La seconda puntata è dedicata ad una lettrice Susan che pur non conoscendola, o meglio solo qualche sms in mail, mi ha spinto a scrivere la seconda puntata ……..
Erano trascorse tre settimane, non ci eravamo sentiti ma sapevano l’un l’altro che dovevamo vederci o meglio almeno sentirci. La differenza di età non creava problemi ma era reale e ciò spingeva entrambi alla cautela financo nei pensieri, insomma questa cautela era eccitante , era lei il motore di tutto. Non poteva essere diversamente, la normalità intesa come rapporto di persone della stessa età non avrebbe mai creato una take alchimia.
Come il calabrone sta alla melassa cosi i pensieri di entrambi erano attaccati a vaghi ricordi, momenti di dialogo, pochi minuti trascorsi insieme alle nostre famiglie, il tutto condito da una aura di piacere, di star bene, nell’intrecciare lo sguardo dei nostri occhi, nel appoggiarsi vicino in giardino seduti uno di fronte all’altra e sorseggiare un buon thè.
Ricordo ancora quando nel servire il the lei si avvicinava porgendomi la tazza sfregandosi dolcemente con il suo corpo a stento sul mio braccio, poggiando la sua mano alla fine sulla mia per dirmi grazie sentivo il calore e il suo tremore. Riappoggiandosi sul divano con la tazza di thè mi volgeva lo sguardo chiedendomi in silenzio con i suoi occhi giovani e puri “io sono qui, sono contenta di vederti, vorrei annusare la tua compagnia insieme al thè che mi hai preparato”.
I nostri odori si mescolavano alla giornata in giardino, ogni tanto ci toccavamo per trasmetterci dei segni di attenzione al dialogo con gli altri ma lo scopo era un altro, volevamo sentirci, volevamo che in nostri sguardi si incrociassero solo per dire che questa era la miscela giusta delle passioni anche se non consumate, questo era il modo di godere anche senza alcun contatto carnale .
le avevo comprato il libro e dovevo solo procedere alla spedizione, avevo deciso di inviarlo per posta poiché ero convinto che un regalo inaspettato avesse sortito un effetto maggiore e mi eccitavo al pensiero di lei davanti alla porta mentre apriva il pacco scoprendo che ero io l’autore di tutto ciò……; immaginavo le sue reazioni, avrei voluto sentire almeno il suo respiro, avrei voluto annusare la sua espressione nel momento finale, avrei voluto guardare i sui occhi e vederla felice…..
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