“Pensai quasi, quasi rimango a vita…”
Erano anni che io ed Antonio non ci si vedeva, la nostra
infanzia l’avevamo vissuta in un piccolo paese della Campania, dopo le scuole superiori, Antonio ebbe la fortuna di inserirsi nel campo del lavoro e partì per la Toscana ove tutt’ora vive con la sua famiglia, mentre io sono sempre rimasto nel nostro piccolo paese semi-cittadino dove vivo con la mia famiglia. Nel frattempo i nostri contatti si facevano sempre più radi fino ad arrivare quasi a zero. Ultimamente cambio casa e nel fare il trasloco, trovo una piccola agendina nella quale vi era il numero di telefono di Antonio e poiché dovevo recarmi in Toscana per lavoro c/o una azienda di elettrodomestici, telefonai ad Antonio, il quale, tutto contento di ospitarmi nella sua casa e di farmi conoscere la sua famiglia.-
Salutai i miei e partii per Grosseto, alla stazione mi venne incontro Antonio che quasi non riconoscevo erano circa 20 anni che non ci vedevamo ma ci sentivamo soltanto telefonicamente, e dopo aver poggiato i bagagli nel cofano dell’auto, prendemmo un drink al bar della stazione e subito dopo mi portò nella sua abitazione.-
Giunti a casa mi presentò la moglie Tiziana, una bella donna, ben curata, ma con qualche kilo in più che non guastava il fisico, anzi si può dire che faceva risaltare di più le parti intime, ed i due ragazzi Giorgio ed Anna rispettivamente di 15 e 17 anni, Anna aveva un fisico scultoreo e le forme messe in mostra per farle ammirare. Pensai quasi, quasi rimango a vita.-
La serata passò a raccontarci delle nostre cose, avventure femminili, e dei nostri cari, orami si era fatto tardi e durante la serata il ragazzo Giorgio andò subito a dormire perché stanco mentre Anna volle rimanere con noi ad ascoltare le nostre avventure-disavventure e notavo che sia Tiziana che Anna facevano a gare chi mi doveva cadere addosso, mentre Antonio rideva e scherzava come se la cosa non gli riguardasse.-
Ormai era passata la mezzanotte e Anna mi preparò il letto degli ospiti, seguita a vista dalla mamma Tiziana, e nel andare via mi diede un bacio sulle guance e mi sussurro nell’orecchio, buona notte, non dormire.
In quel momento non capii quello che voleva dire ma più tardi, a notte fonda, sentii aprire la stanza e qualcuno entrò era Anna non aveva il reggiseno ma soltanto le mutandine che si spostò appena entrata nel letto e mi disse Andrea mi piaci e questa notte vorrei averti tutto per me prima che mia mamma ti prende, io le dissi in che senso mi rispose, poi capirai, iniziò a baciarmi e scese verso il cazzo che si era indurito lo prende in bocca e senza fare rumore incomincia a succhiare ed ingoiare il cazzo per tutta la sua lunghezza , tra un leccata ed un’altra, mi disse, questa notte ti farò godere soltanto del mio culo e della mia bocca, perché io non posso ma appena mi passa il ciclo voglio sentire la tua sborra nella mia figa. Sentivo che stavo per godere e le dissi Anna sto per sborrare e lei senza scomporsi mi disse, vieni in bocca che ti bevo e così fu, e senza lasciarlo lo rifece indurire e appena sentì la consistenza mi baciò e si girò adesso fammi godere, inculami e riempimi lo sfintere. Appoggiai la cappella al buco, e aspettai che si rilassasse e con un colpo di reni la inculai, lei diede un morso al cuscino e poi iniziò a masturbarsi mentre io la penetravo sempre più velocemente fino a quando non sentii che stavo per venire e senza urlare le dissi Anna sto per riempirti e lei si tesoro fammi godere, fammi sentire quanta è calda ma non toglierti subito mi piace sentirlo sgonfiare dentro me. Godemmo insieme e rimanemmo ad accarezzarci per un bel po’ fino a quando lei mi disse Andrea, adesso devo andare, grazie.
segue.
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