“Ma non come al solito, normalmente a lei piacevano i pompini che alternavano succhiate a perlustramenti con la lingua ovunque, palle, cappella, buchetto…”
La conoscenza e gli incontri con la coppia cuckold conosciuta andavano avanti,
l’affinità sui gusti sessuali tra me le la moglie Patrizia erano sempre maggiori e di gusti uguali e questo non faceva che accrescere la conoscenza, l’intimità e sintonia nei nostri incontri. Con Mario,il marito, tutto andava molto bene, si era dimostrato la persona intelligente, di cultura, simpatica e piacevole così come avevo percepito fin dai primi contatti che avevamo avuto.
I nostri incontri diventavano sempre più frequenti, fino a quando una mattina mi telefonò Patrizia e quella telefonata cambiò un pò tuttto, infatti da quel giorno posso dire che la nostra conoscenza si evolse e come la definii io con loro fu il nostro 2.0.
Quella mattina, che difficilmente scorderò, mi telefonò Patrizia, già di per se cosa anomala, perchè seppur, come scritto prima, il nostro rapporto era sempre più intimo anche nella conoscenza personale erano più le volte che mi chiamasse Mario il devoto marito cuck per fissare incontri ed organizzare la situazione.
Dopo i primi convenevoli sui nostri impegni, vita ecc. ecc. Patrizia iniziò a dirmi che erano tutti e due molto contenti del nostro rapporto, delle scopate, dell’affinità nei gusti, e io lo ero più di loro e glielo dissi. Però da un pò di tempo sentivano la mancanza di un qualcosa, della libertà di incontrarsi quando lei aveva i suoi “pruriti” come amava chiamare le sue voglie.
Io ero molto disponibile durante il giorno, potevo e riuscivo a liberarmi facilmente, Patrizia pure, mentre il marito cuck per impegni lavorativi aveva sempre delle difficoltà, infatti durante la telefonata, mi raccontò che più volte a lei era venuta voglia di incontrarmi e proponendolo al marito aveva dovuto desistere perchè era impossibilitato a liberarsi. Naturalmente io di tutto questo non ne sapevo nulla e il conoscere questi retroscena mi eccitava da paura, ma mi spaventava anche perchè non capivo dove voleva andare a parare.
Avevo una brutta sensazione, ovvero che tutto quel preambolo servisse per dirmi in buone maniere “ok ci divertiamo,c’è voglia di vedersi, però ci sono ostacoli per vedersi con regolarità o quando ne ho voglia e pertanto abbiamo deciso di chiudere qui e di tornare a frequentare singoli differenti ogni volta”.
Mai sensazione fu più sbagliata e piacevole fu la verità, continuando nel discorso mi disse che ne avevano parlato e tutti e due convinti e di comune accordo erano arrivati alla medesima conclusione per motivi differenti ma il fine era lo stesso. Dopo un pò di miei tentennamenti durante la telefonata perchè non si arrivava al dunque, Patrizia capì che aspettavo la loro decisione e quindi arrivò diretta al dunque dicendo che avevano deciso che per un’evoluzione del rapporto cuck tutte le volte che Patrizia avrebbe voluto, ci saremmo potuti incontrare noi due da soli, a patto che Mario ne fosse sempre a conoscenza. Lei mi spiegò che così poteva coltivare il suo “hobby” da moglie di marito cuck col suo bull e di poterlo incontrare ad ogni suo “prurito” e invece Mario le aveva detto che pure lui sentiva la necessità di crescere questo rapporto cuck e che l’idea di saperci soli a scopare e godere e lui in ufficio a lavorare lo faceva tremendamente eccitare.
La cosa naturalmente mi piacque molto e mi eccitò tremendamente, tanto che una parola tira l’altra decidemmo di incontrarci verso le 14 al solito posto per poter scopare a dovere visto l’eccitazione che si era creata durante la telefonata e Patrizia mi lascio con una frase che mi fece ancora più impazzire: “….preparati che oggi ti faccio una sorpresina….”
