“In doccia mi toccai il forellino e lo trovai ancora morbido, mi entrò un dito senza forzatura, un secondo assecondò il primo…”
Mi scuso con i lettori, ma questo racconto andava pubblicato prima del
IV capitolo.
Fui svegliata da Luigi con un bacio.
-amore devo raccontarti quello che è successo oggi -mi disse- abbiamo raggiunto un posto bellissimo, e domani ci torneremo. vorrei che venissi anche tu nonostante sia un zona molta impervia e sconnessa – mi rovesciò un marea di cose che non capivo nulla, gli dissi solo
– ne riparliamo dopo – e tornai a dormire. lui era in bagno a farsi una doccia, mi svegliai entrai in bagno e lui era ancora nella doccia, entrai pure io e con mio stupore notai che aveva il cazzo in tiro,
-amore che ti succede c’e l’hai duro
-si vedendoti nuda che dormivi m’è venuta voglia e poi sono tre giorni che non lo facciamo –
in quel momento tutto avrei fatto ma non farmi sbattere, ma dovetti fare del mio meglio,
-amore vogliamo farlo qui nella doccia, non lo abbiamo mai fatto -. stavo giocando una carta particolare, sapevo che facendomi prendere da dietro, lui veniva subito, mi chinai e lo persi in bocca tentando di anticipare la sua esplosione, poco dopo mi disse
-amore ti voglio, non chiedo di meglio dai – mi alzai e poggiata le mani sul miscelatore della doccia, gli dissi – fai piano amore,
Me lo sentii entrare, pensai a quello che vi era stato poche ore prima, questo era come se mi stessi facendo con un dito; poverino Luigi si dava da fare, e devo dire che nonostante tutto mi stavo eccitando… mi toccai il seno e il clito smanettando per bene, diede un urlo animalesco e mi venne dentro.
-godo amore mio, godo, potevi durare un pochetto di più stavo per venire pure io,
-scusami ti finisco con la mano
-no dai scusami te sei stanco non fa nulla dai, vestiamoci che usciamo.
Mi trattenei un pò in bagno e affacciandomi alla porta vidi Luigi sprofondato in un sogno interminabile, russava come un orso, nonostante avessi goduto tutto il giorno, il cazzo di Luigi mi aveva accesa ancora una volta, mi sedetti sul bidè e presa la spazzola me la infilai tutta nella fica, in questo modo venni di nuovo. Erano poco più di sette otto giorni che stavamo in vacanza e mi ero soddisfatta da sola già tre volte; non mi era mai capitato fino allora pareva di tornare ragazzina.
Ora ero pienamente soddisfatta e appagata.
L a mattina seguente, Luigi mi propose di andare con lui, ma, dopo quello che mi aveva raccontato, desistetti, gli dissi.
-scusami amore ma non fa per me –
partirono, rimasi in camera e mi misi a dormire di nuovo.
Una telefonata mi svegliò, cavolo è mezzogiorno, era Luigi che mi chiamava dicendomi di scusarlo ma la sera non rientravano; avevano raggiunto un rifugio e non valeva la pena rientrare e poi la mattina di partire, passavano lì la notte. delusa stavo per mandarlo a quel paese ma mi trattenni.
Dovevo organizzarmi per trascorre il resto del pomeriggio e la nottata da sola; cercai di leggere dei libri ma nulla vedere la televisione era unica cosa da fare.
Volevo invitare il senegalese ma come potevo farlo entrare in camera, con quale scusa? potevo andare io da lui ma se poi mi avesse cercato Luigi? pensa e ripensa non sapevo come organizzarmi; mi preparai e uscii.
Dovetti rientrare, perché avevo dimenticato gli occhiali, in corridoio incontrai Fil, mi salutò in modo garbato e ben educato, mi si accese una lampadina; Lisa fermati non farlo, una parte di me, un’altra provaci Lisa.
Chiamai Fil con una scusa e gli dissi sfacciatamente: – Fil hai la ragazza?
-no signora
-questa sera vuoi farmi compagnia?
