentita quando la confrontarono con la versione proposta da Franco e i due coniugi vennero portati a viva forza nella caserma di polizia.
Vennero messi in due stanze separate ed interrogati.
A Rossella toccarono due poliziotti, uno basso e tarchiato sulla quarantina e l’altro alto e robusto, più piacente, della medesima età .
Quello basso era il piĂą cattivo dei due e Rossella si sentiva gelare il sangue ogni volta che il suo sguardo si posava su di lei.
A far crescere il suo imbarazzo si aggiungeva il fatto che era molto poco vestita, dato che indossava solo la vestaglietta con cui era solita stare in casa.
I due poliziotti la misero sotto torchio e le prospettarono le peggiori pene per lei e suo marito, così alla fine cedette e racconto’ tutto.
Il poliziotto basso a quel punto le si avvicinò e le accarezzo’ il collo in un punto scoperto.
Una serie di brividi attraversò la schiena di Rossella, che di scatto si ritrasse.
A quel punto il poliziotto le tiro’ un sonoro schiaffo sulla guancia, l’afferro’ per i capelli e la bacio’ con veemenza.
Rossella era disorientata e dolorante per lo schiaffo ricevuto e non sapeva come comportarsi.
Capi’ le intenzioni dell’uomo quando, continuando a baciarla, le slacciò la vestaglietta all’altezza del seno.
A quel punto Rossella si tiro’ indietro e si alzo’ di scatto.
“Vuoi fare la difficile puttanella? Scommetto, che a quei due partigiani l’hai data la fica.. E forse anche di più..”
Rossella avvampo’ d’un sol colpo e in quel momento venne afferrata dal poliziotto più robusto che la sbatte’ sul tavolo con forza, facendola mettere a 90 gradi e bloccandole le mani in avanti.
Rossella era imprigionata, ma si dimenava, fino a che non senti’ una mano da dietro sollevarle la vestaglietta e scoprirle il sedere.
Le tiro’ giù le mutandine alle caviglie, lasciandola completamente esposta.
“Hai un culo da favola.. Mi divertirò molto con lui” disse con voce sadica il poliziotto basso.
Poi le diede un violento schiaffo sulla natica bianca, facendola arrossare di colpo.
A Rossella vennero le lacrime agli occhi per il dolore, mentre tirava un urlo involontario.
“Più urli e più mi piace” le disse il poliziotto e le suono’ uno schiaffo sull’altra natica.
Andò avanti così per un po’. Rossella si dimenava e tentava di liberarsi, ma aveva le mani imprigionate dalla forte presa dell’altro poliziotto.
A quel punto senti’ un dito strusciare sulle labbra della fica.
Il dito le solleticava da fuori, senza entrare, ed arrivava fino al perineo per poi discendere.
Era un movimento che coinvolgeva i due punti deboli di Rossella, il clitoride ed il perineo.
All’ennesima strusciata, Rossella si fece scappare un mugolio.
Il poliziotto basso non aspettava altro per infilarle tutto il dito nella fica.
“Guarda, questa puttana e’ già bagnata per due schiaffi e una strusciata. Dopo il trattamento che le farò, colera’ proprio come una vera cagna..”.
Rossella era in trance, cercava di non darlo a vedere, ma ciò che le stava facendo quell’uomo ripugnante le piaceva e quando l’aveva definita una cagna, la sua fica aveva sussultato.
L’uomo continuo’ a masturbarla con un dito, poi con due ed infine provo’ ad inserire il pollice nel buchetto ancora vergine della donna.
Era davvero stretto e doveva fare molta pressione.
Rossella lo implorava di smettere, ma invano.
“Forse questa troia ha ancora un buco da sfondare. Comincerò da quello. Voglio essere il primo.”
Allora si bagno’ il pollice con la saliva e lo fece scivolare nel culetto di Rossella, che trasalì.
Si sentiva violata, una sensazione che non aveva mai provato, come se stesse facendo qualcosa di proibito.
Con le altre due dita continuava a penetrarle la fica che ormai era un lago.
Rossella sentiva che l’orgasmo stava arrivando. Quei due movimenti simultanei in fica e culo la stavano facendo impazzire.
E così dopo l’ennesima penetrazione esplose in un orgasmo liberatorio, urlando e accasciandosi ancora di più sul tavolo.
Il poliziotto penso’ che si sarebbe divertito molto con lei e che le avrebbe potuto fare tutto ciò che per decenza non faceva a sua moglie.
Allora tolse le due dita dalla fica e ancora umide le infilo’ nel culo della donna assieme al pollice.
Rossella non sentiva nulla, l’orgasmo l’aveva prosciugata e lo lasciò fare.
Ad un certo punto senti’ il poliziotto armeggiare con i suoi pantaloni e tirarli giù tirando fuori un cazzo grosso e pieno di nervature.