Potete immaginare come abbia passato il tempo che mancava all’incontro, ero eccitatissimo, curioso, agitato come quando si è agitati per una nuova conoscenza, incontro, quel momento in cui, dopo varie mail, messaggi, telefonate si decide di incontrasi dal vivo.
Finalmente arrivaro ste benedette 13.30, ora che avevo deciso per partire per dirigermi verso il solito posto dove ci incontravamo io e la mia coppia cuck.
Non feci in tempo a salire in auto, che mi squillò il cellulare ed era Mario, per la prima volta ero imbarazzato, la situazione che si stava per creare era particolare, nuova, diversa e non sapevo bene come affrontare la telefonata, ma come sempre ci pensò Mario a mettermi a mio agio.
Mi chiese se ero felice, se me lo aspettavo e capendo che per me era cosa nuova, che no, non me lo sarei mai aspettato, mi spiegò il suo punto di vista. Mi disse che era da un pò di tempo che ci stava pensando perchè l’idea di me e sua moglie a scopare e lui impossibilitato ad essere presente all’incontro lo eccitava, lo vedeva come una sua evoluzione in qualità di devoto marito cuckold. Mi raccontò che voleva che questa cosa venisse fuori da Patrizia e cercava di farglielo venir fuori mettendo sempre nei loro discorsi il problema a non riuscire a liberarsi facilmente durante il giorno e che gli dispiaceva dover frenate o bloccare i suoi pruriti.
Mi aggiunse anche che questo non voleva dire che sarebbe sparito, anzi, i nostri incontri a tre dove lui comodamente si masturbava incidandoci a godere mentre gli scopavamo davanti sarebbero continuati, gli piacevano e da buon marito cuck li voleva ancora fare, ed infine mi chiese una cortesia, non solo avrebbe voluto sapere ogni volta che io e Patrizia decidevamo di incontrarci ma appena finito l’incontro voleva che lo chiamassi per raccontargli tutto. Sicuramente la moglie al suo ritorno a casa nella loro intimità gli avrebbe narrato tutto ma lui voleva sapere anche lei mie sensazioni, sentire i miei racconti, naturalmente accettai di buon grado, se si vuole essere un buon bull per una coppia cuck bisogna sapere che il piacere deve essere di tutti e quindi cercare di assecondare le voglie ed i desideri di tutti e due della coppia, in egual modo.
Finalmente arrivai al posto in cui ci incontravamo di solito, ero eccitassimo, avevo il cuore a mille, feci il ballatoio fino alla porta dell’appartamentino credo in 5 secondi netti…… suonai.
Da dentro sentii il rumore dei tacchi arrivare alla porta che si apri delicatamente quel poco per farmi entrare ma per non intravedere la figura di chi stava aprendo.
Entrai dentro e mi prese un colpo, non dissi nulla a Patrizia, feci un sorriso, la baciai, ma mi staccai subito perchè ripresi ad ammirarla.
Devo fare una premessa, spiegazione, come si può aver intuito dal racconto precedente a me non piace solo l’atto fisico dello scopare ma vado fuori anche se c’è un contorno di sensualità, erotisto, cerebralità, con questo mix vado vuori e mi eccito un casino. Man mano che si susseguivano i nostri incontri scoprimmo che io e Patrizia avevamo gli stessi gusti, idee nel sesso, tutti e due amavamo tantissimo i giochi coi i piedi, l’abbigliamento sensuale, le calze velatissime, reggi calze, bustini e body.
Quindi capirete che la mia eccitazione salì ai massimi livelli quando entrato la vidi con delle bellissime scarpe decoltè con tacco da 12 13 cm, delle calze nere sitle hold velatissime sorrette da un reggicalze nero di un bustino color grigio perla nero con pizzi sulle coppe e nel basso del bustino.
Era la mia venere e lei lo capì subito e con la sua voce dolce e suadente mi disse “piaciuta la sorpresa?, tutti i capi che indosso li ho comprati apposta per la nostra prima volta da soli, sapevo di farti cosa gradita visto che i miei gusti, sono i tuoi gusti…..”
A quel punto senza dire nulla si diresse in camera e la segui, si sedette sulla poltrona e mi disse “ho visto come mi hai squadrata tutto eccitato dai piedi al viso e dal viso ancora ai piedi, perchè non inizi a leccarmeli per bene come piace a me?”