-ma signora cosa dice sei sicura? Lei ha marito,
-non è mio marito siamo fidanzati… sai questa sera non rientra dall’escursione, sono sola per tutta la nottata se vuoi farmi compagnia?
– Signora mi dispiace ma io sono omosessuale – in quel momento mi crollò un macigno intesta, mi sono sputtanata per nulla. lui tornò ai suoi lavori, inforcai gli occhiali e uscii.
Giravo per la città senza meta, arrabbiata con me stessa, era la prima volta che mi capitava di essere respinta, in un certo senso, un bel ragazzo come lui che è omosessuale cazzo.
Rientrando trovai un foglietto di carta, dove vi era scritto – sono Fil se ancora ti senti sola questa notte, ti farò una sorpresa –
cosa volesse significare non lo so, ma attesi la nottata con frenesia dopo cena rientrai in camera mi feci una doccia profumata, infilai solo perizoma e una vestaglia trasparente bianca.
Verso le 11 sento bussare, chiesi chi era e lui si presentò, aprii la porta e con sorpresa trovai lui e un’altra donna, rimasi leggermente delusa ma li feci accomodare, quella ragazza l’avevo già vista.
Me la presentò ci sedemmo sul letto e Fil mi disse – lei è la mia amica –
in quel momento ero ancora più confusa: è omosessuale e mi presenta la sua amica; lui forse vide il mio svarione mi disse.
-forse ti devo dare una spiegazione vero?
-diciamo di si -risposi
-vedi se non hai capito lei, è un trans –
e alzato il vestito mi presentò il suo cazzo moscio ma di buone misure, mi brillavano gli occhi solo a vederlo. hai capito Fil, ha come amico un trans
-posso – disse lei; senza attendere risposta prese a succhiarmi il seno, nel frattempo Fil si spogliò e notai il sul bel cazzo, sfilò il vestito e l’intimo alla sua amica e iniziammo a pomiciare insieme.
La sua amica si dedicava a me e lui a lei, poco dopo mi trovai tra due cazzi e che cazzi devo dire, li presi in bocca insieme, pensai vuoi vedere che mi faccio pure Fil.
poco dopo mi sdraiai e lei mi venne sopra alzandomi le gambe e infilandomi con un colpo secco tutto il suo cazzo, mi fece sobbalzare, Fil dietro di lei gli massaggiava il seno e il sedere, poco dopo si alzo e gli venne da fronte offrendogli il cazzo lei scopava me e pompava.
Cambiammo posizione lei sdraiata ed io ci salii sopra, lui era in imbarazzo se darmelo in bocca, gli dissi se voleva, poteva mettermelo in bocca, lo fece, salivo e scendevo da quel cazzone e nello stesso tempo pompavo cambiammo di nuovo posizione ora ero a pecorina.
Lei mi passo il cazzo tra le chiappe, soffermandosi sul forellino, come se attendesse una mia risposta positiva, senza dire nulla mi allargai le chiappe e lei subito si buttò con la lingua iniziandomi a leccarlo in profondità. Fil prese a sbocchinare il suo cazzo e segandosi il suo, poco dopo mi chiese sei pronta e senza attendere risposta, mi piantò il cazzo dentro in un colpo secco.
Fil si segava, era allibito, comunque lei ci sapeva fare iniziai a godere come una vacca, mi piaceva e poi il suo cazzo era molto piacevole. poco dopo Fil la scansò bruscamente, si buttò con la bocca sul cazzo di lei facendogli un pompino aspiratutto. mi disse se mi andava di leccargli il culo, senza oppormi lui si mise a pecorina e da dietro gli leccai a lungo il culetto tutto depilato.
Spesso gli prendevo in bocca il cazzo, lui pompava sempre la sua lei, dopo un pò lei venne vicino a me e puntando il cazzo sul buchetto lo fece sparire completamente, a Fil piaceva molto, nonostante tenesse in culo il cazzo il suo stava diventando sempre più duro.