Ci sputo’ sopra e poi con la lingua inumidì il buchetto di Rossella, che si era un po’ allargato.
A quel punto poggio’ sua grossa cappella sul buchetto ed iniziò a spingere.
Il culo di Rossella faceva resistenza, ma lui non si fermava.
“Sto facendo piano solo perché non voglio romperti subito il culo” disse “ma dopo soffrirai come non hai mai fatto in vita tua”.
Rossella si riprese tutto d’un colpo e d’istinto strinse il culetto ancora di più impedendo l’ingresso di quel grosso cazzo.
“Se fai la ritrosa, ti sfondo il culo tutto d’un colpo. Ti conviene fare la brava e lasciarmi entrare”.
Rossella capi’ che l’uomo aveva ragione. Non poteva fare nulla per impedire quella violenza e così lo fece entrare.
Il cazzo che si faceva strada nel suo culo le faceva male, ma le stimolava anche punti che non avrebbe mai immaginato.
Finalmente era tutto dentro, sentiva le palle dell’uomo sfiorarle la fica.
Il bruciore era forte, ma decise di resistere per far finire tutto il prima possibile.
“Puttanella, ti ho appena sverginato ufficialmente il culo. Sei contenta?”.
Rossella non rispose.
Allora uno schiaffo sonoro le arrivo’ sulle natiche piene.
Rossella inizio’ a piangere.
“Allora, sei contenta?”.
“Si” rispose la donna singhiozzando.
“Bene. Allora adesso ti farò provare il piacere più primitivo della storia”.
Detto ciò, iniziò a spingere il cazzo dentro e fuori dal culo di Rossella, prima piano poi sempre più velocemente.
Rossella piangeva e gemeva di dolore ad ogni colpo.
Quel cazzone la stava letteralmente aprendo e lei non poteva farci nulla.
Pensava a cosa avrebbe detto Franco vedendola così.
Una troia che si fa scopare il culo sul tavolo da un poliziotto, mentre un altro le blocca le mani.
Il ritmo nel culo aumentava e anche le sensazioni in lei.
Quel dolore lancinante degli inizi stava diventando qualcosa di diverso, di eccitante, addirittura piacevole.
Anche i suoi gemiti erano mutati.
Stava godendo.
Non riusciva a crederci.
Il poliziotto aumentava il ritmo e le afferro’ i capelli per tirarla a se’ ancora di più.
La montava come una vacca, insultandola e le stringeva forte un seno scoperto dalla vestaglietta.
Ad un certo punto Rossella senti’ lo sperma caldo dell’uomo riempirle il culo, mentre il cazzo dava le ultime spinte.
L’uomo si accasciò su di lei, prosciugato, mentre il suo cazzo si ammosciava ed usciva dal culo della donna.
L’uomo si riprese e si allontano’ per gustarsi la scena: il culo di Rossella aperto dal quale fuoriusciva un rigolo del suo sperma.
“E’ il tuo turno Francesco. Goditi questa troietta. E’ una vera bomba”.
Il poliziotto più alto a quel punto lasciò i polsi di Rossella, che non opponeva più alcuna resistenza e le si mise dietro. La giro’ per guardarla negli occhi e la bacio’ con veemenza mentre la sua lingua si incrociava con quella della donna.
Rossella non si aspettava un bacio appassionato e non oppose alcuna resistenza.
Il culo le bruciava, voleva andare a casa con suo marito e dimenticare tutto, così penso’ che se collaborava sarebbe finito tutto più in fretta.
Lasciò le labbra di Francesco e si inginocchiò di fronte a lui.
Gli slacciò i pantaloni e ne tiro’ fuori un bel cazzo lungo con poca peluria.
Prese in bocca la cappella e l’uomo sussulto’. Poi lentamente lo ingoio’ tutto, come le avevano insegnato i suoi amici partigiani ed inizio’ a succhiare.
L’uomo era in delirio. “Sei bravissima. Oh si. Meglio di tutte le puttane con cui sono stato. Continua, continua” le diceva con la voce sempre più roca.
Rossella aumentò il ritmo, ma prima che potesse accorgersene, l’uomo l’esplose in bocca violentemente.
Lei ingoio’ tutto e si rialzo’.
Pensava fosse finita li’, ma i due poliziotti non erano della stessa opinione.
Il più alto la sbatte’ sul tavolo aprendole le cosce e con il cazzo sorprendentemente ancora duro iniziò a fotterla.
Le strappo’ la vestaglietta sul seno e le palpo’ le tette con forza.
Rossella godeva, le piaceva essere presa così.
Poi l’uomo le afferro’ i fianchi e spinse sempre più forte finché i due vennero insieme urlando.
Il poliziotto la guardo’, le diede un bacio sulla bocca e le disse “Dovevo renderti il favore dopo quel pompino favoloso”.
Rossella era sfinita. Voleva riposarsi. Pensava a Franco ed a quanto aveva goduto con quei due bastardi.