Boom!!! detto fatto, lei era sulla poltrona e io ai suoi piedi.
Mentre inziavo prese il telefono e telefonò a mario spiegandogli la situazione e tra un gemito ed un altro raccontandogli quello che stavo facendo.
Io preso dai suoi bellissimi piedi, inizia a leccargli il dorso dei piedi per avere anche subito un piacevolissimo contatto della mia lingua col nylon delle sue velatissime calze, poi iniziai a leccarle il tacco fino ad arrivare al piede, per spingermi con la lingua tra il suo piede e la scarpa leccando la pianta.
Le piaceva e come se le piaceva e lo percepivo dalla sua voce ansimante e da come raccontava tutto a Mario.
Mentre le leccavo un piede con l’altro inizio a massaggiarmi e stimolarmi con la scarpa, la punta, il tacco il mio pacco che era già pronto ad esplodere ed aveva veramente poco da esser stimolato.
Dopo poco iniziai con una mano ad accarezzarle la coscia con le calze fino ad arrivare alla sua figa che era un lago in piena. Goduto del mio lavoro di lingua sui suoi piedi, che avevano avuto l’effetto desiderato, iniziai a giocare col suo clitorire fino a quando lei disse a Mario “basta! ora lo voglio scopare, voglio che me lo metta in qualsiasi buco, tu fatti pure una sega che adesso melo scopo per bene” e chiuse la telefonata.
Si alzo, mi alzai, iniziammo a limonare come forsennati presi da una fotta incredibile, mi spogliò e appena dopo avermi tolto i boxer (finalmente stavano per esplodere) si inginocchio ed inizio a succhiarlo.
Ma non come al solito, normalmente a lei piacevano i pompini che alternavano succhiate a perlustramenti con la lingua ovunque, palle, cappella, buchetto….. questa volta invece no, prese i miei 20 cm di cazzo e se li infilò tutti in bocca ed iniziò a pompare con grande fotta e velocità, lo voleva tutto e tanto.
Ogni tanto quando arrivava al fondo del cazzo si fermava per tenerselo tutto in bocca e farmi vedere quanto era brava e quando le piaceva, per poi riniziare a spompinare con grande ingordigia.
Potete immaginare che con tutto quello detto e avvenuto dalla mattina e la mia eccitazione che era ai massimi livelli non riuscii a resistere molto e così le vennni abbondantissimo e copioso in bocca.
Lei prese tutto con grande piace e rialzandosi con ancora un pò del mio sperma che fuoriusciva dai lembi delle labbra mi limonò con sommo piacere di entrambi.
Ci sdraiammo sul letto e io dovetti subito fumare per stemperare la tensione e l’eccitazione, sapendo benissimo che lei non fumatrice, mi avrebbe caziato, col suo solito modo bonario ed ironico.
Iniziammo a parlare e dopo poco il discorso cadde sul suo completino comprato per me, sull eccitazione che tutti e due avevamo per questa nuova cosa, questa evoluzione nel rapporto, mi confessò che dalla telefonata del mattino aveva avuto perennemente le mutandine bagnate perchè eccitata dell’idea dell’incontro che avremmo fatto. Mi disse che era venuta mentre mi spompinava solamente sfiorando il suo clitoride, ci erava voluto poco.
Tutti questi discorsi, la situazione, l’abbigliamento fecero si che i miei tempi di “ricarica” si erano notevolmente ridotti ed il mio cazzo iniziò ad eccitarsi e tornare barzotto.
Lei lo notò subito ed iniziò un piedino sensialissimo fino ad arrivare a togliersi le scarpe ed iniziare coi suoi sapienti giochi con i piedi.
Me lo fece diventare duro, era di nuovo pronto, duro come il marmo ed allora si mise sopra di me a fare un ottimo 69.
Me lo succhiava come piaceva a lei, altrernando grandi succhiare con grandi leccate di cappella, palle, buchetto e ancora succhiate.