Mi chinai a succhiarlo, la cosa gli piaceva molto non so che mi prese ma lui stando in pecorina con una mossa veloce mi trovai anch’io a pecorina e con il suo cazzo piantato nella fica, gli dissi di stare fermo e di concentrarsi sul cazzo che lo stava inculando, avrei fatto tutto io. iniziò un lento avanti e indietro lui stava fermo lei da dietro lo inculava ed io davanti mi facevo scopare dopo un pò mi disse.
-sei la prima fica che tocco nella mia vita –
lei da dietro si sfilò e propose a lui di incularla; lui non perse tempo, sfilatolo dalla mia fica lo puntò a culetto di lei, si sdraiò, lei andò su impalandosi sul cazzo, il suo svettava diritto, allora ne approfittai, lo presi in bocca e lo pompai per diverso tempo, poco dopo mi disse di infilarmelo, non ci pensai due volte, gli diedi le spalle e me lo infilai prima in fica e poco dopo unto di umori me lo guidai nel culo. lei rimase di sasso quando me lo infilai dietro, non pensava che fossi cosi elastica. facemmo la torre: lui sotto inculava lei e lei sotto di me m’inculava. raggiungemmo l’orgasmo quasi simultaneamente fu davvero bello. ci rilassammo un po’ bevendo dello spumante che si trovava in frigo. lei non perse tempo, si butto tra la mia gambe allargandomele e iniziando a leccarmi per bene, lui prese in bocca il suo cazzo e iniziò un lento pompino. poco dopo eravamo di nuovo eccitatissimi.
questa volta volli provare la doppia, dissi chi dei due voleva scoparmi, e lui subito anticipò dicendo – io ti voglio inculare -.
lei si mise sdraiata io salii su portandomi il cazzo nella fica e subito dopo lui da dietro punto al mio buchetto, in meno di un minuto mi trovai riempita di cazzi duri e vogliosi; ci davano dentro come indiavolati, mi fecero venire diverse volte. nonostante sentissi un leggero dolore nel culetto Fil me lo infilava tutto; a pensare che non sapevo come trascorre la nottata… lei sotto di me non era da meno, mi scopava e mi masturbava il clito spesso si aggrappava al mio seno succhiandolo e mordendomi i capezzoli, quando mi dissero in particolar modo lei mi fece capire che stava per venire, me li sfilai entrambi, messami m’inginocchiai davanti a loro continuai a masturbarli con la mano e con la bocca, in un frangente mi riversarono in bocca e in faccia una quantità inumana di sperma, la maggior la ingoiai altra fini sul seno, tra di loro si baciarono a lungo, io ripulii i loro cazzi rendendoli come nuovi, sfiniti questa volta si buttarono sul letto, io rimasi ancora un po’ in ginocchio a gustami il loro sperma.
Dopo un po’ si rivestirono e andarono via salutandomi e dicendomi.
-peccato che devi partire altrimenti poteva rifarlo, magari coinvolgendo il tuo uomo
-non se ne parla neanche, quello non sa minimamente che significa fare un’orgia a quattro -. Ci baciammo e se ne andarono, sfinita e soddisfattissima tentai di addormentarmi con il sapore dei loro corpi addosso, con quel poco di sperma che mi si era seccato sul corpo, ma poi pensai: – è meglio far e una bella doccia per cancellare ogni traccia -; mentre ero in bagno lasciai la finestra semi aperta per fare in modo che si cambiasse l’aria.
In doccia mi toccai il forellino e lo trovai ancora morbido, mi entrò un dito senza forzatura, un secondo assecondò il primo.
Pensai cazzo mi hanno letteralmente aperto.. stetti un’infinità di tempo sotto la doccia a farmi scorrere addosso all’acqua, come se volessi far portare via dall’acqua il mio peccato. ormai era fatta; lo so mi sento una troia, cosa posso farci, ho un fidanzato che pensa solo alle escursioni, poverino non è in grado di soddisfarmi…
Entrai nel letto e mi misi a dormire in un sonno profondo.
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