Ma non ebbe il tempo di pensare a molto, perché il poliziotto tarchiato che si era ripreso voleva lo stesso trattamento dell’amico.
Rossella sbocchino’ anche lui, ma quando stava per venire, lui la blocco’ e tiro’ fuori il cazzo dalla sua bocca.
Si sdraiò sul tavolo e le ordino’ di impalarsi sul suo cazzo.
Rossella obbedì e l’uomo vide quella fichetta stupenda con un piccolo boschetto risucchiare tutto il suo cazzo.
Rossella inizio a muoversi, mentre l’uomo le stringeva le natiche.
Faceva movimenti circolari per stimolare ogni punto e lo sentiva godere.
L’uomo la tiro’ a se’ è la fece abbassare in modo da poterle succhiare le tette.
Anche Rossella iniziava a godere ed a mugolare.
Il suo buchetto in quella posizione era oscenamente esposto e l’altro poliziotto decise che lo avrebbe avuto anche lui.
Rossella era così presa dal piacere, che non si accorse quando lui le venne dietro e posiziono’ il suo cazzo vicino al buchetto dopo averlo lubrificato con la saliva.
Fu solo quando senti’ spingere la cappella ed un dolore lancinante la colpi’ dritta al cervello.
Il suo culo non si era ancora ripreso dalla scopata del suo amico.
E poi lei aveva giĂ un cazzo nella fica.
Cosa voleva fare?
Non ebbe il tempo di pensare che d’un colpo quel cazzo le trapasso’ il culo.
Rossella tiro’ un urlo primordiale.
Il dolore era forte, ma la sensazione di avere due cazzi in lei che la riempivano lo era altrettanto.
I due cazzi adesso erano fermi, poi i due uomini si diedero un segnale ed iniziarono a muoversi dentro Rossella a volte in sincrono, altre volte alternandosi nelle spinte.
Rossella godeva davvero come una troia. Era in balia dei due poliziotti, in quel momento avrebbero potuto farle di tutto.
I due la insultavano e lei rispondeva che era la loro cagna e che dovevano sfondarla come mai avevano fatto in vita loro.
Quando Rossella stava per raggiungere il piacere, senti’ improvvisamente aprire la porta della stanza. Sulla soglia apparve Franco accompagnato da due poliziotti.
I bastardi lo deridevano “Hai visto la tua mogliettina fedele, si fa scopare fica e culo contemporaneamente dai nostri amici e le piace”.
La faccia di Franco era sconvolta.
Non poteva credere a ciò che vedeva.
Rossella, la sua Rossella, scopata come una qualunque donnaccia di strada da due estranei.
Era piena dappertutto e quel che è peggio ne godeva.
“Guarda che sicuramente si sarà fatta scopare anche da quei due che avete accolto in casa” aggiunse il poliziotto “Una troia del genere quando la fermi”.
Franco era confuso. Da una parte avrebbe voluto uccidere tutti quegli uomini che si stavano approfittando di Rossella, ma dall’altra la visione di sua moglie così troia e disinibita in mezzo a due estranei in qualche modo lo eccitava.
Sapeva di avere una moglie avvenente, ma ultimamente l’aveva solo vista come possibile madre dei suoi bambini.
Ora davanti a lui la vedeva come una donna. Giovane, sensuale, vogliosa, una donna da scopare insomma
Il cazzo gli si induriva nei pantaloni ed i due poliziotti lo notarono.
“Hei, guardate questo cornuto come si eccita a vedere la moglie fare la troia con voi due” dissero ai loro colleghi impegnati a scopare.
Rossella guardo’ Franco.
Si vergognava di ciò che stava facendo, ma non poteva fare a meno di godere.
Lui non l’aveva mai presa così.
E decise di mostrargli di cosa era capace la sua mogliettina. Cosa si era perso in tutti questi anni.
Così incito’ gli altri due poliziotti ad avvicinarsi al tavolo ed a tirar fuori i cazzi. Uno lo prese in bocca ed inizio’ a succhiarlo, mentre segava l’altro con una mano.
Franco si eccitava sempre piĂą.
Il cazzo gli scoppiava nei pantaloni.
Così lo tiro fuori ed iniziò a masturbarsi furiosamente.
Non era arrabbiato con Rossella, anzi desiderava possederla come non mai.
Nel frattempo i due poliziotti le esplosero in fica e culo, mentre gli altri due le vennero sulle tette.
Rossella lecco’ tutto via aiutandosi con le dita e gustandosi quel nettare prelibato.
Anche Franco venne, schizzando in aria come non aveva mai fatto.
Rossella a quel punto si rivestì e si ripulì come meglio poteva.
Aveva sfinito quei poliziotti che la lasciarono andare con la promessa che sarebbero tornati entrambi in caserma.
Così Rossella prese Franco e lo riporto’ a casa, dove era sicura, non sarebbero andati a dormire..
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