Mentre io ero intento a leccargli il clitoride per bene aiutandomi con le mie dita che esploravano alle volte alternatamente altre assieme i suoi due buchetti.
Ma Patrizia è sempre stata bravissima iin una cosa, che sia che si scopi sia che si faccia una 69 riusciva sempre a mettersi e metterti comodo ma adottando movimenti e o posizioni per cui potevi sempre avere i suoi piedi a disposizione.
Ed anche questa volta era così, infatti, oltre a leccarle il clitoride e mastrubarla per bene ogni tanto le leccavo o ciucciavo i piedi.
Ero pronto, la volevo, la volevo scopare disperatamente, mi sfilai mi alzai ed iniziai a pomparla a pecorina, più pompavo più emetteva gemiti di piacere, ma non bastava, quel giorno volevo tutto ero incontentabile, come un bambino al parco giochi che vede 100 giostre e le vuole provare tutte.
Pertanto mentre la sbattevo a pecorina le infilavo il mio dito indice nel culo e quando la sentii pronta uscii dalla sua figa, la feci ruotare nel letto, io scesi dal letto per essere all’altezza giusta. iniziai a spurale per bene sul suo culo, sputavo, leccavo, infilavo le mie dita prima una poi due e quando lo sentii rilassato ed elastico appoggiai la mia cappella.
Piano piano colpo dopo colpo mi feci strada ed infilai tutto il mio cazzo in quel culetto, una volta dentro avevo la situazione in mano ed iniziai a pompare e più pompavo più mi eccitavo, vederla da dietro con quel bustino quelle calze le scarpe ancora li sul letto mi eccitavo troppo e tutto questo si riperquoteva sui miei colpi che erano sempre più decisi e sempre più profondi.
Ma sono anche un amante dei baci mentre scopi e quindi uscii da suo culetto, la girai e le montai sopra, Patrizia mi cinse le sue gambe intorno al mio corpo ed iniziammo a scopare alla missionaria con grandi limoni alternati da sospiri, ulrletti ed incitamenti a venire ed infatti dopo un pò lei inizio a dirmi” vengo vengo dai spingi cazzo vengo, vengooooooooo” siiiiiiiiii era venuta ora volevo venire io e lei mi anticipò dicendo “ora vieni tu, vienimi sui miei piedi, voglio tornare a casa con le calze piene del tuo sperma tutto solidificato e sentirlo mentre cammino”
Uscii subito e mi misi in ginocchio, con un fiatone da maratoneta per la scopata appena avvenuta, lei, Patrizia si mise a giocare di nuovo col mio cazzo con i suoi piedini che massaggiavano, stimolavano e intanto io me lo menavo.
E più me lo menavo più lei mi incitava a venire ed infatti da li a poco venni dii nuovo abbondante….i primi schizzi finirono sulle cosce e polpacci e tutto il resto sui piedi, e lei con i suoi piedini raccolse tutto, me lo pulì tutto, non sprecò nulla.
Era stato fantatico, ce ne stammo un pò li sul letto a chiaccherare e rispenderci fino a quando non arrivò l’ora di tornare a casa. L’eccitazione e la voglia erano così tanti che decidemmo di replicare pure il giorno dopo, volevamo scoparci, tanto e a vicenda…….
Non appena salii in auto chiamai Mario, come da accordi, la sua voce era eccitatissima e voleva sapere tutto! Iniziai dalla fine, dicendogli “quando torni a casa, guarda bene Patrizia e le sue calze, ha voluto che le venissi sui piedi, voleva sentire camminando, guidando lo sperma sulle calze”
La cosa, come sospettavo lo mandò fuori mi disse che dopo la chiamata si era eccitato, chiuso in ufficio e masturbato.
alchè iniziai a raccontargli tutto quello avvenuto dalla telefonata in avanti, le sue domande erano precise e continue voleva che raccontassi come se lui fosse stato li e mi disse che se lo stava nuovamente menando.
Da quel giorno posso dire che il rapporto con la mia coppia cuck si trasformò veramente, ebbe un upgrade 2.0, i nostri incontri erano sempre più frequenti, solo con Patrizia o con tutti e due e tutte le volte sono sempre state grandi venute!
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